SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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martedì 17 novembre 2015

Felix Cattus


Ode a Spot

Così suona il tuo epiteto tassonomico
carnivoro per natura, quadrupede endotermico.
La tua vista, il tuo udito, il tuo olfatto superiore
ti hanno reso da sempre un provetto cacciatore.
trovo così intriganti le tue subvocali oscillazioni,
le tue armoniose, esigenti comunicazioni
che si accompagnano alla tua edonistica necessità
di essere accarezzato con affetto, simpatia e voluttà.
La tua coda è essenziale
alle tue acrobatiche evoluzioni e spesso ci rivela
il reale stato delle tue emozioni.
Senza di essa come sarebbero i tuoi movimenti?
Certo meno facili, sicuramente meno eleganti.
Oh Spot!
I tuoi complessi livelli di comportamento
denotano un'apprezzabile capacità di ragionamento.
Io sono più che certo, Spot che comprendi
se ti dico che io ti considero
un leale, un sincero, un vero
grande amico.
Da Star Trek

martedì 30 giugno 2015

Praga - Prima Parte


FEBBRE DEL MARE


Devo tornare sul mare, solitario sotto il cielo,
e chiedo solo una grande nave e una stella per guidarla,
colpi di timone, canti del vento,
sbuffi della vela bianca,
e bigia foschia sul volto del mare
e un bigio romper dell'alba.
Devo tornare sul mare, ché la chiamata
della marea irruente è una chiara
selvaggia chiamata imperiosa;
e io chiedo soltanto un giorno di vento
con volanti nuvole bianche,
pien di spruzzi e di spuma e di strillanti gabbiani.
Devo tornare sul mare, alla vita
di zingaro vagabondo; alla via
delle balene e degli uccelli marini,
dove il vento è una lama tagliente;
e io chiedo solo un'allegra canzone
da un compagno ridente
e un buon sonno
e un bel sogno
quando la lunga giocata è finita.

(John Masfield)


giovedì 21 maggio 2015

Per Te!

Kaddish (rito italiano):
Itgadàl vitqadàsh shemè rabbà. Be’almà di verà khirutè, wejamlìkh malkhutè, bechajekhòn uwjomekhòn uvchajè dekhòl bèt Israèl, ba’agàla uvizmàn qarìv weimrù amèn. Jehè shemè rabbà mevaràkh, le’alàm ul’almè ‘almaià itbaràkh. Weishtabàkh, weitpaàr, weitromàm, weitnasè, weithadàr, weit’alèh weithallàl shemè dequdshà berìkh hù. Le’èla le’èla mikòl birkhatà shiratà tushbechatà wenechamatà daamiràn be’almà weimrù amèn.
* [’Al Israel ve’al rabbanan ve’al talmideon ve’al kol talmidè talmideon deiatvin de’askin beoraità kadishtà di beatrà aden vedi bechol atar vaatar yeè làna ulon shelamà vechinà vechisdà
verachamè vechayè arichè umzonè revichè min kodam Elaàna marè shemaià vear’à veimrù. Amen.] Jehè shelamà rabbà min shemaià wechajìm tovìm ‘alènu we’al kol Israèl weimrù amèn. ‘Osè shalòm bimromàv hù berachamàv ja’asè shalòm ‘alènu weal kol Israèl, amèn.
Traduzione:
Sia magnificato e santificato il Suo grande nome, nel mondo che Egli ha creato conforme alla Sua volontà, venga il Suo Regno durante la vostra vita, la vostra esistenza e quella di tutto il popolo d’Israele, presto e nel più breve tempo. Sia il Suo grande nome benedetto per tutta l’eternità. Sia lodato, glorificato, innalzato, elevato, magnificato, celebrato, encomiato, il nome del Santo Benedetto. Egli sia, al di sopra di ogni benedizione, canto, celebrazione, e consolazione che noi pronunciamo in questo mondo.
* [Su Israele e sui nostri Maestri, sui loro allievi e sugli allievi dei loro allievi, che si occupano della santa Torà, che si trovano in questo luogo e che si trovano in qualsiasi altro luogo, vi sia, per noi e per voi, pace e grazia e pietà e misericordia e alimento in larghezza da parte del nostro D-o, Signore del cielo e della terra e dite, Amen.]
Scenda dal cielo un’abbondante pace ed una vita felice su di noi e su tutto il popolo d’Israele. Colui che fa regnare la pace nell'alto dei cieli, nella Sua infinita misericordia la accordi anche a noi e a tutto il popolo d’Israele. E così sia*

