SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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venerdì 16 luglio 2010

FRESCO FRESCO... DI POCO FA












A Prato ci si lamenta che non arrivano i turisti, che la gente in Centro non viene più.

Poco fa ho mandato al nostro Sindaco e assessori annessi le foto di come portare gente.
Guardate alle 16 circa cosa è successo in piazza del Comune!

A qualcosa i cinesi devono servire o no?
Se l'avesse fatto un Italiano cosa sarebbe successo?

mercoledì 14 luglio 2010

CHI CI DIFENDE DAGLI AMMINISTRATORI?


L'altra sera incontro con il Sindaco e un docente di Storia Medievale.

ARGOMENTO:
Prato e il suo centro, dal Medioevo ad oggi.

Siedo fiduciosa di sentire tante belle cose di storia, rinfrescarmi un po' la memoria, magari apprendere anche fatti che non conosco.

Dopo più di 40 minuti che un'assemblea di oltre trecento persone stava aspettando ecco che salgono sul palco tutti e tre i "signori", compreso il moderatore.

Il Sindaco mi fa un po' pena penso che soffra il caldo più di me, non solo! è stato preso di mira dalle zanzare per tutta la sera.

Lo "storico" invece ieri mattina si è vestito al buio.

Ho contato, cominciando dalle scarpe, che mi sembravano più invernali che estive, fino al collo la bellezza di sei colori, uno per ogni capo di vestiario, non mettiamoci poi il settimo quello che mi ha dato fastidio per tutta la serata il colore dei bottoni di una sahariana di colore giallo grossi come albicocche ma di colore cacchina scura.

Il giornalista invece vestito di bianco mi sembrava uno di quelli che una volta giravano nei

vialetti del manicomio di Siena, con la barba lunga almeno di tre giorni.

Prima domanda... attesa... attendo fiduciosa di sentire tante belle notizie storiche, sognare una città medievale, la vita che vi si svolgeva, un'analisi dettagliata di ogni momento nella nostra bella Toscana in Italia nell'Europa di quel tempo.

ATTENDO! perchè il risultato è stato quello di ascoltare uno che sarà anche docente di Storia Medievale a Firenze, ma vorrei sapere cosa ha insegnato fino a quel momento.

Lui stesso si è perso dietro qualcosa che ha capito solo lui, vedevo la faccia terrorizzata del Sindaco che come me non capiva dove questo stava girellando.

Invece di parlare di Medioevo è finito nelle Medina arabe attuali, nella City di Londra, nei quartieri di Harlem americani.

Mi sono chiesta allora se il Medioevo, tanto affascinante come periodo storico, sia mai esistito!

O almeno se questo signore ne ha mai sentito parlare.

In compenso però il nostro amato Sindaco si è lamentato di come viene tenuto il Centro della città. "Dal momento che ogni dieci metri in ogni strada ci sono dei contenitori dove spengere le sigarette...." lui ha visto qualcuno spengere una cicca per terra.
Orrore, ogni dieci metri ci sono i tanto agognato spegni-cicca!!! E come mai stamattina ho girelleato un po' per le strade del centro e ne ho trovato spesso solo uno per via! Parlo di vie lunghe centinaia di metri naturalmente!

Alle lamentele di chi parla di degrado sempre del Centro, la risposta è che è tutta colpa dei bar che chiudono alle 8 (leggi 20) e non permettono a ragazzi di 13 anni di avere un posto dove divertirsi!

Ma scherziamo? io non so che cultura lui trasmette, ma mia figlia sicuramente a 13 anni non esce la sera dopocena per andare in Centro come fosse un parco giochi a spaccare vetrine ubriacarsi(perchè tanto c'è chi vende lo stesso la birra ai minorenni) o a scontrarsi tra bande minorili per passare il tempo! (leggi i giornali degli ultimi mesi).

Inoltre ci sarà una rivalutazione di Piazza del Castello con la proibizione assoluta di sosta per i camion gialli.... forse stonano con il colore delle pietre del monumento?

