SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)
PER TUTTI
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio (è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro).
Gli amministratori dichiarano di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post.
Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all'autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.
Inoltre qualsiasi racconto o storia che viene scritto non fa riferimento nè a persone nè a luoghi. É solo frutto di fantasia. La vita, la realtà purtroppo accomuna nei fatti molte persone, ma niente è riferito a qualcuno in particolare.
In fine gli amministratori si riservano il diritto di cancellare tutti i commenti che ritengono non opportuni e contro lo spirito dell'informazione, commenti quindi scritti solo per creare confusione.
per info:gold.indi@gmail.com
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mercoledì 23 maggio 2012
venerdì 27 aprile 2012
Ricordo di Antonio Gramsci
A 75 anni dalla sua morte un ricordo con le parole più belle che restano scolpite in me!!
Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo.
Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza.
Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza.
Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza.
Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza.
Occorre persuadere molta gente che anche lo studio è un mestiere, e
molto faticoso, con un suo speciale tirocinio, oltre che intellettuale,
anche muscolare-nervoso: è un processo di adattamento, è un abito
acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza.
L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari.
Lo Stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a
ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando,
seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono
d'infamare col marchio di briganti.
Occorre spesso ai giovani, nella discussione, di dover rispondere a
delle obbiezioni che si riferiscono ai problemi ultimi dell'esistenza.
Gli avversari sanno che questi problemi sono di quelli che fanno tremare
le vene e i polsi anche al logico più consumato. Appunto perciò li
propongono, per tentare di confondere e di far tacere anche laddove
nella polemica essi rimarrebbero immancabilmente schiacciati.
La verità è sempre rivoluzionaria.
Quando discuti con un avversario, prova a metterti nei suoi panni. Lo
comprenderai meglio e forse finirai con l'accorgerti che ha un po', o
molto, di ragione. Ho seguito per qualche tempo questo consiglio dei
saggi. Ma i panni dei miei avversari erano così sudici che ho concluso: è
meglio essere ingiusto qualche volta che provare di nuovo questo schifo
che fa svenire.
mercoledì 11 aprile 2012
Colori di Catania
Leggendo il post che ricorda il terremoto avvenuta a L'Aquila, mi è venuto naturale chiedermi:
- Ma quali sono i colori della mia città, Catania?
L'immagine che mi sorge è quello della luce, Luce che si riflette nelle "basule" di pietra lavica di via Etnea, una luce bianca purissima, come quella che le prediche sentite in chiesa attribuivano al paradiso.
Luce che si specchia sulla superficie nera delle strade, che crea giochi d'ombra sulle facciate barocche dei palazzi signorili, e l'azzurro intenso del cielo che non ha differenza con la tonalità del mare visto dalla scogliera ancora nera di pietra.
Il bianco che cerca di di penetrare il nero su cui sorgono le case, case che si scagliano nel cielo come un ritorno all'origine come un grido, grido che si fa acuto per le sofferenze e per la speranza persa.
Ecco per me i colori di Catania solo il bianco, il nero e l'azzurro.
venerdì 6 aprile 2012
venerdì 9 marzo 2012
Che coraggio!!!
Che coraggio!!!
O meglio dire che faccia!!
...che hanno coloro che chiedono le dimissioni del ministro.
Ha avuto l'ardire di dire quello che tutti pensiamo:
Siamo schifati da questi politici
Con tutti i loro privilegi, con tutto quello che ci tolgono, con tutto quello che hanno il coraggio di dirci, con tutto quello che difendo per arricchirsi alle spalle dei più indifesi
riescono ancora ad vere l'indegnità di chiedere le dimissioni di chi dice una VERITÀ!!
Io come italiano chiedo il sequestro di tutti i beni dei politici italiani sia mobili che immobili, che dimostrino come hanno avuto quello che hanno, sia loro che i loro amici e parenti.
Anche perchè se a loro, e ai loro amici, gli interessi per un mutuo è dato al 1,57% e ai normali va anche oltre il 6% con quale dignità e coraggio continuano a pasteggiare alle nostre spalle e a fare gli offesi su affermazioni che dovrebbero solo farli riflettere e sputarsi in faccia per il loro operato!
Subito una seria Legge Anti Corruzione!!
E alla gogna chi non la vota!
giovedì 8 marzo 2012
giovedì 1 marzo 2012
LUCIO DALLA
Mi giunge la notizia della sua morte per arresto cardiaco mentre preparava il tour in Svizzera.