Non so se sia quello giusto, ma son sicuro che apprezzerai l'intento, e forse qualcuno aggiungerà o modificherà qualcosa.

sabato 28 marzo 2015

Tarocchi - L'Eremita

L'Eremita

Ci sono segreti che sono delle conquiste personali e che non vanno rivelati, La loro ricerca richiede tempo e pazienza e questa scoperta per lo più arriva alla fine di un lungo percorso.
L'incedere lento è aiutato dalla luce della conoscenza rappresentata dalla lanterna.
Il saio rappresenta la rinuncia al mondo inteso como rapporti umani e desideri massificanti.

by Indi - Tarocchi




mercoledì 25 marzo 2015

Tarocchi - La Giustizia

La Giustizia

La conoscenza che si erge tra il bene e il male, L'equilibrio armonico della forza che fa da protezione all'uomo giusto. La benda è il simbolo dell'imparzialità su cui si basa la vera giustizia.

by Indi - Tarocchi

martedì 24 marzo 2015

Tarocchi - Il Carro

Il Carro

Uomo, hai in mano il tuo destino; qui è il Re a guidare il carro, ma acquisendo la consapevolezza tutti diverranno Re e  controllando le due coppie di cavalli, che rappresentano l'istinto e la ragione si corre verso la forgia del proprio destino. Essa è anche la ricerca continua dell'equilibrio 

by Indi - Tarocchi

lunedì 23 marzo 2015

Tarocchi - Gli amanti

Gli amanti

la sesta carta è la rappresentazione della libera scelta, Eros sancisce l'unione eterna e la bontà della scelta. I fiori sono le possibilità ma su tutte una sola è la via.

by Indi - Tarocchi

domenica 22 marzo 2015

Tarocchi - Il Papa

Il Papa 
Il maestro, la guida sia spirituale che materiale. Simboleggia sia la fede religiosa che il potere terreno della religiosità.
I fedeli, rappresentati dalla colonna di sinistra B, raggiungono la fede grazie alla forza della colonna di destra J. Sostituiti nella rappresentazione grafica dai due discepoli: il sinistro la fede che obbedisce, il destro è colui che vuol comprendere e imparare. Insieme sono la rappresentazione del clero.  


by Indi - Tarocchi

sabato 21 marzo 2015

Tarocchi - L'Imperatore

L'Imperatore
Rappresenta la creatività che genera la potenza materiale, l'espressione dell'energia da controllare e dominare come il potere terreno. 

by Indi - Tarocchi

venerdì 20 marzo 2015

Tarocchi - L'Imperatrice

L'Imperatrice
Anch'essa è la Grande Madre nell'aspetto più sublime della bellezza uranica, scissa dalla materia e irraggiungibile all'uomo venale e passionale. Il liberasi dai pesi materiali apre la via e per mezzo del libro si arriva al primo grado di conoscenza.

by Indi - Tarocchi

giovedì 19 marzo 2015

Tarocchi - La Papessa

La Papessa

O meglio la Fede, colei che conosce ma che dispensa a pochi e solo in parte.
Resta questo di te o Grande Madre, vilipesa e annientata da chi ha inglobato il tuo potere.
Forza e Giustizia, queste sono i doni a chi saggiamente si inchina al tuo trono.
Cerca nel sapere la conoscenza delle cose e del tutto.
Unico primo duale.

by Indi - Tarocchi


Tarocchi - Il Bagatto

Il Bagatto
Bello e ben vestito, tutte le possibilità sono a sua disposizione, potrebbe avere tutto ma senza la conoscenza il tutto è perfettamente inutile, come è inutile la bellezza e i bei vestiti.

by Indi - Tarocchi

martedì 17 marzo 2015

Tarocchi - Il Matto

Il Matto

Inizio il cammino, spinto da un cane che continua a mordermi sempre nello stesso punto, gli facilito il compito lasciando scoperta il polpaccio.

Porto con me il nulla eppure è cosi pesante il mio cammino da dover poggiare il corpo nel bastone.

Deriso, scacciato sono  il diverso e faccio da bersaglio a chi ha bisogno di umiliare.
Il senno è perso, e il sonno non mi appartiene.  
Da quando tempo percorro una via non segnata?
Ma realmente ho iniziano il cammino od ho finito il percorso e continuo sulla via non sapendo cos'altro fare?


by Indi - Tarocchi

I miei Tarocchi

Tra metamorfosi e curiosità infantile per l'oscuro bisogno di conoscere, e conoscersi ecco che vi presento i mie tarocchi.
Per un verso saranno quasi fedeli ai classici Arcani, ma avranno un risvolto personale e introspettivo, un percorso quasi iniziatico che porteranno forse al ... nulla e quindi al ... tutto.

mercoledì 4 marzo 2015

Omertà sicula


Lu mari accarizza a terra.
Terra ca chiangi.
Chiangi sangu.
Pi' curpa tuia,
ca mutu stai.

