SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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venerdì 6 novembre 2009

VI OFFRO UNA CENA


Se qualcuno non ha idee per una cena in questo fine setttimana proverò a suggerirvi qualcosa.


- NECCIO FARCITO DI ROBIOLA E FRUTTA FRESCA

(LO SBRANCATO Toscano Rosato IGT 2008)


- ZUPPA DI PORCINI CON ANIMELLE ALLA MENTUCCIA

(CASTELLO DI VOLPAIA Chianti Classico DOCG 2007)


- PICI AL RAGU' D'ANATRA

(Dei NOBILE DI MONTEPULCIANO DOCG 2006)

- FILETTO DI CHIANINA IN SALSA DI BRUNELLO CON FAGIOLI E PATATE CROCCANTI

(IL POGGIONE- BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG 2004)

giovedì 5 novembre 2009

Li surci




Li surci
(G. Meli)

Un surciteddu di testa sbintata

avia pigghiatu la via di l`acitu (1)

e facìa `na vita scialacquata

cu l`amiciuna di lu so partitu.

Lu ziu circau tirarlu a bona strata,

ma zappau all`acqua pirchì era attrivítu (2)

e di chiù la saimi (3) avia liccata

di taverni e di zàgati (4) peritu.

Finalmenti Mucidda (5) fici luca (6),

iddu grida: Ziu!-Ziu! cu dogghia interna;

sò ziu pri lu rammaricu si suca;

poi dici: "Lu to casu mi costerna,

ma ora mi cerchi? chiaccu (7) chi t`affuca!

Scutta pi quannu isti a la taverna!"




(1) cominciare a guastarsi, specie per qualcuno che peggiora il suo modo di comportarsi
(2) attrivítu=coraggioso, audace ma qua è più da intendersi sfrontato
(3) saimi=sugna
(4) zàgati=bettole
(5) Mucidda=Gatta
(6) faci luca = tese un agguato
(7) chiaccu=forca

mercoledì 4 novembre 2009

L'ORACOLO (libro)


di Valerio Massimo Manfredi

"Efira, Grecia nordoccidentale. 16 novembre 1973, ore 20

Tremarono improvvisamente le cime degli abeti, le foglie secche delle querce e dei platani ebbero un brivido, ma non c'era un soffio di vento e il mare lontano era freddo e immoto come una lastra di ardesia.
Parve al vecchio studioso che tutto tacesse d'un tratto, il pigolio degli uccelli e l'abbaiare dei cani e anche la voce del fiume, come se le acque lambissero le sponde e le pietre dell'alveo senza toccarle, come se la terra fosse pervasa da un oscuro, subitaneo tremore.
Si passò una mano fra i candidi capelli, fini come seta, si toccò la fronte e cercò dentro di sè il coraggio di affrontare, dopo trent'anni di caparbia, infaticabile ricerca, la vista della meta.
Nessuno avrebbe potuto dividere con lui quel momento. I suoi operai, Yorgo l'ubriacone e Stathis l'attaccabrighe già si allontanavano dopo aver riposto gli attrezzi, con le mani affondate nelle tasche e il bavero rialzato e il rumore delle loro suole sulla ghiaia della strada era il solo nella sera."
TRAMA
Atene, 17 novembre 1973. Un eminente archeologo muore misteriosamente subito dopo aver ritrovato il vaso d'oro di Tiresia. Poche ore più tardi, nei disordini di Piazza del Politecnico, una giovane e bella studentessa viene catturata, stuprata e uccisa dalla polizia sotto gli occhi del fidanzato. Dieci anni dopo una catena di efferati delitti sconvolge la Grecia. Riti annunciati da oscure profezie. Omicidi senza spiegazione per chi non abbia vissuto i giorni della rivolta studentesca e non conosca il segreto del vaso di Tiresia. Con il ritmo incalzante del giallo d'azione, con la seducente magia delle antiche leggende Valerio Manfredi racconta una straordinaria avventura tra passato e presente, tra umanissime passioni e divine suggestioni. Una storia mozzafiato, imprevedibile fino all'ultimo clamoroso colpo di scena.
PERSONALE