Il cordoglio della Nazione per un grande della Musica.
Il cordoglio della Nazione per un grande della Musica.
giovedì 16 febbraio 2012
lunedì 13 febbraio 2012
venerdì 3 febbraio 2012
venerdì 27 gennaio 2012
venerdì 20 gennaio 2012
Attia di l'ovu
Passavo d'avanti alla Putia di Donna Mara e una voce dal profondo buio mi chiamo.
Facile era attribuirgli la proprietà anche perchè l'asina era legata al tronco del minicuccu (bagolaro o Celtis australis L.) che era riuscito a farsi strada tra i blocchi di pietra lavica della sporca casetta che fungeva da putia.
Entrai e sedendomi salutai il mio amico Santipamma che era stranamente ancora sobrio e con il suo litro di vinaccio ancora quasi intonso e che veniva servito a 150 lire.
A Zà Mara fu prontissima a portarmi un bicchiere quasi pulito e ancora grondante d'acqua che certificava l'accurata igiene del posto. Aveva voglia di parlare e io di ascoltarlo.
- A sai a storia di "Attia di l'ovu"?
- Ho sentito l'esclamazione ma non so la storia.
Risposi.
E oggi voglio tradurvi questa storia che mi costò 300 lire, un bruciore di stomaco meno due bicchieri, causa del bruciore prima detto.
Don Caluriu era un Massaro del Principe M.
Un giorno vide Turriddu un ragazzo che lavorava alacremente e con impegno, lo chiamo e complimentandosi per la sua dedizione al lavoro gli regalo un uovo raccomandandosi di non dir niente ai suoi compagni.
Un uovo era una bene inimmaginabile per quei poveretti costretti a vivere un gradino più su delle bestie.
Don Caloriu fatto il suo giro di controllo era solito sedere sotto un secolare albero d'ulivo che dominava l'appezzamento di terreno.
Ogni tanto svegliandosi e notando i lavoranti che rallentavano il ritmo urlava:
-Attia di l'ovu!
E miracolosamente i suoi uomini riprendevano a lavorare come bestie qual erano ridotti.
Una mattina mentre era seduto sotto il solito ulivo arrivò un cavaliere che lo chiamò urgentemente al cospetto del principe.
Appena il Massaro fu lontano dalla vista dei lavoranti tutti alzarono la schiena e si fermarono.
Il più vecchio portandosi la mano sulla coppola disse:
- Sono il più anziano e quindi tocca a me dirigere il lavoro.
Ma a questa affermazione si creò subito una discussione.
Chi diceva che toccava a lui comandare perchè era da più tempo sotto le dipendenze, chi vantava lontane parentele con il Massaro e chi affermava che essendo l'unico che sapesse leggere aveva i requisiti giusti per comandare.
In un momento di toni meno accesi si sentì Turiddu dire:
-Sbagliate tutti tocca a me comandare!
- e perchè?
Chiesero tutti.
-Perchè io ho la stima del Massaro e infatti mi ha anche regalato un uovo!
- anche a me!
- anche a me! ...
e così scoprirono che erano tutti:
- Attia di l'ovu!
Tutti che per un favore ricevuto sacrificavano senza dolersi la loro vita.
Il detto resta nel DNA dei siciliani poichè sono sempre convinti di avere ricevuto chissà quale favore a farsi sottomettere dai loro politicanti, come dimostrano le percentuali plebiscitarie con cui eleggono certi individui.
giovedì 12 gennaio 2012
'U TISTAMENTU DI MÊ NANNAU
Pieter Bruegel il vecchio, L'asino a scuola, 1556. |
Tri uri e 'n quartu prima ca muriu
sintiti chi mi dissi mê nannau.
Mi dissi: -Senti, niputeddu miu:
biatu cu' a la scola studïau.
'Scuta a stu vecchiu c'avi spirienza
e stampitillu na la carusanza;
non è la strata, non è la dispenza
ca ti pô dari anùri e maistranza.
Comu senz'acqua babbàni sú l'ervi,
e senza pagghia lappùsi li sorvi,
oggi, ca cchiù ci giùva e cchiù ci servi,
senza ku studiu l'omini sû orvi.