Iddi... Iddi
ammazzuni,
robbunu, 
avvilenunu 'sta terra,
l'omini 
e sta lurida società

Parra! Parra!
e ... rumbi sti catini 
libera cu chiangi 
cu soffri e chi l'occhi persi,
chiangennu pi'stà terra mia.




lunedì 2 febbraio 2015

Guida galattica per gli autostoppisti

“Per risolvere il problema di questa infelicità furono suggerite varie proposte, ma queste perlopiù concernevano lo scambio continuo di pezzetti di carta verde, un fatto indubbiamente strano, visto che a essere infelici non erano i pezzetti di carta verde, ma gli abitanti del pianeta.”




domenica 1 febbraio 2015

Alice nel paese delle meraviglie

"Ma io non voglio andare fra i matti", osservò Alice."Bè, non hai altra scelta", disse il Gatto "Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta.""Come lo sai che sono matta?" Disse Alice."Per forza," disse il Gatto: "altrimenti non saresti venuta qui."


Il mio Moby Dick

Non è segnata su nessuna carta: i luoghi veri non lo sono mai.

venerdì 30 gennaio 2015

Il mio Don Quijote


“Le tristezze non furono fatte per le bestie, bensì per gli uomini; ma se gli uomini ne soffrono troppo, diventano bestie.” 







venerdì 18 aprile 2014

Per ricordare Gabriel García Márquez




Lettera di Addio


Se per un istante Dio si dimenticherà che
sono una marionetta di stoffa e
mi regalerà un poco di vita, probabilmente non
direi tutto quello che penso,
ma in definitiva penserei tutto quello che dico.

Darei valore alle cose, non per quello che valgono,
ma per quello che significano.

Dormirei poco, sognerei di più,

capisco che per ogni minuto che chiudiamo gli
occhi, perdiamo sessanta secondi di luce.

Andrei avanti quando gli altri si fermano,
starei sveglio quando gli altri dormono,
ascolterei quando gli altri parlano e
come gusterei un buon gelato al cioccolato!!

Se Dio mi regalasse un poco di vita,
vestirei semplicemente,
mi sdraierei al sole lasciando scoperto non solamente
il mio corpo ma anche la mia anima.

Dio mio, se io avessi un cuore, scriverei
il mio odio sul ghiaccio e
aspetterei che si sciogliesse al sole.

Dipingerei con un sogno di Van Gogh
sopra le stelle un poema di Benedetti
e una canzone di Serrat sarebbe la serenata
che offrirei alla luna.

Innaffierei con le mie lacrime le rose,
per sentire il dolore delle loro spine
e il carnoso bacio dei loro petali...


Dio mio, se io avessi un poco di vita...

Non lascerei passare un solo giorno
senza dire alle persone che amo,
che le amo.Convincerei tutti gli uomini e le donne
che sono i miei favoriti e
vivrei innamorato dell'amore.

Agli uomini proverei
quanto sbagliano al pensare
che smettono di innamorarsi
quando invecchiano, senza sapere
che invecchiano quando smettono di innamorarsi.

A un bambino gli darei le ali,
ma lascerei che imparasse a volare da solo.

Agli anziani insegnerei
che la morte non arriva con la vecchiaia
ma con la dimenticanza.

Tante cose ho imparato da voi, gli Uomini!

Ho imparato che tutto il mondo ama vivere
sulla cima della montagna,
senza sapere che la vera felicità
sta nel risalire la scarpata.
Ho imparato che
quando un neonato stringe con il suo piccolo pugno,
per la prima volta, il dito di suo padre,
lo tiene stretto per sempre.
Ho imparato che un uomo
ha il diritto di guardarne un altro
dall'alto al basso solamente
quando deve aiutarlo ad alzarsi.

