"In nome del padre" : s'inaugura il segno della croce.
"In nome della madre": s'inaugura la vita.
(Erri De Luca -In nome della madre)
Lo sto leggendo poi vi saprò dire, mi ha incuriosito il titolo.
SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)
PER TUTTI
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio (è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro).
Gli amministratori dichiarano di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post.
Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all'autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.
Inoltre qualsiasi racconto o storia che viene scritto non fa riferimento nè a persone nè a luoghi. É solo frutto di fantasia. La vita, la realtà purtroppo accomuna nei fatti molte persone, ma niente è riferito a qualcuno in particolare.
In fine gli amministratori si riservano il diritto di cancellare tutti i commenti che ritengono non opportuni e contro lo spirito dell'informazione, commenti quindi scritti solo per creare confusione.
per info:gold.indi@gmail.com
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domenica 14 giugno 2009
IL MORTAIO
Oggi una notizia buona e una notizia cattiva.
Cominciamo con quella buona per l'Italia: Gheddafi è tornato in Libia.
Adesso quella cattiva per la Libia: Gheddafi sta ritornando dall'Italia.
Cominciamo con quella buona per l'Italia: Gheddafi è tornato in Libia.
Adesso quella cattiva per la Libia: Gheddafi sta ritornando dall'Italia.
sabato 13 giugno 2009
LETTERA AD UN DON CHISCIOTTE
(di Lorena B.G.)
"Caro Willy,
(Willy? diminutivo di William Shakespeare, grande drammaturgo che mise in scena l'amore nei suoi aspetti più alti e sublimi, Willy il Coyote, Willy il principe di Bel-Air, una pizzeria, un albergo, una sessuologa, un politico tedesco,... quale di questi o altri ancora?)
tempo fa lessi un libro scritto negli anni '70 "Donne che amano troppo" della psicologa americana R. Norwood, adesso io aggiungerei al titolo anche UOMINI. Il libro non li comprende, ma ti assicuro che esiste una categoria di uomini che vive il sentimento dell'AMORE come lo vive una donna.
Riporto un pezzetto di un capitolo...
"....Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo. Quando nella maggior parte delle nostre conversazioni con le amiche intime parliamo di lui, dei suoi problemi, di quello che pensa, dei suoi sentimenti, stiamo amando troppo.
Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, o li consideriamo conseguenze di un'infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo.
Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuosi lui vorrà cambiar per amor nostro, stiamo amando troppo.
Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo.
Amare troppo è calpestare, annullare se stesse per dedicarsi completamente a cambiare un uomo "sbagliato" per noi che ci ossessiona, naturalmente senza riuscirci...."
Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, o li consideriamo conseguenze di un'infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo.
Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuosi lui vorrà cambiar per amor nostro, stiamo amando troppo.
Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo.
Amare troppo è calpestare, annullare se stesse per dedicarsi completamente a cambiare un uomo "sbagliato" per noi che ci ossessiona, naturalmente senza riuscirci...."
Naturalmente è scritto al femminile, ma alla luce degli ultimi studi tutti concordano nel dire che esiste anche una categoria di "UOMINI che ama troppo"!
Niente di male, perchè i sentimenti non sono esclusiva di un solo sesso e non solo escusiva solo di un genere o un gruppo.
Attraverso te ho avuto l'idea o meglio la speranza di aiutare anche gli uomini, proprio dai discorsi che abbiamo fatto, e il primo pensiero è stato il poter esaminare meglio una realtà.
Ultimamente ho provato sia con gentilezza, poi anche con cattiveria a farti uscire fuori da una certa situazione, vedo però che non c'è modo di capire.
Se tu andassi da un neuropsichiatra ti direbbe che la tua è diventata la stessa malattia che vuoi affrontare e sconfiggere. Ma di fronte ad una categoria di "pazienti" recidivi non c'è nessuna terapia.
Se il substrato non c'è, perchè ormai è "malato" o è talmente compromesso che non c'è più speranza, perchè ammalarsi della stessa malattia?
Niente di male, perchè i sentimenti non sono esclusiva di un solo sesso e non solo escusiva solo di un genere o un gruppo.
Attraverso te ho avuto l'idea o meglio la speranza di aiutare anche gli uomini, proprio dai discorsi che abbiamo fatto, e il primo pensiero è stato il poter esaminare meglio una realtà.
Ultimamente ho provato sia con gentilezza, poi anche con cattiveria a farti uscire fuori da una certa situazione, vedo però che non c'è modo di capire.
Se tu andassi da un neuropsichiatra ti direbbe che la tua è diventata la stessa malattia che vuoi affrontare e sconfiggere. Ma di fronte ad una categoria di "pazienti" recidivi non c'è nessuna terapia.
Se il substrato non c'è, perchè ormai è "malato" o è talmente compromesso che non c'è più speranza, perchè ammalarsi della stessa malattia?
Questo soggetto è fragile, e tutti se ne accorgono. Chi l'ha detto che è forte? E' il suo comportamento che lo denota, quando è stato invitato a smettere una certa cosa ha continuato: non ha avuto nè il buonsenso nè l'intelligenza di sparire. Ma poi parliamoci chiaro quante ne ha fatte davanti a tutti e si è fatto giudicare e offendere? Non ha pensato a chi gli viveva accanto e non poteva difendersi? Ma se qualcuno avesse chiamato le assistenti sociali? Ma a queste cose non ci pensa?
L'aiuto che tu vuoi darle non è più amore, diventa solo una sorta di combattimento contro i mulini a vento, ma soprattutto sembra un atto di sfida che non porterà mai a niente se non alla distruzione dell'eroe".
