SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio (è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro).
Gli amministratori dichiarano di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post.
Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all'autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.
Inoltre qualsiasi racconto o storia che viene scritto non fa riferimento nè a persone nè a luoghi. É solo frutto di fantasia. La vita, la realtà purtroppo accomuna nei fatti molte persone, ma niente è riferito a qualcuno in particolare.
In fine gli amministratori si riservano il diritto di cancellare tutti i commenti che ritengono non opportuni e contro lo spirito dell'informazione, commenti quindi scritti solo per creare confusione.


per info:gold.indi@gmail.com

mercoledì 27 ottobre 2010

Tempo di vendemmia


Sono i giorni che mi riportano in mente la vendemmia.
Mi reputo fortunato di avere ancora la memoria della vendemmia così come si faceva una volta; quella senza nessun strumento elettrico o a motore, solo uomini, donne, bambini, animali e tanta gioia.
Non era un lavoro era una festa, anche se avevi una grande vigna e dovevi pagare degli operai la vendemmia veniva vissuta con uno spirito  di estrema allegria.
Ci si alzava preso, prima che sorgesse il sole.
Per essere alle prime luci dell'alba tra i filari.
Non pensate alle vigne a pergolati, all'epoca le viti da noi erano  ancora coltivate basse, gli ultimi lavori fatti erano quelli della “rifunnuta”, una zappata che serviva a coprire bene le radici fatta a  luglio per evitare che il caldo torrido dell'estate asciugasse troppo  la pianta, e poi solo zolfo, irrorazioni con poltiglia bordolese, una  miscela di verderame e calce e tante preghiere che non ci fossero  precipitazioni intense con grandine. Scampati i pericoli della  peronospora e del tempo, si ci preparava alla vendemmia.
I più ricchi avevano il palmento di proprietà altri dovevano  affiatarlo e quindi far coincidere il giorno della raccolta con quello  della pigiatura. Stabilito il giorno, si invitavano i parenti, gli  amici e se la vigna era grande prenotare la manodopera.
I primi minuti di raccolta si svolgevano in silenzio, poi come se  uscisse dal profondo della terra un suono gutturale iniziava un canto  che da struggente diveniva sempre più allegro, erano canti popolari, i  più belli erano quelli in cui la strofa richiamava una sua risposta e  nel rispondere il mio amico Santipamma era insuperabile.
Lui era adibito al trasporto dell'uva sino al palmento con la sua  asina, ma tra un carico e l'altro si introduceva nei canti in maniera  magistrale ed imprevedibile; per lui la vendemmia era come una festa  di battesimo, cresima e di nozze messe insieme, se vedeva qualcuno che  tralasciava un grappolo era capace di insultarlo per ore, manco fosse  lui il padrone.
Era scontato che venisse sempre per la nostra vendemmia, non so se per  rispetto a mio nonno o perchè realmente mi reputava un suo amico o  perchè il vino della botte piccola era il più buono di tutta l'Etna.
Stava ben attento che il carico fosse ben bilanciato, io mi sentivo in  dovere di aiutare a trasportare i vari recipienti sino alle gerle ed  ero l'unico che oltre lui versavano i grappoli nelle gerle legate al  basto, cercavamo di fare l'operazione in sintonia non mettevamo mai un  grappolo in più del necessario, io poi avevo sempre una carruba da dare a ogni carico e l'asina strofinava sempre la testa sulla mia  spalla a mo di ringraziamento.
Quando arrivavamo al palmento, dopo la breve “trazzera” in pietra lavica  in cui avevo sempre il terrore che l'asina scivolasse, scaricavamo  all'unisono le due gerle nelle vasche; Santipamma aveva inventato un  sistema di sgancio delle gerle con supporti di elastico che fungevano  come i moderni cassoni ribaltabili poi prendevamo una vasca e fatta la  breve scala che portava alla finestra che dava alla pista del palmento  versavamo il tutto formando una montagnola di grappoli bianchi e neri  facendo volare un nugolo di vespe che attratte da quel ben di Dio  minacciavano dolorose punture, che stranamente avvenivano raramente; forse anche le veste e le api erano contagiate da quell'atmosfera di  festa o meglio erano stordite dall'alcol.
A metà giornata salivo in pista anch'io, a caricare ci pensava mio  fratello, diminuendo la necessità della raccolta e del trasporto  aumentava quella della pigiatura.
E li l'atmosfera era davvero inebriante. Era una vera e propria danza al dio Dionisio, si marciava in circo al passo strascicato con un  ritmo battuto dalla voce del capo pista assistita dal canto di antiche  canzoni.
Si spargevano dalla montagnola i grappoli, utilizzando delle zappe,  sulla pista sino a formare un tappeto di un palmo abbondante.