Sono tante le cose
che ho potuto imparare da voi,
ma realmente,
non mi serviranno a molto,
perché quando mi metteranno
dentro quella valigia,
infelicemente starò morendo.

martedì 19 marzo 2013

Lo specchio


Lo specchio 



Supponete che ci sia uno specchio che rifletta tutti i tratti negativi del vostro carattere, tutti gli istinti reattivi che siete chiamati a trasformare in questo mondo. Adesso immaginate di frantumarlo in mille piccoli pezzi.
Ogni frammento rifletterebbe una diversa caratteristica negativa della vostra natura.
Ora supponete di disseminare ovunque tutti questi pezzettini.
Sapete una cosa? Tutte le persone negative della vostra vita, tutte le situazioni negative e gli ostacoli che affrontate, tutte le cose che vi sembrano sbagliate negli altri sono solo altri pezzi di quello specchio. Ogni frammento rappresenta un diverso riflesso del vostro carattere. Quando correggete e modificate un tratto del vostro carattere, un frammento
dello specchio rifletterà questa trasformazione. Inizierete a vedere i lati positivi delle altre persone e le situazioni cominceranno a migliorare. Le persone diventeranno più
gentili, più premurose, più amorevoli, più genuine e, cosa ancora più importante, anche il mondo esterno cambierà in modi estremamente tangibili. (Quando una massa critica di persone vivrà l'esistenza secondo la Kabbalah, la pace mondiale e un'infinita felicità arriveranno in un lampo.)
Ricordate che ogni cosa nella vostra vita esiste per un'unica ragione: offrirvi l'opportunità di trasformarvi. La trasformazione è il solo modo di ottenere un cambiamento positivo della vostra esistenza ed in questo mondo.
Smettete di sprecare la vostra energia trovando difetti negli altri.
Cominciate a cambiare dentro di voi. Iniziate a cercare le situazioni spiacevoli e a evitare le strade facili. Troverete la Luce solo nelle acque agitate della vita.
Perché? Perché i mari tempestosi innescano reazioni.
Certo, per un po' sarete sballottati dai flutti. All'inizio prenderete schiaffi da tutte le parti, ma se manterrete la certezza che siete solo messi alla prova, e se non reagite, le acque presto si calmeranno. Ed è a quel punto che arriverete a conoscere il potere della Kabbalah. È a quel punto che farete esperienza di una Luce straordinaria che dall'inizio dei
tempi sta cercando di raggiungervi e di darvi tutto ciò che desiderate da sempre.  E così arriviamo all'ultimo e Dodicesimo Principio:

Tutte le caratteristiche negative che vedete negli altri sono solo un riflesso delle vostre.
Solo correggendo voi stessi potete cambiare gli altri.

da ..
IL POTERE DELLA KABBALAH - Berg Yehuda

giovedì 14 marzo 2013

Inventapuzzle




C'era una volta un vecchio e gentile Inventapuzzle dotato di poteri magici. La sua gioia più grande nasceva dal creare bellissimi puzzle per i bambini che vivevano nel suo quartiere. Ma i suoi non erano puzzle normali. Avevano poteri magici: quando l'ultima tessera veniva inserita, le immagini irradiavano una luce intensa che colmava di gioia i bambini. Loro non dovevano fare altro che guardarle. Nulla di più. Era ancor meglio che mangiare diecimila biscotti o diecimila gelati.

Un bel giorno l'Inventapuzzle superò se stesso. Dipinse il suo quadro più bello servendosi di colori screziati di pol-vere di stelle e pennelli speciali con i manici d'oro. Era così entusiasta della sua creazione che decise di non spezzet-tarla nelle piccole tessere del puzzle: voleva che i bambini sperimentassero subito tutta la magia.

Quando finì di impacchettare il quadro entrò nel suo negozio un bambino, ansioso di vedere l'ultima creazione dell'Inventapuzzle. Entusiasta, l'uomo gli porse il quadro impacchettato. L'espressione luminosa del bambino sembrò svanire all'istante. Il suo viso si fece un po' triste. Ovviamente qualcosa lo aveva deluso. L'Inventapuzzle gli chiese: « Che cosa c'è che non va? » bambino spiegò che il vero divertimento stava proprio nel ricostruire il puzzle. L'uomo capì subito e, con lo stesso amore e la stessa cura che aveva messo nel creare l'immagine, tagliò e spezzettò il quadro. Poi sparpagliò delicatamente le varie tessere nella scatola e infine diede ai bambini ciò che veramente desideravano più di ogni altra cosa: la gioia e la soddisfazione di assemblare da soli i puzzle magici.


tratto da:
 Berg Yehuda 
 IL POTERE DELLA KABBALAH



Il Big Bang


La scienza moderna

Circa quindici miliardi di anni fa, prima che si formasse l'universo, non esisteva niente. Né tempo né spazio. L'universo ebbe origine in un punto preciso. Quel punto era circondato dal nulla assoluto. Non aveva ampiezza né profondità né estensione. Questo puntino conteneva tutto lo spazio, il tempo e la materia. Esso esplose con una forza inimmaginabile espandendosi come una bolla alla velocità della luce. Questa energia, alla fine, si raffreddò e si conglomerò in materia: stelle, galassie e pianeti.