Da come conosco la cosa, il mio valutare la situazione è stato a 360° e non ho tralasciato niente. Non sono rimasta al 30%, sono andata oltre.
Non si parla di prelevare una persona da un ambiente familiare degradato e provare a farle cambiare vita. I problemi di base e di fondo rimarranno sempre. Potrà sembrare di vivere forse sei mesi da favola, ma torneranno sempre fuori e ogni volta la distruzione sia del soggetto che del "buon samaritano" avrà una ricaduta peggiore, ogni volta sarà sempre di più.
Quante persone conosco che hanno passato anni in terapia e poi sono finite lo stesso drogate o alcolizzate o depresse a tal punto che nessuno mai più è riuscito a risollevarle.
La loro vita, il loro contorno sociale e culturale fa da padrone.
Non si può cancellare una vita fatta di angherie, frustrazioni, violenze, ignoranza e altro ancora.
Uno su diecimila forse riesce, ma se metti il soggetto accanto ad un gruppo di persone che non hanno avuto questo "trattamento" dalla vita, vedrai che se non è la prima volta, ma sarà la seconda o la terza lo ritroverai con il bicchiere in mano a parlare a vanvera e a fare cose vergognose per i più. E cosa pensi che faranno quelli che ti conoscono? Continueranno ad invitarti? Io non credo proprio, ci sarà un tacito accordo per allontanarti e tu te ne accorgerai nel tempo dagli sguardi, dal trovare scuse per non incontrarti.
La tua vita sociale sarà compromessa, finirai che sarai da solo a sperare qualcosa che non esiste.
L'aiuto che tu vuoi darle non è più amore, diventa solo una sorta di combattimento contro i mulini a vento, ma soprattutto sembra un atto di sfida che non porterà mai a niente se non alla distruzione dell'eroe".
Da come conosco la cosa, il mio valutare la situazione è stato a 360° e non ho tralasciato niente. Non sono rimasta al 30%, sono andata oltre.
Non si parla di prelevare una persona da un ambiente familiare degradato e provare a farle cambiare vita. I problemi di base e di fondo rimarranno sempre. Potrà sembrare di vivere forse sei mesi da favola, ma torneranno sempre fuori e ogni volta la distruzione sia del soggetto che del "buon samaritano" avrà una ricaduta peggiore, ogni volta sarà sempre di più.
Quante persone conosco che hanno passato anni in terapia e poi sono finite lo stesso drogate o alcolizzate o depresse a tal punto che nessuno mai più è riuscito a risollevarle.
La loro vita, il loro contorno sociale e culturale fa da padrone.
Non si può cancellare una vita fatta di angherie, frustrazioni, violenze, ignoranza e altro ancora.
Uno su diecimila forse riesce, ma se metti il soggetto accanto ad un gruppo di persone che non hanno avuto questo "trattamento" dalla vita, vedrai che se non è la prima volta, ma sarà la seconda o la terza lo ritroverai con il bicchiere in mano a parlare a vanvera e a fare cose vergognose per i più. E cosa pensi che faranno quelli che ti conoscono? Continueranno ad invitarti? Io non credo proprio, ci sarà un tacito accordo per allontanarti e tu te ne accorgerai nel tempo dagli sguardi, dal trovare scuse per non incontrarti.
La tua vita sociale sarà compromessa, finirai che sarai da solo a sperare qualcosa che non esiste.
Passerai tutto il tempo a guardare negli angoli più nascosti, e la troverai sempre insieme a qualcuno cha approfittando del suo stato di ebrezza le darà ... che cosa? amore? o l'ennesima delusione dopo averne approfittato! E tu cosa pensi di recuperare una persona così?
Tu sei come un cercatore che passa una vita intera a cercare il filone d'oro che lo renderà ricco, ma l'unica cosa che farà sarà invecchiare e morire con le mani e i piedi nel fango e il filone d'oro non lo troverà mai.
Caro Willy, ci sono persone che vedono lontano non "accecate" da nessun sentimento.
Io però mi sono chiesta anche: ma la persona che ti sta accanto e che vive con te e divide il tuo letto, cosa ne pensa?
Lo sa? Perchè qui c'è da chiedersi anche tante altre cose.
Se fosse capitata a me non te l'avrei permesso: dove sono io non c'è nessun altro, questo puoi stare certo!
Io però mi sono chiesta anche: ma la persona che ti sta accanto e che vive con te e divide il tuo letto, cosa ne pensa?
Lo sa? Perchè qui c'è da chiedersi anche tante altre cose.
Se fosse capitata a me non te l'avrei permesso: dove sono io non c'è nessun altro, questo puoi stare certo!
Non vorrei rovinare la mia vita accanto ad un uomo che si illude e non ha capito che deve smetterla, perchè l'unica cosa che stai facendo è avere preso di punta una situazione credendo di risolverla.
Spesso quello che noi pensiamo non è oro, anzi spesso va contro la moralità e il buon senso.
Anche questa volta ti do lo stesso consiglio che ti ho dato mi ricordo a giugno scorso.
Vai da un professionista serio e parla di questa storia.
Cerca di parlarne senza raccontare cose strane, ma una versione dei fatti più vicina alla realtà e che comunque conoscono anche altri, vedrai cosa ti risponde: la stessa cosa che ho detto io.
Spesso quello che noi pensiamo non è oro, anzi spesso va contro la moralità e il buon senso.
Anche questa volta ti do lo stesso consiglio che ti ho dato mi ricordo a giugno scorso.
Vai da un professionista serio e parla di questa storia.
Cerca di parlarne senza raccontare cose strane, ma una versione dei fatti più vicina alla realtà e che comunque conoscono anche altri, vedrai cosa ti risponde: la stessa cosa che ho detto io.