Il capo pista dava il via e con passo regolare si cercava di pestare il più possibile, quando gli schizzi arrivavano in faccia veniva dato il segnale per aprire la porticella che permetteva al mosto di prima pigiatura di arrivare al primo tino.
Quello era il mosto che mia nonna veniva a raccogliere con una "quartara" per poi fare il vin cotto, era il mosto più dolce, impossibile ad avere ora con i macchinari di pigiatura e con quel vin
cotto si facevano i "mustazzola".
Aiutandosi con una scopa si faceva scorrere il mosto dalla pista e con le pale e rastrelli si ammucchiava l'uva al centro.
Poi il capo pista ordinava: -U' Sceccu!
Questo era un tavolaccio rotondo che veniva posto sulla montagnola di uva pigiata e su questa si saliva e accompagnati da un canto ritmico si saltava, facendo attenzione a non scivolare pigiandosi ai rastrelli o pale che facevano d'appoggio.
Il capo pista spingeva il mosto che usciva con la scopa e poi ci ordinava di scendere quando il peso non sortiva più risultato.
Tolto “U' Sceccu” non una zappa si distribuiva l'uva a mo' di anello e si cominciava una marcia in cerchio a fila indiana con canto lento e struggente, canti classici, da carrettiere, a passo cadenzato.
Questa marcia formava un laghetto di mosto al centro dell'anello che il capo pista provvedeva a far defluire con una pala mentre distribuiva l'uva sotto i piedi dei pigiatori.
Quando il tutto prendeva un colore uniforme e di mosto ne colava poco, aiutandoci con le pale e i rastrelli, si versava questa pasta nel tino in cui era già raccolto il mosto e si ricominciava con altra uva appena colta.
Quando la vendemmia era quasi alla fine, di solito verso le 13,00 si faceva pausa per il Pranzo Pranzo composto da: salsiccia arrostita nella brace e/o sui "canali" (tegole) lavati con il vino, costolette di maiale, olive verdi condite con sottaceti (giardiniera), acciughe salate formaggio pecorino primo sale, tuma, caponata, parmigiana, gelatina di carne di maiale e vitello "u' suzu"; tutto accompagnato dal pane fresco fatto in casa nel forno a legna. Per frutta: i primi meloni gialli quelli che poi venivano mangiati a Natale, le pere coscia e le "pira 'mputiri" dell'Etna, mele cola profumatissime, gialle come il sole di inverno. E i dolci erano una gara tra le donne che partecipavano alla vendemmia: cannoli di ricotta, crostate, torte di ricotta, biscotti di mandorle e pistacchi. Io mi sedevo sul basto dell'asina di Santipamma, non prima di aver preso un fiasco di vino da mezzo litro per il mio amico e una manciata di biscotti per l'asina, che appena sentiva l'odore ragliava come un tenore dell'opera.
Santipamma versava il vino nel mio bicchiere con la giusta parsimonia, come a far intendere se ne vuoi altro ti alzi e o telo procuri o porti un altro fiasco, cosa che diventava impossibile poichè ero super controllato da tutti i familiari per evitare quello che avvenne una volta in cui Santipamma si ubriacò e l'asina non volle muoversi dal suo padrone costringendoci a portar l'ultima uva a spalle, memori di quel evento l'accordo era un fiasco e basta sino a fine vendemmia. Anche perchè quell'anno il mio amico per colpa dell'ubriacatura non scese lui nel tino a rompere e distribuire la pasta di raspi e bucce triturate, e guarda caso il vino venne pessimo pur avendo avuto una produzione favolosa. Questo era un compito un po' pericoloso poiché bisognava scendere dentro il tino pieno e le esalazioni della prima fermentazione potevano far perdere i sensi, per ogni evenienza si legava una corda attorno alla vita di chi era adibito a tal compito, nel caso di Santipamma era anche prevista per ordine di mia nonna anche la doccia con lavaggio completo, almeno prima dell'operazione e se poi voleva anche dopo. Lui giurava sempre che si era lavato la mattina stessa ma mia nonna era inflessibile. Usciva dalla sala torture con un bel costumino ascellare, lo si legava alla vita e poi come una sirena armata di zappa entrava nel mosto che la fermentazione aveva già cominciato a riscaldare, i più forti tenevano la cima della corda per ogni evenienza.
Santipamma si muoveva in quell'elemento come un pesce nel mare come un danzatore all'opera e quando finiva diceva sempre: -Putissi moriri 'nin'Tinu di vino!