La Kabbalah

L'universo fu originato dal nulla da un unico punto di luce. Questo nulla è chiamato il Mondo Senza Fine. Il Mondo Senza Fine era colmo di Luce infinita.

La Luce poi si contrasse in un unico punto originando uno spazio primordiale. Al di là di questo

punto non si conosce nulla. Dunque tale punto è chiamato l'inizio.

Dopo essersi contratto, il Mondo Senza Fine emanò un raggio di luce. Questo raggio, poi, si espanse. Tutta la materia ebbe origine da quel punto.



il cabalista RABBINO ISAAC LURIA, XIV secolo

tratto da:
 Berg Yehuda 
 IL POTERE DELLA KABBALAH


giovedì 28 febbraio 2013

A CHI ESITA - An den Schwankenden di Bertolt Brecht




Dici:
per noi va male. Il buio
cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
più difficile di quando
si era appena cominciato.

E il nemico ci sta innanzi
più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze. Ha preso
una apparenza invincibile.
E noi abbiamo commesso degli errori,
non si può più mentire.
Siamo sempre di meno. Le nostre
parole d’ordine sono confuse. Una parte
delle nostre parole
le ha travolte il nemico fino a renderle
irriconoscibili.

Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto?
Qualcosa o tutto? Su chi
contiamo ancora? Siamo dei sopravvissuti, respinti
via dalla corrente? Resteremo indietro, senza
comprendere più nessuno e da nessuno compresi?

O contare sulla buona sorte?

Questo tu chiedi. Non aspettarti
nessuna risposta
oltre la tua.

A chi esita di Bertolt Brecht


mercoledì 17 ottobre 2012

Smettere di fumare

Un valido aiuto per chi proprio non riesce a smettere, arriva dalle Sigarette Elettroniche e vorrei segnalarvi questo nuovo tipo che è estremamente concorrenziale anche come prezzo, oltre che come eleganza e funzionalità.




http://www.driptip.it/

sabato 22 settembre 2012

lunedì 17 settembre 2012

Anno 5773

« Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno » (Genesi 1;3-5)/ E a destra ci fu il sole e a sinistra la luna./ Ma poi tornò il buio, ad indicare che il giorno era finito, e l'istante esatto del tramonto fu nel momento in cui il cielo diventò abbastanza scuro perché si vedessero tre stelle.

venerdì 3 agosto 2012

Il piacere di leggere

Quando, finito di leggere un libro, mi resta quella tristezza causata proprio dalla fine del piacere che mi ha procurato.
Allora quel libro entra nella mia biblioteca dell'anima.
Biblioteca composta da pochi volumi, di cui, a volte, è difficile anche parlarne con gli amici più intimi, non per vergogna o altro, ma perchè quella sensazione vuoi che rimanga in te e non venga profanata.
L'ultimo libro che mi ha dato questa gioia è da rendere universale proprio perchè voglio che altri provino la stessa emozione.
Certo non sono il primo, altri e ben più meritevoli di me hanno già osannato questo testo, ma se una cosa è bella perchè non dirlo?
L'autrice:

Muriel Barbery

 Il libro

 

 

L'eleganza del riccio

da leggere con cura.

 incipit:

«Marx cambia completamente la mia visione del mondo» mi ha dichiarato questa mattina il giovane Pallières che di solito non mi rivolge nemmeno la parola.
Antoine Pallières, prospero erede di un’antica dinastia industriale, è il figlio di uno dei miei otto datori di lavoro.

 

Buon appetito per il vostro es.

mercoledì 25 luglio 2012

A Staccia e l'asina

 A Staccia e l'asina


(Cosmologia siciliana) 







Castello Normanno di Paternò (CT)

