SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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martedì 24 novembre 2009

BUONANOTTE

GLI DEI DELLA TERRA (libro)


di Kahlil Gibran

"Quando cadde la era della dodicesima era
e il silenzio, alta marea della notte, sommerse le
alture,
i tre dei della terra, i Titani signori della vita, apparvero sui monti.

Vorticavano fiumi ai loro piedi;
nebbia fluttuante li avvolgeva al petto,
e le teste si ergevano maestose al di sopra del
mondo.

Poi parlarono, e come il tuono lontano
le voci rimbombarono di pianura in pianura.

PRIMO DIO

Il vento soffia verso levante.
Voglio volgermi a sud:
ho le narici colme di odori di cose morte.

SECONDO DIO

Profumo di carne bruciata, soave e intenso:
voglio inebriarmene.
E' l'odore della natura mortale, arsa dalla sua
stessa fiamma languente.
Ristagna greve nell'aria
e come fetido miasma di fogna
mi offende i sensi.
Voglio volgermi a nord: di là non vengono
odori."

TRAMA

"Quando dal caos emerse la terra e noi, figli del principio, scorgemmo l'un l'altro nella luce inerte, articolammo il primo suono soffocato e tremulo animando le correnti dell'aria e del mare. E muovemmo i primi passi, mano nella mano, nel vago colore del mondo bambino; e dagli echi di quei primi passi incerti nacque il tempo, quarta divinità, che affonda il piede nelle nostre orme, segue come un'ombra i nostri pensieri e desideri e vede solo attraverso i nostri occhi.E sulla terra venne la vita e nella vita venne lo spirito, melodia alta dell'universo. E noi regnavamo sulla vita e sullo spirito e nessuno tranne noi conosceva la misura degli anni nè il peso dei sogni nebulosi degli anni, finchè a mezzogiorno della settima era, demmo l'acqua del mare in matrimonio al sole. E dalle segrete stanze della loro estasi nuziale demmo vita all'uomo, creatura che, sia pur debole e malferma, porta per sempre i segni della sua origine. Tramite l'uomo che cammina sulla terra con occhi fissi alle stelle, troviamo vie per le regioni remote della terra: e dell'uomo, umile canna che cresce a lato delle acque cupe, facciamo un flauto attraverso il cui cuore cavo la nostra voce giunge al mondo avvolto nel silenzio".

PERSONALE

Grande poeta o forse cittadino del mondo, colui che già all'inizio del secolo XX capì che per allargare i suoi orizzonti che per dare luce alle sue esperienze non poteva rimanere emarginato nella scrittura della lingua araba, ma decise di imparare e scrivere in inglese.
Meravigliosa mescolanza di attributi, di idee di allegorie e miti che si intrecciano nei suoi versi. Le parole sembrano ispirate, i suoi personaggi creati per non avere età e racchiudere ogni idea tutte le idee del mondo umano e divino.
I personaggi sono al di sopra di tutto, immobili e immutabili nell'eternità ma aggrappati alla vita nella sua fatalità.
Riflessioni di uomini non di dei.

"...ma noi, noi insonni e consapevoli,
noi siamo dispensati dalla sorte incerta e dalle
congetture.
Non ci soffermiamo, non attendiamo il balenare
dell'idea,
superiori a ogni inquieto interrogare.
Accontentati e lascia andare i sogni."


Il libro è ormai fuori catalogo, ma se guardate su internet lo trovate.
Il consiglio che posso darvi non dedicategli solo quel poco tempo che richiede, ma gustatelo un pezzo alla volta e poi rileggetelo altre tre volte per capire appieno i suoi versi.

