SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

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giovedì 27 gennaio 2011

27 GENNAIO...




Per quanto tempo ancora...

Monologo di Shylock
(Dal Mercante di Venezia di William Shakespeare )

Mi ha disprezzato e deriso un milione di volte;
ha riso delle mie perdite, ha disprezzato i miei guadagni e deriso la mia nazione,
reso freddi i miei amici, infuocato i miei nemici.
E qual è il motivo? Sono un ebreo.
Ma un ebreo non ha occhi? Un ebreo non ha mani, organi, misure, sensi, affetti, passioni, non
mangia lo stesso cibo, non viene ferito con le stesse armi, non è soggetto agli stessi disastri, non guarisce allo stesso modo, non sente caldo o freddo nelle stesse estati e inverni allo stesso modo di un cristiano? Se ci ferite noi non sanguiniamo? Se ci solleticate, noi non ridiamo? Se ci avvelenate
noi non moriamo? E se ci fate un torto, non ci vendicheremo?
Se noi siamo come voi in tutto vi assomiglieremo anche in questo.
Se un ebreo fa un torto ad un cristiano, qual è la sua umiltà? Vendetta.
La cattiveria che tu mi insegni io la metterò in pratica;
e sarà duro ma eseguirò meglio le vostre istruzioni.

mercoledì 26 gennaio 2011

E' morto a 91 anni Mario Scaccia


Grande protagonista del teatro italiano.







Il repertorio di Scaccia è quanto mai ampio: ha recitato tutti i classici, Moliere, Goldoni, Lonesco, Pirandello, Courteline, Feydeau, O'Neill, Stoppard, Arthur Miller. Tra i personaggi che gli furono più cari Polonio in Amleto, Shylock nel Mercante di Venezia, Fra Timoteo nella Mandragola, e il Chicchignola di Petrolini, suoi grandi cavalli di battaglia. Al cinema ha interpretato numerosi film di Alessandro Blasetti, a partire dai primi anni '50, ma ha anche recitato con Luigi Zampa, DIno Risi, Pasquale Festa Campanile, Alberto Lattuada, Elio Petri, Mauro Bolognini, Steno, Lina Wertmuller. L'ultima interpretazione sul grande schermo è stata Gabriel, nel 2001, con la regia di Maurizio Angeloni.

lunedì 24 gennaio 2011

L'INTERMITTENZA (libro)



di Andrea Camilleri

"Fu allora che ebbe la lacerante certezza della prossimità della sua morte.
Si stava spalmando il sapone da barba e prima sobbalzò, poi si bloccò, le punte delle dita incremate sulla guancia destra. Allo specchio, appariva nella stessa posa della foto pubblicata sulla copertina dell'ultimo numero di "Comunicazione e impresa", dedicata ai manager più importanti del Paese,che conteneva anche una sua lunga intervista.
Un attimo prima era intento a riandare col pensiero alla cena della sera avanti, tra l'altro il vecchio Birolli era accompagnato da una nipote ventenne che lèvati, quando, all'improvviso, erano comparse quelle parole. O meglio, le aveva lette. Ma dove? Sullo specchio?...."

TRAMA

Mauro De Blasi, direttore generale di una tra le più note ed influenti aziende italiane, si serve da sempre di giochi d'astuzia, simulazioni ed alleanze strategiche per mantenere salde le redini del suo impero. Da un certo periodo, però, si è reso conto di aver iniziato a perdere colpi a causa di un piccolo disturbo, un temporaneo black-out che gli capita all'improvviso e lo estrania dal mondo circostante. Questo è un problema anche più grave, dal momento che capita proprio mentre l'azienza è in difficoltà a causa della crisi economica e che gli operai ne hanno occupato uno stabilimento. Un danno d'immagine al momento è proprio la cosa più rischiosa nel suo universo di relazione spietate nel quale non può fidarsi di nessuno: la moglie, Marisa, è tesa solo al soddisfacimento dei suoi piaceri e capricci, e i suoi due vicedirettori aspettano solo l'occasione più propizia per fargli le scarpe.

(Letto questo intreccio siamo stimolati sicuramente a comprare il libro!!!)

