SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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mercoledì 6 gennaio 2010

IL LOGORROICO


Stabilito nei giorni scorsi che ho avuto un appuntamento di trenta minuti, più o meno, con un uomo che è riuscito a farmi stare zitta, la "storia" continua.

Prossimo incontro sempre in negozio.

Chissà perchè un negozio, con gli scaffali e la merce e i banchi dove c'è il registratore di cassa e altri prodotti, esercita sugli uomini un fascino particolare.

Nessuna passeggiata, nessun ristorante, ma pic-nic sul pavimento con plaid e schiacciatine imbottite.

Fantasia sopra ogni limite.

Ogni ora mi ritrovo la posta piena di poesie (non so se manderò più poesie!) e sinceramente sono anche belle, ogni tanto entro in chat (ma la chat mi ha sempre annoiato!) per sorseggiare qualche principio filosofico o sociologico o personale e sentimentale.

A queste argomentazioni rispondo come è consuetudine con pensieri miei caratteriali.

Lo spazio-tempo è rimasto quello, non si è ancora mosso di un millemetro.

Ultimamente mando anche link di cose che ho scritto l'anno scorso e chissà perchè calzano tutte a pennello come risposta alle sue argomentazioni.

Mi sono ritrovata a pensare che mi sembra un corridore che è partito sparato ed io sono ancora lì sulla linea del traguardo che penso di ritornare negli spogliatoi.

Avere tre o quattro lauree, leggere non significa sviluppare nessun pensiero se si rimane chiusi nel proprio mondo.

Ciao alla prossima

BUONA BEFANA 2010 A TUTTI

La Befana
Giovanni Pascoli (1855-1912)

Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda...tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda...ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda... tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti...
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila...
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sull’aspro monte.

martedì 5 gennaio 2010

SI RICOMINCIA(2)


Io vorrei sapere perchè spesso le persone perdono il treno per stare zitti.

Stamattina ho trovato un'email di un uomo.

Cominciamo daccapo: ieri sera apro la mia home page di FB e trovo una foto di un paio di gambe di una ragazza.

Considerando che non sono un uomo, ma alla mia età ho sviluppato un senso estetico notevole, sicuramente quelle gambe non solo non erano belle ma anche molto volgari sia per le calze le scarpe e la posa e ribadisco la bruttezza delle gambe, naturalmente!

Sotto un commento...LE PIÙ BELLE GAMBE DEL MONDO...

Sinceramente mi facevano schifo!

Ho lasciato scritto....NON MI SEMBRA PROPRIO!...

Non vi dico cosa ho scatenato.

Un'amica è intervenuta dicendo che per lui era un orgoglio portarle fuori(io uomo mi sarei vergognato) ma tant'è che i gusti non si discutono.

Siamo praticamente arrivati alla fine che ho detto che lui aveva una moglie meravigliosa e una bambina dolcissima.

Vi riporto il testo integrale della sua email e la mia risposta naturalmente.

E poi uno che ha tutte le buone intenzioni per cominciare bene la giornata!

(Ometto il suo nome naturalmente!)

LUI ...ma lei chi è che si permette di fare certi commenti sulla mia bacheca riguardo alla mia ex moglie e soprattutto a mia figlia? Io non la conosco e da questo momento lei è fuori dalle mie conoscenze su facebook. Prima di fare commenti, cortesemente, si informi sulle persone di cui parla. Le sue opinioni sono maleducate, maldestre e ignoranti, nel senso che ignorano le cose che riguardano mia figlia, me e la mia ex moglie. Non ho il piacere di conoscerla e mi auguro, data la sua arroganza, di non conoscerla mai.

LA MIA RISPOSTA

05 gennaio alle ore 9.53

La mia opinione dal momento che siamo in un paese libero ancora vale molto e tu dovresti saperlo se dici di essere un giornalista. Intanto mi conosci perchè eravamo a sedere vicini sulla stessa panca in chiesa per il coro delle Guasti. La mia frase non è stata nè volgare (la prima) nè maleducata (la seconda) conosco bene tua moglie perchè le nostre bambine sono state a scuola di danza insieme e la conosco personalmente. Il perchè vi siete lasciati sono affari vostri, di cui non ne ho mai parlato e non m'interessa. Se la suscettibilità fa da padrone nelle vostre vite fate male allora a rendere pubbliche certe foto. Ognuno che si mostra è soggetto alla "ricattabilità" e all'opinione di chi guarda. So di non aver fatto niente di male e scritto niente di volgare. Non mi dispiace assolutamente non averti più fra i contatti. Alla tua amica dille di prendere le difese di qualche altra persona prima di aprire bocca. E se vuoi altre spiegazioni ho l'erboristeria in via ......Non mi fermerò certo la mattina a salutarti al bar in piazza del comune dove fai sempre colazione dalle 8,30 in poi. Non mi vergogno di quello che ho fatto e lo farò ogni volta che ne ho voglia.

Ciao buona giornata

lunedì 4 gennaio 2010

SI RICOMINCIA.....


Che bello sono nuovamente in negozio. Le vacanze mi stavano uccidendo.

La mia vita è scandita da ritmi precisi. Niente orari niente orologio, ma chissà perchè ho la giornata impegnata piena!

