SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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venerdì 18 settembre 2009

SE QUESTO E' UN UOMO (libro)


(Primo Levi)

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.

Sono tornata più volte a discutere di questo libro, non avevo mai avuto occasione di leggerlo e sinceramente non me ne ricordavo più.
Devo ringraziare una persona cui tengo molto se ho potuto conoscerlo.
Il dramma umano è quasi raccontato come una cosa orribile, ma lontana. Per chi non ha provato questa esperienza sulla propria pelle non è possibile comprendere: ci si può fermare ad una più pacata intuizione, allo sdegno, alla commiserazione, ma il sapere è un’altra cosa, inesplicabile, puramente fisica.
La dignità umana non esiste più e viene calpestata, si considera più terribile il freddo e la fame rispetto alle botte che vengono inflitte dai tedeschi ai prigionieri, perchè alle botte ci si abitua ma non alle sofferenze fisiche. Negata la pietà, l'amicizia, non si ricorda più nè la religione, nè gli ideali o i progetti da portare avanti. Non voglio usare parole vuote rindondanti, perchè il dramma da solo nella sua crudeltà rimbomba in ogni angolo.
Ho immaginato di essere lì accanto al protagonista, agli altri prigionieri, ma non sono riuscita a cogliere tutto l'orrore dell'accaduto.
Credo che soltanto chi l'ha vissuto o ha avuto qualche parente deportato nei campi di concentramento potrà soltanto ricordare nella maniera giusta e cercare di far capire agli altri che cosa è stato. Soltanto chi ha avuto vicino qualcuno di molto caro che ha sofferto può veramente combattere tutti gli orrori che continuano nel mondo. Gli auguro soltanto di incontrare e avere come amici chi come lui abbia gli stessi sentimenti verso le crudeltà.
Non sono io certo la persona che potrà dire cose diverse da quelle già scritte e commentate o aggiungere osservazioni nuove. Ogni capitolo, ogni pagina, ogni riga od ogni parola è solo e unicamente un dramma nel dramma. Non è un libro scaturito dalla fantasia di un uomo, ma la storia vissuta da un uomo o meglio da milioni di uomini in pochi anni.
Si deve soltanto cercare di capire il perchè è nato tutto questo, quale follia umana a portato ad uno sterminio di decine di razze e l'accanimento soprattutto verso i propri simili anche se di genia diversa.
Il mio appello? Solo e unicamente far in modo che non esistano più orrori simili.