lunedì 25 ottobre 2010

SCEGLIERE ANCORA... (22)


Faccio parte del mondo è vero, ma sono diventata un tutt'uno indissolubile con i miei scritti.
Ogni giorno che passa capisco sempre di meno quello che mi circonda e gli uomini che lo abitano.
Mi ritrovo ad avere accentuato un carattere estremamente polemico.
Odio i saccenti e gli imbecilli.
Quanti la mattina si vestono con queste caratteristiche? Sono tanti e hanno un armadio pieno: uno sportello per ogni stagione e... loro hanno anche le mezze stagioni!
Quest'estate mi sono allontanata un po' e la montagna mi ha accolto.
Il pensiero cerca ancora un motivo valido per andare ad abitare lì. Isolarmi da tutto e da tutti.
L'illusione e la delusione hanno avuto terreno fertile nel mio IO.
Quando poi i desideri si infrangono miseramente e al posto del cuore si vorrebbe un buco, cosa rimane?
Chiamare tesoro ogni uomo diventa automatico e mentre per il soggetto c'è una punta di orgoglio, per me è semplicemente un modo per non sforzarmi e ricordare un nome e in seguito cancellare anche il volto.
L'impatto fra me e il genere maschile è sempre positivo e mentre si manifesta un vivo interesse per il mio modo di essere in cambio invece non ricevo niente.
Pochi hanno suscitato un tremito, ma che poi scompare molto presto. Diventa difficile mantenere viva l'attenzione per un uomo. A quel punto impegnarsi diventa inutile e per quanti sforzi una donna faccia la superficialità maschile entra prepotentemente in ballo.
La cosa meravigliosa è che credono di avere interessi più importanti: giocare è il loro stile di vita.
La politica il lavoro lo sport soprattutto il calcio sembra che ogni cosa sia al primo posto.
Il mondo sta cadendo a rotoli si sta frantumando.... ma se l'uomo smettesse di credere di essere un macho?
Ecco che inventa interessi economici mascherati da interessi umanitari per dichiarare guerra a qualcuno.
Quando fu presentata la mitragliatrice gli spettatori spaventati dissero che sicuramente non poteva essere inventata un'arma più micidiale di quella.
Dove siamo arrivati invece? Sono convinta che l'esercito italiano spende più soldi in armamenti (dichiarati però obsoleti dagli altri paesi!) di quello che spende per l'assistenza ai nostri anziani.
Mi sembra di girare intorno al solito punto di dire le stesse cose in continuazione, di avere ogni giorno sempre di più la sensazione della sconfitta ma non più su di me ma dentro di me.
Vorrei riuscire a trovare un po' più di forza per urlare che tutto quanto non mi va bene. Ma se passo da p.zza del Comune e vedo i tavolini dei bar pieni di gente color saracino, persone che a determinati orari dovrebbero amministrare dentro gli uffici i nostri interessi, quelli per cui sono stati eletti... lo sconforto è totale.
Leggo che un certo personaggio ha avuto una lettera minatoria. Lo vedo camminare un paio di volte con due gorilla a fianco il pomeriggio tardi. All'improviso ieri mattina mentre ero sull'autobus eccolo sorridente a passeggio con il cane... da solo. E allora come è come non è? La mattina il minatore (quello cioè che ha scritto la lettera minatoria) dorme e la sera si sveglia?
Cosa rappresenta presentarsi davanti ai cittadini come un "eroe" perseguitato?