Aspetto qualcuno. Sono curiosa.

La mia ricerca è ricominciata. Siamo alla seconda fase.

Speriamo di non annoiarmi.

Ho il continuum della Maddalena in sospeso, spero di avere nuovamente l'ispirazione. Dopo un po' di letargo, in cui molti si sono proclamati "acculturati" vediamo se questo è posizionato almeno al primo gradino della scala.

Non credo riesca a colmare lo spazio-tempo. La ricerca sensoriale unita all'esperienza è personale e il concetto arriva all'improvviso quando meno te l'aspetti.

Un insieme di fatti accaduti, nozioni assimilate, esperienze vissute, ma accumulate dentro di noi fino a mischiarsi in un unica grande idea.

Molti pensano di sapere, ma non sanno. Il leggere non vuol dire entrare nella sfera dei grandi o dei sapienti.

Un mio grande vizio è sondare l'animo delle persone. Chissà come e perchè riesco a cogliere l'attimo sfuggente, il pensiero nascosto e tirarlo fuori.

Capire come il nostro pensiero possa unirsi a fatti realmente accaduti o viceversa. Non ho bisogno di molto tempo per capire chi ho davanti: mi bastano pochi minuti.

Buona giornata.
***********************
Incontro concluso.
Logorroico.
Però mi sono accorta di avere sviluppato una facoltà: quella di ascoltare.
Ora devo solo capire se ho ascoltato od ho saputo ascoltare.

venerdì 1 gennaio 2010

Auguri





Candele

Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese,
dorate, calde e vivide.

Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte.

Non le voglio vedere: m'accora il loro aspetto,
la memoria m'accora il loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.

Non mi voglio voltare, ch'io non scorga, in un brivido,
come s'allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.

Costantino Kavafis

giovedì 31 dicembre 2009

BUON ANNO 2010


STIAMO PER ENTRARE NEL 2010, COSA AUGURARVI ?
DA PARTE DI NOI TRE CHE TUTTI I VOSTRI DESIDERI SI AVVERINO.
PER ME SOLTANTO CHE CONTINUI QUESTA MERAVIGLIOSA AMICIZIA E COLLABORAZIONE CON INDI ED EUCLIDE CHE ESISTE ORMAI DA UN ANNO E MEZZO.
VORREI INIZIARE L'ANNO CON UNA POESIA TRATTA DA "IL PROFETA" DI KAHLIL GIBRAN.

SULL'AMICIZIA

Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
E' il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
E' la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace.
Quando l'amico vi confida il suo pensiero,non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore: Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa
nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dall'amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate,
come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.
E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito. Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero
non è amore,ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.

E il meglio di voi sia per l'amico vostro.
Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea,
fate che ne conosca anche la piena.
Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita. Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia.
Poiché nella rugiada delle piccole cose
il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.

mercoledì 30 dicembre 2009

LA STREGA CONSIGLIA.....BILANCIA


Per vivere al meglio questo 2010, che ti vede con Saturno nel segno e Marte alleato fino a Giugno ed assorbire tutta l'energia necessaria per raggiungere i tuoi desiderati obbiettivi, non hai bisogno di un amuleto particolare, ma di tre colori personali.
Sì, hai letto bene!
Alterna, ma senza mescolarli, per nessuna ragione, il rosa, colore caro a Venere tuo astro guida, che ti proteggerà, il marrone tinta preferita da Saturno ed un pizzico di rosso vivo, per onorare Marte.
Basterà una cravatta, un indumento intimo, una borsetta, un fazzoletto o ciò che ti aggrada, ma sintonizzati sulla lunghezza d'onda della tinta giusta e cerca di visualizzarla nei momenti di confusione, ti sentirai circondato d'armonia!

LA STREGA CONSIGLIA.....SCORPIONE


L'ingresso di Giove, nell'alleato segno dei Pesci, segneràper te, un periodo di conferme affettive importanti.
Inoltre, Saturno illumina il dodicesimo settore e ti aiuta a fare pulizia, dei dubbi o sospetti che ti frenano. Anno davvero impegnativo, foriero di decisioni definitive e ricco di soddisfazioni questo 2010, letteralmente da bere in un fiato. Preparati alle grandi sfide professionali, che ti assicurano successo ed a vivere con maggiore apertura e responsabilità, la vita affettiva e familiare.
Regalati una bella Ametista da usare come ciondolo, ferma carte o suppellettile.
I violacei riflessi della pietra ti aiuteranno a entrare in sintonia con le tue forze profonde.