Cosa dire di questo romanzo? Le prime cento pagine le ho lette in treno in due ore. Storia appassionante un po' troppo cruda e crudele all'inizio con la descrizione dell'assalto delle polizia greca agli atenei e conseguentemente gli interrogatori che ha dovuto subire chi fu catturato. Storia d'amore e di vendetta. Poi la noia ha cominciato ha prendermi. Il finale per me è diventatao scontato prima della metà del libro. Molto ben descritti i paesaggi, ottima collocazione storica. Ma la fantasia è andata oltre il consentito. Il personaggio che per me è diventato il protagonista, il comandande Bogdanos, mi ricordava ad ogni frase una persona che conosco. E' stato come ripetere un copione imparato a memoria.
Comunque ottima come sempre la trama, Manfredi ha di particolare che riesce a rispettare il lettore senza gravarlo troppo di idee arzigogolate e la lettura è semplice e veloce. Un pregio o un difetto? Lascio a voi il giudizio.
Manfredi si può leggere sempre quando non abbiamo voglia di pensare.
SCHEDA
Genere - Romanzo
Titolo - L'ORACOLO
Autore - Valerio Massimo Manfredi
Editore - Oscar Mondadori
( libro del I anno)

PER NOI DONNE

martedì 3 novembre 2009

BUON PRIMO ANNIVERSARIO


Esattamente un anno fa il 3 Novembre 2008 si è aperto questo blog.
Sembra passato un secolo, ma quanto siamo cresciuti!
Abbiamo gridato insieme per tutti i soprusi di cui abbiamo avuto notizia, ci siamo indignati e arrabbiati, siamo stati polemici, ma sempre interessanti.
Un pezzo della nostra vita è qui in queste pagine.
Ringrazio tutti quelli che ci hanno seguito fedelmente, quelli che mi hanno criticato e con i quali ho discusso. Non vogliatemene troppo sono anch'io umana e quindi soggetta a tutti gli sbagli di chi istintivamente non tollera le ingiustizie.

Un grosso grazie a Voi ed un enorme grazie e sincero "Vi voglio bene" ai miei amici Euclide ed Indi senza i quali non saprei come fare.

GRAZIE GRAZIE DI CUORE A TUTTI e spero che continuiate a seguirci e se avremo bisogno di aiuto saremo felici se ci indicherete il modo giusto per sbagliare un po' di meno.

BUON PRIMO ANNIVERSARIO

ULISSE


- Sono seduta qui nella camera da letto. Non so quanto tempo è passato. Quante domande mi sono fatta, la testa mi scoppia gli occhi mi bruciano. Mi sono chiesta mille volte perchè non si è mostrato a me per prima, perchè ha cercato altre persone e non è venuto da me.
Ho aspettato, ho aspettato tanto tempo. Sono passati secoli dall'ultima volta che abbiamo parlato insieme, da quando si era aperto un dialogo fra noi. Niente è stato definito niente è stato concluso. Stavamo cominciando a camminare insieme. Tutta la nostra vita si è interrotta, tutto quello che avremmo voluto costruire .
L'ho aspettato come la moglie più fedele, circondata da uomini belli giovani e anche meno giovani. Uomini che mi hanno riempito di lusinghe di visioni di paradisi da vivere insieme, mi hanno promesso regali, abbracci e baci per farmi sentire più donna, la più desiderata la più amata.
Non ho ceduto, ma adesso non capisco più.
Non ho mai considerato la mia solitudine un sacrificio, solo l'attesa di qualcosa che ci avrebbe portato in quel mondo che non abbiamo mai potuto percorrere insieme.
Perchè non si fida di me?

- Mi ritrovo a sedere sulle rive di questo mare che ho desiderato per vent'anni. Nessun uomo nessuna donna mai mi ha tolto dalla mente e dal cuore la mia Itaca. Eppure non lo riconosco più.
Itaca, la mia terra che ho avuto davanti agli occhi sempre, mentre combattevo mentre tramavo nell'ombra, mentre cercavo per me e i miei compagni la salvezza.
Itaca, quello che ho nel sangue da sempre. La mia curiosità mi ha spinto in luoghi sconosciuti, ho affrontato l'ignoto, l'Ade, le lusinghe più raffinate. Le passioni di donne che mi facevano perdere la testa per qualche attimo, ma mai oltre il tempo di girarmi e subito la mia patria era lì davanti a ricordarmi chi sono.
La passione l'istinto non hanno mai avuto presa su di me.
Ma forse non è tutto vero, l'istinto è sempre stato il mio compagno fedele quando si prospettava la visione di un ignoto che non conoscevo.
Sono Ulisse. Tutti gli uomini ogni uomo vorrebbe essere come me.
Io ho avuto il coraggio che manca agli altri, il coraggio di scegliere me stesso. Rinunciare a tutto ad una vita regolare, ad una famiglia, ho lasciato tutto quando mi sono sentito libero, libero da legami.
Sì è vero c'è Penelope, ma la sua condotta è quella di una donna che si è messa da parte, perchè ha capito? O forse perchè spera che io un giorno lasci tutto e scelga lei?