Comunque, adesso non ho più voglia perchè sono stanca e da parte mia vorrei non sentirne più parlare. Conosco molto bene le altre persone che ha avvicinato dopo di te e ti assicuro che la loro realtà è la stessa.
Vita miserabile, famiglia miserabile, nessuna prospettiva per il futuro, nemmeno per i figli, perchè? ma perchè quando non ci sono principi morali validi, non c'è rispetto, non c'è amore nè per se stessi nè per gli altri.
Ciao buona serata"
IL MORTAIO
Secondo Gheddafi, le donne nell'Islam sono come dei mobili.
Secondo noi, Gheddafi è il solito ottimista.
Nell'Islam, infatti, ai mobili mica mettono il burka.
giovedì 11 giugno 2009
Voi li votate e loro..
Pensano alla libertà di uno solo
Solo Silvio Berlusconi potrà fare quello che gli pare e piace e continuare a prendervi per il c.
Il partito della Libertà dimostra cosa realmente è...
Magari ora chiuderanno il blog ma non è giusto stare zitti per paura.
L'attacco finale alla democrazia è iniziato! Berlusconi e i suoi sferrano il colpo definitivo alla libertà della rete internet per metterla sotto controllo. Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733),tra gli altri provvedimenti scellerati come l'obbligo di denuncia per medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senta tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC), è stato introdotto l'articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet". Il testo la prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla Camera l'articolo è diventato il nr. 60.Anche se il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta" che non vuole scollarsi dal potere.In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero. Il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger,
ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore.
La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali. Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di
ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge?
Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l'informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l'unica fonte informativa non censurata.
Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube.
Vi rendete conto?
Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che vede un'impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d'interessi.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria
digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il
progetto del Governo di "normalizzare" il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.
Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l'Italia come la Cina e la Birmania.
Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati Beppe Grillo dalle colonne del suo blog, la rivista specializzata Punto Informatico e questo gruppo.
Fate girare questa notizia il più possibile.
E' ora disvegliare le coscienze addormentate degli italiani.
E' IN GIOCO DAVVERO LA DEMOCRAZIA.!!!!
E SICCOME NON SAREBBE GIUSTO NON CITARE LA FONTE, VI CITO QUELLA CHE TEORICAMENTE DOVREBBE ESSERE LA PIU' AUTOREVOLE.
DAL SITO DEL SENATO DELLA REPUBBLICA ITALIANA.
http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Ddliter/testi/31554_testi.htm
VEDERE L'ARTICOLO 50.0.100 (TESTO 3) approvato
ECCO LA RISPOSTA DI FACEBOOK:
13 Feb 2009
Facebook risponde a D’Alia: “Chiudereste una ferrovia per un graffito sconveniente?”
“E’ come bloccare tutta la linea ferroviaria perché in una stazione ci sono dei graffiti sconvenienti”. Facebook, dalla California e con qualche ritardo, replica all’approvazione dell’emendamento al decreto sicurezza o “emendamento D’Alia”, dal nome del senatore dell’Udc che l’ha presentato e fatto approvare anche dalla maggioranza (qui il servizio Bloomberg, in inglese). E lo fa rivendicando a sè una “policy” molto rigorosa sul trattamento dei contenuti illegali: “Noi prendiamo molto sul serio il problema dei contenuti che incitano alla violenza e ci adopereremo per rimuoverli”.
L’emendamento del senatore D’Alia ha preso le mosse dal caso delle pagine inneggianti a Totò Riina apparse il mese scorso su Facebook. Ma la sua formulazione, che una volta approvata in via definitiva avrà forza di legge, prevede una procedura che viene ritenuta di fatto equivalente alla censura.
A rimuovere le pagine dovrebbero essere i provider, cioè le compagnie telefoniche, che verrebbero multate fino a 300 mila euro in caso di inadempienza o ritardo. Di fronte all’impossibilità - questo l’argomento di chi si oppone al provvedimento - di reperire in tempi brevi il responsabile del singolo contenuto “criminale” (si può fare ma è pratica lunga e indaginosa), il provider si risolverebbe alla chiusura temporanea ma generalizzata di tutto il sito o piattaforma. La misura si applicherebbe poi anche ad altri social network, come YouTube.
L’argomento dell’industria internet - e di gran parte degli utenti della rete - è che questa misura contiene uno spirito censorio molto forte, che “butta il bambino con l’acqua sporca” e tenderà a colpire l’espressione libera degli utenti solo perché qualcuno sta compiendo un reato. E’ quanto ha detto ieri Marco Pancini, responsabile istituzionale di Google Italia, ieri a Repubblica.it (post sotto), parlando di “legge ad Aziendam” e chiedendo al governo di ascoltare la voce dell’industria digitale.
E’ una polemica che ormai circola a livello internazionale e non si chiuderà tanto presto.
E LA RISPOSTA DA GOOGLE ITALIA.
Google Italia e l’emendamento D’Alia: “Una legge ad Aziendam che colpisce la libertà”
“No, le leggi ad Aziendam che poi hanno un impatto su tutto l’ecosistema non si possono fare. E bisognerebbe evitare di portare l’Italia a livello dei peggiori paesi del mondo in fatto di reati d’opinione”
Al telefono c’è Marco Pancini, resposabile per le relazioni istituzionali di Google in Italia. L’argomento è l’emendamento “ammazzaFacebook“, approvato il 5 febbraio per iniziativa del senatore D’Alia (Udc). Il parlamentare ieri ha spiegato in questa intervista ad Alessandro Gilioli le sue posizioni e ripetuto che casi come quello delle pagine che inneggiano a Riina potrebbero portare alla chiusura dell’intero social network…
Non posso parlare a nome di Facebook, ma per quanto ci riguarda per la verità è peggio, se chiedessero a noi di togliere una certa pagina, noi lo faremmo subito, come facciamo con ogni contenuto segnalato come criminoso dall’autorità. Invece con questo emendamento lo chiederanno ai provider, ai fornitori di accesso cioè alle aziende telefoniche
Ma mi sbaglio o il nocciolo dell’emendamento D’Alia è che l’ordine di cancellare un dato contenuto e di eventualmente oscurare la pagina viene dal governo?