LA STREGA CONSIGLIA.....SAGITTARIO


Per saper raccogliere e sfruttare l'energia, che Marte, nel suo lungo soggiorno in Leone, ti regala fino a Giugno, abdica a certe ingenuità e sii costante.
Per Natale 2009 regalati una piccola ancora, da usare come ciondolo o portachiavi, ti aiuterà a restare con i piedi per terra.
Durante la notte tra il 29 e il 30 Gennaio, con la Luna Piena in Leone, raccogliti in tranquillità e carica d'energia il tuo amuleto.
Accendi una candela rossa (per Marte), una blu cobalto (per Giove tuo astro) ed una bianca (che allontana i pensieri negativi).
Tieni nella mano destra l'ancora ed alla luce delle candele, chiedi che ti dia la forza e fermezza nei momenti delle decisioni, sia in amore, sia al lavoro, vedrai che risultati!

martedì 29 dicembre 2009

LA STREGA CONSIGLIA.....VERGINE


Inizi il 2010 con Giove opposto al segno dei Pesci, che ti costringerà a guardare la realtà con assoluta obbiettività, senza farti prendere la mano dallo scetticismo o dal timore di non piacere abbastanza.
Prendi atto di quanti altri ti stimano e di quanto siano profondi i sentimenti del partner, quindi preparati a importanti decisioni.
Per trovare maggior consapevolezza, durante la notte tra il 14 e il 15 Gennaio con la Luna Nuova in Capricorno, prepara un sacchettino rosso e ponici dentro 7 petali di rosa rossa, una bacchettina di vaniglia e una moneta.
Accendi una candela marrone (dedicata a Mercurio, tuo astro guida) e consacra il tuo talismano chiedendogli di darti forza di decisione e nascondilo in un cassetto.

LA STREGA CONSIGLIA.....LEONE


Questo 2010 si apre con Marte in lungo transito nel tuo segno, che ti rende ancora più fiero, battagliero ed orgoglioso. Fortunatamente, ad insegnarti un po' di moderazione, ci pensa Saturno in Bilancia.
Un anno davvero incredibile quindi, che ti porterà a rivestire ruoli leader in tutti i contesti. Certo la pressione sarà tanta, quindi per aiutarti, opera un piccolo rituale casalingo. Regalati un piccolo elefante di giada con la proboscide in su, da tenere sulla scrivania o sul comodino.
La notte del 30 Gennaio, con la Luna Piena nel tuo segno, accendi 3 candele rosse (in onore di Marte) e 2 d'oro (in onore del Sole, tuo astro guida), stringi nella mano sinistra il tuo elefantino e concentrati, chiedendo all'energia astrale, di darti sufficiente forza e coraggio nel momento del dubbio.

LA STREGA CONSIGLIA.....CANCRO


Finalmente sei pronto a cambiare ciò che è solo pesante zavorra, Saturno severo e Giove favorevole tutto l'anno, ti spingono ad alzare gli occhi per cercare nuovi orizzonti di gloria.
Per raccogliere ciò che il 2010 ti può offrire, alla mezzanotte esatta della notte di San Silvestro, brinda stringendo nella mano destra una piccola perla.
Attenzione, la pietra va acquistata e non regalata, ma proprio prima che finisca il 2009. Il giorno dopo accendi una candela argento (dedicata alla Luna, tuo astro guida) e una verde (per propiziare la fortuna).
Poni la pietra in un panno bianco e tienila sotto il materasso fino al giorno 30 Gennaio (quando la Luna Piena si forma in Leone) e portala sempre con te.

lunedì 28 dicembre 2009

LA STREGA CONSIGLIA.....GEMELLI


Il 2010 con Giove in quadratura, sarà un anno variegato e ricco di opportunità per cambiare ciò che non funziona. Non dovrai essere passivo spettatore, ma attivo protagonista del tuo destino. Ciò ti costerà energie e fatiche, ma ti assicuro, darà più soddisfazione: preparati! Saturno in Bilancia, sarà un eccezionale compagno di viaggio, inoltre potrai aiutarti con un casalingo e potente rito propiziatorio.
La notte del 7 Gennaio metti in un fazzoletto celeste, 3 chiodi di garofano, cannella, 2 monete e un piccolo occhio di tigre.
Accendi una candela gialla (colore di Mercurio, tuo astro guida) e una bianca. Brucia dell'incenso e concentrati.
Annoda il fazzoletto e nascondilo, il suo influsso ti darà forza nel momento delle decisioni.

LA STREGA CONSIGLIA.....CAPRICORNO


Inizierai l'anno, ohimè, con Giove nel segno dei Pesci e con Saturno in quadratura al tuo Sole.
Sarà un 2010 foriero di sfide e denso d'impegni, sia al lavoro, che nella vita privata.
Inevitabilmente è fondamentale non perdere la testa e non abdicare a saggezza e razionalità, tue qualità intrinseche, che ti aiutano sempre, ma che ora andranno supportate da un fermo ottimismo e da una maggiore diplomazia.
Per destreggiarti al meglio devi ammorbidirti, cosa mai facile per te, ma che puoi agevolare tenendo nel portafoglio o indossando una piccola giada verde.
Acquistala e caricala d'energia durante la sera del 15 Gennaio, con la Luna Nuova nel tuo segno.
Passala tre volte sul fumo d'incenso al Sandalo e scaldala al fuoco di una candela verde e una gialla.