Iu vi lu dicu a tutti: studïati,
ca qualchi cosa ci l'àrrinisciti;
forsi maestri non ci divintati,
ma non ristati li scecchi ca siti. -
Chistu mi dissi, prima ca muriu,
la bon'armuzza, sì, di mê nannau.
Chistu iddu dissi, e chistu dicu iu:
« Biatu cu' a la scola studïau ».
tratta da "Cunti e Canti di Sicilia" [4]
Mario Mendola e C.
Minestra Maritata
Primu Piattu
IMPRIMATUR
Catanae, die 30 Aprilis 1958
Can. N. Ciancio, Vic. Gen.
venerdì 30 dicembre 2011
Cernia con salsa di melograno
Il melograno è un frutto della medicina nel senso che è una fonte infinita di ricchezze salutari, ultimamente si stanno scoprendo le sue virtù antitumorali sembrerebbe un vero killer per le cellule cancerogene.
I romani, greci, fenici, egizi e ebrei apprezzavano già nell'antichità oltre la bontà anche le sue qualità medicinali e molte leggende e tradizioni che lo indicano
come simbolo della vita, dell’unione e dell’amicizia.
I Massoni lo usano come simbolo di fratellanza e solidarietà.
Nel cristianesimo rappresenta la Chiesa unita come sono uniti i suoi semi e il colore rosso rappresenta il sangue dei martiri.
Quindi ecco che voglio donarvi una ricetta per Capodanno per un futuro di grande fortuna.
Cernia con salsa di melograno
La salsa di melograno
Un melograno
Da cui estrarrete i semi facendo attenzione ad eliminare la pellicina bianca che è estremamente amara.
Se possedete una centrifuga estraetene i succo, in alternativa in un pentolino con un po' d'acqua e alcune foglie di menta cuoceteli per alcuni minuti e poi estraetene il succo con il passaverdura.
Aggiunte alcune gocce di succo di limone e delle foglioline di menta e riponetela in un contenitore chiuso in frigo.
Cuocete le fette di Cernia in una piastra e servite con la salsa guarnendo il piatto con chicchi di melograno e foglioline di menta e delle fettine di Kiwi.
giovedì 29 dicembre 2011
Bucatini freschi al Ruvetto in Salsa di Pistacchio
É raro in tutte le coste d'Italia mentre si riesce a pescare nei mari siciliani (costa Ionica), la carne è gustosissima ma attenzione che a mangiarne troppa causa diarrea per la quantità di olio che contiene. In mancanza di questo pesce potete usare o pesce spada o della cernia
Bucatini freschi al Ruvetto in salsa di pistacchio
dose per 4 persone
200 gr di polpa di pesce150 gr di pistacchio fresco di Bronte
una cipolletta fresca
una mangiata di cimette di finocchiu rizzu (finocchio selvatico)
tagliuzzate il pesce a tocchetti piccoli per il Ruvettu o la Cernia e in piccole listarelle lunghe e sottili se usate il pesce spada.
preparate la salsa di pistacchio tritandolo in un mixer con olio extravergine e la manciata di finocchiu rizzu e un po' di sale, io uso quello grosso.
In una padella soffriggete leggermente la cipolletta e pesce per pochi minuti, quando la pasta è cotta saltatela in padella e aggiungete la salsa, tenete un po' d'acqua di cottura della pasta per aggiustare l'umidità del piatto poiché tende ad asciugare troppo. Servite su piatti caldi.
Auguri di Buon Anno
by Indi.
venerdì 23 dicembre 2011
Buone Feste

Anche quest'anno il nostro solito appuntamento con Voi per augurare Buone Feste.
Ma prima permettetemi una piccola riflessione...
Stiamo vivendo giorni bui in cui non è più possibile aprire un giornale o accendere la televisione senza sentire che la politica, l'economia e la vita di tutti gli uomini sono nelle mani di pochi al potere che infischiandosene di tutti fanno conti su carta e non con il portafoglio.
