SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

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sabato 4 settembre 2010

SCEGLIERE ANCORA... (14)


Sono ritornata in montagna per altri dieci giorni.

Non era necessario: in tre giorni avevo ripreso il mio ritmo cittadino. La nuova casa è quasi completamente abitabile. Ho sistemato mobili spostato scaffali cominciato a sistemare le centinaia di libri che ho. Mancherebbe solo il salotto, ma quello lo arrederò con calma.

Ho dei mobili antichi che non voglio lasciare nella casa che ho deciso di affittare.

Continuo a sentirmi sospesa in attesa di qualcosa o meglio di qualcuno.

Sono tornata a casa è vero, ma non ho chiamato nessuno.

C'era un appuntamento o forse due ma le giornate mi sono passate senza che abbia fatto nessuna telefonata.

Fisicamente sento di aver voglia di abbracciare un uomo, ma questa volta la mia mente è stata più forte della materialità.

Sarà felice chi mi disse di andare oltre le emozioni, forse perchè lui non può dare niente. Uomini senza sentimenti in cerca solo di se stessi. Come può una persona così innamorarsi o pensare a qualcuno?

Ho cercato per tutta la vita l'amore un uomo che mi dicesse che ero la sua donna, leggere la passione e il desiderio nei suoi occhi e cosa ho avuto in cambio alla fine? Un FORSE, dapprima pesante come un macicgno.

Poi adesso mi sono accorta che ha lavorato dentro di me come un tarlo così silenzioso ma così efficace che ha mangiato tutta me stessa: il mio cuore i miei libri i miei racconti i miei pensieri... non mi è rimasto più niente.

L'amore che era nato che aveva acceso e alimentato per tanto tempo la scintilla della vita sta soltanto sostenendo la mia forza di lottare.
Mi sento svuotata completamente svuotata di una vita.
Di emozioni sentimenti idee voglie desideri amore odio rancore cosa mi è rimasto?
C'è stata un'implosione che mi ha fatto male. Così tanto che me ne accorgo solo ora.
Pochi minuti fa ho chiesto a qualcuno se cercava l'isola di Thule. O forse sono io che l'ho cercata per tanto tempo. Le coordinate che pensavo fossero giuste a cosa mi hanno portato?
Solo alla montagna del Purgatorio.
Eppure dentro di me c'è ancora un timido pensiero che non tutto è perduto che veramente la speranza sia l'ultima cosa che non muore mai dentro gli uomini, che tutto possa ricominciate daccapo meglio di prima. Solo la vita sarà come sempre l'unico giudice implacabile o benevolo.

Ho cominciato a portare via una gran parte dei libri accumulati nello studio di montagna. Quello che ho cominciato a riempire in città è grande e contiene tutto e se non basta ho stanze pareti che posso riempire con scaffali e scaffali con libri.
Sono diventata uno dei protagonisti di qualche libro che ho letto? Parlo di libri e adesso mi viene in mente Peter Kien di Auto da fè di Canetti. Pensandoci bene l'ho letto ma... non conosco Peter Kien, e come mi succede sempre sono andata a tuffarmi nelle pagine di libri per le mie ricerche.

Mi ritrovo tre computer, telefoni antenne per la televisione in ogni stanza.
La cosa buffa è che ho deciso di non avere nessun televisore. Sto riorganizzando i miei spazi, ma la cosa non m'infastidisce come se fossi abituata a traslocare ogni momento e a riadattarmi all'ambiente nuovo.
Forse è anche questo il mio concetto della vita non attaccarmi mai a niente nessun oggetto nessuna casa nessun luogo o città.
E' vero quando gli psicologi studiano la nostra infanzia. Dai sette anni in poi per me è stato il momento delle decisioni che mi hanno accompagnato tutta la vita. Se siano stati traumi non lo so non m'interessa anche se ne parlassi a qualcuno cosa risolverei adesso dopo anni e anni passati sospesa in questo modo? Si può tornare indietro dopo che uno ha raccontato cosa gli è successo 20 o 30 anni prima?
Se la cosa subita non è stata una violenza che ha danneggiato o traumatizzato in maniera incisiva il nostro ego il resto è solo normale routine.
La base delle mie decisioni e anche rifiuti è stata mia nonna materna. Una donna dispotica tirannica che ha vesseggiato la mia famiglia fino alla bella età di 96 anni.
Non pensate male di me ma l'ho odiata con tutta me stessa. E se ripenso ad ogni attimo di vita trascorso non posso che aumentare l'odio verso di lei.
Le ho visto buttare e distruggere con gioia negli occhi oggetti o lettere che mi appartenevano e che avrei voluto conservare. E così un bel giorno decisi che non mi sarei attaccata a nessuna cosa materiale... e quindi ho considerato tutto come inesistente non di mia proprietà.
Ha reso la vita impossibile a ogni membro della famiglia. Pretendeva obbedienza e rispetto, ma non ne dava a nessuno.
Non ho vissuto un rapporto diretto con i miei genitori perchè c'era sempre lei che faceva da filtro.
Gli unici momenti invece che non ha mai potuto controllare erano quelli con mio padre quando prendeva la sua bicicletta mi metteva a sedere nel famoso seggiolino davanti attaccato al manubrio e mi portava a spasso.
Ero troppo piccola per ricordare dove andavamo, ma so che quei momenti sono miei.
Con mia madre invece la cosa è stata diversa: un distacco totale non sono mai riuscita ad avvicinarmi a lei. La sentivo debole succube di mia nonna-cerbero. Forse ho odiato anche lei, ma il tempo cancella tutto. I genitori sono due e io dentro di me feci la divisione: mio fratello e la mamma, mio padre ed io.
Strano a dirsi ma forse questo dividere gli affetti ha reso il rapporto con mio fratello meraviglioso. A parte le scarmucce da piccolini e qualche discussione da grandi, ma solo per la letteratura o la scuola, il resto è andato sempre benissimo.

Stasera le lacrime fanno da padrone, ma come dico sempre il pianto è solo qualcosa che si era preparato da tempo pronto ad uscire per il battito d'ali di una farfalla.

Le lacrime aspettano solo una scusa non nascono così all'improvviso ma si preparano piano piano con cura come per una prima in grande stile.

Silenziose calde salate quando arrivano alle labbra piene di ogni dolore abbiamo accumulato, sono la liberazione momentanea del nostro cuore come quando una diga è troppo piena e vengono aperte le paratie per far defluire l'acqua in eccesso.

Ecco allora stasera io forse sto alleggerendo un po' il mio cuore...

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