SCHEDA

Genere - Poesia
Titolo - GLI DEI DELLA TERRA
Autore - Kahlil Gibran
Editore - SE

( libro del I anno)

lunedì 23 novembre 2009

IL TIRANNO (libro)


di Massimo Valerio Manfredi

"L'uomo arrivò poco dopo il tramonto quando le ombre cominciavano ad allungarsi sulla città e sul porto. Avanzava a passo svelto portando a tracolla una bisaccia, e si volgeva intorno di tanto in tanto con una certa aria apprensiva. Si fermò nei pressi di un'edicola di Persefonte, e il lume che ardeva davanti all'immagine della dea ne rivelò l'aspetto: i caperlli brizzolati di chi ormai aveva superato la mezza età, il naso dritto e la bocca sottile, gli zigomi alti e le guance scavate, in parte coperte da una barba scura. Lo sgurdo, inquieto e sfuggente, manteneva tuttavia un'espressione di dignità e di contegno che contrastavano con l'aspetto dimesso e con il vestiario consunto, rivelando una condizione elevata anche se decaduta.Imboccò la strada che conduceva al porto orientale e cominciò a scendere verso la darsena, dove erano più numerose le bettole e le osterie frequentate dai marinai, dai commercianti, dagli scaricatori e dai soldati della flotta."

TRAMA

Sicilia, 412 a.C.: comincia il duello infinito fra un uomo e una superpotenza. Duello sferrato a colpi di micidiali macchine da guerra ed eserciti oceanici, lungo cinque guerre e decine di battaglie. La superpotenza è Cartagine, signora dei mari e megalopoli mercantile. L'uomo è Dionisio di Siracusa, combattente intreepido con tre ferree convinzioni:le democrazie sono inefficienti;i cartaginesi sono mortali nemici dell'ellenismo e devono essere sradicati dalla Sicilia;l'unico uomo in grado di condurre a termine una tale impresa è lui.Per realizzare il suo progetto non teme di dannare la propria memoria per i secoli a venire:di essere marchiato a fuoco come "il Tiranno".Ma chi è stato davvero Dionisio? Valerio Massimo Manfredi ne ripercorre la vicenda umana e storica,dando vita a un personaggio potente e indimenticabile.

PERSONALE

Il nostro solito Manfredi!
Riesce sempre a mescolare storia e fantasia. Questo romanzo mi ha dato la risposta ad una serie di domande che mi sono fatta in questi ultimi mesi. Mi ha fatto capire la "solitudine di chi è ai vertici". Il comportamento di chi non può fidarsi di nessuno, nemmeno di un fratello, di come spesso il contrastare un suo comando può portare al fallimento di un'azione perfetta. La sua crescita da soldato a tiranno. Il cambiamento di un uomo che prima ama con tutto se stesso e poi, con la fine crudele del suo amore, si concentra nel suo ruolo fino ad annullare qualsiasi sentimento per perseguire il fine ultimo: la cacciata e la sconfitta dei Cartaginesi dalla sua amata Sicilia.
La sua vita scorre fra decisioni da prendere, sentimenti, l'odio e il rancore di chi non lo vorrebbe a capo dell'esercito. La sua giovane età, eppure già la determinazione di chi ha idee precise sulle azioni da compiere.
Questo romanzo è meno scorrevole degli altri che ho letto, forse per la puntigliosità delle battaglie peraltro descritte minuziosamente. Ma ogni volta che gli eserciti o i gruppi di soldati si muovevano mi davano quasi l'impressione che le distanze enormi per quel tempo si annullasero immediatamente e che la Sicilia fosse racchiusa in pochi centimetri di territorio.
Con Manfredi sto ripassando un po' di storia antica.

SCHEDA
Genere - Romanzo
Titolo - IL TIRANNO
Autore - Valerio Massimo Manfredi
Editore - Oscar Mondadori
( libro del I anno)

domenica 22 novembre 2009

IL MIO PASSO PREFERITO


Chissà cosa state pensando!
Non è un passo di danza, non è un valico di montagna, è la domanda che mi è stata posta qualche tempo fa:

...qual'è il tuo passo preferito in letteratura?....