GENTE e non riesco a trovare un'altra parla per definirli!!!!!...che
- NON HANNO MAI FATTO la spesa al supermercato
- NON SONO MAI ANDATI a comprare un abito nelle bancarelle dei mercati cercando non la qualità ma solo un prezzo accessibile alla proprie tasche
- NON HANNO MAI VISTO persone anziane con visi tristi scuotere continuamente il capo
- NON HANNO MAI TOCCATO con mano la povertà cominciare a fare da padrona nelle città
- NON HANNO MAI VISTO vecchi frugare nei cassonetti della spazzatura
- NON HANNO MAI VISTO facce tristi che non hanno voglia di dare o ricevere auguri (auguri per cosa poi non si capisce)
- NON HANNO MAI INCONTRATO occhi che vedono un futuro sempre più nero
- NON HANNO MAI FATTO la fila alle Poste per pagare bollette sempre più assurde di consumi inesistenti
- NON HANNO IN CASA ragazzi che non hanno più voglia di studiare perchè non avranno mai un lavoro
- NON CONOSCONO ragazze senza la volontà di innamorarsi per formare una famiglia e vivere insieme ad un compagno
- NON SANNO COSA VUOL DIRE non desiderare un figlio perchè non sai che futuro gli sarà riservato
- NON HANNO MAI PARLATO CON GLI ITALIANI per sapere che tipo di vita vivono ogni giorno
Troppo bello troppo comodo vivere fra loro in una casta sempre più inaccessibile e sempre più lontana e isolata dal popolo che in fin dei conti paga i loro stipendi da nababbi con un'enormità di sacrifici e di rinunce.
Mi chiedo come mai ancora non siamo ritornati ai servi della gleba, allo ius primae noctis, al diritto di vita e di morte su ogni abitante che ingenuamente ha eletto chi doveva rappresentare e difendere gli interessi dei più deboli.
In questo stato pre-natalizio mi viene a mente solo una poesia.
Non me ne vogliate troppo, ma sto rendendo pubbliche le idee della maggior parte degli Italiani che si sentono presi per il c...
***************************************
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetelele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi)
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BUONE FESTE cari Lettori
lunedì 5 dicembre 2011
La vita è come un dente
La vita è come un dente
La vita, è come un dente
dapprima non lo si cura
ci si accontenta di masticare,
e poi d'improvviso si guasta
comincia a farvi male, e ci si accorge
che c'è e che va curato con tanti grattacapi,
e per far sì che guarisca veramente,
bisogna estirparla poi, la vita.
Boris Vian
La vita, è come un dente
dapprima non lo si cura
ci si accontenta di masticare,
e poi d'improvviso si guasta
comincia a farvi male, e ci si accorge
che c'è e che va curato con tanti grattacapi,
e per far sì che guarisca veramente,
bisogna estirparla poi, la vita.
Boris Vian
sabato 12 novembre 2011
TANTI AUGURI

"I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di sé.
Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro,
E benché stiano con voi non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
Perché essi hanno i propri pensieri.
Potete alloggiare i loro corpi ma non le loro anime,
Perché le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno.
Potete sforzarvi d'essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi.
Perché la vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito,
e con la Sua forza vi tende affinché le Sue frecce vadano rapide e lontane.
Fatevi tendere con gioia dalla mano dell'Arciere;
Perché se Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l'arco che sta saldo."
(K.Gibran da Il Profeta)
Tanti auguri,
mamma.
Auguri!
"La Speranza"
Il gigantesco rovere abbattuto
l'intero inverno giacque sulla zolla,
mostrando, in cerchi, nelle sue midolla
i centonovant'anni che ha vissuto.
Ma poi che primavera ogni corolla
dischiuse con le mani di velluto,
dai monchi nodi qua e là rampolla
e sogna ancora d'essere fronzuto.
Rampolla e sogna - immemore di scuri -
l'eterna volta cerula e serena
e gli ospiti canori e i frutti e l'ire
aquilonari e i secoli futuri...
Non so perché mi faccia tanta pena
quel moribondo che non vuol morire!
Guido Gozzano
Io sono IL VECCHIO Rovere e tu sei la speranza.
Non farla morire mai, scusa della mia pochezza e della mia inutile esistenza.
Tanti auguri piccola!
mercoledì 2 novembre 2011
Dialogo di Santipamma con la sete
Pi' l'animu mio
nu bicchiareddu di syrah
nu bicchiareddu di syrah
po' me spiritu
nquattu iniuru d'avula
nquattu iniuru d'avula
pi' l'armuzza mia
nu ciaschiteddu di mascalisi
nu ciaschiteddu di mascalisi
pi l'avista l'occhi
na dammigianedda i zibibbu
e pa' me siti ca non finisci na dammigianedda i zibibbu
nu carratennu i massala
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