Nel contesto generale la cosa più bella è la ricerca anzi no l'esistenza di un frasario fatto di parole vuote senza senso. Quanto un uomo parla comincio a tremare il mio cervello prima si scapicollava per capire cosa c'era dietro ogni lettera quale mistero quale dramma esistenziale quale problema affliggeva chi stava parlando. Adesso con il tempo ho coniato un gruppo di espressioni che si adattano abbastanza bene per ogni occasione... ok... certo... sicuro... già... scusa sai non ho capito niente ma va bene così... non importa... ecc ecc molte mi vengono al momento senza sforzo, perchè capire cosa non c'è da capire?
Se poi avvicini un uomo che bazzica gli ambienti politici è finita: il vuoto la distanza diventa totale!
Il famoso Gibran per me è stato bibbia: ho imparato che non c'è niente, il vuoto totale nelle frasi. A cosa servono 4 lauree se poi non sei capace di tenere in piedi una relazione? ...io ascolto sempre tutto quello che dici!... secondo il suo punto di vista sarà stato anche così, da parte mia ricordo solo lunghi monologhi al telefono intervallati dai miei ... ho capito... sì va bene... per fargli sentire che c'ero sempre. Ma poi alla fine gli interessava veramente la mia presenza o stava parlando e ascoltando solo se stesso? anche i saluti finali erano un monologo... ciao ciao... e rimanevo lì come una deficiente con il cellulare in mano e la buonanotte strozzata in gola perchè non avevo avuto tempo di pronunciare nemmeno una sillaba.
Un esempio di come parla?

....ho aspettato un giorno per commentare... la violenza... che non è solo la violenza fisica del volere reiterare un modello sesso centrico e maschilista, ma che si nasconde dietro ad un archetipo di pseudo sicurezza "familiare" che necessari...amente deve essere biunivoco, una violenza che si nasconde dietro un "modello" fondante e rassicurante della società... e questa è la violenza che spaventa... il vivere normale passa in questo paese dalla fuga.... il rompere determinati equilibri diviene "reato" una ragazza che vuol bene a suo padre e non vuole essere sua schiava sessuale, deve fuggire... perchè rischia di non trovare platea.... AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOO...

Ultimamente ho provato con tutta me stessa ad ascoltare qualcuno, ma la mia testa si è chiusa.
Riesco ancora a dare del pagliaccio ad uno che si veste come a carnevale la domenica o a pensare di portarmi a letto un altro per capire se è un uomo come gli altri o un extraterrestre (senza offesa per i marziani!), ma in questo momento rifiuto il colloquio e il confronto.

