"La Speranza"
Il gigantesco rovere abbattuto
l'intero inverno giacque sulla zolla,
mostrando, in cerchi, nelle sue midolla
i centonovant'anni che ha vissuto.
Ma poi che primavera ogni corolla
dischiuse con le mani di velluto,
dai monchi nodi qua e là rampolla
e sogna ancora d'essere fronzuto.
Rampolla e sogna - immemore di scuri -
l'eterna volta cerula e serena
e gli ospiti canori e i frutti e l'ire
aquilonari e i secoli futuri...
Non so perché mi faccia tanta pena
quel moribondo che non vuol morire!
Guido Gozzano
Io sono IL VECCHIO Rovere e tu sei la speranza.
Non farla morire mai, scusa della mia pochezza e della mia inutile esistenza.
Tanti auguri piccola!
Grazie per la bella poesia.Mi hai commosso.
RispondiEliminaTanti baci a presto
GIADA