PERSONALE

Libro che ho letto in due ore durante un viaggio.
Libro di poche decine di pagine.
Libro che come gli ultimi di Camilleri non mi è piaciuto, come se fosse stato commissionato e bisognava scriverlo per forza.
Mentre i vecchi classici qualche decina di anni fa potevano far gridare per la sorpresa per gli escamotage adesso questo di Camilleri sembra costruito a tavolino come se non ci fossero idee ma solo ripeto l'obbligo di doverlo scrivere.
L'azione si rincorre a fatica, storia che vuol dare l'impressione della complessità e che a me ha fatto fare solo una gran fatica per leggerlo.
Ringrazio però l'autore di aver messo in prima pagina i nomi dei personaggi e i ruoli, se non lo avesse fatto sinceramente non avrei capito niente di chi erano e cosa rappresentavano.
Finale scontatissimo che si capisce subito dalle prime parole. Anzi se il finale fosse stato messo al'inizio mi risparmiava due ore di noia che avrei impiegato in un'attività più piacevole sicuramente, anche quella di guardare il paesaggio fuori dal finestrino.
Una ripetizione anche poco convincente degli inganni che le alleanze di potere possono produrre. Sesso gratuito e squallido e portato per forza alla crudeltà.
Storia banale che rimbalza solo da un letto ad un altro senza nemmeno troppa fantasia come se ci fossero solo figure di truffatori, solo odio, vendetta, denaro, potere, apparenze e in fondo il principe azzurro che viene a salvare la bella e stupidissima donna.

SCHEDA

Genere - Romanzo
Titolo - L'intermittenza
Autore - Andrea Camilleri
Editore - Mondadori

domenica 23 gennaio 2011

Addio Tullia

Una scintilla del mio essere si è spenta ..
addio Tullia Zevi


venerdì 21 gennaio 2011

IL MORTAIO

Oggi due notizie.

- Secondo il Washington Post, Ventola è il nuovo Barack Obama.
Il problema per noi è trovargli una Michelle!

- Secondo la testimonianza di una ragazza, una sera lei e altre sei ragazze festeggiarono nude in piscina con Berlusconi nudo in mezzo a loro.
Poi a turno il nostro premier ebbe un rapporto con ciascuna.

Un uomo di settantacinque anni che in una sera ha sette rapporti diversi con sette ragazze diverse....
Un uomo di 75 anni che in una sera ha 7 rapporti diversi con 7 ragazze diverse....
Un uomo di 75 anni che in una sera ha 7 rapporti...
Un uomo di 75 anni che in una sera ha 7 rapporti...

AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH...

Fermatemi che mi sento male!!!

giovedì 20 gennaio 2011

IL MORTAIO

Oggi una notizia buona e una cattiva per Silvio Berlusconi, il nostro presidente del Consiglio.
La notizia positiva è che Ruby ha detto di non avere avuto rapporti sessuali con lui.
La notizia negativa è che Ruby ha detto di non avere avuto rapporti sessuali con lui.

domenica 16 gennaio 2011

La mia Sicilia

L'Abbazia di Santa Maria di Maniace 
Detta anche Ducea di Nelson, Castello di Nelson o Ducea di Maniace


 Sorge in un punto della Sicilia in cui il sangue ha raggiunto le viscere del Vulcano, per quando ne è stato sparso.
Giorgio Maniace fu inviato in queste terre dall'imperatore Michele IV nel 1038.
Con un esercito composto da bizantini, lombardi e normanni, Maniace affrontò qui le truppe musulmane. Lo scontro  fu ricordato poichè il vicino fiume allora chiamato Saracena - si colorò di rosso a causa del sangue versato.
Per ringraziare della strage fatta il generale fece costruire un piccolo cenobio e vi donò una icona che - narra una leggenda - sarebbe stata dipinta da  San Luca.