Proibizione di passaggio alle auto in piazza del Duomo, ed io e gli altri che abitano in Centro da dove passano per andare a casa? Meglio molto meglio una marea di vagabondi nullafacenti sempre sdraiati sugli scalini della chiesa 365 giorni all'anno! ma se noi andiamo a casa loro ci fanno sdraiare sugli scalini delle moschee?

Non chiedetemi di andare oltre, perchè fra lo "specialista" che mi faceva pena con la sua bella "trippa" ( in toscano, sarebbe pancia enorme da non vedersi i piedi e quindi uno si bagna sempre le scarpe!) che stava per scoppiare e gli occhi persi in un mondo anzi no in un momento storico che solo lui conosceva e il nostro beneamato Sindaco che invece di riportare i clienti in Centro e quindi evitare chiusure commerciali vuole chiedere ai proprietari di negozi di esporre nelle vetrine dei fondi chiusi dei bei quadri!....

NON HO RETTO PIÙ E A METÀ SPROLOQUI ME NE SONO ANDATA!

Ciao alla prossima, perchè ci sarà una prossima, eccome se ci sarà una prossima!!!!!!!

Ricordo - Natalino Otto




barbara antimusica negra

venerdì 9 luglio 2010

PAUL, IL POLPO, OSPITE D'ONORE




Dal momento che in questi giorni è salito agli onori della cronaca PAUL IL POLPO, ho avuto la fortuna di invitarlo a pranzo.

Ma siccome sono sadica indovinate cosa gli ho fatto trovare nel piatto?

SUO FRATELLO JAMES CHE NON NE AZZECCA UNA!
***********************

Ingredienti:

1 polipo, 3 patate medie, 1 cipolla, 1 carota, 1 gambo di sedano, prezzemolo, 1/2 bicchiere di birra chiara, olio, 1 mela renetta

Lavare bene il polipo e tagliarlo a pezzi. Mettere in una casseruola la cipolla, la carota, il sedano tutto a pezzetti e soffriggere con olio. Aggiungere il polipo e sfumare con la birra. Far evaporare. Salare, coprire la casseruola con il coperchio e far cuocere a fuoco lento per circa 45 minuti abbondante. Trascorso questo tempo unire le patate tagliate a pezzi e la mela a tocchetti piccolissimi, far andare ancora per circa 30 minuti. A cottura ultimata (quando il colore del polipo diventa marrone scuro e i tentacoli si spezzano con una forchetta) aggiungere una manciata di prezzemolo. Servire caldo.

La prossima volta però, se domani non dovesse indovinare, si consiglia un altro polipo fresco o congelato che non si chiami ... Paul!

Movimento Paul Libero!

Ancora un'altra avventura negli uffici italiani:CARTA D'IDENTITÀ ITALIANA (MAGNETICA)


Lunedì scorso mia madre mi ha portato all'ufficio postale del borgo dove abita. Voleva che mettessi la mia firma sul libretto dove versa la pensione.

Le solite cose delle persone anziane... non si sa mai... succedesse qualcosa... almeno puoi ritirare anche tu i soldi...

E su questo ha ragione! La burocrazia in Italia non ammette malattia: ogni cittadino deve essere SANO e CULTURALMENTE preparato su ognuna delle migliaia di leggi postille caville ecc che esistono dalle Guerre puniche fino ad oggi.
...un documento...
Tiro fuori la mia carta d'identità elettronica di colore blu con la custodia per non rovinarla: una bellissima tessera magnetica con tanto di foto nome cognome data di nascita luogo di nascita cittadinanza italiana posizione anagrafica comune di residenza indirizzo di residenza data di validità DA... A.... ITALIA (scritto in grande) e infine il codice fiscale scritto benissimo
sotto la firma
VALIDA PER L'ESPATRIO
UN CIP E UNA BELLA BANDA MAGNETICA IN FONDO
REPUBBLICA ITALIANA DISEGNO DELL'ITALIA

SIMBOLO DEL POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO
MINISTERO DELL'INTERNO
ECC ECC ECC
Io credo che anche un cieco o un analfabeta riuscirebbero a tirare fuori qualcosa da una tesserina di pochi centimetri di lato, ma scritta in italiano chiaro e leggibile...