Tra l’altro questo è uno degli aspetti cruciali. Si crea una nuova filiera, si parla di controlli preventivi, qualcosa che da noi non è mai esistito. E poi in questo momento i ministeri non hanno una struttura adeguata a seguire tuttio ciò che si pubblica in rete, quindi dovrebbe esserci un nuovo organismo. Me lo lasci dir bene, su questa faccenda siamo molto preoccupati, davvero…
Dica pure, ma mi pare che già il fatto - questa è una valutazione mia, non sua - che il governo si occupi “personalmente” di colpire i reati di opinione metta la cosa su un’orbita incredibile fino a poco tempo fa
A dire il vero fino a poco tempo fa il governo, con il disegno di legge Cassinelli aveva dimostrato di capire che esistono profili differenziati di responsabilità per chi si esprime in rete, si pensava ad una differenziazione tra blog individuali e siti che riflettono organizzazioni più professionali. Ora invece pare che la tendenza sia ad omologare il signor Rossi, titolare di un piccolo blog, al direttore di Repubblica. Ma come si fa?
Sta invocando anche lei un tavolo di trattative?
Certamente. Sarebbe così folle avere una sede di discussione nella quale esporre, spiegare, far capire? Perché sa, qui si tratta di istituire una filiera del controllo preventivo che è ignota all’ordinamento italiano. Noi possiamo parlare e parliamo con tutti, dalla polizia postale fino al governo, purché ci sia la volontò di ascoltarci…
E invece arriva l’emendamento D’Alia
C’è un orientamento in una parte del mondo politico che riflette una totale separazione dall’industria internet e dal mondo degli utenti
Loro pensano alle pagine su Riina o agli antisemiti
Ma già oggi è possibile individuare e colpire le responsabilità di chi commette un reato, e mi risulta che ci sia ancora scritto nel nostro ordinamento che la responsabilità penale è personale. Qui invece per la responsabilità di uno si vuole oscurare il diritto all’espressione di tutti
Può descrivere in concreto il meccanismo che la preoccupa, cosa intende quando parla di filiera del controllo?
Lei si immagini la Telecom o qualsiasi altro provider che si vede recapitare l’ordine di rimuovere una pagina “incriminata”. Cosa succede? Chiamano l’autore? Non lo fanno, non possono materialmente farlo in breve tempo. Quindi chiudono tutto il servizio. Per poi riaprirlo a crisi superata… ma ci rendiamo conto a quali paesi stiamo equiparando l’Italia?
La Birmania, la Cina…
Non lo so, ai peggiori della classe in fatto di libertà di espressione: lo ripeto, stiamo parlando del reato d’opinione. A me pare l’abc del diritto.
Solo Silvio Berlusconi potrà fare quello che gli pare e piace e continuare a prendervi per il c.
Il partito della Libertà dimostra cosa realmente è...
Magari ora chiuderanno il blog ma non è giusto stare zitti per paura.
L'attacco finale alla democrazia è iniziato! Berlusconi e i suoi sferrano il colpo definitivo alla libertà della rete internet per metterla sotto controllo. Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733),tra gli altri provvedimenti scellerati come l'obbligo di denuncia per medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senta tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC), è stato introdotto l'articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet". Il testo la prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla Camera l'articolo è diventato il nr. 60.Anche se il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta" che non vuole scollarsi dal potere.In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero. Il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger,
ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore.
La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali. Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di
ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge?
Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l'informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l'unica fonte informativa non censurata.
Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube.
Vi rendete conto?
Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che vede un'impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d'interessi.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria
digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il
progetto del Governo di "normalizzare" il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.
Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l'Italia come la Cina e la Birmania.
Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati Beppe Grillo dalle colonne del suo blog, la rivista specializzata Punto Informatico e questo gruppo.
Fate girare questa notizia il più possibile.
E' ora disvegliare le coscienze addormentate degli italiani.
E' IN GIOCO DAVVERO LA DEMOCRAZIA.!!!!
E SICCOME NON SAREBBE GIUSTO NON CITARE LA FONTE, VI CITO QUELLA CHE TEORICAMENTE DOVREBBE ESSERE LA PIU' AUTOREVOLE.
DAL SITO DEL SENATO DELLA REPUBBLICA ITALIANA.
http://www.senato.it/leg/16/BGT/Sch
VEDERE L'ARTICOLO 50.0.100 (TESTO 3) approvato
ECCO LA RISPOSTA DI FACEBOOK:
13 Feb 2009
Facebook risponde a D’Alia: “Chiudereste una ferrovia per un graffito sconveniente?”
“E’ come bloccare tutta la linea ferroviaria perché in una stazione ci sono dei graffiti sconvenienti”. Facebook, dalla California e con qualche ritardo, replica all’approvazione dell’emendamento al decreto sicurezza o “emendamento D’Alia”, dal nome del senatore dell’Udc che l’ha presentato e fatto approvare anche dalla maggioranza (qui il servizio Bloomberg, in inglese). E lo fa rivendicando a sè una “policy” molto rigorosa sul trattamento dei contenuti illegali: “Noi prendiamo molto sul serio il problema dei contenuti che incitano alla violenza e ci adopereremo per rimuoverli”.