Stasera forse sono giunta alla conclusione che non ne ho.
Ho letto molto e leggerò chissà quanto ancora e non mi stancherò mai perchè mi prenderà l'ansia di avere ancora 10 milioni di libri da conoscere dopo averne finito uno.
Mi sono chiesta quale brano potesse essere e mi sono sentita imbarazzata a dover scegliere. Perchè devo scegliere?
Io amo tutto quello che ho letto: ogni parola ogni frase che è stata scritta: tutte sono entrate dentro di me, alcune sono scivolate più velocemente, altre sono rimaste più a lungo prima di scomparire nella mia memoria.
Non sono Paride, nessuno mi ha dato il pomo d'oro e nessun libro deve e può essere eletto a vincitore.
Certo non nego che ho le mie preferenze. Mi piacciono i classici, i libri che hanno già qualche anno di storia. Molti volumi scritti negli ultimi anni non attirano troppo la mia attenzione, ma quello che non guardo oggi può catturarmi domani.

Come dico sempre a mia figlia... nessuno nasce imparato... e ogni parola scritta lo dimostra inequivocabilmente.

venerdì 20 novembre 2009

BUON FINE SETTIMANA

IL PICCOLO PRINCIPE (libro)



di Antoine De Sain-Exupery


"Un tempo lontano, quando avevo sei anni, in un libro sulle foreste primordiali, intitolato "Storie vissute della natura", vidi un magnifico disegno. Rappresentava un serpente boa nell'atto di inghiottire un animale. Eccovi la copia del disegno. C'era scritto:" I boa ingoiano la loro preda tutta intera, senza masticarla. Dopo di che non riescono più a muoversi e dormono durante i sei mesi che la digestione richiede."
Meditai a lungo sulle avventure della jungla. E a mia volta riuscii a tracciare il mio primo disegno. Il mio disegno numero uno. Era così:...."

TRAMA

E' la storia dell'incontro tra un aviatore, costretto da un guasto ad un atterraggio di fortuna nel deserto, e un ragazzino alquanto strano, che gli chiede di disegnargli una pecora. Il bambino viene dallo spazio e ha abbandonato il suo piccolo pianeta perchè si sentiva troppo solo lassù: unica sua compagna era una rosa. Un libro che si rivolge ai ragazzi e "a tutti i grandi che sono stati bambini ma non se lo ricordano più", come dice lo stesso autore nella dedica del suo libro.

PERSONALE

Qualche settimana fa sono andata tutta seria alla mia libreria... vorrei IL PICCOLO PRINCIPE di A. De Saint-Exupery....
Mi portano nella sezione bambini... no, no mi scusi lei ha capito male... e ripeto il titolo.... signora, non conosco nessun altro libro con questo titolo....
Non sto a raccontarvi altro!
Avevo pensato che fosse un romanzo!
L'ho letto tutto d'un fiato in poco meno di un'ora.
Scritto da un adulto che ha ricordato di essere stato bambino.
Il protagonista? Un ..... senza età e tutte le età.
Non l'uomo spensierato che ha conservato in sè la fanciullezza come in Peter Pan, ma chi ricordando non vuole più dimenticare di avere avuto sei anni.
Un libro anche per coloro che ormai hanno acquistato con il passare del tempo comportamenti irragionevoli e inutili dettati dalle "etichette" della vita.
Poche frasi per ogni personaggio servono all'autore a descrivere molto bene i difetti che spesso troviamo in giro.
Perchè i suoi ricordi si sono fermati all'età del primo trauma, quando è stato bloccato dall'ottusità degli adulti e non ha più disegnato. Quando il suo mondo non ha più avuto come riferimento la figura maschile per la morte del padre.
Il caricarsi di responsabilità... il piccolo principe la mattina spazzava accutatamente i vulcani, anche quello spento, non si sa mai! (tipico degli adulti fare le cose in previsione di...), strappava i germogli di baobab...
Ma anche rimanere attaccato al modus operandi dei fanciulli....il piccolo principe non rinunciava mai ad una domanda che aveva fatta...
E come succede spesso nella vita la realtà piomba sempre addosso con la sua crudeltà, il prendere coscienza dei propri sbagli, non importa se grandi o piccoli, il peso di quello che abbiamo lasciato per rabbia e per impulsività.
E i pensieri vanno all'unica compagna sul suo pianeta in alto in mezzo alle stelle: UNA ROSA.
Poche pagine su questo piccolo fiore, ma la sua presenza aleggia fra le righe, rimbalza fra una parola e l'altra.