giovedì 17 settembre 2009

ATTENTATO TALEBANO A KABUL: SEI MILITARI ITALIANI UCCISI



Ancora una giornata di sangue in Afghanistan. Il centro di Kabul è stato colpito da una fortissima esplosione che, secondo quanto riferiscono testimoni oculari, ha proiettato verso il cielo un'enorme colonna di denso fumo nerastro. Secondo fonti militari, sono sei le vittime italiane: due mezzi militari, riferiscono le fonti, «si stavano trasferendo dell'aeroporto internazionale di Kabul al quartier generale di Isaf». Secondo le prime informazioni si tratterebbe di un attentato kamikaze compiuto con un'autobomba. «Gli effetti sono stati devastanti, dunque è da escludere un attacco con esplosivo piazzato sulla strada», ha sottolineato una fonte militare. Altre due vittime civili sarebbero afghane. Tra i feriti altri tre militari del contingente italiano. Fonti del ministero della Difesa hanno confermato che sono sei i soldati italiani morti nell'attentato kamikaze che ha coinvolto due mezzi lince. I militari italiani appartenevano tutti al 186esimo Reggimento Paracadutisti Folgore. Altri tre militari italiani, sempre della Folgore, sono rimasti feriti e, per ora, non vi sono indicazioni sulle loro condizioni. Altri 3 militari sono in condizioni gravissime. Le altre due vittime dell'attentato sono invece due civili afghani. Secondo l'inviato della Tv araba "al-Jazeera", il giornalista Waliullah Shahin, presente sul posto dell'attentato, il kamikaze che è entrato in azione nel quartiere diplomatico di Kabul, lungo la strada che porta verso l'aeroporto, avrebbe preso di mira una pattuglia militare italiana. Il giornalista, in collegamento telefonico con la redazione di Doha, sostiene anche di aver visto la carcassa del veicolo italiano distrutto sulla strada nello stesso luogo dove le ambulanze erano impegnate a soccorrere le vittime poi ricoverate nell'ospedale locale. Intanto, secondo quanto riferisce l'inviato della tv araba "Al Jazeera", Walihullah Shahin, il portavoce talebano Dabihullah Mujahid ha rivendicato l'attacco sostenendo che «nell'azione sarebbero stati uccisi dieci soldati italiani». Il giornalista arabo ha aggiunto, inoltre, di aver visto tre veicoli militari italiani semidistrutti sul posto e che secondo fonti locali ci sarebbero decine di feriti tra i civili afghani. La zona colpita dall'esplosione è il quartiere in cui si trovano le legazioni di Stati Uniti e Gran Bretagna, come pure altre rappresentanze diplomatiche di Paesi stranieri e organizzazioni sovranazionali. Stando a un portavoce dell'Isaf, la Forza Internazionale di Assistenza per la Sicurezza guidata dalla Nato, la deflagrazione è avvenuta lungo la strada che conduce all'aeroporto internazionale, dove è ospitata una base dell'Alleanza Atlantica, la stessa attaccata lo scorso 8 settembre da un kamikaze per conto dei Talebani, che rivendicarono poi l'attentato, costato la vita a tre civili. Il portavoce ha precisato comunque che lo scoppio non si è verificato in prossimità della struttura militare, ma le fonti giornalistiche hanno aggiunto che sarebbero stati presi di mira proprio veicoli alleati. Il sito sorge tra l'altro non lontano dal Palazzo Presidenziale, nel quale poco prima il presidente uscente Hamid Karzai aveva tenuto una conferenza stampa sulle controverse elezioni del 20 agosto. La capitale dell'Afghanistan di recente è stata teatro di numerosi attacchi suicidi: oltre a quello contro lo scalo aereo, il mese precedente era stato preso d'assalto addirittura il quartier generale dell'Isaf, in piena città; sette gli afghani rimasti uccisi nell'occasione.

mercoledì 16 settembre 2009

PIOVE? PIOVE! MA SEI SICURO CHE PIOVE? CREDO CHE STIA PIOVENDO!

VANGELI APOCRIFI (libro)


MARIA, VERGINE E MADRE

I-1-Dalle storie delle dodici tribù di Israele. Un uomo molto ricco, di nome Gioacchino, era solito raddoppiare le sue offerte con il dire:"L'eccedente è per il popolo intero; è invece destinato al Signore quanto devo perchè mi rimetta i peccati e mi usi misericordia."
Essendo tale la sua condotta, Dio faceva moltiplicare le sue greggi ed egli non aveva uguali nel popolo d'Israele. Aveva iniziato a vivere in questo modo fin dall'età di quindici anni; quando raggiunse i vent'anni, prese in moglie Anna, figlia di Achar della sua stessa tribù, cioè della tribù di Giuda della stirpe di Davide. E dopo che erano trascorsi ormai vent'anni di matrimonio, non aveva ancora generato nè figli nè figlie.