...codice fiscale...
...scusi ma se sa leggere il codice fiscale c'è scritto dietro e molto bene... (purtroppo parto sempre dal presupposto che chi sta di là dal banco, negli uffici ,sia andato a scuola! comincio a pensare che sto sbagliando io!)
...codice fiscale....
"Questa è una carta d'identità europea vuol dire che dove vado in Europa, dove si presuppone che geograficamente sta anche l'Italia, nella tesserina che le ho dato ci sia tutto... quindi c'è scritto anche il codice fiscale..."

....codice fiscale....
Questi sono i casi in cui divento un vampiro capisco tutta la letteratura greca i miti ebraici assiro-babilonesi e anche le fantasie e le storie di orrore che hanno accompagnato le nostre vite e le nostre civiltà.

Conoscete il principe Vlad III di Valacchia?
« Ecco la storia crudele e terribile di un uomo selvaggio e assetato di sangue, Dracula il voivoda. Di come impalò e arrostì gli uomini e li fece a pezzi come cavoli. Arrostì anche bambini e costrinse le madri a mangiarli. Molte altre cose sono scritte in questo libello, anche sulla terra su cui regnò »....

A me sarebbe bastato impalare quell'impiegato.

Insomma per non discutere, perchè c'erano alcune persone che aspettavano in un ufficio senza aria condizionata dove chissà per quale strano fenomeno tutti e quattro i lati erano scaldati dal sole! ho tirato fuori la vecchia tesserina verde del codice fiscale.

Mia madre ha avuto solo il coraggio di fare un commento... meno male che lo mandano via!...

ma poi alla fine quello che lo sostituirà sarà meglio o dalla padella quell'ufficio cadrà nella brace?

E pensare che io ho sempre creduto che chi viene assunto negli Uffici al pubblico abbiano un minimo di istruzione!
Nel frattempo però sto cercando di trovare alla Borsa Nera qualcuno che mi possa trovare un SIGILLO REALE, sia mai che un giorno qualche impiegato più solerte degli altri me lo chieda!!!

giovedì 8 luglio 2010

PERPLESSITÀ PERPLESSITÀ PERPLESSITÀ


Allora...vediamo vediamo.

Ieri sera presentazione di un libro su Ustica.

L'ennesimo direte voi!

Già, solo che questa volta uno dei due autori, quello che lo ha presentato, sembrava convintissimo della sua "verità relativa".

In compenso il giornalista che era con lui e che ha chiesto alcune spiegazioni si è rivelato una persona piacevolissima sia da ascoltare e con cui parlare.

Lo sapete.... la mia dirompenza o irruenza è difficile che rimanga composta su una sedia.

Come al solito ho voluto dire la mia e nonostante sia stata cauta nell'esporre le mie convinzioni ho fatto trasparire i miei dubbi e la mia perplessità sulle rivelazioni che hanno permesso di scrivere il libro.

Ho definito "Odissea" (con tutto il rispetto che ho per quel poema meraviglioso) qualcosa che nel tempo assumerà i caratteri di una "favola" che i posteri poi non riusciranno mai a capire dove si sia svolta l'azione e in quale tempo, "Omeridi" chi come quei giornalisti o scrittori che hanno riempito pagine di parole nella speranza vana e nella ricerca di qualcosa lontano dalla verità.
La VERITÀ!

Non è mai composta da un pezzo solo, ma è sempre un puzzle. Chi mai è riuscito a mettere insieme e finire un puzzle di migliaia di pezzi con qualcosa che chissà come cade sempre dal tavolo e si nasconde sotto un mobile? oppure il bambino dispettoso fa sparire o il cane se la mangia?

Lode comunque alla pazienza e all'animosità di quel giornalista trentenne che ancora ha davanti a sè tutta la vita e che guarda al futuro politico del nostro paese con occhi ingenui e sognanti.

L'unica cosa certa e vera che ha detto è che l'Italia nel suo muoversi attraverso la politica estera ed interna è una grandissima PUTTANA!