"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante."


Ho pensato ad una cosa che mi è successa negli ultimi mesi... mi sono sentita quella rosa, c'è chi mi ha fatto sentire importante, grazie.

SCHEDA

Genere - Favola (per bambini, ma anche per adulti, che hanno dimenticato di essere stati bambini!)
Titolo - IL PICCOLO PRINCIPE
Autore - Antoine De Saint- Exupéry
Editore - Bompiani

( libro del I anno)

giovedì 19 novembre 2009

Lontano, lontano nel tempo




In quel tempo esistevano ancora le rasule che permettevano di raggiungere i paesi limitrofi.
Se a volte, per l'incuria dei proprietari terrieri, che avevano l'obbligo di tenerle pulite da rovi ed erbacce, il percorrerle era difficoltoso, venivi ripagato dalla pace e dai profumi della campagna.
Era un pomeriggio inoltrato di Maggio e percorrendo la rasula che dalla frazione di Trimisteri portava al mio paese, alla sommità della salita dove la stradina si trasformava in una carettera con gli antichi blocchi di pietra lavica paralleli per facilitare lo scorrere delle ruote, vidi l'incedere dell'asina di Santipamma con il suo caro amico in groppa.
La cosa era abbastanza curiosa data l'ora e la calura che portava il nostro acerrimo nemico dell'acqua a soffrire la sete.
Accelerai il passo, in breve le mosche che anticipavano l'asina mi raggiunsero e ben presto la nuvola di quelle che la seguivano mi avvolse.
-SABBINIRICA!
Salutai portando il palmo aperto leggermente in alto.
L'asina si avvicino per ricevere carezza e zolletta di rito, mentre il padrone alzata la coppula metteva a fuoco e riconosciutomi, emise la frase di rito:
-Tuttu santu e binirittu!
Chiusi velocemente i convenevoli, zucchero compreso.
Chiesi dove andasse con quel caldo.
E Lui:
- nda putia a Pirara!
Stupito dalla risposta:
É finito u vinu nda Za' Mara? ni mancunu putii o paisi!
E Lui sconsolato:
-'U dutturi mu dissi!
E io sempre più stupito:
- E chi 'u dutturi cunsighia u vunu da Pirara?
Leggero cenno di diniego in sintonia con lo scrollo della testa dell'asina
- No! 'u dutturi mi dissi. " e mi raccumanu! 'U vinu!! Luntanu". Ma chiù luntanu da' Pirara a Sciecca nun'va!
E Sconsolato, incitando la povera bestia ricominciò il pellegrinaggio.

mercoledì 18 novembre 2009

LA DONNA....


LIBRI DA LEGGERE

Anche oggi visitina dalla mia "vecchina", ho trovato per pochi euro dei libri un po' inusuali, ma la sfida di questa lettura è la cosa più bella che ci possa essere.