LA STREGA CONSIGLIA.....ACQUARIO


Durante l'anno godrai dell'appoggio di Saturno, uno dei tuoi astri guida e di Giove, nel secondo settore del tuo cielo, che faciliterà nuove acquisizioni. Ma il 2010 non sarà facilissimo sempre, per cui avrai bisogno di amici sinceri e complici. Piuttosto turbolento sarà il primo semestre, con Marte in Leone, per limitare le polemiche e favorire il dialogo, acquista una giada verde. Non scegliere un esemplare prezioso, basterà un semplice portafortuna senza montatura, l'importante è tenerlo sempre con te.
Durante la notte del 6 Gennaio, l'ultimo Quarto di Luna si forma in Bilancia, opera un rito per propiziarne l'effetto.
Accendi una candela bianca e una rosa e bruciate dell'incenso, tenendo qualche istante la pietra sopra il fumo.
La giada ti aiuterà ad essere razionale e più diplomatico.

domenica 27 dicembre 2009

Sono Tasse




ma non bisogna dirlo...
"anticipazioni tariffarie di 3 euro a passeggero su ogni singolo biglietto aereo a favore dei gestori aeroportuali", oltre al "contributo unificato pari a 103,3 euro a carico dei lavoratori licenziati che fanno ricorso in Cassazione" e ai circa 38 euro "a carico di quei cittadini che 'osano' fare ricorso" contro le multe per alta velocità (autovelox). "A questa ministangata governativa - commentano i presidenti delle due associazioni, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti - bisogna aggiungere rincari per 30 euro di gas, 130 di assicurazione auto (rca), 18 euro per servizi idrici, 35 euro per la Tarsu (tassa rifiuti solidi urbani), 30 euro di aumenti dei servizi bancari, 80 euro per i mutui a causa degli aumenti dello spread applicato dalle banche, 65 euro per gli aumenti dei biglietti dei treni e 90 euro (su base annua) per i costi dei carburanti". Secondo le stime delle due associazioni dei consumatori, dunque, da gennaio 2010 peseranno sulle spalle degli italiani rincari complessivi per circa 596 euro.

Non ci mettono le mani in tasca, ma... (censura).

LA STREGA CONSIGLIA.....PESCI


Il 2010 si apre con il generoso transito di Giove nel segno e Saturno non più ostile. Ora sei pronto per cambiamenti epocali, non più fatalista, ma entusiasta protagonista del tuo futuro. È una vera catarsi, che ti costringe ad abdicare alla pigrizia, in favore dell'azione!
Per allontanare la paura o gli ultimi tentennamenti, opera un piccolo, ma potente rito propiziatorio, nella tarda serata del 15 Gennaio, con la Luna Nuova in Capricorno vicino a Plutone.
Fai un bagno rilassante con acqua profumata alla Vaniglia ed indossa morbidi indumenti blu e raccogliti in meditazione, bruciando incenso al Gelsomino ed accendendo una candela bianca, una azzurra e una rossa (che propizi l'energia e l'amore).
Tieni nella mano destra una monetina, un quadrifoglio ed i petali di una rosa, che a fine rito chiuderai in un sacchettino blu.

LA STREGA CONSIGLIA.....TORO


L'aspetto zodiacale più arduo per te è il transito del guerriero Marte in Leone, fino ai primi di Giugno. Sarai più impaziente e aggressivo del solito e troppo poco propenso a cercare la strada della mediazione, creandoti così più nemici che alleati.
Per trovare il giusto equilibrio che ti faccia trascorrere i primi mesi del 2010 in armonia, creati un potente talismano da tenere vicino.
Il 15 Gennaio la Luna Nuova si formerà nell'alleato Capricorno accendi due candele argento e una verde dedicata a Venere vostro astro guida, dell'incenso e concentrati.
Poi disegna su un foglio di pergamena con inchiostro di china verde, il disegno che per primo ti viene alla mente, piegalo e conservalo nel portafoglio.

LA STREGA CONSIGLIA.....ARIETE


Questo è un anno molto particolare per te, grazie al lungo soggiorno di Marte in Leone che ti accompagna da Gennaio a Giugno. Sta a te modificare certe spigolosità del tuo carattere, abdicando all'impulsività, per abbracciare coraggio e saggezza. L'energia astrale è assai stimolante, ma puoi aiutarti con un piccolo rito propiziatorio. La notte del 30 Gennaio con la Luna Piena in Leone ritagliati qualche minuto di beata solitudine e accendi una candela rossa (in onore di Marte tuo astro guida), una oro (colore astrologico del Leone) e stringi nella mano destra una piccola ametista grezza chiedendo l'appoggio e l'influenza del tuo Angelo protettore.
Il violaceo colore della pietra aiuta ad aprire la mente, per collegarsi con l'energia spirituale e favorisce la concentrazione.

venerdì 25 dicembre 2009

Rappresentazione

La rappresentazione della natività è un percorso iniziatico, una ricetta con ingredienti ben dosati per il raggiungimento della pozione divina.
Prendere una Vergine, la rappresentazione dell'umanità purificata. Giuseppe un carpentiere, l'apertura mentale santificata, colui che non esprime giudizi secondo la visione umana. Lo Spirito Santo il vento infuocato divino che crea l'anima universale.
Nessuno può accoglierli, non c'è posto nel mondo umano, solo la grotta e la stalla possono ospitarli, solo la miseria umana è la loro capanna. La stella, la luce dell'animo umano che orienta il pensiero e indica la speranza.
I Magi, l'antica saggezza l'unica ingrado di capire i segni e seguire la stella. Rappresentano i tre aspetti della personalità umana, aspetto fisico, il corpo depurato, l'oro. L'incenso i sentimenti e le emozioni. La mirra la mente.
L'iniziato inizia il cammino e si pone al servizio della luce senza personalità propria ne forza fisica. Ogni anno l'insegnamento si ripete ma se non vengono compresi i simboli non si ha risultati dalla benedizione della Luce. Nessun risveglio per chi non comprende.
(By Euclide)



