SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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venerdì 17 luglio 2009

TIRIAMO LE SOMME

Allora fra bombe, attentati, uccisioni, massacri, omicidi, violenze,sentenze di tribunali che non hanno accontentato i parenti delle vittime, funerali di eroi, H1N1 che continua a mietere vittime, scioperi, Shuttle che perde pezzi in volo e speriamo bene che non ci siano problemi al ritorno, eeeccccccc.
mi sembra che questa settimana la droga sia stata messa da parte: non ho letto niente di cui doverci preoccupare!
O mi sto sbagliando????

giovedì 16 luglio 2009

INNO ALLA VITA

DEDICATO A CHI NON CAPISCE NIENTE E DISPREZZA LA VITA CON GUERRE E TORTURE E UCCISIONI DI MASSA,VOGLIAMO CHIAMARLI CON IL VERO NOME ....MASSACRI DI POPOLI.

VERGOGNATEVI!!!!!!!!!!!!!!!

L'ULTIMO HARRY POTTER...


(di Lorena B.G.)

Ieri sera sono andata al cinema con mia figlia.
Film in programma...HARRY POTTER...... l'ultimo naturalmente.
Cominciamo a perdere i colpi!!!!
I primi si sono distinti per le grande scene con effetti speciali, sentimenti di ragazzini in crescita, primi amori, grandi dubbi, decisioni dettate dall'età e dall'amicizia.
Spesso mi sono chiesta come mai noi adulti abbiamo perso la spontaneità dell'età, soprattutto nei sentimenti.
Ho invidiato l'amicizia nata spontaneamente nel male, nel dolore e nelle difficoltà. La voglia di difendere l'amico a tutti i costi anche a danno della nostra vita. L'accettazione dei suoi difetti senza giudicare o pensare a secondi fini nelle proprie azioni.
La sincerità delle confidenze.
Il non accettare l'amore che può nascere nell'amicizia, perchè questa viene vista come migliore dell'amore e poi ci si rende conto che può completare questo sentimento.
Scusate faccio la sentimentale, ma se uno vive un'amicizia nel modo assoluto può volere solo il bene dell'amico e il preoccuparsi per lui viene spontaneo. Niente e nessuno potrà chiudere il cuore alla volontà di anteporre lui o lei ai nostri bisogni.
Ritorniamo al film, carino passabile, gli effetti speciali ridotti, quasi inesistenti: si è dato più risalto alle figure, mi ha dato quasi l'impressione che il filone del mistero e della magia si stia esaurendo.
Tutte le scene limitate a pochi scenari indicano una mancanza di capitali?
O una presa di coscienza che l'interesse è finito? Eppure quando siamo uscite dalla sala già c'era un bella fila nutrita di "piccoli" spettatori (parlo di ragazzi dai 14 anni in su naturalmente) pronti per l'ultima avventura.
Probabilmente sia la scrittrice che il regista hanno visto, nei protagonisti che crescono, il mondo degli adulti come qualcosa di meno interessante e quindi quello che può succedere meno rilevante rispetto al mistero di un'età che va da zero anni ai quattordici?
Un po' quello che succede a me con mia figlia: impongo le mie condizioni e contemporaneamente sono uno spettatore del suo mondo.
Affascinante vedere i suoi progressi! Ma soprattutto le sue ribellioni: adesso siamo arrivati che non vuole essere più baciata...non siamo due innamorati...mi ha detto stamattina!
Il film!!!!!!!
Quindi alla fine anche se il regista ha fatto un notevole sforzo per mettere in risalto le figure, mi ha lasciata comunque insoddisfatta: figure che appaiono e scompaiono, grandi drammi e paure, ma poi la persona sparisce senza che ci sia un vero perchè, e poi dove va? E il motivo che l'aveva portata in mezzo alla scena? La spiegazione! Il quod! Mi va bene anche il qui pro quo se ce n'è uno! Ma viene tutto lasciato a metà.
Sono io fuori età per affrontare un film del genere o si considerano le generazioni di adesso così superficiali che va bene anche soltanto mettere davanti agli occhi un po' di immagini in fila basta che arrivino alla parola THE END?
L'unica cosa che mi ha soddisfatto il finale, dove l'amicizia trionfa e quando Harry (confidenzialmente, ormai è entrato nelle nostre case e fa parte delle famiglie!) dice che deve sparire e lasciare i suoi amici per continuare la sua missione contro il male, gli altri si rivolgono a lui dicendogli che non sarà mai solo e che loro ci saranno sempre lì per aiutarlo.
Un bellissimo messaggio che spero sia recepito da chi legge.
Messaggio che le nuove generazioni dovrebbero interpretare come una comunione di anime per divertirsi e non per andare in giro per lo sballo o per ubriacarsi o per commettere violenze!!!!!