La regina Margherita vi fondò, nel 1173 un'abbazia benedettina dedicata a Santa Maria ed assegnò a questa un feudo di notevole estensione. La stessa regina vi trascorse gli ultimi anni della sua vita. Nel 1373 si parla di fortilicium del monastero, e nel 1422 compare il termine turris. Quindi è probabile che la definizione di castello venne adottata dopo questa data.
Il terremoto de 1693 arreco gravi danni a tutto il complesso.
Re Ferdinando di Borbone, il 3 settembre del 1799 la dono all'ammiraglio inglese Horatio Nelson  come ricompensa per avere aiutato a sopprimere la Rivoluzione Napoletana, ricordiamo che proprio sulla nave dell'ammiraglio fu giustiziato Francesco Caracciolo uno degli strateghi della Repubblica partenopea.
Da allora il complesso costituito da un'ampia tenuta ed un appartamento nobile confinante con la splendida chiesa, prenderà il nome di Ducea Nelson.
I vari moti  del IX secolo la toccarono sempre marginalmente.. tranne che per la rivolta del 1860 in cui i contadini credendo negli ideali garibaldini e in attesa della redistribuzione delle terra, che erano in mano a pochi notabili filo-borbonici, ma anche agli inglesi che avevano permesso lo sbarco, insorsero. Ma fu proprio Garibaldi  che inviò Nino Bixio per reprimere in maniera esemplare e sommaria la rivolta della popolazione, fu una vera strage che minò definitivamente la fiducia della popolazione nella giustizia.
Con il fascismo la ducea fu espropriata agli inglesi  e fu costruito un gruppo di case assegnate ai braccianti.
Il luogo fu chiamato "borgo Caracciolo" a ricordo del rivoluzionario napoletano i cui propositi erano stati vanificati proprio da Nelson.
Durante la Seconda guerra mondiale fu sede fu sede di comando militare tedesco.
Con lo sbarco anglo-americano e la fine del conflitto, tornerà agli eredi Nelson-Bridport: l'imponenente latifondo sarà largamente ridotto per i timori della più volte annunciata (ma blandamente realizzata) riforma agraria degli anni cinquanta. Attraverso acquisti forzati che gli inglesi, anche con tassi di usura, imposero ai loro braccianti, il territorio di proprietà ducale si ridusse drasticamente (si veda in proposito questo brano di Carlo Levi). Venne abbattuto inoltre borgo Caracciolo, ma i ruderi furono lasciati sul luogo quasi a sancire, simbolicamente, che le imprese dei rivoluzionari si concludono in maniera fallimentare. Venne realizzata una piscina proprio a ridosso del giardino, una area del parco con alberi secolari fu sventrata per realizzare un campo da tennis con fondo bitumato. Secondo alcune testimonianze i discendenti maschi di Nelson quando di passaggio per la ducea continuarono a praticare lo "ius primae noctis" con le giovani donne locali (questo spiegherebbe la presenza tra i maniacesi di molte persone bionde e con gli occhi azzurri). Fondamentalmente i maniacesi furono sfruttati solo come mera forza lavoro e lasciati nel degrado civile e culturale e nell'indigenza sia dagli inglesi. Sempre alla ricerca di denaro per sostenere un tenore di vita elevato, gli eredi dell'ammiraglio che vivevano tra l'Inghilterra, Roma e talvolta la Ducea, continuarono con progressive alienazioni, fino ad arrivare alla svendita di questo pezzo d'Inghilterra in Sicilia.



link Map

mercoledì 12 gennaio 2011

I MIEI OCCHIALI...


Una voce della lunga lunghissima lista dell'invecchiare è quella della vista calante!

Purtroppo non ha le fasi come la luna che prima cala e poi cresce: qui la vista cala e basta e le lettere diventano sempre più invisibili e si divertono a scomparire e a giocare a nascondino.

Come me ne sono accorta? Semplice quando le braccia sono diventate tanto corte che non mi bastavano più.

Decisione da prendere: o allungarmele con un'operazione sicuramente dolorosa (ma soprattutto psicologicamente sapere di avere un pezzo di un'altra persona addosso mi faceva schifo come fosse stata una tarantola!) o comprarmi gli occhiali.

Chi ha detto che avere le lenti risolve i problemi?

Cominciai subito una guerra con il porta-occhiali. Credo di non avere mai odiato niente come quella cosa lì. Chissà perchè alcuni devono essere così grossi duri e ingombranti. Nella mia borsa anche se non è piccola non ci stava più niente: o mettevo quel coso o il portafoglio e il resto.

Anche tenerlo in tasca sembrava di avere un'arma e poi mi vergognavo ad aprire una "scatola" marrone come avessi avuto 80 anni e dovessi tirare fuori una pipa con il tabacco.