L’emendamento del senatore D’Alia ha preso le mosse dal caso delle pagine inneggianti a Totò Riina apparse il mese scorso su Facebook. Ma la sua formulazione, che una volta approvata in via definitiva avrà forza di legge, prevede una procedura che viene ritenuta di fatto equivalente alla censura.
A rimuovere le pagine dovrebbero essere i provider, cioè le compagnie telefoniche, che verrebbero multate fino a 300 mila euro in caso di inadempienza o ritardo. Di fronte all’impossibilità - questo l’argomento di chi si oppone al provvedimento - di reperire in tempi brevi il responsabile del singolo contenuto “criminale” (si può fare ma è pratica lunga e indaginosa), il provider si risolverebbe alla chiusura temporanea ma generalizzata di tutto il sito o piattaforma. La misura si applicherebbe poi anche ad altri social network, come YouTube.
L’argomento dell’industria internet - e di gran parte degli utenti della rete - è che questa misura contiene uno spirito censorio molto forte, che “butta il bambino con l’acqua sporca” e tenderà a colpire l’espressione libera degli utenti solo perché qualcuno sta compiendo un reato. E’ quanto ha detto ieri Marco Pancini, responsabile istituzionale di Google Italia, ieri a Repubblica.it (post sotto), parlando di “legge ad Aziendam” e chiedendo al governo di ascoltare la voce dell’industria digitale.
E’ una polemica che ormai circola a livello internazionale e non si chiuderà tanto presto.
E LA RISPOSTA DA GOOGLE ITALIA.
Google Italia e l’emendamento D’Alia: “Una legge ad Aziendam che colpisce la libertà”
“No, le leggi ad Aziendam che poi hanno un impatto su tutto l’ecosistema non si possono fare. E bisognerebbe evitare di portare l’Italia a livello dei peggiori paesi del mondo in fatto di reati d’opinione”
Al telefono c’è Marco Pancini, resposabile per le relazioni istituzionali di Google in Italia. L’argomento è l’emendamento “ammazzaFacebook“, approvato il 5 febbraio per iniziativa del senatore D’Alia (Udc). Il parlamentare ieri ha spiegato in questa intervista ad Alessandro Gilioli le sue posizioni e ripetuto che casi come quello delle pagine che inneggiano a Riina potrebbero portare alla chiusura dell’intero social network…
Non posso parlare a nome di Facebook, ma per quanto ci riguarda per la verità è peggio, se chiedessero a noi di togliere una certa pagina, noi lo faremmo subito, come facciamo con ogni contenuto segnalato come criminoso dall’autorità. Invece con questo emendamento lo chiederanno ai provider, ai fornitori di accesso cioè alle aziende telefoniche
Ma mi sbaglio o il nocciolo dell’emendamento D’Alia è che l’ordine di cancellare un dato contenuto e di eventualmente oscurare la pagina viene dal governo?
Tra l’altro questo è uno degli aspetti cruciali. Si crea una nuova filiera, si parla di controlli preventivi, qualcosa che da noi non è mai esistito. E poi in questo momento i ministeri non hanno una struttura adeguata a seguire tuttio ciò che si pubblica in rete, quindi dovrebbe esserci un nuovo organismo. Me lo lasci dir bene, su questa faccenda siamo molto preoccupati, davvero…
Dica pure, ma mi pare che già il fatto - questa è una valutazione mia, non sua - che il governo si occupi “personalmente” di colpire i reati di opinione metta la cosa su un’orbita incredibile fino a poco tempo fa
A dire il vero fino a poco tempo fa il governo, con il disegno di legge Cassinelli aveva dimostrato di capire che esistono profili differenziati di responsabilità per chi si esprime in rete, si pensava ad una differenziazione tra blog individuali e siti che riflettono organizzazioni più professionali. Ora invece pare che la tendenza sia ad omologare il signor Rossi, titolare di un piccolo blog, al direttore di Repubblica. Ma come si fa?
Sta invocando anche lei un tavolo di trattative?
Certamente. Sarebbe così folle avere una sede di discussione nella quale esporre, spiegare, far capire? Perché sa, qui si tratta di istituire una filiera del controllo preventivo che è ignota all’ordinamento italiano. Noi possiamo parlare e parliamo con tutti, dalla polizia postale fino al governo, purché ci sia la volontò di ascoltarci…
E invece arriva l’emendamento D’Alia
C’è un orientamento in una parte del mondo politico che riflette una totale separazione dall’industria internet e dal mondo degli utenti
Loro pensano alle pagine su Riina o agli antisemiti
Ma già oggi è possibile individuare e colpire le responsabilità di chi commette un reato, e mi risulta che ci sia ancora scritto nel nostro ordinamento che la responsabilità penale è personale. Qui invece per la responsabilità di uno si vuole oscurare il diritto all’espressione di tutti
Può descrivere in concreto il meccanismo che la preoccupa, cosa intende quando parla di filiera del controllo?
Lei si immagini la Telecom o qualsiasi altro provider che si vede recapitare l’ordine di rimuovere una pagina “incriminata”. Cosa succede? Chiamano l’autore? Non lo fanno, non possono materialmente farlo in breve tempo. Quindi chiudono tutto il servizio. Per poi riaprirlo a crisi superata… ma ci rendiamo conto a quali paesi stiamo equiparando l’Italia?
La Birmania, la Cina…
Non lo so, ai peggiori della classe in fatto di libertà di espressione: lo ripeto, stiamo parlando del reato d’opinione. A me pare l’abc del diritto.
Dieci domande qualunque
Da "La Stampa"
1. Ma vi sembra normale che solo agli italiani non faccia effetto essere governati da chi condiziona il loro immaginario attraverso le televisioni?