Ma è l'Italia una puttana.... o sono gli uomini che ci vanno insieme e che la portano "a spasso" per il mondo?

Inoltre uno dei protagonisti è Andreotti che è stato, sembra senza ombra di dubbio, un uomo politico di uno spessore fuori del comune sia per intelligenza carisma e ogni cosa lecita o illecita che gli sia stata attribuita. Quindi uno dei pochi che ha la mia ammirazione incondizionata, altro che quelli che siedono in piazza del Comune a prendere il sole per assumere il loro bel colore "saraceno".

Non sto naturalmente a fare la solita battuta da brava toscana, altrimenti direte che sono sempre la solita...ma uno degli scrittori con il suo cognome M....zzo mi ha ricordato la vicenda che è successa qualche tempo fa di un politico presidente di una regione con un trans e allora mi è venuto spontaneo pensare... ma se il libro si intitolasse invece SOPRA E SOTTO IL LETTO? mi sembrerebbe più appropriato!

Ti voglio bene Giampiero e i miei migliori auguri che tu rimanga pulito ed entusiasta come sei.

martedì 6 luglio 2010

LA MORTE DI ARCHIMEDE



di Karel Čapek


È che la storia di Archimede non andò proprio così come è stato scritto; è vero sì che fu ucciso quando i romani presero Siracusa, ma non è esatto dire che entrò in casa sua un soldato romano per saccheggiarla e che Archimede, intento a disegnare una qualche costruzione geometrica, gli ringhiò con aria scontrosa: «Non mi rovinare i miei cerchi!»

In primo luogo Archimede non era affatto un distratto professore che non sa quel che gli succede intorno; anzi, era per natura un autentico soldato, che aveva progettato per Siracusa delle valide macchine da guerra, destinate alla difesa della città; in secondo luogo poi, il soldatino romano non era affatto un predone ubriaco, ma il colto e ambizioso capitano di stato maggiore Lucius, che sapeva bene con chi aveva l’onore di parlare, e non era venuto per saccheggiare, ma sulla soglia fece il saluto militare e disse: «Salute a te, Archimede».

Archimede alzò gli occhi dalla tavoletta di cera, sulla quale davvero stava disegnando qualcosa, e disse:

— Che c’è?

— Archimede, — fece Lucius, — noi sappiamo che senza le tue valide macchine da guerra Siracusa non avrebbe retto nemmeno un mese; invece abbiamo dovuto lottare due anni. Cosa credi, noi soldati ce ne intendiamo. Magnifiche macchine. Complimenti.

Archimede fece un gesto con la mano. — Per favore, non sono niente di straordinario. Normali meccanismi da lancio... una specie di giochetto insomma. Scientificamente non ha grande importanza.

— Ma militarmente sì, — osservò Lucius. — Ascolta, Archimede, sono venuto a chiederti di lavorare con noi.

— Con chi?

— Con noi romani. Devi pure sapere che Cartagine è in rovina. Perché aiutarli ancora! Ora daremo una bella lezione a Cartagine, vedrai. Sarebbe meglio che vi metteste con noi, voi tutti.

— Perché? — borbottò Archimede, — casualmente noi siracusani siamo greci. Perché dovremmo venire con voi?

— Perché vivete in Sicilia, e noi abbiamo bisogno della Sicilia.

— E perché ne avete bisogno?

— Perché vogliamo avere il dominio sul mar Mediterraneo.

— Ma, — fece Archimede e guardò pensoso la sua tavoletta.

— E perché lo volete?

— Chi domina il mar Mediterraneo, — disse Lucius, — domina il mondo. Eppure è chiaro.

— E che, dovete dominare il mondo?

— Sì. La missione di Roma è di avere il dominio del mondo. E ti dico che lo avrà.

— Forse, — disse Archimede mentre cancellava qualcosa dalla tavoletta di cera.

— Ma non ve lo consiglierei, Lucius. Ascolta, dominare il mondo: questo vi porterà un giorno atroci lotte per difendervi. Non pensi all’inutile fatica che ve ne verrà?