(By Indi)






LA VERA FAVOLA DELL'INCENSO
(by Antichirimedi)

"Mamma, non riesco a dormire. Mi racconti una favola?
Quella della principessa cattiva e del ragazzo che s'innamorò e che .....
Va bene, ma adesso sotto le coperte."

"C'era tanto tanto tempo fa un ragazzo molto bello. Era sempre allegro, rideva scherzava e giocava con il suo cane.
Sognava grandi viaggi in paesi sconosciuti. Immaginava di scoprire un popolo che viveva isolato in una valle dove la sabbia del deserto non arrivava e il sole non bruciava la pelle.
Il suo villaggio era vicino alle rive di un mare, azzurro come il cielo, dove sorgeva la città dell'Imperatore.
Questo sovrano aveva una figlia bellissima, ma molto cattiva.
Man mano che cresceva questa fanciulla era rimasta sola perché anche le sue compagne di gioco non volevano più stare con lei. Faceva loro scherzi atroci e le impauriva a tal punto che scoppiavano a piangere e dovevano portarle via.
Quando le altre bambine di stirpe nobile non vollero più andare a palazzo a giocare, molti genitori fra il popolo mandarono allora le proprie figlie dall'Imperatore.
Infatti lui, non sapendo più come fare, ordinò ad un banditore di andare per le strade della città a chiedere compagnia per la Principessa. Le fanciulle e i genitori erano tutti contenti, perché avrebbero avuto bei vestiti, da mangiare e potevano fare il bagno nell'acqua pulita. Non sarebbero state costrette ad andare ai pozzi del deserto e tirare su secchi e secchi di acqua spesso fangosa.
Purtroppo i desideri dei genitori e delle ragazze morivano presto, appena si avvicinavano alla Principessa.
Metteva rospi nei bicchieri d'acqua, oppure formiche nei cibi oppure chiodi nei cuscini dove sedevano quelle che sarebbero dovute essere sue compagne di gioco. I suoi scherzi erano fonte di disagio e paura e ognuna di loro scappava sempre piangendo. Anche la povertà ha una sua dignità e non può sopportare ogni cosa....

"Mamma che cos'è la dignità?
É quando una persona sopporta tante cose, ma poi arriva ad un certo punto che non ce la fa più e si ribella!
Torniamo al nostro ragazzo e ai suoi sogni."

....La principessa dopo che rimaneva sola cominciava a strillare e dava la colpa alle ancelle che non avevano saputo scegliere i suoi giocattoli. Sì ho detto bene, la principessa considerava le altre bambine i suoi "giocattoli". E non voleva capire che invece erano di carne e ossa come lei, ma solo meno fortunate.
I valletti avevano portato via dal giardino anche gli animali che erano nelle gabbie, perché anche a loro la Principessa non risparmiava la sua crudeltà. Un giorno erano dovuti entrare d'inverno nell'acqua del laghetto del parco per portare via alcune tartarughe che lei aveva buttato dentro.
A causa del freddo le povere bestiole non erano sopravvissute e da quel giorno avevano nascosto tutte le gabbie degli uccelli, degli scoiattoli, le altre tartarughe i cigni i pavoni e altri animali che erano lì.
L'Imperatore e l'Imperatrice erano disperati. Man mano che la Principessa cresceva il suo carattere peggiorava: era sempre più cattiva e crudele, non risparmiava nessuno e offendeva sempre tutti i suoi servitori. Sarebbe potuta essere la fanciulla più felice del mondo e invece si trovò sola, prima a giocare e poi a girare nelle stanze enormi del palazzo. Quando qualcuno la sentiva arrivare si nascondeva dietro le tende delle grandi finestre e stava zitto senza quasi respirare per non farsi scoprire.....

"Come me, vero mamma, quando mi nascondo dietro la porta e tu non mi trovi? Sì, tesoro è vero.
Vuoi che continuo o dormi?"

"No, continua ora c'è il ragazzo...."