Dulcis in fundo stasera mia figlia stava studiando storia con un'amica: Il perchè l'esercito romano si era indebolito prima di Caio Mario. Mi hanno chiamato per aiutarle. Dopo dieci minuti di spiegazione, in cui ho messo in moto le mie rotelle bloccate, pensavo di essere stata chiarissima e avevo scelto parole semplici, l'amica mi guarda e mi dice... signora non ho capito niente lei parla come una dell'università!... (per una bambina di dieci anni gli adulti come me parlano così!) dopo, per consolarmi, mia figlia mi ha spiegato che lei invece è abituata e aveva recepito un po' più di metà di quello che avevo detto!
Conclusione è meglio che ritorno nella mia tana in letargo.
Gibran deve avere colpito in profondità se quando ho parlato non sono stata capita!

Mi rendo sempre più conto di una realtà che sta percorrendo una strada che non mi piace.
Molti stanno dicendo che l'uomo è dio! può essere!
Ma finchè non viene dimostrato, giocare a fare il dio è pericoloso.
Sono depressa? mi chiederebbe qualcuno.
No solo sconfortata e ultimamente rassegnata, soprattutto perchè le scelte non dipendono da me.
Pensate se qualcuno riuscisse a riprodurre delle particelle semi organiche simili alle cellule del cervello e ad assemblarle per costruire un computer in grado questa volta di memorizzare a quantità di dati tanti quanto il nostro cervello.
Avremo una macchina in grado di competere con l'uomo, una macchina in grado di ripararsi da sola e imparare da sola come un bambino che fin dai primi anni di vita apprende e sviluppa determinate capacità. Una macchina capace nel giro di pochissimo tempo di superare ogni cosa.
Entreremo nell'era di Io, robot di Asimov?
Un organismo artificiale in grado di essere impiantato in una macchina!
La cosa che mi spaventa è che scoperte di questo genere cominciano sempre con i buoni proponimenti di aiutare la scienza e la medicina a sconfiggere le malattie ma la scelta con il tempo viene spostata poi negli ambienti militari a fini di.... purtroppo il mio pensiero catastrofico comincia a pensare ad un esercito di robot per scopi bellici per sedare rivolte per mantere un ordine che adesso è crollato. Un esercito a basso costo di vite umane rinnovabile continuamente senza problemi. Un esercito che non mangia non dorme non ha bisogno di nascondersi che per spostarsi non conosce fatica che può essere potenziato in velocità in crudeltà.
La mente ritorna ai massacri fatti dai Templari ai lager nazisti ai gulag russi a Guantanamo alle trenta e più guerre che ancora esistono sulla terra dimenticate da tutti perchè non c'è oro diamanti e petrolio in quei territori...

Forse ho bisogno urgente di una vacanza!!!

venerdì 22 ottobre 2010

TANTI AUGURI DI BUON COMPLEANNO PER UNO DEI NOSTRI FIORI


C'era una volta una principessa di nome Valentina.

Aveva una testa piena di capelli ricci e biondi.

Papà e mamma la corteggiavano e le regalavano tutto quello che voleva.

Un giorno mentre giocava con i suoi amici, decisero di correre in un prato pieno di fiori.

La principessina corse tanto: era più veloce di tutti e quando si fermò per aspettare gli altri si trovò sola.

Intorno a lei solo tanti fiori colorati e profumatissimi.

Senza più forze si sdraiò nel prato e si addormentò.

Ma era così stanca che dormì molte ore e venne notte.

Le api che l'avevano vista arrivare, costruirono intorno a lei un alveare per proteggerla con tante cellette piene di miele.

La mattina quando la principessina si svegliò aveva tanta fame e cominciò a mangiare quel miele delizioso e profumato.

Con grande sorpresa quando uscì fuori da quella specie di capanna che avevano costruito le api-amiche trovò mamma e papà che la cercavano.

Le api però avevano preteso un regalo in cambio del loro lavoro.

La principessa Valentina si trovò senza più ricci con i capelli corti corti come un maschietto.

mercoledì 20 ottobre 2010

SCEGLIERE ANCORA... (21)


Il mio autocontrollo è quasi totale ormai.