— Non importa; ma avremo un grande impero.

— Un grande impero, — bofonchiò Archimede. — Se disegno un cerchio piccolo o uno grande, è sempre e solo un cerchio. Le frontiere ci sono sempre; non potrete mai non avere delle frontiere, Lucius. Pensi che un cerchio grande sia più perfetto di uno piccolo? Pensi di essere un miglior geometra se disegni un cerchio più grande?

— Voi greci giocate sempre con le parole, — obiettò il capitano Lucius. — Allora vi dimostreremo che siamo nel giusto altrimenti.

— Come?

— Coi fatti. Per esempio, abbiamo preso la vostra Siracusa. Ergo Siracusa ci appartiene. È una prova chiara?

— Sì, — disse Archimede grattandosi la testa con lo stilo. — Sì, avete preso Siracusa; solo che ormai Siracusa non è né sarà mai più quello che è stata fino ad oggi. Era una grande e gloriosa città, ragazzo; ora non sarà mai più grande. Peccato per Siracusa!

— Invece Roma sarà grande. Roma deve essere la più forte di tutto il mondo.

— Perché?

— Per resistere. Più siamo forti, più avremo nemici. Per questo dobbiamo essere i più forti.

— Per quanto riguarda la forza, — bofonchiò Archimede. — Io sono anche un po’ fisico, Lucius, e ti dico qualcosa. La forza si applica.

— Che significa?

— È una specie di legge, Lucius. Una forza che agisce deve applicarsi. Quanto più sarete forti, tanto più consumerete per questo la vostra forza; e un giorno verrà il momento...

— Che hai voluto dire?

— Ma niente. Non sono un profeta, ragazzo; sono solo un fisico. La forza si applica. Di più non so.

— Senti, Archimede, non vorresti lavorare con noi? Non hai idea di quali enormi possibilità ti si aprirebbero a Roma. Potresti costruire le migliori macchine da guerra del mondo...

— Mi devi scusare, Lucius; sono un vecchio, ma vorrei ancora sviluppare un paio di mie idee... Come vedi, sto proprio disegnando qualcosa.

— Archimede, non ti attira raggiungere con noi il dominio del mondo?... Perché non parli?

— Scusa, — borbottò Archimede chino sulla sua tavoletta.

— Cosa hai detto?

— Che un uomo come te potrebbe raggiungere il dominio del mondo.

— Hm, il dominio del mondo, — fece Archimede assorto. — Non arrabbiarti, ma ora ho qualcosa di più importante da fare. Sai, qualcosa di più durevole. Qualcosa che davvero rimarrà.

— Che cos’è?

— Attento, non mi cancellare i miei cerchi! È il metodo con cui si può calcolare l’area di un settore circolare.

Più tardi fu tramandata la storia che il dotto Archimede perse la vita per caso.

mercoledì 30 giugno 2010

IL MINESTRONE


Sono sul treno per Firenze. Ho appuntamento con un mio amico psicologo.

Ogni tanto ci incontriamo per parlare.

Ci accomunano molte idee e molte osservazioni. In fin dei conti le devianze che riscontriamo negli altri ci permettono di classificare spesso la nostra normalità e la norma. Inoltre è un grande lettore: lui mi passa le sue osservazioni ed io gli do un po' delle mie.
È una delle poche persone con cui parlo volentieri. Oggi gli ho fatto leggere il mio ULISSE. Gli è piaciuto molto.

Invece a me ha fatto la stessa impressione di quando rileggo quello che ho scritto un po' di tempo fa: è come ritrovare qualcosa che non mi appartiene più.

Dunque torniamo al mio viaggio.

Gli ho promesso uno scambio.

Ieri in montagna mi sono preparata il mio solito minestrone e la salsa, tutto cotto sulla stufa a legna piano piano per non farli bruciare. Tutto sistemato nei barattolini che poi metto nel congelatore per la settimana.

Il mio minestrone e un vasetto di salsa per GLI ELEMENTI di EUCLIDE ormai introvabile da anni. Credo di essere entrata in contatto con decine di librerie e bancarelle di libri usati. Ricerca inutile fino a poco tempo fa.