- Georges Minois
STORIA DELL'ATEISMO
Editori Riuniti

- Cesare Brandi
VIAGGIO NELL'ANTICA GRECIA
Editori Riuniti

- Gilbert K.Chesterton
SAN TOMMASO D'AQUINO
Lindau

- Brett Shapiro
L'INTRUSO
Universale Economica Feltrinelli

- Kahlil Gibran
GLI DEI DELLA TERRA
SE

- Frederic Portal
SUI COLORI SIMBOLICI
Luni Editrice

- Daniel Pipes
IL LATO OSCURO DELLA STORIA
Lindau

- Wilhelm Fraenger
LE NOZZE DI CANA
SE

UOMINI E TRANS



Forse le mie parole vengono quando gli echi della notizia si sono spenti, ma non me la sentivo prima di dire niente.
Mi sta succedendo da un po' di tempo. Prima mi scatenavo mi arrabbiavo subito. Adesso ho bisogno di digerire quello che mi "investe". Non pensate che la mia reazione sia diversa, solo ho bisogno di vedere anche che cosa succede dopo lo "scandalo".
Un mese fa ci siamo accorti che in Italia ci sono i TRANS!
Gli uomini che "contro natura" hanno potuto usufruire della compagnia di "questi signori", perché chiariamo subito che anche i TRANS sono uomini! Si sentono additati, non solo! Si sentono VITTIME DEL SISTEMA, GIUDICATI E CONDANNATI DA UNA SOCIETÀ PICCOLO BORGHESE CHE NON CAPISCE LE LORO CURIOSITÀ! Si sentono VITTIME! MARCHIATI D'INFAMIA! Si sentono trattati come LEBBROSI!
Facciamo la morale, faccio la moralista?
Qualcuno potrebbe pensare che mi sto ribellando perché sono DONNA. Niente di tutto questo. Ognuno ha i suoi gusti sessuali e non discuto.
Io condanno e lo ripeto forte CONDANNO chi pubblicamente è in posizioni tali da poter essere ricattato e che offende me cittadino italiano. Non solo! Offende chi vive con poche centinaia di euro al mese, quando certi personaggi possono disporre di centinaia di migliaia di euro per le proprie spese oltre allo stipendio.
CIFRE DA CAPOGIRO!!!!!!!!
Ma l'etica di base del vivere civile? La morale che un uomo dovrebbe insegnare con l'esempio ai figli? E la moglie? Deve accettare passivamente le DEVIANZE sessuali del marito? E che morale dimostra un UOMO PUBBLICO?
Nell'ANTICA GRECIA si parlava di NORMALITÀ, l'amore fra uomini era una cosa appunto NORMALE. Ma eravamo nell'antica Grecia.
Dopo la Venuta di Cristo sulla Terra ci è stato inculcato un modo diverso di vivere i propri gusti sessuali, si è dato UNA DIREZIONE accettata per secoli che ha portato ad uno scambio di effusioni fra uomini e donne, a matrimoni etero, ecc.ecc.
In Italia, paese cattolico, abbiamo perfino il Papa a Roma, se qualcuno se l'è dimenticato! (urlare al Cattolicesimo da parte di un'atea è il colmo, vero?)
LA CHIESA COME MAI NON HA TUONATO? CHE PAPA ABBIAMO CHE ACCETTA SENZA DIRE NIENTE? NESSUN VESCOVO DAL PULPITO HA URLATO PER LA SCOMUNICA?
Rimpiango i bei tempi bui della Chiesa con l'Inquisizione e i roghi, con i processi sommari, adesso diamo i "premi" addirittura togliendo l'INCRIMINATO da un posto di responsabilità e mettendolo addirittura sotto la luce della telecamere, dandogli una visibilità che mi offende!!!!!!!!Ma la "lapidazione" in Italia non esiste per chi cerca ragione dopo il torto?
Però alla fine siamo solo noi che soccombiamo, noi Italiani che accettiamo passivamente l'ultimo scandalo quando vengono portate ad una cena ufficiale 200 ragazze. Con quali soldi vengono pagate? Ma soprattutto quanto sono pagate? Ognuno nel proprio paese ha problemi di vivibilità fra i propri concittadini. Strade, case, cibo, trasporti,... mi chiedo perché se tutto fosse rose e fiori gli Italiani continuano a migrare e noi abbiamo l' "invasione" di migliaia di extracomunitari dall'Africa?
L'unica cosa da dire è che l'Italia, la nostra bella Italia, negli ultimi anni è diventata un gran PUTTANAIO!

martedì 17 novembre 2009

TUTTO OK


IO SONO ULISSE, NEL MIO NAVIGARE SONO ARRIVATA ALLE COLONNE D'ERCOLE.