Ciao, alla prossima

mercoledì 15 luglio 2009

IL VUOTO NEL CUORE

(di Lorena B.G.)

TERZA E ULTIMA PARTE

La prima volta sentì che il cuore faceva meno male e ogni volta fu sempre meglio. Fino ad oggi con lui. Chiusura totale.
Però pensandoci bene se non c'era niente emotivamente, anche fisicamente il suo piacere non era completo. Le sembrava di essere un robot.
Ogni volta che si telefonavano lei cercava di andare un po' di più verso di lui. Pensava che sarebbe riuscita ad amarlo. Ma ogni volta il loro rapporto rimaneva chiuso.
La cosa che più la meravigliava era questo suo estraniarsi completamente.
...Allora va bene per la prossima settimana martedì o giovedì.... Ok, decidi tu in base ai tuoi impegni di lavoro.... Io... basta che lo sappia tre o quattro giorni prima per chiedere un permesso....
E continuavano ad incontrarsi.
L'ultima volta non si era concessa più di tanto. Lo aveva visto stanco e affaticato. Cominciò a pensare .... se fosse successo qualcosa lì in albergo, se lui si fosse sentito male....
.....Vuoi che ti coccoli un po'?... sì, mi piace....
E mentre lei lo accarezzava lui si addormentò.
In lei ci furono pensieri contrastanti... meno male, era stanco.... però non facciamo niente ed io ho voglia.... ma se succede qualcosa che devo fare scappare? No, perchè hanno preso la carta d'dentità. E se si sente male?
E se finiamo sui giornali?...
La paura le attanagliò la gola, lo lasciò dormire.
Ma questo pensiero cominciò ad ossessionarla: ogni volta che lui la chiamava, quando la cercava, ogni volta che s'incontravano.
Rimaneva con la voglia, non si concesse più come le prime volte.
E successe che pensando meno al sesso, cominciò ad amarlo un po'.C'era una speranza non era tutto finito.
Il suo cuore...il suo cuore...
No, non era amore! Sentì il solito vuoto, la stessa solitudine.
Aveva scambiato per amore la tenerezza che gli ispirava la sua età.
Non gli disse mai ti amo, e continuò ad incontrarlo.
Ma cercò di stargli moralmente più vicino possibile.
Quello che lui avrebbe voluto fare con lei: sostenerla, starle vicino, aiutarla, lo fece invece lei.
Lo fece, trovando così una nuova ragione per vivere; si sentì utile.
No, non era amore, ma qualcosa diverso. Qualcosa di più completo, di più appagante.
Non vivevano insieme, stavano in città diverse, si incontravano ogni tanto, ma lei non gli faceva mai mancare la sua risata, la sua intelligenza, la sua voglia di vivere.