Testi religiosi non completamenti condannati dalla Chiesa, ma scritti probabilmente in chiave "favolistica" per spiegare quello che non troviamo nei canoni della Bibbia.
Scritti dopo il II secolo d.C. per spiegare quelle parti della vita di Gesù rimaste fuori dalla narrazione e che potevano far porre domande e quindi risposte non appropriate.
Durante la lettura, io che sono atea, ho avuto un moto di distacco soprattutto nella parte dove Gesù Bambino provoca la morte di chi non accondisce ai suoi desideri.
Mi è sembrato più un "castigatore", e "vendicativo" anche, piuttosto che il Figlio di Dio sceso sulla Terra per la salvezza degli uomini.
Sono convinta che la creazione di questo tipo di letteratura abbia solo voluto soddisfare quella parte umana che è in noi e che per la sua materialità non riesce ancora a staccarsi e a diventare divina.
In tempi bui e senza cultura come quelli dei secoli che seguirono la scrittura di questi testi, molti uomini sicuramente hanno trovato spiegato le parti mancanti dei Vangeli ufficiali.
La loro diffusione non fu estesa per il costo della pergamena e per la fatica di chi scriveva e piano piano sono stati segregati in un angolo. Non diventati un grosso pericolo per la Chiesa ecco che hanno continuato a sopravvivere anche se ai margini. Non hanno subito lo sterminio durante l'Inquisizione, durante la riforma luterana, durante ogni obbrobrio umano che ha sempre portato per prima cosa a distruggere i libri.
Grazie alla loro "non-diffusione" sono felice, così sono potuti arrivare fino a noi intatti.
Io ho potuto conoscere il modo di interpretare la dimensione umana di quei tempi, e gli uomini di allora hanno attinto le figure e lo scenario di contorno di Gesù nella sua vita terrena, cercando forse di recuperare quella dimensione umana e religiosa che veniva stravolta da menti ottenebrate dal fanatismo religioso.

martedì 15 settembre 2009

NON CI RESTA CHE PIANGERE



Nel paese dove certi dipendenti di uffici delle entrate truffano ignari cittadini intascando il denaro a loro consegnato per pagamenti di oneri fiscali;
nel paese dove certi commercialisti nominati curatori fallimentari pensano solo ad intascare i crediti di aziende in crisi e, una volta scoperti, patteggiano la pena senza rendere il maltolto;
nel paese degli scandali che rimbalzano per anni da un tribunale all'altro;
nel paese dove si muore ancora in ospedali fatiscenti con sale operatorie chiuse;
nel paese dove i clandestini si spacciano per rifugiati politici
e dove le prostitute alzano le tariffe si definiscono escort,
non ci resta che piangere.

(Libero-Mercoledì 15 settembre 2009)

Ungaretti













lunedì 14 settembre 2009

LA STORIA DELLA RANOCCHIA



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I lavoratori hanno riportato lesioni guaribili in trenta e sette giorni
"Mi hanno detto: che cazzo vuoi, fammi vedere il permesso di soggiorno"
"Botte dai leghisti perché albanesi"
Aggrediti due camerieri a Venezia

VENEZIA - Aggrediti e malmenati da un gruppo di persone vestite di verde. E' la denuncia di due camerieri albanesi di un ristorante dietro Piazza San Marco, a Venezia. L'episodio, avvenuto ieri e confermato dalla questura di Venezia, è stato reso noto dal consigliere comunale dei Verdi, Beppe Caccia, per il quale si è trattato di una aggressione a sfondo razzista messa in atto da "squadristi militanti della Lega".

I due camerieri, che hanno riportato lesioni guaribili in trenta e sette giorni e ora si riservano di presentare una denuncia insieme al titolare del ristorante, hanno raccontato di avere avuto un diverbio con uno dei quattro aggressori poco prima della colluttazione.

A quanto si apprende, ieri le 11,40 alla Briccola in Calle degli Specchieri, è entrato un giovane sui trent'anni, visibilmente ubriaco e con un amaglietta con slogan leghisti. Che, all'improvviso, ha iniziato a battere con il pugno contro la vetrina del ristorante. A quel punto uno dei camerieri, di nazionalità albanese, è uscito per allontanarlo.

Per tutta risposta sono partiti gli insulti: "Che cazzo vuoi, fammi vedere il permesso di soggiorno". A quel punto la situazione è degenerata. "Sono entrati in sette-otto, tutti leghisti, ed è successo l'inferno - raccontano i lavoratori - Hanno buttato a terra una lattina di birra, poi hanno rovesciato tavoli e sedie, sfasciando mezzo locale. Avevamo davvero paura". L'aggressione è continuata con le botte al cameriere albanese. Poi gli aggressori soo scappati e si sono mischiati con i manifestanti della Lega radunati nei pressi.