Ma io ce l'ho, lo devo solo trovare ed è stato lì davanti alle sue librerie con centinaia di volumi fino alla "scoperta".

Non è un'edizione ridotta ma l'opera intera. Inoltre meraviglia delle meraviglie non una modificazione degli scritti del nostro matematico, ma una trascrizione il più fedele possibile dell'originale. I tredici libri completi!

Doppio tesoro!

Dovrei essere contenta invece più i minuti passano e più penso al mio minestrone.

Ma questo libro vale poi il tesoro culinario che gli sto portando?

Il barattolo comincia a pesarmi nella borsa, penso che ieri ho tritato con cura le mie verdure, è vero forse ho messo troppe bietole: il colore è quello di un bosco in piena vegetazione. Ma il mio minestrone!!!!! vale questo scambio?

La preparazione è diventata un'arte: metto tutte le verdure sulla tavola e la pentola e comincio prima con le patate a dadini poi le carore la cipolla le zucchine il basilico l'aglio e su su fino quasi all'orlo con metodo senza fretta, uno strato sopra l'altro. Prima sbuccio e poi tripto. Mi piace un po' farinoso e se metto le patate prima con poca acqua l'effetto è assicurato.... pomodori bietole fagioli fagiolini, quando c'è anche la zucca, il cavolo verza... scusate ma ho già l'acquolina in bocca. Riempio fino a metà la pentola d'acqua, copro: bollitura leggera poi aggiungo piano piano ancora acqua fino a cottura ultimata.

Alla fine se ci penso un po' sono stata io a proporre lo scambio e glielo porto volentieri... al mio amico, ma continuo a pensare che non mi sembra uno scambio equo. Lasciamo pure stare la salsa. Quella non ho problemi è buona ci vuole un attimo a prepararla, ma il mio minestrone è il mio capolavoro.

Lo stomaco comincia a fare a botte con il cervello.
È una ribellione in piena regola: lo stomaco che dice di tornare indietro e il cervello che invece accetta lo scambio perchè si vuole "nutrire" anche lui.

I piedi si stanno dividendo ognuno tocca la borsa, che ora ho appoggiato per terra, ogni tanto ora l'uno ora l'altro si muovono per sentire se c'è. Un piede per lo stomaco e uno daccordo con il cervello pauroso che l'altro si sia messo in contatto con una mano per sottrarre il tutto e non continuare questo viaggio.

Questa lotta mi sembra infantile e stupida, sto per dire qualcosa poi una signora davanti a me con un bambino piccolo in braccio mi guarda. Cosa ho fatto? ho veramente un atteggiamento così strano? ho parlato a voce alta? sono sconvolta? ho gli occhi in fuori? no questo no ho gli occhiali neri, li porto sempre ormai anche di notte ed oggi fra l'altro l'occhio mi lacrima e mi fa leggermente male.

Scendo dal treno, ma la "discussione" continua ad andare avanti ormai indipendente dalla mia volontà. Ma che figura ci faccio se mi presento chiedo il libro e do solo la salsa?
È un regalo enorme poter sfogliare le pagine senza che il tempo tiranno corra e qualche bibliotecaria troppo zelante mi ricordi che la biblioteca sta per chiudere. Inoltre posso consultarlo di giorno ma anche di notte quando mi sveglio o quando non riesco più a dormire.

Sull'autobus i pensieri sono sempre lì.

Per quaranta minuti non so nemmeno dove sono: guardo fuori dal finestrino, ma non vedo!

Penso che sto facendo come Esaù che rinunciò alla primogenitura per un piatto di lenticchie.

Io sto "vendendo" il mio minestrone per un libro!

Ma cosa mi è passato per la testa quando ho proposto questo scambio?

Torno indietro... ma sono arrivata. Scendo e la borsa è sempre più pesante. Mi sembra il supplizio di Tantalo.

Entro metto i vasetti nel frigo. Un'ultima occhiata disperata e un addio e... lo sportello si chiude per sempre sul mio caro "amico".