- Vent'anni fa non ho capito, perchè è partito? Ma anche adesso non capisco. Era un uomo innamorato: niente mi avrebbe fatto pensare di essere messa da parte, abbandonata. Ho vissuto anni in uno stato di frustrazione. Nessuno se n'è accorto sono stata molto brava. Frustrazione perchè mi sono sentita respinta. Nessun uomo capirà mai lo stato di abbandono e di rifiuto, nessun uomo proverà mai il vuoto dentro l'anima come una donna quando non viene scelta o viene preferita a qualche altra cosa.
Non importano le parole, le parole sono vuote non hanno significato. Parole che rimangono scolpite come accuse non come giustificazioni. Parole che rimangono impresse a chiedersi perchè, perchè non sono io al primo posto nella sua vita.

- Nessun mare nessuna terra nessun albero ha mai avuto il profumo della mia isola, ho navigato sperando non di trovare qualcosa di sconosciuto, ma qualcosa che fosse simile a Itaca. Non ci sono riuscito e mi sento sconfitto. Le mia gambe in questo momento vorrebbero camminare, camminare sull'acqua pur di riprendere il cammino e continuare la ricerca.
Non ci credo che ogni cosa è unica, che non può esistere niente che non si assomigli.
Perchè nei secoli futuri tutti mi giudicheranno? Perchè non ci sarà mai qualcuno che dirà semplicemente che avevo dentro di me un fuoco che non si spengerà mai?
Perchè nessuno penserà che non riesco a fermarmi perchè non so cosa sto cercando?
Ogni viaggio deve avere una meta e uno scopo. Chi l'ha detto? Io non li ho.
Mi sono posto mille domande, nessuna risposta. I popoli conosciuti non avevano mai nelle loro conoscenza la risposta che cerco.
Ma quale risposta se non riesco a trovare la domanda?

- Ho aspettato. Ho desiderato le sue braccia mille e mille volte. Ed eccolo adesso, proprio adesso che avevo deciso per un altro uomo. Sono confusa adesso. Non mi sento colpevole. Ma non riconosco più l'uomo che amavo. Non so i suoi pensieri, sono rimasta a quello che era vent'anni fa. Niente fra noi, mai un attimo vissuto insieme. Non abbiamo mai condiviso un dolore o una gioia. Io qui a casa da sola, e lui ha avuto altre donne o mi è rimasto fedele?

- Sto guardando oltre il mare. Sento già questo fuoco che riarde dentro di me. Come farò ad andare via adesso? Quale scusa posso trovare?
Intanto devo riappropriarmi del mio regno. Per gli altri uno scoglio, per me la mia sicurezza. Quello che è immutabile dentro di me. Quello che mi darà sempre la forza di andare avanti e cercare. No, guardarmi indietro no, non lo farò mai. Nessun affetto nessun ricordo, mai. Non sono qui proprio per non portare con me ricordi che mi potrebbero far male. Itaca è mia mi appartiene, ma io non appartengo a lei.

- Sono una donna, ho bisogno di riappropriarmi della mia femminilità.
E' qui e già non c'è più. Lo sento che è distante, e come può pensare a me quando non ha mai vissuto con me?
Almeno potessi conoscere qualcosa di quello che ha visto di quello che l'ha tormentato per così tanto tempo. Sensazioni solo sensazioni dentro di me. Non si può conoscere ed amare un uomo con le sensazioni.
La mia vita si è svolta in modo semplice, con una gran forza per affrontare tutto nell'attesa del suo ritorno, del nostro incontro. M'immaginavo lui sulla porta con dietro il sole che metteva in ombra il suo viso.
Io accecata dai raggi, ma la sua figura faceva esplodere dentro di me la gioia l'amore di poterlo riabbracciare e amare ancora.

- Ho sacrificato i miei compagni per il mio egoismo. E chi non lo definirebbe così? Nessuno mai per me è stato così importante fra loro, perchè io potessi scegliere e decidere per un'altra strada. Sono stato definito debole vecchio, magari qualcuno mi avrà anche considerato pazzo. Sì è vero sono tutto questo, per gli altri lo sono. Ma io sono io. Nessuno mai prenderà il mio posto. Perchè non far credere loro di avere ragione? Io posso strisciare nell'ombra, insinuare nella mente degli uomini dubbi, ma posso anche castigarli e schiacciarli nel peggiore dei modi come scarfaggi. Nessun uomo è come me: mi sento, anzi no, sono forte mi sento invincibile, mi sento e sono sopra tutti gli dei. Io che ho sfidato l'Olimpo e sono stato punito da un dio, ma io sono ancora qui. Qui pronto a sfidare chi si metterà davanti a me, a interrompermi la strada a deviarmi dalla direzione che voglio prendere.
Gli dei nella loro ira cieca hanno ucciso i miei compagni, ma io sono vivo. Se sono vivo ci sarà un perchè!