Prima saltavo quando in giardino vedevo un insetto, in casa uno scorpione o un ragno mi mandavano il cuore sulla luna.

Ultimamente le cose mi scivolano addosso. Lo scarabeo di quest'estate è stato un avversario da abbattere (anche se ha vinto lui), i due scorpioni che ho trovato nel bagno al piano terra li ho guardati e presi con una paletta come due povere bestiole da salvare e non distruggere.

Mia figlia continua a nuotare nelle sue paure e tutte le volte le dico... autocontrollo autocontrollo...

L'incidente che ho avuto, fortunatamente senza conseguenze gravi, mi ha trovato completamente fredda e impassibile. Mi sono chiesta in quel momento e nelle ore successive perchè il mio carattere prima istintivo ribelle è diventato così distaccato.
La bambina non ha avuto traumi o conseguenze: ha visto me tranquilla e quindi per lei il problema non c'era.

Mia figlia ultimamente mi accusa di non ridere mai. Le rispondo che non c'è più niente al mondo che possa farmi ridere.

La noia è diventata routine.

Ormai tutte le persone che avvicino uomini o donne non mi stimolano più quella curiosità che avevo prima. La presunzione della loro ignoranza è così forte che volto le spalle a qualsiasi discussione.

Con gli uomini poi è un circolo chiuso.

Prima c'erano delle fasi che seguivo, un rituale quasi obbligatorio che poi era diventato così istintivo che non facevo più nemmeno fatica.

Adesso la sicurezza del risultato mi fa abbandonare il campo prima che questo succeda.

Il difficile dopo è tornare indietro.

E l'andare avanti è diventato faticoso.

Non voglio capire più, comprendere i problemi degli altri.

La vita per me è diventata difficile, difficile affrontarla tutti i giorni.

E se un uomo come è successo mi manda un sms dove dice che gli mancano le nostre chiacchierate e nonostante gli impegni non dovremmo avere nessun contatto mi da il buongiorno alle 7 di mattina.... cosa devo rispondere?

Con la mia apatia rovinerò qualcosa di meraviglioso che potrebbe nascere?
Con i se e con i ma avanti non si va!

Ed ogni volta che mi sono "esaurita" per qualcuno cosa ho ottenuto?

Discorsi discorsi discorsi...

Sono stanca di parole sono piena di parole sono coperta di parole non so più dove metterle. Esiste al mondo qualcuno che mi metta davanti fatti e non parole?

Siamo diventati un pianeta pieno di gente che parla ma non ascolta, scrive ma non legge.

Se nel corso dell'evoluzione la parola è diventata così importante nonostante la singolarità della sua eccezione come mai non è stato dato agli uomini anche un manuale per usarla nella maniera corretta o già a quel tempo c'erano le traduzioni dal giapponese ignobili assurde incomprensibili per come erano scritte?

Mi capitano libri di persone che fanno soltanto un riassunto di quello che hanno letto, il finale è così scontato che preferisco di gran lunga ancora la Divina Commedia o l'Iliade o l'Odissea.

Sono stanca che nonostante la mia veneranda età tutti i giorni ci sia qualcuno che si erge a magister meglio ancora a retor dei miei scritti e della mia vita.

Non ho mai detto di essere una scrittrice e di voler pubblicare qualcosa come non mi sono mai permessa di insegnare o giudicare le azioni degli altri se l'ho fatto è proprio perchè cozzavano contro me stessa. E se anche avessi voluto far leggere ad altri, oltre i miei amici, i miei racconti c'è stato forse qualcuno che mi ha spronato a continuare nella maniera giusta? Le critiche sono state pesanti così tanto che la voglia di andare oltre si è persa nel tempo.

Ho sempre ammirato il genio dei pittori degli scrittori dei poeti dei filosofi: la loro vita tormentata è sempre stata accompagnata da qualcuno vicino.

Le loro passioni i loro amori turbolenti e spesso illeciti hanno partorito dei capolavori immortali nel tempo.