MA MIRACOLO!

AVEVANO L'ASPETTO DI BLEMMI. HO SFIDATO LA SORTE, PER CURIOSITA' HO TOLTO LORO LA MASCHERA CHE COPRIVA LA PARTE ALTA DEL FISICO.

AL POSTO DI UNA FACCIA MOSTRUOSA HO TROVATO QUELLA CONOSCIUTA DI DUE PERSONE A ME CARE E IL LORO VOLTO SI E' TRASFORMATO NEL MIO... MISCHIANDO I LINEAMENTI.

MERAVIGLIOSA NATURA CHE PUO' ARRIVARE A MANIPOLARE TUTTO E CREARE QUALCOSA DI UNICO ED IRRIPETIBILE.

IL MORTAIO

Appena avviato il sito voluto dal ministro Brunetta sulla riforma della Pubblica Amministrazione è stato subito oscurato.
Insomma, pur di non fare, anche i fannulloni, imparano a fare in fretta.

lunedì 16 novembre 2009

INVICTUS


di William Earnest Henley

Dal profondo della notte che mi avvolge
nera come il più profondo abisso, da un polo all'altro,
io ringrazio quali che siano gli dèi
per la mia anima invincibile.
Nella morsa delle circostanze,
non mi sono tirato indietro, né ho gridato a squarciagola:
sotto i colpi di maglio della sorte
il mio capo sanguina, ma non si china.
Oltre questo lido di ira e lacrime
Non giace altro che l'Orrore dell'ombra,
E tuttavia la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza timore.
Non conta quanto sia stretta la porta,
quanto sia piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.

QUAL'E' LA CITTA' ITALIANA IN CUI LE STRADE HANNO NOMI PIU' ORIGINALI?


Probabilmente è Perugia, dove accanto alla serie di mestieri, uccelli, alberi, personaggi mitologici e titoli di opere liriche, esistono 12 vie per i segni zodiacali, 5 per i venti (Grecale, Libeccio, Maestrale, Scirocco, Tramontana), 6 per i metalli (Acciaio, Alluminio, Ferro, Oro, Piombo, Rame), una ventina per concetti astratti (Amicizia, Avvenire, Consolazione, Pace, Pazienza, Silenzio, Speranza,....).
Molte vie portano nomi di strumenti, giochi o mezzi di trasporto (Compasso, Dado, Falce, Martello, Dirigibile, Motore, Treno, Labirinto, Ruzzolone, Pasticcio,...).
E ci sono 2 filoni ricchi: una conquantina di vie con un aggettivo(Corrotta, Deserta, Lieta, Lucida, Modesta, Nebbiosa, Pomposa, Sdrucciola, Simpatica, Snella,...) e altrettante con i nomi di donne generici(Ada, Adelaide, Clotilde, Stefania,...).

E non poteva mancare via ....Curiosa.

LO STADIO "LAPTOP": UN NUOVO IMPIANTO INTERRATO PER IL CALCIO


Il calcio del futuro parla arabo. E non solo perchè gli emiri si stanno comprando mezzo campionato inglese. A Doha, nel Qatar, sarà inaugurato nel 2010 ilprimo stadio interrato del mondo.

PORTATILE.
Il progetto, dello studio MZ & Partners, è stato battezzato "The Wall"(in inglese "il muro") ma soprannominato "Laptop" perchè la tribuna che si erge dal sottosuolo lo fa assomigliare a un maxi pc portatile aperto. Lo stadio sarà interrato per bilanciare il caldotorrido della regione, permettendo così di risparmiare le cifre necessarie per impianti di aria condizionata all'aperto. Sarà il campo della squadra locale Al-Alhy e delle amichevoli dei grandi club europei.
Costerà 20 milioni di dollari.