- Ecco adesso ho deciso. Scendo, mi hanno sempre considerata saggia, degna dell'uomo che ho amato per tanti anni, degna del mio sposo. Ma adesso sono solo una donna, una donna stupida che lo metterà di fronte a qualcosa di spiacevole e vedremo cosa succederà, come si comporterà. C'è un uomo occhi chiari molto penetranti, non parla molto, ma quel poco che dice mi intriga. Ora scendo, mi vestirò con le vesti più sensuali che troverò, metterò il mio profumo quello che a lui piaceva, guarderò l'altro con malia, lo sedurrò, userò gesti e parole appena accennati. Davanti a lui, lui che si nasconde negli angoli, ma che mi spia. Mi comporterò semplicemente da donna, una donna che vuole sedurre che vuole piacere. Cosa devo fare per riportarlo a me? Amore amore mio perchè mi hai abbandonato? perchè mi costringi a cercare un altro uomo? perchè non possiamo stare insieme come sarebbe stato giusto se la vita non ti avesse allontanato?

- Mi devo fidare di chi ho lasciato qui vent'anni fa. Potrebbe succedere qualsiasi cosa. Io non ho promesso niente quando sono partito ho impartito solo ordini. Non ho mai saputo se sarei ritornato. Il mio saluto è stato un addio.
Nelle mie parole le mie ultime volontà. Ma non mi sono staccato da chi mi ha nutrito e allevato e mi ha ferito quando sono caduto. La mia Itaca.
Ho un piano, ma nessuno deve capire. Solo Argo il mio cane ha avuto un gesto che poteva tradirmi. Mi sono commosso, ma è stato un attimo. Il mio mantello ha coperto la sua coda. La sua morte è stata il più bel gesto d'amore che avrò mai. Ma anche lui non potrà fermarmi. Il mio cuore è chiuso, chiuso ad ogni atto d'amore. La mia scelta è definitiva. Mi muovo tra quelli che mi hanno amato per così tanto tempo, rimanendo fedeli ad un ricordo, a me solo, ma non posso fermarmi. Le mie azioni sono crudeli, chi mi giudicherà dirà che sono un uomo senza cuore in cerca solo di se stesso e dei propri bisogni. Vista così, è proprio così.

- Ecco sono pronta. Il tempo non è passato sul mio viso, sul mio corpo. Posso ancora piacere e so che tanti uomini mi desiderano. No, non parlo dei ragazzi. Loro sono presi dalla bramosia della voluttà, dalla voglia di impossessarsi di quello che non è loro, il loro è desiderio di diventare il sovrano dell'isola, e di possedermi per offendere il suo ricordo nel popolo, in coloro che l'hanno amato e mai lo hanno tradito.

- Sono pronto, pronto per la vendetta. Ecco i miei nemici che stanno dilapidando le mie ricchezze. Le ancelle ... quante sono rimaste fedeli e quante si sono alleate con chi sta usurpando la mia casa?
No, non posso credere che anche lei mi ha tradito. Cosa ci fa qui in mezzo a questi porci? Ha ceduto? Ha scelto chi dovrà prendere il mio posto?
Cosa succede, cosa sto facendo? No, non posso avere questo pensiero. Pagherà anche lei come loro. Ma adesso sono confuso: è la prima volta dopo tanto tempo. Ero sicuro della sua fedeltà.

- Eccolo lì seduto da una parte, raggomitolato per terra nell'ombra come un accattone. Perchè perchè amore mio, mi costringi a fare tutto questo? Perchè devo costringerti con l'inganno a rivelarti? Perchè non ti fidi di me, perchè mi respingi? Ancora questa sensazione di impotenza, ma peggio ancora questo tuo rifiuto. Non sono rassegnata, lotterò fino in fondo, cercherò scappatoie inganni astuzie. Inventerò trucchi tabocchetti perchè tu capisca che ti amo, che non ho mai smesso. Non lasciarmi ancora te ne prego, non lasciarmi più sola.

- Eccola sta venedo verso di me, che voglia di stringerla di dirle chi sono. Come è possibile che non mi abbia riconosciuto? Lei lei che diceva che mi avrebbe trovato fra mille uomini, lei che mi ha sempre detto che le nostre anime non potevano essere divise. Perchè amore mio perchè sei così lontana?