Oggi... adesso ho nostalgia di un amore che non è mai esistito che non ha voluto nascere.

Chi giudica sa forse quali scelte ha dovuto fare chi ha davanti? quali strade ha dovuto percorrere senza avere nessuna possibilità di cambiare?

Come siamo bravi a criticare senza conoscere. Con quale coraggio si può dire ad una persona che la sua vita è così perchè è lei che non la vuole modificare?

... sei depressa... depressa? io! se lo fossi stata non avrei combattuto anche per chi non poteva farlo. Avrei preso l'estrema decisione senza pensarci dieci cento mille volte.

La vita è la vera unica padrona della vita stessa.

La morte per chi non ne ha paura diventa una dolce compagna che porta in un'altra dimensione per continuare qualcosa. Noi ci stacchiamo soltanto dal nostro corpo terrestre così imperfetto così malato e mortale.

Sono affacciata all'orlo del mio pozzo, ma non vi entrerò più. Ho scoperto che la luce delle stelle è più bella, che riesce con la sua luminosità a farmi andare oltre ogni pensiero.
Non voglio essere lassù in mezzo a loro ma quaggiù dove posso trovare mia figlia e forse un giorno qualcuno...

domenica 17 ottobre 2010

IL PARRUCCHIERE...


Oggi ho portato mia figlia dal parrucchiere.
Negli specchi che mi circondavano ho visto una donna con occhiali neri capelli biondi poco incline al compromesso. Il mio viso non ha tratti duri ma l'espressione è piuttosto decisa e seria.
Attraverso gli occhiali vedevo i miei occhi pungenti penetranti che non si abbassano mai e non guardano mai da un'altra parte.
Ho trovato un parrucchiere carino con mia figlia le ha fatto un buon taglio, diciamo che mi ha accontentato. Solo che ad un certo punto ha guardato me... la signora avrebbe bisogno di un bel taglio colore crema colorata senza ammoniaca ....
Fulminarlo attraverso le lenti è stato veloce... non permetto a nessuno di toccarmi i capelli, nei prossimi sei mesi ci penserò e sicuramente lei sarà il primo a sapere la mia decisione...
Da lì mi sono accorta e ho capito che non voglio che qualcuno si avvicini alla mia testa per rovinarmela, soprattutto un parrucchiere.
Permetto ad un uomo di accarezzarmi ... ma non di tagliarmi i capelli.
Mi sono guardata ed era tutto perfetto. Che strana voglia gli è preso a quello?
Fra l'altro mi sembrava anche un po' matto: cinquantenne che vuol fare il ragazzino! pantaloni larghi camicia sbrendoloni capelli con meches e permanentati. Si muoveva anzi no non si muoveva nel negozio. Ha tagliato i capelli con una luce negli occhi come di chi viene tenuto alla catena... li facciamo tutti scalati con un paio di ciuffi lunghi davanti e magari sfumati di dietro...
...guardi che la bambina ha solo 10 anni... un caschetto e stop...
Non ha più fiatato gli avevo fatto morire in un attimo tutti i disegni di un'acconciatura assurda e fuori dei MIEI canoni.
Mia figlia è abituata... quando ti presenterai a casa con qualche pischelletto ricorda niente tatuaggi niente percing niente orecchino niente di niente soprattutto vestito in maniera decente altrimenti butto giu dalle scale te e lui... e soprattutto i capelli per bene!...
Ad ogni età ha cercato di affermare la sua volontà ma è stata recintata dalla mia.
Pensate forse che questo la fermi? Assolutamente! il mio lavoro è quello di incanalare la sua ribellione verso argomenti adatti, ma soprattutto le sue proteste devo seguire le vie della giustizia e della legalità per capire nel tempo cosa è giusto e cosa è sbagliato e eliminare quelli che spesso sono stati capricci da bambina.
Chi mi legge potrà pensare che mi contraddico.
Perchè? parlo di amanti di relazioni extraconiugali ne dico di cotte e di crude sugli uomini e questo cosa c'entra con l'educazione di una figlia in un mondo marcio come questo?
I miei rapporti sono miei personali non hanno mai influenzato nè sono mai entrati nella mia vita privata. Mia figlia poi è lontana da tutto e non permetto a nessuno di mettere bocca sulla sua educazione o di sapere qualcosa su di lei. Ogni uomo che mi ha chiesto notizie è stato allontanato su altri argomenti.
I genitori perfetti quelli che si vantano di avere una famiglia nelle regole tirano spesso su figli complessati perchè loro stessi sono frustrati nelle azioni e nei pensieri.
Sono rigida e severa e sicuramente non me ne pentirò.
Ho sentito mamme essere preoccupate di cosa succede al mondo e un attimo dopo dire che la figlia (4 anni!) ha il fidanzatino all'asilo e che si amano tanto.
Ma che cazz...e sono? Mia figlia non ha mai sentito queste allusioni, è cresciuta nella libertà di parola e di pensiero e quando qualche volta mi ha chiesto delle cose le ho risposto in maniera semplice adatta alla sua età.
Non le ho mai fasciato la testa con fidanzati e amorazzi, ma abbiamo invece affrontato i temi della pedofilia della crudeltà verso gli uomini e gli animali nel dover avere compassione e poter aiutare chi ne ha bisogno e chi è nell'impossibilità di farlo da solo, le discussioni si sono allargate sull'assurdità delle guerre e di come sia ingiusto invadere paesi poveri dove solo la popolazione civile è l'unica vera vittima di tutto. Non mi ha mai visto far finta ma aiutare realmente chi era in difficoltà.
Spesso la gente si riempie la bocca solo di chiacchiere e la parola fatti l'ha cancellata dal vocabolario!
Troppo superficiale la società che ci siamo costruita. Non diamo la colpa ai giovani, loro riflettono soltanto quello che vedono e i comportamenti di chi sta loro accanto.
E la loro ribellione spesso è giusta soprattutto quando gli si nega un futuro e una cultura.
Mi dispiace per chi crede di potermi abbattere: sono con i piedi piantati per terra a sfidare il vento della tempesta più forte e se per dare un futuro al mondo combatterò da sola ebbene la cosa non mi spaventa mi troverete sempre sulle barricate ad affrontare in prima persona la reazione alle mie azioni!