In questi giorni riflettevo sulla natura della cosiddetta religiosità umana. Per restringere il campo mi sono concentrato su quella che conosco per esperienza diretta e cioè quella siciliana.
Mi è venuto in mente un momento della mia giovinezza.
Eravamo in estate inizio luglio, mi ero alzato presto per andare nella vigna per raccogliere un po' di frutta, fichi, pesche e speravo anche su un po' di gelsi, quelli neri grossi e succosi che di rendono le mani come Caino, per poi lasciarti un marchio di golosità bruno violaceo.
Ero appena arrivato che dalla trazzera sento cadenzati rumori di zoccoli sulla pietra lavica, dall'angolo ecco sbucare prima la testa con le enormi orecchie e poi, sulla groppa, il mio caro Santipamma.    
- Voscenza benirica!
Lo apostrofo cordialmente.
- Tuttu bonu e binidittu!!!
Mi rispose.
Lo feci entrare dal cancelletto di legno e vedendolo un po' malfermo sulle gambe gli dissi di sedersi e di riposarsi per tutto il tempo che voleva.
Ringraziandomi mi disse:
- Attacca a scecca 'nda staccia.
-Staccia? E chi è a staccia?
- Come non sai chi è a staccia?
- Ma cà non c'è staccionata!
- No, a staccia è l'arburu ca to nonno chiantò 'menzu a stu curtigghiu. a staccia e unni si appennuni i vettuli co' mangiari, u ciascu i vinu e l'arburu chi sacru ca c'è no na campagna, ndi 'na vigna o davanti a na mannara.
navota l'annu si ci mettuno ne rami i vuredda, ficuto, cori e minghia di cunigghia, capretti...
Prima di chiantari l'arburu si metti na petra a fomma di ovu e i sticchioli di armali appena ammazzatu.

Ecco cosa erano quei gangi, oramai arrugginiti che erano legati sui rami più in alto della pianta di gelso.
Ora dopo anni riesco a coniugare questi fatti con l'antichissima e misteriosa Gereatide, la divinità senza sesso generatrice di tutta la vita, forse l'uovo cosmico da cui tutto scaturisce e a cui fu dedicata una città sicana:  
Hybla Gereatis.

Che viene identificata con l'odierna Paternò.

sabato 21 luglio 2012

Due libri sotto l'ombrellone

Due autori, due libri come due granite siciliane la prima ai gelsi con tanta panna, la seconda al caffè, per le brioche sperate sul vostro intelletto.


LUOGHI SOTTO SPIRITO


GERALD DURRELL






Vi  apre ai ricordi con occhi che vi faranno sorridere l'anima , quei particolari dell'essere umano che solo una buona penna sa tratteggiare.










Racconti che legano il cibo a tutto, al sesso, alla morte, al nulla..

giovedì 19 luglio 2012

Le cene di San Giuseppe - Salemi


















Un Santo che esce da tutti gli schemi è San Giuseppe, simbolo paterno e rappresentativo della famiglia, ma anche del lavoro manuale e soprattutto protettore dei poveri.
Chi meglio di lui può rappresentare lo spirito di ospitalità, accoglienza e carità che nel popolo siciliano si è formata nei millenni e che veniva nell'antica Grecia riassunto nel termine Xenia.
In questo spirito la sera del 19 marzo si usava allestire le tavolate di San Giuseppe.
L'usanza medievale era all'origine una cena offerta dalle famiglie dei ricchi a tre poveri, una donna, un uomo e un bambino a simboleggiare la Sacra Famiglia.
Col tempo i banchetti si allargarono a tutta la comunità e si arricchirono di decorazioni scenografiche, magnifiche sono quelle baroccheggianti che si svolgono a Salemi, in cui la tavola diviene una vera e propria Ara votiva lussureggiante e sfarzosamente piena di cibarie, dolci e frutti.
Tra queste pietanza sono da ricordare le tre forme di pani: u' Cucciddatu a forma di stella, a' Parma a rappresentare la palma che la tradizione vuole che nutrì la Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto e u' Vastuni a forma di bastone fiorito.
Da non dimenticare anche i Jadduzzi pani a forma di galletti che ricordano San Pietro.   




http://www.italianodoc.com/eventi/2008/salemi.cene.sangiuseppe.htm

giovedì 31 maggio 2012

Terremoto, 45500 attivo il servizio di sms solidale


Donazioni via

smsdi due euro grazie a un accordo Regione e Protezione civile nazionale

In sintesi

E' attivo un servizio di sms solidale: al numero 45500 si possono donare due euro per dare un aiuto alle popolazioni delle zone colpite dal terremoto. Al momento sono 16 le vittime, 350 i feriti e 8 mila gli sfollati dopo le nuove scosse del 29 maggio. “Faremo tutto quello che dovremo fare per la sicurezza dei cittadini e per dare la certezza che si ricostruisca" - ha detto il presidente della Regione Vasco Errani.  Mario Monti ha ribadito che "L'impegno dello Stato sarà garantito", mentre "grande solidarietà" è stata espressa dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La Regione ha attivato una raccolta fondi tra privati ed Enti pubblici. Le opzioni per i cittadini sono: versamento su conto corrente postale, bonifico bancario o versamento diretto, con causale: Contributo per il terremoto 2012 in Emilia-Romagna.

lunedì 28 maggio 2012

5 Euro di vita


Mai come in questo ultimo periodo i soldi sono al centro della maggior parte delle nostre azioni e discussioni.
Spread, borsa, licenziamenti, suicidi tutto gira attorno ai soldi.
E allora mi era venuta voglia di conoscere le persone con cui indirettamente ho avuto rapporti per mezzo di una banconota...