2. Ma vi sembra normale che in tutte le interviste pre-elettorali la domanda più dura che gli hanno rivolto sia stata «ci dica»?
3. Ma vi sembra normale che i dirigenti del Pd siano tutti ex del Pci e della Democrazia cristiana?
4. Ma vi sembra normale che Clinton, Jospin, Schroeder, Blair e persino Gorbaciov facciano un altro lavoro da anni e loro invece insistano?
5. Ma vi sembra normale che Pdl e Pd abbiano perso milioni di voti e parlino solo di quelli persi dagli avversari?
6. Ma vi sembra normale che i verdi trionfino ovunque, mentre qui, appena ne vedi uno in faccia, viene voglia di tifare per l’effetto-serra?
7. Ma vi sembra normale che chi detesta Berlusconi voti Di Pietro, che è come dire: detesto il Bagaglino quindi vado a vedere Bombolo?
8. Ma vi sembra normale che l’Italia cristiana sia rappresentata in Europa da Magdi Cristiano Allam e Borghezio?
9. Ma vi sembra normale che tutti sputino addosso alla Casta e poi Mastella prenda ancora 112 mila voti di preferenza?
10. Ma vi sembro normale?
Ad almeno nove domande su dieci (compresa la numero 10) la mia risposta è no.
2. Ma vi sembra normale che in tutte le interviste pre-elettorali la domanda più dura che gli hanno rivolto sia stata «ci dica»?
3. Ma vi sembra normale che i dirigenti del Pd siano tutti ex del Pci e della Democrazia cristiana?
4. Ma vi sembra normale che Clinton, Jospin, Schroeder, Blair e persino Gorbaciov facciano un altro lavoro da anni e loro invece insistano?
5. Ma vi sembra normale che Pdl e Pd abbiano perso milioni di voti e parlino solo di quelli persi dagli avversari?
6. Ma vi sembra normale che i verdi trionfino ovunque, mentre qui, appena ne vedi uno in faccia, viene voglia di tifare per l’effetto-serra?
7. Ma vi sembra normale che chi detesta Berlusconi voti Di Pietro, che è come dire: detesto il Bagaglino quindi vado a vedere Bombolo?
8. Ma vi sembra normale che l’Italia cristiana sia rappresentata in Europa da Magdi Cristiano Allam e Borghezio?
9. Ma vi sembra normale che tutti sputino addosso alla Casta e poi Mastella prenda ancora 112 mila voti di preferenza?
10. Ma vi sembro normale?
Ad almeno nove domande su dieci (compresa la numero 10) la mia risposta è no.
mercoledì 10 giugno 2009
IL VIAGGIO
(di Lorena B.G.)
TERZA PARTE E ULTIMA PARTE
.............
Gli rispondo che ho un appuntamento e che vorrei andare via verso le due del pomeriggio, se è possibile. Non è vero ho detto a casa che non sarei tornata prima di sera, ma non ho più voglia di stare qui.
Nel frattempo risaliamo in auto e cominciamo a parlare, mi chiede delle cose, gli rispondo comincio a raccontare. Assorbe ogni parola è molto attento, non un commento, alla fine mi dice soltanto... ho capito che non hai ancora deciso, quando succederà so io come mi devo comportare e ti dirò cosa devi fare...
Il viaggio verso la stazione Termini dura più di un'ora perchè nel frattempo è cominciato a piovere, il traffico è aumentato, le strade sembrano piene all'inverosimile....
... Giacomo, ti chiedo solo una cosa, e per me questa è quella più importante. Quando e se succederà prima e sempre solo la bambina. Devi tutelare lei, non me. Io sono grande adulta e vaccinata, posso affrontare qualsiasi cosa, ma lei ... è a lei che devi pensare, solo a lei mi raccomando, per favore...
Poi mi giro e guardo fuori le gocce di pioggia che cadono sul vetro. Mi sento proiettata in un'altra dimensione, non mi sembra di essere lì.
Mi sento come se mi stessi sdoppiando e mi guardo da lontano. Chi è quella lì accanto a Giacomo? Cosa ci fa una simile a me? Parla e lui le risponde, piove eppure ha gli occhiali scuri. Ma vedo male o le sta scendendo una lacrima ?
...Senti non riusciamo ad arrivare in tempo ed io voglio pranzare con te prima di lasciarti...
Stiamo costeggiando delle mura alte color rosso-mattone forse il colore è più accentuato dalla pioggia. Imbocca un'entrata sotterranea e ci troviamo in un parcheggio.
...Tesoro, prendiamo la metropolitana, la detesto ma non fai in tempo se rimaniamo in macchina...
Lì sotto con quell'aria artificiale comincio a sentirmi soffocare, non glielo dico ma ogni passo diventa pesante. Comincio ad accusare stanchezza come se il mio sangue si caricasse di anidride carbonica, "sentieri" in mezzo a vetrine, tapis-roulant, scale mobili, scale normali da salire e da scendere, incrocio persone, non guardo le loro facce solo so che sono uomini e donne e il mio unico pensiero è solo uno... VOGLIO USCIRE AL PIU' PRESTO DA QUI.
Cominciano i muri sporchi dalle scritte di tutti i colori, scendiamo delle scale
... sai qui è dove ammazzarono quella ragazza con l'ombrello...
ormai sono nel panico più totale comincio a guardare ogni persona che ha un ombrello ... se capita anche a me che faccio?...