....Allora.... un giorno il ragazzo era andato nella città dell'Imperatore a comprare una brocca. Il suo cane l'aveva rotta mentre giocavano e lui aveva promesso alla mamma che gliela avrebbe regalata. Aveva cominciato a fare piccoli lavori per i vicini di casa per raggranellare un po' di soldi e finalmente quando aveva avuto la somma che gli serviva era andato al mercato.
Aveva girato molto tra i banchi, ma nessuna brocca gli sembrava tanto bella da poterla regalare alla madre.
All'improvviso, quasi nascosto in un angolo un alberello misero con poche foglie raggrinzite ma dentro un vaso bellissimo.
...Ecco, pensò, questo è quello che vorrei per la mia mamma. É il più bello che ho visto.... Con un po' di timore si avvicinò all'uomo che era lì vicino e chiese se era sua quella piantina.
... prendila pure se vuoi, è così brutta e stenta che non posso venderla. Nessuno la vuole ed io non so come fare per farla crescere meglio.... te la regalo, basta che la porti via lontano il più presto possibile: chi la vede pensa che tutte le mie piante diventeranno così e non vendo quanto vorrei....
Il ragazzo fu felice del dono inaspettato e non se lo fece ripetere due volte, prese il vaso e corse via. Si fermò soltanto un po' più in là in un vicolo e pensò che aveva ancora in tasca tutti i soldi. Avevano bisogno di tante cose in casa, ma non comprò niente preferì ritornare al suo villaggio alla svelta.
Fra la città dell'Imperatore e la sua casa c'era un pozzo. Si fermò lì per togliere la pianta e pulire il vaso. Voleva portarlo subito alla madre e presentarlo nel suo aspetto migliore. Mentre lo lavava, aveva appoggiato la piantina vicino al pozzo. Era così misera che gli fece compassione.
Non poteva portarla a casa, aveva paura che morisse e allora ebbe un'idea. La piantò vicino al pozzo così se anche lui non fosse andato ogni giorno a darle un po' d'acqua sicuramente qualcuno lo avrebbe fatto. E poi cominciò a nutrire la speranza che quei miseri rami diventassero un domani un albero grande e facessero ombra nelle giornate più calde mentre attingevano l'acqua.
Tornò a casa felice non solo del regalo avuto così a buon prezzo, ma soprattutto in cuor suo di quella piantina. Non l'aveva mai vista e raccontò tutto alla madre. Era pomeriggio tardi e il sole non era più così caldo. Decisero di andare al pozzo a vedere il piccolo albero. Chissà perché il fanciullo cominciò a pensare che quello fosse un dono del cielo, e che sicuramente da quel giorno avrebbe avuto fortuna. La madre si congratulò con lui per quell'idea meravigliosa di piantare quei miseri rami lì vicino all'acqua e nel giro di poche ore tutti gli altri abitanti del villaggio seppero del nuovo "arrivo". Cominciò così una gara a chi andava al pozzo e tutti volevano annaffiarla. Forse fu l'acqua o forse fu l'amore di cui era circondata che questa piantina cominciò a crescere ogni giorno un po'.
Le carovane che passavano trovavano sempre qualcuno che faceva la guardia e non faceva avvicinare nessuno al piccolo albero. La notizia si sparse per tutto il deserto e arrivò anche alle orecchie dell'Imperatore.
Tutti i nobili cominciarono a raccontargli le cose miracolose che faceva quella piantina e come c'era sempre una fila lunghissima di persone che andava a vederla.
Come è facile che le parole volando di bocca in bocca diventino storie fantastiche!
Tanta fu la curiosità dell'Imperatore che decise di andare di persona. Nel frattempo il piccolo albero aveva davvero portato fortuna al villaggio, perché tutti i giorni si fermavano carovane che rimanevano lì qualche giorno. E avevano sempre bisogno di qualcosa. Gli abitanti cominciarono ad aprire delle piccole botteghe e vendevano di tutto. Ogni famiglia cominciò a industriarsi per accontentare tutti i viaggiatori.
Il fanciullo fu l'unico che volle per sé il commercio dei vasi. Ne vendeva tanti molto belli di varie grandezze. E il suo banco era vicino all'albero.
Si tenevano compagnia, ma soprattutto lui stava attento che non gli succedesse niente. Circolava sempre più insistente la voce che portava fortuna e alcuni viandanti gli avevano detto che c'erano altri villaggi che volevano prenderlo e portarlo via. La notte dormiva lì con accanto il suo cane e aveva avvertito anche altri uomini per farsi dare il cambio.
La pianta cresceva rigogliosa con tante foglie verdi. Ogni carovana che arrivava elogiava questa meraviglia, ma nessuno sapeva il nome. Era una specie "sconosciuta". Anche i beduini che venivano da molto lontano non avevamo mai visto nemmeno un esemplare.
Un giorno all'improvviso la folla cominciò a mormorare, accorsero ancora più persone e intonarono canti.
Arrivò l'Imperatore a cavallo con le sue guardie. Il ragazzo rimase a bocca aperta, non capiva il perché di quella visita.
Il sovrano con un balzo fu a terra vicino alla pianta e mentre la stava ammirando e i sudditi erano tutti sdraiati per terra in segno di rispetto, ebbe un'idea!
Se veramente questo piccolo albero sapeva fare cose strabilianti, avrebbe potuto cambiare anche il carattere di sua figlia. Dette un'occhiata intorno e vide che il misero villaggio fatto prima di capanne poverissime aveva preso l'aspetto di una piccola città pulita, allegra e si vedeva che il commercio stava migliorando la vita di quelle persone.
Gli abitanti erano allegri, i bambini giocavano, le donne vestivano con colori vivaci e gli uomini lavoravano per accontentare i forestieri.
In un paese povero dove il sole è caldo e l'acqua scarseggia e la voglia di vivere spesso viene a mancare, quello veramente era un miracolo.
Il giorno dopo accompagnò lui stesso la Principessa dal ragazzo, impartì i suoi ordini e a nulla valsero i pianti e gli strilli della fanciulla.
La lasciò lì vicino al pozzo con solo gli abiti che indossava.
Quando la nuvola di polvere dei cavalli delle guardie si fu diradata, lei si girò e cominciò a insultare tutti quelli che erano lì vicino.
Poi stremata si sedette per terra e si addormentò.
La madre del ragazzo che aveva assistito a tutta la scena in silenzio, fece cenno a due uomini e la fece portare a casa sua.
Quando la Principessa si svegliò sentì una voce di donna che cantava, un buon profumo di focaccia e tanta era la fame che addentò quello che le veniva offerto.
Poi si rese conto di dove si trovava. Tutta la casa era composta soltanto da una stanza in penombra, nessun mobile lussuoso, nessun cuscino: solo delle stuoie avvolte in un angolo, un piccolo tavolo e due sgabelli per sedersi. Dall'altra parte una cucina di pietra con il fuoco acceso e il volto sorridente di una donna.
Si ritrasse come se avesse visto una cosa orrenda e chiese sgarbatamente dove si trovava.
Non le fu risposto, ma solo indicato la porta.
Fuori il sole cominciava a tramontare e fra le piccole case bianche lì intorno c'era un'atmosfera di pace. I bambini giocavano e strillavano, le donne chiacchieravano, gli uomini rimettevano gli animali nei recinti.