Ed ecco l'idea:
Prendere una banconota da 5 EURO e mettendoci il link di questo Post vedere se qualcuno che ha in mano questo "cinquino" è così gentile da raccontarci qualcosa.... qualsiasi cosa....

tutti i commenti, se non conterranno oscenità o insulti verranno pubblicati, ma saranno graditi commenti di tutti anche da chi non ha in mano la banconota.

Potete commentare direttamente o inviarmi una mail a
gold.indi@gmail.com
Grazie!!!!

venerdì 27 aprile 2012

Ricordo di Antonio Gramsci




A 75 anni dalla sua morte un ricordo con le parole più belle che restano scolpite in me!!


Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo.
Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza.
Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza.


Occorre persuadere molta gente che anche lo studio è un mestiere, e molto faticoso, con un suo speciale tirocinio, oltre che intellettuale, anche muscolare-nervoso: è un processo di adattamento, è un abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza.


 L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari.

 Lo Stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infamare col marchio di briganti.


 Occorre spesso ai giovani, nella discussione, di dover rispondere a delle obbiezioni che si riferiscono ai problemi ultimi dell'esistenza. Gli avversari sanno che questi problemi sono di quelli che fanno tremare le vene e i polsi anche al logico più consumato. Appunto perciò li propongono, per tentare di confondere e di far tacere anche laddove nella polemica essi rimarrebbero immancabilmente schiacciati.

         
La verità è sempre rivoluzionaria.


Quando discuti con un avversario, prova a metterti nei suoi panni. Lo comprenderai meglio e forse finirai con l'accorgerti che ha un po', o molto, di ragione. Ho seguito per qualche tempo questo consiglio dei saggi. Ma i panni dei miei avversari erano così sudici che ho concluso: è meglio essere ingiusto qualche volta che provare di nuovo questo schifo che fa svenire.



mercoledì 11 aprile 2012

Colori di Catania





Leggendo il post che ricorda il terremoto avvenuta a L'Aquila, mi è venuto naturale chiedermi:
- Ma quali sono i colori della mia città, Catania?
L'immagine che mi sorge è quello della luce, Luce che si riflette nelle "basule" di pietra lavica di via Etnea, una luce bianca purissima, come quella che le prediche sentite in chiesa attribuivano al paradiso.
Luce che si specchia sulla superficie nera delle strade, che crea giochi d'ombra sulle facciate barocche dei palazzi signorili, e l'azzurro intenso del cielo che non ha differenza con la tonalità del mare visto dalla scogliera ancora nera di pietra.
Il bianco che cerca di di penetrare il nero su cui sorgono le case, case che si scagliano nel cielo come un ritorno all'origine come un grido, grido che si fa acuto per le sofferenze e per la speranza persa.

Ecco per me  i colori di Catania solo il bianco, il nero e l'azzurro.

venerdì 9 marzo 2012

Che coraggio!!!




Che coraggio!!!


O meglio dire che faccia!!
...che hanno coloro che chiedono le dimissioni del ministro.

Ha avuto l'ardire di dire quello che tutti pensiamo:

Siamo schifati da questi politici

Con tutti i loro privilegi, con tutto quello che ci tolgono, con tutto quello che hanno il coraggio di dirci, con tutto quello che difendo per arricchirsi alle spalle dei più indifesi

riescono ancora ad vere l'indegnità di chiedere le dimissioni di chi dice una VERITÀ!!

Io come italiano chiedo il sequestro di tutti i beni dei politici italiani sia mobili che immobili, che dimostrino come hanno avuto quello che hanno, sia loro che i loro amici e parenti.

Anche perchè se a loro, e ai loro amici, gli interessi per un mutuo è dato al 1,57% e ai normali  va anche oltre il 6% con quale dignità e coraggio continuano a pasteggiare alle nostre spalle e a fare gli offesi su affermazioni che dovrebbero solo farli riflettere e sputarsi in faccia per il loro operato!


Subito una seria Legge Anti Corruzione!!
E alla gogna chi non la vota!


giovedì 1 marzo 2012

LUCIO DALLA

Mi giunge la notizia della sua morte per arresto cardiaco mentre preparava il tour in Svizzera.