Ma ogni tipo che mi passa accanto o m'incrocia non mi vede nemmeno, mentre io invece lo seguo con la coda dell'occhio attenta ad ogni movimento. Ad un certo momento non capisco più chi ho accanto, ho troppe persone intorno. Mi sento come se non fossi lì. Siamo sul marciapiede che aspettiamo: è piccolo lo spazio, chissà perchè me lo ricordavo più grande. Mi sento leggera, tanto leggera.
Sporco tutto sporco, vedo solo sporco. Arriva la metropolitana una con un po' di cervello non salirebbe, mi sembra che tutti i germi del mondo mi saltino addosso, che aspettino solo me. Vicino alla porta tre postini: due uomini e una donna con un grande carrello quadrato mezzo vuoto, gli sorrido: ricambiano forse penseranno... chi è questa pazza che sorride in mezzo a tutta questa gente che nemmeno ci guarda... Devono avere finito il loro turno, perchè la donna scende ad una fermata e la salutano.
Giacomo mi sta vicino non mi perde d'occhio un attimo, ma io ormai sono smaterializzata non sono più lì o almeno il corpo c'è, ma la mente lo spirito è in un'altra dimensione. Strano non avevo mai provato a galleggiare nell'aria, eppure in quel vagone della metropolitana è questo quello che mi sta succendendo. Potrei anche uscire fuori dal metallo e correre veloce accanto ai binari, ma preferisco aleggiare dentro. Mi diverto ad andare su e giu, a toccare il soffitto, tocco un buffo cappellino, do un pizzicotto ad un bambino... siamo arrivati, vieni...
Torno giù, ricomincio a camminare. Saliamo delle scale e mi ritrovo nella galleria della stazione Termini.
...Cerchiamo un posto dove mangiare...
Passiamo davanti a Mc Donald's... ti va bene qui ? A me basta un panino e qualcosa da bere....
Giacomo si mette in fila, sono molto veloci: è ora di pranzo e la gente ha fretta. Troviamo un tavolo, ci sediamo, lo guardo come se lo vedessi con occhi nuovi.
Potrei innamorarmi di lui è molto carino, è molto dolce, ma....ma quei cellulari! Come potrei stare ancora dieci minuti insieme a lui con quattro anzi no tre cellulari che squillano in continuazione?
So che lo farei felice, ma adesso non posso pensare a nessuno. Devo risolvere la mia situazione matrimoniale. La decisione di dividermi è stata presa, mi manca solo di sistemare alcune cose e questo non può farlo un avvocato anche se è un amico.
Mc Donald's.... Ragazzi che mangiano e ridono, ridiamo anche noi, ma vedo che Giacomo ha fretta guarda l'orologio. I cellulari finalmente lì sotto non suonano, la linea non prende.
Comincio a pensare ad un rapporto con lui, ritorno sopra questo pensiero.
E' vero avrei un amante giovane, ma con tre cellulari che squillano in continuazione! Lo ripenso un'altra volta, ormai sono diventati un incubo.
Mentre venivamo alla stazione e durante il pranzo mi sarei aspettata una parola gentile, invece la sua fretta cresce; in un bar normale sarei potuta rimanere a sedere ancora un po' per far passare la mezz'ora che manca alla partenza del treno. Ma lì ci sono persone che cercano un tavolo e quindi ci dobbiamo alzare.
Cancello completamente il pensiero di continuare questa relazione: sarò stupida sarò fuori moda, ma vorrei che mi si dedicasse un po' di tempo.
E poi in quella lunga camminata nei tunnel avrei voluto che mi avesse preso per mano, che mi avesse fatto una carezza. Con tutta me stessa vorrei gridare che in quelle poche ore mi è mancata la tenerezza dei primi tempi. Per lui il rapporto sembra già scontato, invece per me no. Vorrei che se esiste l'idea di ricominciare fosse come era stato le prime volte, come se non ci conoscessimo e dovessimo iniziare tutto daccapo.
Lo accompagno alle scale per la metropolitana, ormai sento che non ho più nulla da dirgli. Quando deciderò, lo ricontatterò o forse nel frattempo avrò trovato qualche altro professionista che mi possa rappresentare.
Mi saluta frettolosamente, mi sarei aspettata un altro tipo di arrivederci.
Sono delusa e contemporaneamente non m'interessa niente. Comincio a girare fra i negozi in attesa del treno. Ne trovo uno piccolo che vende cioccolata. Sono allergica, ma ho voglia di comprarla e mangiarla. Penso che se la mangio con gusto non può farmi male.
La ragazza mi fa scegliere i tipi: ne prendo tre con la carta rossa, blu e gialla.
Mentre chiedo e scegliamo lei sorride e mi dice... lei è di Prato!
Aridagli mi hanno riconosciuto anche qui! ...Sì... sono obbligata a rispondergli.... sa io ho abitato tre anni a Pistoia e ci sono stata molto bene... e mi racconta alcune cose. Passa qualche minuto, il momento della partenza si avvicina.
Il viaggio... non tutto è perduto, mi sono fatta un'amica. Se capiterà ancora nella mia città mi verrà a trovare.
Vedo la vita un po' più rosa. Squilla il mio cellulare, un sms poche parole... sono stato benissimo...
Esco dal negozio con in mano mezzo chilo di cioccolatini.
Ho voglia di assaggiare tutti e tre i tipi.
Chi mi passa accanto, nota una donna che sorride con la bocca piena di cioccolata.
Il viaggio... questo viaggio durerà fra andata e ritorno alcune ore per aver parlato poi alla fine solo pochi minuti !