ANTICIPAZIONE

In questi giorni vi proporrò la favola che ha scritto mia figlia. Va un po' sistemata, ma è molto buona.
E' partita con l'idea che in una storia ci vuole il PROTAGONISTA, l'ANTAGONISTA, i PERICOLI, il RIVALE o l'AIUTANTE e le DIFFICOLTA' da superare.
Sinceramente tutti gli elementi che lei voleva mettere non ci sono, ma intanto apprezziamo il suo sforzo di costruire un componimento tutto suo.

IL MORTAIO


Manuale di conversazione (LIBRO)




Ho riletto in questo fine settimana un testo di un autore che non può mancare in una libreria nella voce grandi autori italiani.
E volevo fare omaggio ricordandolo..


Manuale di conversazione

Le grammatiche su cui si studiano le lingue saranno utilissime per impararle, ma non altrettanto per la logica e il buon senso. Il che, tuttavia, non rappresenta un danno in ogni senso. Anzi potrebbe contribuire a dare ai rapporti fra le persone un carattere quanto mai spensierato e fantasioso che conferirebbe alla vita un aspetto dei piu' piacevoli.
Dalla grammatica inglese:
" Portaste il binocolo? ".
" No, ma portai il vostro ventaglio. "
Col che si imparano parecchi vocaboli, non c'e dubbio. Ma non e' chi non veda un ventaglio esser tutt'altra cosa che un binocolo. Non c'e' niente in comune fra i due oggetti. Come e' possibile parlare di ventaglio a chi vi chiede notizie del binocolo?
Vediamo: dove, quando e perche' si puo' domandare a qualcuno se ha portato il binocolo? In teatro, o in occasione di una gita in luoghi panoramici, o per esigenze belliche.
Ora, ammesso che in un teatro possa essere utile anche un ventaglio, benche' abbia tutt'altra funzione e non sara' certo esso che mi permettera' di apprezzare le bellezze d'un corpo di ballo. Ma su una montagna! Che ne faccio d'un ventaglio, se ho bisogno d'un binocolo?
Non parliamo poi d'una casamatta o della tolda d'una nave da guerra. Immaginate un generale nel suo osservatorio o un ammiraglio sul ponte di comando, che durante l'infuriare della battaglia, dovendo seguire le mosse del nemico, domandi all'aiutante di campo:
" Portaste il binocolo?" e si senta rispondere: " No, ma portai il vostro ventaglio ".
Anche ammesso che faccia molto caldo, in quel momento il comandante ha bisogno di guardare.
Forse gli autori degli esercizi di traduzione immaginano un mondo di stolidi. Ecco un altro dialogo della grammatica inglese:
" Mamma, comperasti la tovaglia? "
" No, ma comperai il rasoio per tuo fratello. "
Una famiglia di pazzi, evidentemente. Pazza la madre, che forse immagina si possa apparecchiare la tavola col rasoio; e pazza la figlia, che dal manuale non risulta essersi minimamente turbata alle parole inconsulte della vecchia insensata.
Ancora:
" Vedeste il mio allacciabottoni? ".
" No, ma vidi il vostro colletto e polsini. "
Magari qui si puo' ravvisare un barlume di coerenza, in quanto siamo sempre in materia inerente al vestirsi. Ma c'e un abisso, tra la domanda e la risposta.
Uno dei torti degli esercizi di conversazione e per l'appunto di non dare quasi mai la terza battuta. S'imparerebbero molte altre parole, magari non delle piu' ortodosse. Come rispondereste a uno che vi parla di colletto e polsini, quando voi gli domandate notizie dell'allacciabottoni?
E evidente:
" O sei un imbecille, o vuoi prendermi in giro. Come ti viene in mente di rispondermi cosi? "
E giu' una sequela di parolacce, che pure hanno la loro utilita' nello studio d'una lingua.