La Principessa si avviò verso il gruppetto di banchi con le tende colorate vicino al pozzo. Lì c'era un via vai di uomini donne animali. Finalmente arrivò dal ragazzo. Rimase dapprima in disparte a guardarlo con disprezzo, poi il suo sorriso la sua allegria sembrò quasi che sciogliessero la perfidia della fanciulla. Cominciò così a stare insieme a lui: metteva a posto i vasi, li spolverava cercava di venderli. In poco tempo cambiò così tanto che chi passava da lì non avrebbe mai immaginato che quella bellissima ragazza prima fosse una Principessa abituata a vivere a palazzo reale servita da una moltitudine di persone.
Era sempre sorridente e il suo cuore sembrò aprirsi a sentimenti di amore verso il prossimo, bontà e compassione. Guardava tutto con occhi diversi. E il ragazzo era contento, pensava anche di chiedere all'Imperatore di venire a vedere come sua figlia fosse cambiata e a riprenderla. Ma aspettò: voleva tenere ancora con sé la Principessa: si stava innamorando.
Dopo poco tempo capitò insieme ad una carovana un uomo molto ben vestito. Spiegò che era un "magos" e mentre studiava le stelle gli era stato rivelato in sogno che sarebbe avvenuto un fatto straordinario che avrebbe cambiato la storia del mondo. Si era messo subito in cammino ed era giunto lì. Durante la strada aveva seguito una stella in cielo come fosse la sua guida e contemporaneamente aveva capito che doveva procurarsi un dono da portare con sé e offrire al momento della rivelazione.
Non aveva trovato niente che gli piacesse nelle oasi visitate, niente di così bello e importante da considerarlo degno di essere regalato. Mentre parlava vide l'alberello e pensò che se avesse avuto dei frutti forse potevano essere quello che lui cercava.
Ma la pianta non aveva frutti, solo foglie: belle molto verdi.
Girava tutto il giorno fra le bancarelle, ma non trovava niente. Andava incontro alle nuove carovane per essere il primo a frugare nelle ceste delle merci che portavano. Continuava però i suoi studi e spesso la notte rimaneva sveglio a fissare la grande stella che l'aveva condotto fin lì. Si domandava che cosa mai di così strabiliante poteva succedere che l'aveva indotto a lasciare tutto e partire. Lui che per tutta la sua vita era vissuto nel suo osservatorio, lui che aveva sondato le stelle in cerca della Verità, lui che non avrebbe mai immaginato una vita lontana dai suoi libri. Ma per quante domande si ponesse riusciva a pensare che soltanto la nascita di qualcuno avrebbe potuto cambiare il cuore degli uomini. Qualcuno con idee così rivoluzionarie da trascinare il popolo verso un modo diverso di pensare e di vivere.... e di amare.
La sua inquietudine era ormai visibile a tutti. La Principessa spesso lo invitava a mangiare con loro quella focaccia che le piaceva tanto e che adesso non avrebbe cambiato più con nessun piatto della tavola regale. Anche lei aveva imparato a cucinare e non le dava più fastidio imbrattarsi le mani di farina. Anzi quando era vicino al fuoco cantava e la sua voce aveva il suono della felicità.
All'ora di pranzo si sedevano tutti e tre vicino all'albero: mangiavano in silenzio, poi il saggio cominciava ad elencare i magnifici paesi che aveva attraversato per arrivare fino a loro. Il ragazzo era stupefatto e ogni tanto chiedeva se avesse trovato una valle lontana dal mare, ma piena di vita, di gente felice dove la sabbia del deserto non offuscava tutto con la sua patina.
Un giorno il ragazzo invitò il magos ad andare insieme a loro in un viaggio alla ricerca di vasi ancora più belli di quelli che vendeva, con la speranza nel cuore che ognuno di loro avrebbe trovato quello che cercava.
Una mattina lasciò il banco alla madre con la raccomandazione di stare attenta all'albero e partì insieme alla Principessa, al saggio e al cane.
Dopo poco tempo, mentre attraversavano il deserto, scoppiò una terribile tempesta di sabbia. Gli animali impazzirono e fuggirono e loro quattro rimasero insieme barcollando in mezzo al vento.
Quando tutto fu finito, assetati sporchi con le bocche piene di sabbia, videro in lontananza una montagna e mentre si avvicinavano notarono una spaccatura fra le rocce. Entrarono e si trovarono a camminare in un corridoio in mezzo a due pareti di roccia altissima. Ogni metro che facevano, sempre di più sentivano una pace e una tranquillità mai provata prima. La Principessa teneva per mano il ragazzo timorosa di tanta grandezza. In cuor suo aveva cominciato a volergli bene e spera che anche lui la ricambiasse. Dopo un'oretta che procedevano all'improvviso si aprì davanti ai loro occhi lo spettacolo più bello che avessero mai visto. Nella roccia erano state scavate case, templi, monumenti: sulle rocce erano nati tanti alberi uguali a quello che il ragazzo aveva piantato vicino al pozzo del suo paese e tutti con foglie verdissime. La luce del tramonto illuminava quelle costruzioni che avevano i colori dell'oro e del rosso, con tante sfumature e tutto sembrava irreale. Per le strade c'erano fontane d'acqua limpida da bere. Furono invitati dagli abitanti a dissetarsi e lavarsi e fu offerto loro del cibo e abiti puliti.
Il ragazzo era felice: aveva trovato la città che aveva sempre sognato. Anzi era più bella di quello che avrebbe potuto immaginare.
L'aria fresca, niente sabbia, gli abitanti cordiali e gentili.
Mentre i tre viaggiatori e il cane riprendevano le forze, gli anziani spiegarono che la città aveva più di mille anni, che i primi abitanti si erano rifugiati lì per sfuggire ad una guerra e che adesso vivevano in pace. Commerciavano con alcune carovane, ma esigevano il massimo segreto sulla loro esistenza perché non capitasse nessuno a distruggere tutto quanto con l'avidità e l'odio.
Li portarono a visitare ogni costruzione: c'erano scuole, templi, cisterne, anche un mercato. Il ragazzo comprò dei vasi stupendi, la Principessa alcune vesti e il magos cominciò a chiedere cosa fosse quel profumo che inondava le strade e le piazze.
Inoltre al mercato aveva notato grandi ceste contenenti piccole palline giallastre e i mercanti le annusavano e alcuni le masticavano.
Era molto incuriosito: sembravano perle o lacrime ? Avevano il colore della luna quando splendeva in cielo.
Dopo molte domande e nessuna risposta, finalmente fu svelato il segreto.
Gli uomini si misero a ridere.... come non lo sai? Sono gli alberi. Dalla loro corteccia esce un liquido a gocce che si solidifica. Lo chiamiamo "INCENSO", "dono di Dio". E le loro "lacrime" vengono bruciate nelle nostre cerimonie quando preghiamo. Ci sembra così di salire in alto in cielo....
Il saggio fece un salto di gioia si mise a ridere ed esclamò.... Ho trovato il mio dono... il dono più prezioso che potevo trovare. Il frutto di un bellissimo albero che ha la forza di nascere sulle rocce, di vivere e regalare agli uomini un frutto meraviglioso.... Il suo profumo non può che portare pace, forza ed energia.... Il fumo che sale al cielo è carico di amore e di gioia.... è questo il mio regalo pieno di speranza...