Però, ho deciso, non tutto è perduto: Giacomo mi rappresenterà come avvocato, ma il prossimo incontro sarà nel suo studio.
martedì 9 giugno 2009
Pisòli
I pisòli da chiesa
Quello era il luogo in cui ci si incontrava ogni pomeriggio e dopo le scorribande nel paese o nei d'intorni e si finiva sempre per ritornarci.Sono nella piazza ancora adesso ma nessuno più ci si siede, nessuno più gioca la sera d'estate nella piazza grande del paese, le macchine sfrecciano e le poche persone vanno nei bar per un caffè veloce, più nessuno sta seduto sui pisòli.
Quelle sere d'estate erano l'inizio e la fine dei nostri itinerari si ci riuniva li alla spicciolata si decideva se andare a "mangiare nda'putia da Za' Mara a 'ngrasciata" e poi al cinema nel paese vicino. Quanto li odiavamo quei pisòli allora, erano la nostra isola e la nostra prigione, sapevamo che il mondo era al di fuori di quel luogo, irraggiungibile e desiderato, erano la noia della gioventù, ma che sapore romantico assumono dopo trent'anni.
Già una volta, dieci anni fa, incontrandomi con un amico a Milano, ricordando quei tempi, mi è venuto spontaneo dirgli: - ma ci pensi quando stavamo seduti nei pisòli? Chi l'avrebbe detto che ci saremmo rivisti dopo vent'anni a "Milanu", a "Milanuu"?
L'altro giorno sono stato contattato da paesano su Facebook e la frase inviatemi era:
-Ma ti ricordi di quando passavamo i pomeriggi nei pisòli?
Sono proprio vecchio se la memoria di quei tempi mi fa scorrere una lacrima.
TROPPA VIOLENZA NELLE CITTA'
(di Lorena B.G.)
C'era una volta...
Quante fiabe iniziano con questa frase a noi tanto cara e che ha accompagnato la nostra infanzia?
Allora cominciamo la nostra storia, è una storia che non racconterò a mia figlia la sera prima di addormentarsi, e che spero non possa mai conoscere. Purtroppo invece ci sono donne che l'hanno "ascoltata" e che non hanno ancora avuto la gioia di sapere se il fine sarà lieto o no ed intanto ne portano le conseguenze.
E allora mi rivolgo ai politici. Ho aspettato adesso la fine dei comizi elettorali, la fine delle votazioni, la fine degli spogli elettorali, in televisione ho visto la sfilata di quelli che avevano vinto e di quelli che non avevano vinto ma si consideravano lo stesso vincitori.
E allora vi chiedo: E ADESSO COME LA METTIAMO?
E ora come la mettiamo con le sparatorie e gli accoltellamenti continui in molte città? Come la mettiamo in questa Italia di comizi, di parole, parole, parole, promesse per chi ci crede, mentre la disoccupazione avanza?
I suicidi si moltiplicano e in mezzo a tanta rovina e sfacelo stanno nascendo anche le bande armate che si fanno giustizia impaurendo gli ignari e onesti cittadini. Tutti promettono e le cose stanno peggiorando ogni giorno che passa. Ogni giorno sento dire che è stata varata una nuova legge contro la violenza degli stadi, degli stupri, delle rapine in banca, degli scippi, dei pedofili... ma quante leggi vengono varate e nessuno si impaurisce più di tanto? Anzi ogni legge nuova che viene emanata mi sembra faccia nascere un nuovo tipo di violenza e di crimine e allora bisogna varare un'altra legge perchè l'ultimo crimine non si era previsto.
Abbiamo paura ci sentiamo indifesi e in balia dei delinquenti, mentre qui si continua a parlare di politica, sempre politica. Ma che ce ne facciamo della politica se non da risultati concreti? Questa sta diventando la nazione del terrore. E il famoso decreto sicurezza che fine ha fatto?
E' ora di dire basta! E gridarlo forte!
Quante fiabe iniziano con questa frase a noi tanto cara e che ha accompagnato la nostra infanzia?
Allora cominciamo la nostra storia, è una storia che non racconterò a mia figlia la sera prima di addormentarsi, e che spero non possa mai conoscere. Purtroppo invece ci sono donne che l'hanno "ascoltata" e che non hanno ancora avuto la gioia di sapere se il fine sarà lieto o no ed intanto ne portano le conseguenze.
E allora mi rivolgo ai politici. Ho aspettato adesso la fine dei comizi elettorali, la fine delle votazioni, la fine degli spogli elettorali, in televisione ho visto la sfilata di quelli che avevano vinto e di quelli che non avevano vinto ma si consideravano lo stesso vincitori.
E allora vi chiedo: E ADESSO COME LA METTIAMO?
E ora come la mettiamo con le sparatorie e gli accoltellamenti continui in molte città? Come la mettiamo in questa Italia di comizi, di parole, parole, parole, promesse per chi ci crede, mentre la disoccupazione avanza?
I suicidi si moltiplicano e in mezzo a tanta rovina e sfacelo stanno nascendo anche le bande armate che si fanno giustizia impaurendo gli ignari e onesti cittadini. Tutti promettono e le cose stanno peggiorando ogni giorno che passa. Ogni giorno sento dire che è stata varata una nuova legge contro la violenza degli stadi, degli stupri, delle rapine in banca, degli scippi, dei pedofili... ma quante leggi vengono varate e nessuno si impaurisce più di tanto? Anzi ogni legge nuova che viene emanata mi sembra faccia nascere un nuovo tipo di violenza e di crimine e allora bisogna varare un'altra legge perchè l'ultimo crimine non si era previsto.
Abbiamo paura ci sentiamo indifesi e in balia dei delinquenti, mentre qui si continua a parlare di politica, sempre politica. Ma che ce ne facciamo della politica se non da risultati concreti? Questa sta diventando la nazione del terrore. E il famoso decreto sicurezza che fine ha fatto?
E' ora di dire basta! E gridarlo forte!
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