Si sentiva viva, viva come non lo era mai stata. Qualsiasi fosse stato il tempo che lui sarebbe stato con lei, lei gli sarebbe stata vicino.
Non fu più il sesso a farli incontrare, ma la voglia il piacere di stare in compagnia.
Il raccontarsi le cose, le piccole cose successe nella loro vita: lui raccontò dei suoi viaggi all'estero, degli incontri che aveva avuto, si scambiarono opinioni su uomini politici, sulla storia, l'aiutò a migliorare il suo inglese e le insegnò anche un po' di francese.
Qualche volta non andavano in albergo, ma si mettevano a camminare per le strade di Bologna... mano nella mano, come due innamorati.
Forse lo erano, ma più che l'uno dell'altra, erano entusiasti di questo nuovo sviluppo che aveva preso la loro storia. Forse se fosse rimasto tutto segregato al letto e al sesso avrebbero smesso presto. Ma così senza più quest'impegno, scoprirono un lato diverso di stare insieme.
Lei gli comunicò i suoi desideri, i suoi sogni. Liberò la sua anima dal peso che l'aveva oppressa fino a quel momento.
No, non era amore.
Il suo cuore rimase vuoto, vuoto d'amore.
Ma lei riempì il vuoto della sua vita con la più bella ragione che si possa trovare. Aiutare un uomo che aveva vissuto sì una vita importante, ma che poi alla fine era solo, molto più solo di lei.
Di tutti i rapporti che aveva avuto e che l'avevano distrutta, l'ultimo li aveva cancellati tutti.
Non parlarono mai d'amore fra loro.
Esistevano solo loro due per qualche ora ogni quindici giorni.
Nessuno sapeva niente.
Un giorno lei aspettò che lui le telefonasse e poi il giorno dopo e il giorno dopo ancora.
Non osava mandare nessun sms, internet taceva.
Le sue emails rimasero senza risposta.
Il momento che lei aveva temuto era arrivato. Sapeva che se avesse potuto lui l'avrebbe avvertita.
Ma non si sentiva triste, aveva vissuto questa storia con tutta la felicità e la gioia che le aveva procurato e sapeva che per lui era stato altrettanto.
Entrò in un bar a prendere un caffè e mentre aspettava si guardò intorno: un uomo a sedere ad un tavolino le fece un sorriso.
Si sentiva bene, non sarebbe stata più sola: non voleva esserlo più.
Il suo cuore si aprì pronto a ricevere un nuovo amore.
Non voleva più sentire questo vuoto voleva riempirlo. Solo che adesso aveva capito la strada da percorrere. Lui non le aveva mai regalato niente, ma adesso invece si accorse che le aveva fatto il più bel regalo che un uomo può fare ad una donna.
Le aveva insegnato la strada per amare ed accettare nella sua vita un amore.... dopo di lui.