La favola finisce qui, ma per i curiosi vi svelerò che il magos riprese il suo cammino e per la strada incontrò altri due saggi: loro avevano come dono l'ORO e la MIRRA. Insieme si recarono a Betlemme seguendo la stella e trovarono in una povera capanna un Bambino con i suoi genitori. Il bambino si chiamava Gesù.
Il ragazzo e la Principessa tornarono al loro paese e si sposarono, ma non lasciarono mai la bottega dei vasi e lei fu una sovrana molto saggia e molto giusta, aiutando sempre quelli che avevano bisogno.

In quanto a noi oggi è Natale e nella tradizione cristiana rappresenta la nascita di Gesù e l'inizio dell'anno liturgico.
Promettiamoci di fare qualche azione buona, ma soprattutto cerchiamo tutti insieme di alzare un grido come fosse una sola voce contro tutte le violenze che ci sono ancora nel mondo, che i perseguitati trovino pace, che la pietà verso gli altri non sia fatta solo di parole.
Basta guerre, basta odio, auguriamoci che le persone che amiamo abbiano a sperare ancora che il mondo possa cambiare in meglio.
Auguriamoci soprattutto che i ragazzi e i bambini non conoscano mai la crudeltà, il razzismo, che l'insegnamento della Storia sia veramente una lezione a non commettere più massacri, mai più stermini, mai più shoah.

BUON NATALE A TUTTI


da:
Antichirimedi, Euclide e Indi.