- Non si fida di me. Il suo pensiero è già lontano, come sempre sono sola. Nessuno mi avrà mai. Nemmeno tu amore mio. Tu che mi stai respingendo, tu che hai tradito la mia fiducia. Non una parola, non un gesto un cenno. Come posso continuare ad amarti? Cosa sono per te?
Ho capito sei qui solo per la vendetta, non sono niente non sono nessuno per te. Io che ti amo più di me stessa che darei la vita per te. Ecco, ecco il suo arco prendetelo e bruciatelo. La mia vendetta è questa.
Tu che mi hai respinto tu che ti sei dimenticato che esisto tu che non mi guardi perchè non ti ricordi più chi sono e cosa ho rappresentato per te.
Non ti voglio più.

- Ma cosa sta facendo? Ha dato ordine di distruggere il mio arco. Non esisto più non esisto più nella sua vita. Se voleva dimenticarmi ha usato l'arma più terribile che ha trovato: cancellare il mio ricordo.
La debolezza di un momento, l'amore che era riafforato è morto per sempre.
ALLORA....io sono Ulisse e lo sarò per sempre.

lunedì 2 novembre 2009

NOI ITALIANI SIAMO DIVISI IN UOMINI E DONNE DI SERIE A E SERIE B


Prendo spunto dalla morte di Alda Merini e dal commento giustissimo di Euclide.
Sono su una cassetta in Hyde Park e sto partendo con una delle mie solite filippiche.
Solo che non sono in Inghilterra e non sono in piazza, ma a casa mia.
Non è il luogo dove siamo che fa partire la polemica, ma è sempre di più quello che leggiamo e l'atteggiamento di alcune classi politiche che sta fomentando in maniera esponenziale il malcontento, e quello che non veniva fatto alcuni decenni fa, sta succedendo.
Le persone hanno cominciato a pensare. PENSARE!
E' questo quello che dovrebbe cominciare a far paura, quando le persone pensano. Pensano perchè il nostro cervello è un computer,
pensano perchè quando arrivano a metà mese i soldi non bastano,
pensano perchè la spensieratezza di alcuni anni fa non esiste più,
pensano perchè quando è finita un'età politica chissà perchè non vediamo mai facce nuove, ma i soliti giocatori che cambiano posto al tavolo da gioco,
pensano perchè in un paese dove lo schifo di quello che si legge sta aumentando in maniera spaventosa,
pensano perchè l'Italia è diventata un paese di escort e di trans,
pensano perchè quando si parla della morte di qualcuno esistono i morti di serie A e di serie B, perchè????
Ma lo dimostrano tutti i giorni! Muore un presentatore televisivo, pace all'anima sua, gli vengono fatti funerali di stato con camera ardente e personalità presenti che piangono come fosse morto chissà chi, muoiono altri come poeti o scrittori o scienziati che sono loro che CERCANO (e sottolineo cercano, perchè purtroppo non ci riescono) di fare grande il nostro paese all'estero, dove ormai niente e nessuno riuscirà chissà per quanto tempo a risollevarci dallo sputtanamento in cui siamo caduti, allora dicevo muoiono altre persone degne ugualmente del solito trattamento e cosa succede che se noi in Internet non ci passiamo la voce, la notizia è segregata ad un piccolo trafiletto di giornale.
Perchè non viene fatta in prima serata una trasmissione da Vespa sulla morte di queste persone? Perchè nessuno legge stralci di cosa hanno scritto o fatto per farlo conoscere ai nostri ragazzi? Dove sono finite le trasmissioni culturali che dovrebbero far crescere intellettualmente gli Italiani?
Se potessi avere un occhio onnipresente vorrei vedere nelle case di tante famiglie, dove dalla mattina alla sera si tiene accesa la televisione con telenovelle che rincitrulliscono le casalinghe, trasmissioni a premi con premi da due soldi, trasmissioni con ragazze quasi nude per la "gioia" dei vecchietti, forse per far ricordare loro come è fatta una donna?
Ma perchè devo sempre trovare qualcosa che mi fa incavolare di prima mattina? Io che cerco di stare tranquilla senza arrabbiarmi troppo, che sono quella che si mette in mezzo alle liti e fa da paciere?

PERCHE'?

Alda Merini


Si è spenta una voce di poesia e di lucida follia

Pianto dei Poeti


Ruba a qualcuno la tua forsennata stanchezza
o gemma che trapassi il suono
col tuo respiro l'ombra che sta ferma
di fronte ad un porto di paura
quel trascendere il mito
come se fosse forzatamente azzurro
o chi senza abbandono
che non sanno che il pianto dei poeti
è solo canto.
Canto rubato al vecchio del portone
rubato al remo del rematore
alla ruota dell'ultimo carro
o pianto di ginestra
dove fioriva l'amatore immoto