Il cordoglio della Nazione per un grande della Musica.

venerdì 3 febbraio 2012

venerdì 20 gennaio 2012

Attia di l'ovu





Passavo d'avanti alla Putia di Donna Mara e una voce dal profondo buio mi chiamo.
Facile era attribuirgli la proprietà anche perchè l'asina era legata al tronco del minicuccu (bagolaro o Celtis australis L.) che era riuscito a farsi strada tra i blocchi di pietra lavica della sporca casetta che fungeva da putia.
Entrai e sedendomi salutai il mio amico Santipamma che era stranamente ancora sobrio e con il suo litro di vinaccio ancora quasi intonso e che veniva servito a 150 lire.
A Zà Mara fu prontissima a portarmi un bicchiere quasi pulito e ancora grondante d'acqua che certificava l'accurata igiene del posto. Aveva voglia di parlare e io di ascoltarlo.
- A sai a storia di "Attia di l'ovu"?
- Ho sentito l'esclamazione ma non so la storia.
Risposi.
E oggi voglio tradurvi questa storia che mi costò 300 lire, un bruciore di stomaco meno due bicchieri, causa del bruciore prima detto.
Don Caluriu era un Massaro del Principe M.
Un giorno vide Turriddu un ragazzo che lavorava alacremente e con impegno, lo chiamo e complimentandosi per la sua dedizione al lavoro gli regalo un uovo raccomandandosi di non dir niente ai suoi compagni.

Un uovo era una bene inimmaginabile per quei poveretti costretti a vivere un gradino più su delle bestie.
Don Caloriu fatto il suo giro di controllo era solito sedere sotto un secolare albero d'ulivo che dominava l'appezzamento di terreno.
Ogni tanto svegliandosi e notando i lavoranti che rallentavano il ritmo urlava:

-Attia di l'ovu!

E miracolosamente i suoi uomini riprendevano a lavorare come bestie qual erano ridotti.
Una mattina mentre era seduto sotto il solito ulivo arrivò un cavaliere che lo chiamò urgentemente al cospetto del principe.
Appena il Massaro fu lontano dalla vista dei lavoranti tutti alzarono la schiena e si fermarono.
Il più vecchio portandosi la mano sulla coppola disse:
- Sono il più anziano e quindi tocca a me dirigere il lavoro.
Ma a questa affermazione si creò subito una discussione.
Chi diceva che toccava a lui comandare perchè era da più tempo sotto le dipendenze, chi vantava lontane parentele con il Massaro e chi affermava che essendo l'unico che sapesse leggere aveva i requisiti giusti per comandare.
In un momento di toni meno accesi si sentì Turiddu dire:
-Sbagliate tutti tocca a me comandare!
- e perchè?
Chiesero tutti.
-Perchè io ho la stima del Massaro e infatti mi ha anche regalato un uovo!
- anche a me!
- anche a me! ...
e così scoprirono che erano tutti:
- Attia di l'ovu!
Tutti che per un favore ricevuto sacrificavano senza dolersi la loro vita.
Il detto resta nel DNA dei siciliani poichè sono sempre convinti di avere ricevuto chissà quale favore a farsi sottomettere dai loro politicanti, come dimostrano le percentuali plebiscitarie con cui eleggono certi individui.

giovedì 12 gennaio 2012

'U TISTAMENTU DI MÊ NANNAU

Pieter Bruegel il vecchio, L'asino a scuola, 1556.



'U TISTAMENTU DI MÊ NANNAU

Tri uri e 'n quartu prima ca muriu
  sintiti chi mi dissi mê nannau.
  Mi dissi: -Senti, niputeddu miu:
  biatu cu' a la scola studïau.

'Scuta a stu vecchiu c'avi spirienza
  e stampitillu na la carusanza;
  non è la strata, non è la dispenza
  ca ti pô dari anùri e maistranza.

Comu senz'acqua babbàni sú l'ervi,
  e senza pagghia lappùsi li sorvi,
  oggi, ca cchiù ci giùva e cchiù ci servi,
  senza ku studiu l'omini sû orvi.

Iu vi lu dicu a tutti: studïati,
  ca qualchi cosa ci l'àrrinisciti;
  forsi maestri non ci divintati,
  ma non ristati li scecchi ca siti. -

Chistu mi dissi, prima ca muriu,
  la bon'armuzza, sì, di mê nannau.
  Chistu iddu dissi, e chistu dicu iu:
  « Biatu cu' a la scola studïau ».


tratta da "Cunti e Canti di Sicilia" [4]
Mario Mendola e C.
Minestra Maritata 
Primu Piattu 

IMPRIMATUR
Catanae, die 30 Aprilis 1958
Can. N. Ciancio, Vic. Gen.