PRIMO GIORNO DI SCUOLA


OGGI PRIMO GIORNO PER LE SCUOLE DI ALMENO 12 REGIONI IN ITALIA.

IL GRUPPO EPICURO AUGURA A STUDENTI ED INSEGNANTI UN MAGNIFICO E OPEROSO ANNO SCOLASTICO.

IN BOCCA AL LUPO A TUTTI.

domenica 13 settembre 2009

ZUPPA DI FUNGHI


INGREDIENTI
(per 4 persone)

- 150 gr farina gialla
- 300 gr funghi porcini
- un litro e un quarto di brodo
- 2 spicchi d'aglio
- nepitella
- 50 gr burro
- sale e pepe

In una pentola fate rosolare nel burro l'aglio e la nepitella.
Appena l'aglio accenna a prendere colore unite i funghi ben puliti e tagliati a fettine.
Salate poco, pepate e rosolate per alcuni minuti, quindi versate tutto il brodo bollente. Quando spicca il bollore unite a pioggia la farina gialla e rimestando spesso cuocete per circa mezz'ora.
Alla fine questa squisita zuppa dovrà risultare piuttosto liquida, se necessario unite quindi altro brodo o acqua.

sabato 12 settembre 2009

ESSERE DONNA


Essere donna! Come è ancora difficile.
Parole o una realtà viva!
Trovarsi sempre in prima linea, cosa ha insegnato la storia, la scienza, la filosofia? La religione è tutto un bluff un inganno contro il genere femminile?
Alcune donne hanno la capacità di riuscire meglio degli uomini nel campo del lavoro, ma a scapito di cosa? Di un amore di una famiglia dei figli.
L'uomo ha imparato nei secoli a mascherare la propria fragilità, ma quante donne ci sono riuscite?
Hanno imparato ad usare frasi che non significano niente ma che feriscono.
E' possibile arrivare ad amare qualcuno e andare a letto con un altro?
Se l'uomo può perchè non può farlo anche la donna?
Come mai le donne debbono sempre cercare un sentimento in un atto tanto semplice e fisico?
In questi giorni ho trovato un termine "strano": SERVITU' DEBITORIA. Non sto a spiegarvi cos'è basta andare in un vocabolario o su Wikipedia e il mondo si aprirà.
Ma come concetto mi ha fatto pensare allo status di alcune donne.
Ho sentito storie di ragazze che si sono sposate per fuggire da un padre- tiranno e sono cadute fra le braccia di un marito- schiavista.
Come possono affrancarsi dalla loro "schiavitù" eterna?
La loro vita come si dipana? Fare figli uno dietro l'altro, avere un lavoro faticoso e poco gratificante, spesa casa scuola e la sera sottostare anche alle voglie di un uomo che quando torna a casa vuole solo mangiare e divertirsi.
La loro dignità di donna non esiste più e se disgraziatamente decidono di allontanarsi ultimamente assistiamo a violenze e perfino ad omicidi.
Oppure il cosiddetto MOBBING o STALKING.
Qui non parliamo di donne dello spettacolo con fans agitati, qui parliamo di donne comuni che devono o subire sul posto di lavoro le avances pesanti di un capoufficio o la persecuzione nella vita privata di un ex-fidanzato o amico respinto.
In questi mesi se avete imparato a conoscermi ho denunciato molte volte soprusi violenze angherie ed altro.
Non leggete soltanto e poi girate pagina perchè altre cose hanno catturato la vostra attenzione e vi dimenticate subito tutto quanto.
Cerchiamo di portare un contributo più serio, più tangibile alla sofferenza di alcune di noi parlando di realtà di cui veniamo a conoscenza.
Ci sono momenti nella nostra vita che tacere è una colpa e denunciare è un obbligo morale e civile.