PENSIERI BUTTATI LI'.....


(di LorenaB.G.)

Mi sono alzata con un cerchio alla testa.
Adesso lo so per certo mi danno noia i rumori che superano un certo numero di decibel: la voce di mia figlia che mi chiama urlando dalla camera e pretende che vado da lei, l'auto che passa in strada, il suono del telefono, le due comari che si salutano per strada, il furgoncino con quel bip assurdo mentre fa manovra all'indietro,...
Come mai le mie orecchie così delicate vorrebbe dare fuoco a tutto e cambiare posto?
Se me ne andassi al mare o in montagna?
Consideriamo le prospettive.....
Al mare c'è il suono dolce della risacca, dolce soave ma se non c'è nessuno accanto per fare romanticherie a che mi serve?
I gabbiani che "stridono" in aria, ma che avranno da gridare tanto?
Il vicino con la falciatrice per il prato che non parte,....
Se continua, salto la siepe con un balzo felino, mi avvicino e gli passo sopra quella macchinetta infernale una decina di volte per radergli quel pelo assurdo che ha sul petto. Ma che ha fatto per una vita? Si è passato qualche lozione strana sulla pelle e ha coltivato l' "orticello" privato. Che poi adesso non è nemmeno più nero ma è brizzolato e mi da l'idea di sporco.
E poi.... le ciabatte di pelle da mare incrociate color "cacchina" e quei bermuda assurdi sulle gambe storte. Ma mi chiedo: quando era giovane e faceva il professore all'Università di Roma, era considerato per la sua "bellezza" o per la sua bravura?
Ma perchè la bellezza e la bravura non vanno di pari passo?
Sto andando giù pesante? Ma questo è solo l'inizio!
Detesto lui e sua moglie. Cominciano la mattina a litigare, per qualsiasi sciocchezza. Ultimamente mi piace il silenzio, vorrei essere sola e poter pensare alle mie cose. Da perfetta egoista!
Il figlio inveisce contro il computer, ma perchè ancora non si era accorto che la linea non c'è?
Mentre la fidanzata sdraiata ai suoi piedi lo guarda adorandolo. Ma cosa adora che è un "fagiolo" messo lì senza forze e senza iniziative!
Stanno lì tutto il giorno a fare che cosa? Sono anni che me lo chiedo.
Prima quel pezzettino di terra grande come un fazzoletto al cimitero era pieno erbacce, troppa fatica sperare che si chinassero per strappare qualche filo d'erba. Poi finalmente hanno deciso di pagare un giardiniere che sul momento ha fatto un buon lavoro, ma la malerba non muore mai e così in capo ad una settimana ecco nuovamente la jungla!
Richiamano daccapo quel pover'uomo che la volta dopo ha fatto il miracolo. LUI ha fatto il miracolo, ma nel pacchetto non era compreso che il prato si annaffiasse da solo!
Morale della favola siamo passati dalla jungla al deserto più profondo.
Meno male che la natura è più forte e alla prima pioggerellina è rispuntata qualche pianta.
Quando esco dal cancello cerco di fare meno rumore possibile, se la moglie mi sente esce fuori anche lei e vuole chiaccherare.
Mi chiede sempre le solite cose, mi dice sempre le solite cose. Con quella voce melliflua da romana che pensa che avere comprato due stanze lì vicino al mare voglia dire agiatezza e ricchezza.
Passiamo alla montagna.
Qui potrei già dire che va meglio.
Però grosso neo anche qui niente linea Internet. Non averla mi fa imbestialire, mi rovina la giornata.
Mi alzo presto prestisimo: esco con la tazzina del caffè fuori e mi accarezzo le rose. Curandole nel modo giusto fioriscono 5 o 6 volte in una stagione.
Dopo poco mia figlia si piazza davanti alla televisione, accenno anzi no intimo il programma della giornata fatto di lettura e di compiti.
Poco dopo le nove entrano in casa come una mandria senza nemmeno chiedere il permesso almeno quattro o cinque bambine per giocare.
Mi ritrovo tutto il salotto invaso. Il salotto? Magari! I tre piani della casa sono invasi. Comincio a dire che tiro fuori i libri e le metto tutte a studiare.
Mi guardano perplesse come se potessi attuare le mie minacce. Dieci secondi e sono tutte fuori in piscina.
Rinuncio!
...TAtaaaaaaaa..ci pensi tu per favore? Vado a vestirmi.....
...La Giada mi ha chiesto se può fare una festa oggi?...
...Oggi?...
Penso a quello che c'è da allestistire, alla prospettiva che da cinque diventano quindici bambini, che la mia tranquillità è compromessa, che la festa vuol dire preparare fuori e dentro, e che ogni piatto lo preparerò io perchè non mi accontenta nessuno.....
E che la sera spero che una fata con una bacchetta magica rimetta tutto a posto.....
Il giorno dopo saremo alle solite: la festa no non ci sarà, ma l'invasione da parte di tutti i bambini delle case vicine (mi sembrava che ce ne fossero solo tre! come mai sono diventati otto?) ci sarà tutti i giorni fino a quando non andiamo via.

Alla fine penso che la città con i suoi decibel sopra le righe sia più consona ai miei bisogni e al mio carattere!
GIadaaaaaaaaaaa ....è tardi!

martedì 14 luglio 2009

IL VUOTO NEL CUORE

(di Lorena B.G.)
SECONDA PARTE

(continua...)