Inoltre chissà perchè mi dava la nausea e sentivo sempre odore di marcio.

A nulla era servito al momento dell'acquisto chiedere di averne uno diverso.

L'ottico, un veneto odioso!, fu irremovibile.

Cominciai allora a riempire questo coso di profumo: gli occhiali mi si appannavano ed erano così appiccicosi che dovevo lavarli con il sapone. Se fossi stata sempre in casa nessun problema ma fuori? O mi portavo due bottigliette una con il detergente e l'altra con l'acqua per il risciacquo o entravo in un bar... scusi mentre mi fa il caffè... mi lava gli occhiali che sono tutti appiccicosi di profumo?...

A Prato mi considerano una persona irreprensibile poco incline al compromesso figuriamoci se accattavo l'elemosina per un paio di occhiali!

Buttai tutto!!!

Nuovo paio di occhiali... prenda la cordicella così li ha sempre a portata di mano... non avrà più problemi...

Problemi? Qualche volta mi chiedo chi è quel sant'uomo che ha "coniato" la parola problemi e perchè? Quando quel signore ha messo insieme una per una le lettere ha pensato a tutti in guai che gli sono capitati nella vita o a quello che sarebbe capitato all'umanità intera con l'acquisizione di questa parola o ha fatto una iattura perchè tutti i guai del mondo fossero capiti meglio o l'ha fatto solo dopo una solenne sbornia perchè non riusciva a togliersi il mal di testa?

La cosa migliore che mi capitò un giorno è che manco poco mi c'impicco!

Un'altra volta quasi quasi mi tagliavo la testa e poi non contiamo le volte che chinandomi mi sono trovata agganciata da tutte le parti. Riusciii a scoprire appigli che mai avrei immaginato.

Un giorno addirittura "agganciai" un ragazzo per l'alamaro del suo montgomery! Mi ritrovai praticamente a sentire il suo alito che puzzava di fumo! dallo strattone che procurò quella meravigliosa quanto inutile cordicella!

Buttai anche la cordicella!!!

Decisi di avere quei cosi da soli senza accessori.

Cominciò però così la caccia all'...occhiale perduto!

Non sapevo mai dopo li mettevo: giravo come un'ebete per le stanze tastando i mobili alzando i piedi con la paura di passarci sopra e romperli.

Spesso però me li trovavo sul collo che è il posto che adottai per ricordarmi dove erano!

Magari averlo ricordato! vagavo per minuti interi con appresso fogli e libri o altro ancora e nessun risultato.

Alla fine decisi di comprarmene un altro paio quello sicuramente sarebbe stato sempre nella mia borsa e all'occorrenza era a portata di mano. Il secondo paio! Un'idea geniale! genialeeeeeeeeeeee?

Spariva anche quello dopo averlo usato.

Allora decisi per un altro paio ancora. Alla fine ne avevo tre in borsa uno nella tasca del cappotto uno in mano per leggere all'occorrenza e quindi trovarlo velocemente uno sul comodino uno in cucina uno... uno... uno...

Insomma per farla breve, dopo l'ennesima richiesta di aiutarmi a trovare un paio di occhiali per leggere, mia figlia l'altro giorno è passata in tutta la casa con un cesto grande e ha raccolto la bellezza di trenta paia di occhiali sui mobili sugli scaffali nelle borse...

Nel casseto del mio comodino ne ha trovati addirittura 5. E solo quelli che ha visto naturalmente!

Quando si è presentata in cucina mi ha detto... ma ti rendi conto che dici a me di non comprare le figurine e tu hai speso un sacco di soldi in tutti questi occhiali che poi non trovi mai?...

L'ho guardata con riconoscenza... bella di mammasoia! per qualche giorno ho un cesto pieno di occhiali "da perdere" in giro per casa!

lunedì 10 gennaio 2011

BENTORNATO INDI


E ora ... a dieta strettissima!


«Io non ho bisogno di grissini.
Ho bisogno di piatti succulenti,
di mussu e carcagnolo,
di cassate scelte sapientemente,
di ericini e di arancine,
di ciuccìe e di panelle…
Ho bisogno di cazzille,
questa magia che
brucia
la pesantezza
di rascature e di stigghiole...»


(con la complicità di Alda Merini)

http://www.cucinario.it/