In conclusione m'* pi* volte capitato, nell'esprimermi in una lingua straniera imparata di fresco su una grammatica, di essere quanto mai incoerente. Una volta, a un passante che mi domandava: "Sapreste dirmi dov'e' la tale strada? " mi avvenne di rispondere sulla base di un dialoghetto studiato nella grammatica.
" No, ma so dirvi l'eta' del cugino di vostro padre. "
Il passante rispose con una frase che non capii, perche' purtroppo, come dicevo, negli esercizi di conversazione manca sempre la terza replica.
Per tacere degli scorci di vita che si possono cogliere, attraverso quegli esercizi, specie se si diffondono in particolari
" Eravate con vostro padre? "
" No, ero con l'amico di mio padre, ma le mie sorelle erano con vostra madre; siamo stati a vedere la cattedrale."
Bella brigata di cretini davvero. Tra l'altro c'e' da scommetere che ognuno non capiva chi fossero gli altri quanto a grado di parentela reciproca, durante questa famosa visita alla cattedrale. Perche' e' soprattuto sull'indicazione delle parentele che queste frasi risultano sibilline.
Doveva essere una mattina grigia in una citta' gotica del Nord-Europa, una pioggerella leggerissima punzecchiava appena i volti dei passanti. I nostri amici, usciti dall'albergo e avendo lasciato qua e la' un certo numero d'imprecisati parenti, andavano in fretta verso la cattedrale con le guide in mano. Nella chiesa semibuia tra le navate, si sbirciavano sospettosi:
" Chi e quello? ".
" E' l'amico di vostro padre, e io sono la madre di un tale che non c'e', perche' io sto con le vostre sorelle. "
" E che rapporto di parentela c'e' fra voi e l'amico di mio padre? "
" Egli e' l'amico del padre delle ragazze che stanno con me e che sono vostre sorelle, mentre voi siete l'amico di mio figlio. "
E' un groviglio.
" Ed io chi sono? "
" Voi siete il figlio dell'amico di quel signore e il fratello delle signorine che stanno con la madre di un altro vostro amico che non e' qui, e questa sarei io."
Basta, basta, per carita' , c'e' da diventare pazzi.
E notate che queste frasi sono tutte rigorosamente dedotte da quella dell'esercizio, quanto a rapporti di parentela, amicizia e semplice compagnia, tra i partecipanti alla visita della cattedrale.
Durante la quale - e' ovvio aggiungerlo - il cicerone avra' zittito:
" Signori, occupatevi della cattedrale, invece che di questi pasticci di famiglia; guardate i vetri istoriati ".
Dopo la visita, tornati all'aperto:
" Ed ora andiamo a far colazione? ".
" No, ma posdomani arriva il cognato di vostro figlio. "
E via in fretta, senza volti, senza cervello, mentre una pioggerella leggerissima fa viscido il selciato fra le basse arcate e i negozi di frutta della grigia citta' gotica. E si sente nell'aria un odorino di cavoli cotti e di birra, mentre il carillon dei pupazzi metallici suona mezzogiorno nella torre del palazzo di citta'.
Europa, Europa mia! Quando verremo a liberarti?

Achille Campanile

domenica 15 novembre 2009

IL MORTAIO

.... cassa integrazione ordinaria... cassa integrazione straordinaria... mobilita'... cigs in deroga... indennita' di disoccupazione... ma quale e' il risultato che Prato ha ottenuto dal governo in questi giorni... ancora non l'ho capito...

Questo è quello che ho trovato scritto stamattina da parte di un assessore!
Se non ci capisce qualcosa lui, come facciamo noi allora a distrigarci nella jungla che loro stessi hanno creato?

venerdì 13 novembre 2009

Lorem ipsum




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