E' vero era un uomo pratico: nel momento che si erano conosciuti aveva già deciso che dovevano stare insieme.
Senza nemmeno incontrarsi le disse subito... non sono geloso, sono solo possessivo...
Ogni volta che aveva sentito questa parola aveva avuto un brivido: le dava l'idea della gabbia, di qualcosa di così stretto e soffocante che non riusciva quasi a respirare per un attimo. Ma questo forse perchè non lo amava.
Erano andati avanti così per qualche giorno: emails, telefonate lunghissime, sms, chat: siamo fortunati adesso il mondo di Internet permette contati giornalieri fissi continui, un modo di stare insieme sempre. Meglio sicuramente di qualche anno fa, quando c'erano solo le lettere o il telefono costava molto e si contavano i secondi per salutarsi. Quando l'attesa della risposta ad una missiva uccideva d'ansia.
Poi lui aveva deciso che dovevano incontrarsi.
Bologna sarebbe stata la loro città. Comoda per entrambi: da raggiungere con il treno in un'ora.
Potevano stare insieme tutto il giorno senza problemi.
Lui le chiedeva sempre perchè lei non faceva domande, come mai non chiedeva mai niente della sua vita.
Ad un'analisi supericiale poteva sembrare che lei si disinteressasse della persona con cui stava, la verità era che meno sapeva meno si attaccava. Meno sapeva e meno faceva parte della vita dell'uomo che conosceva.
Anche se poi alla fine era così parte di lui, che le sembrava di essere lui e basta, fino ad annullarsi. Ne faceva parte così semplicemente.
Forse riusciva a conoscerlo meglio, molto più che se avesse avuto notizie reali.
Se c'era un'altra spiegazione lei non lo sapeva, aveva sempre pensato che la ragione fosse questa e così l'aveva accettata e basta e non andava oltre.
La curiosità, quella che accompagna un rapporto, quella che fa arrivare ad essere gelosi e a non vivere più, era stata segregata, per impiegarla in altre cose. La curiosità uccide e lei già si sentiva morta dentro da tanto tempo.
Non sperava, non sognava, non cercava una realtà migliore, perchè per lei non c'era. Viveva e basta aspettando la morte.
Come si poteva alla sua età pensare alla morte? Eppure ogni tanto era un suo pensiero fisso.
La vedeva come una compagna che l'aveva accompagnata da quando era nata, ma di cui non aveva mai avuto paura.
Da quando poi aveva conosciuto lui, le era ancora più presente.
Bell'uomo alto, capelli bianchi, barba e baffi bianchi ben curati, era un uomo importante, ora in pensione, ma ancora con un fascino che faceva girare ogni donna a guardarlo, continuava a lavorare nonostante i suoi 68 anni.
Aveva voluto entrare nella sua vita per aiutarla, sostenerla, starle vicino nei momenti tristi. Ma nonostante questa sua sicurezza, lei non si fidava, non lo sentiva come la persona cui appoggiarsi.
Il loro primo incontro fu ottimo, l'avrebbe potuto definito eccezionale, ma... ma perchè lei non era in quel letto! Guardava tutto come una spettatrice esterna e un po' si vergognava, come qualcuno che guardi non visto i suoi stessi gesti, le sue parole, il suo piacere. Lui era rimasto ancora più affascinato, le disse che sapeva che sarebbe stato così meraviglioso, che non aveva mai avuto dubbi. Nonostante la sua età fu meglio di un uomo giovane. Sapeva dove toccare come farle provare piacere, come coccolarla. Le sue parole non furono mai fuori posto, i suoi sguardi, le sue carezze.
Fisicamente poi era bellissimo. Aveva tutto quello che una donna può desiderare per perdere la testa e rimanere intrappolata.
Ma per lei fu solo piacere fisico e basta. Era riuscita a chiudere il suo cuore così bene, che alla stazione quando si salutarono prese il libro dentro la borsa e sul treno si mise a leggere estraniandosi completamente.
La sera un sms per dire che era arrivata e che il viaggio era andato tutto bene.
Il giorno dopo si alzò con la certezza che lui non l'avrebbe chiamata, e invece appena arrivò in ufficio ecco la sua telefonata per darle il buongiorno e per dirle che il giorno prima era stato tutto così bello che ancora sentiva i suoi baci e il profumo della sua pelle e....
Era sorpresa di questo, la sicurezza che fra loro fosse tutto finito una volta chiusa la porta dell'albergo, la stava spiazzando.
I rapporti precedenti erano stati così: usciti in strada grandi saluti, la promessa di sentirsi subito dopo e invece non c'era stato più nessun contatto. Nessuna risposta ai suoi sms o alle sue emails e lei piano piano aveva prima rifiutato tutti i rapporti per non stare ancora male e poi aveva ricominciato perchè non le sembrava giusto che dovesse non-vivere per degli uomini stupidi.
La prima volta sentì che il cuore faceva meno male e ogni volta fu sempre meglio. Fino ad oggi con lui. Chiusura totale.

(continua....)

lunedì 13 luglio 2009

SCIOPERO BLOG



Domani 14 Luglio questo blog aderirà allo sciopero. Se passa questa legge liberticida siamo costretti a chiudere.


MASSIMA DEL GIORNO


«Se non ricordi che Amore t'abbia mai fatto commettere la più piccola follia, allora non hai amato.»

William Shakespeare

IL VUOTO NEL CUORE


(di Lorena B.G.)
PRIMA PARTE

Si svegliò con la consapevolezza, anzi no la certezza che la sua vita fosse già tracciata. Che non potesse esserci nessun riscatto. MAI!
Non aveva mai cercato aiuto, tanto sapeva che fra le persone che conosceva nessuno glielo avrebbe dato. Non osava pensare più di quello che conosceva, niente e nessuno avrebbe mai potuto cambiare niente.
La sua vita era stata così scialba, stupida, insensata, priva di interessi e di mete.
Aveva solo vissuto o forse, guardandosi allo specchio, poteva dire che aveva sopravvissuto. A che cosa?
Ma a tutto, ad ogni cosa: ogni minuto le sembrava di essere uscita fuori da una catastrofe e come tale si comportava.
Si trascinava in cerca di qualcosa che non sapeva cosa fosse.
Non cercava non provava nemmeno. La Provvidenza? che cos'era? L'aveva letta una volta nei Promessi sposi. Ma non aveva capito se dovesse essere l'intervento di un uomo o donna o qualcosa che venisse dal cielo.
Non aspettava niente da nessuno, non l'aveva mai fatto.
Andava avanti così e basta.
Ultimamente viveva lo stato d'animo di chi doveva aspettarsi ancora un'altra botta in testa.
...Non riesco a parlare con nessuno dei miei problemi....
Qualche amica, ma niente di più.
Dopo l'ultima grande delusione, non aveva più cercato una storia d'amore con un uomo, niente di complicato o impegnativo. Solo rapporti semplici e veloci.
La sua vita era così. C'era chi riesce a nascondere bene quello che subisce e chi, come lei, si sentiva tutto il mondo sulle spalle come Atlante.
Oggi poi era una di quelle giornate che anche fisicamente era curva. Sia che stava in piedi o a sedere le spalle erano chinate in avanti.
Giorni interi a parlare con persone che poi si erano dimostrate superficiali.
Grandi discorsi, citazioni in mezzo alle parole, riferimenti storici filosofici come a dar sfoggio di grande cultura. Come mai spesso non si riesce ad essere se stessi senza far vedere agli altri quello che crediamo di sapere?
La testa aveva smesso di pensare e di andare dietro a tutto questo, oggi non aveva voglia.
Avrebbe voluto solo che qualcuno le dicesse che l'amava, che la desiderava, che lei era importante come l'aria che si respira. Ma non c'era nessuno, nessuno avrebbe soddisfatto questo suo desiderio.
No, non è vero era una bugia quello che stava pensando. Forse una mezza verità.
Non c'era nessuno nel suo cuore, ma c'era invece qualcuno con cui si incontrava.
Ma lui non le avrebbe mai detto quello che la sua anima desiderava.
Si erano conosciuti per caso come spesso succede su Internet, ma avevano simpatizzato subito.
Lei aveva continuato perchè era un uomo piacevole, buon conversatore e la faceva sorridere quando diceva sempre che faceva parte di tanti club. Lui si definiva un tipo pragmatico: lei non aveva capito cosa volesse dire ed era andata a cercare questa parola sul vocabolario.

pragmatico= prammàtico (pl. m. -ci), agg. che riguarda l'attività pratica

E' vero era un uomo pratico: nel momento che si erano conosciuti aveva già deciso che dovevano stare insieme.
(continua....)