Come la solito sono partita per una delle mie solite crociate e tutto questo perchè un parrucchiere voleva tagliarmi i capelli!

giovedì 14 ottobre 2010

SCEGLIERE ANCORA... (20)


Mi alzo sono le 7, in bagno lo specchio riflette la mia immagine.
Anche se sono sveglia da pochi minuti sembra che non mi sono alzata dal letto: il mio viso non è stanco.
Oggi bellissima giornata di sole come solo la montagna sa regalare con i colori e la sua luce.
Fuori le solite casalinghe a chiacchierare nei giardini. Le guardo e mi sembra... sono diversa.
C'è un grande abisso fra me e loro.
Non parlo di cultura e intelligenza, sto guardando solo il lato estetico.
Quante donne vedo la mattina camminare come automi perchè per uscire devono per forza vestirsi e pettinarsi!
Come mi piacerebbe che ogni donna vedesse e considerasse se stessa come una dea.
Molte purtroppo vestono con abiti anche costosi, ma non si amano si nota dal loro aspetto.
Affrontare il giorno per me è un rituale psicologico: pettinarmi scegliere i pantaloni o la maglietta può sembrare automatico.
Come la scelta della biancheria da indossare il profumo da mettere.
No, non è casuale o inconscio.
E' un modo di volermi bene. Mi preparo ogni giorno ogni volta come se dovessi incontrare un amante.
Il cuore non mi batte non ho particolari pensieri, ma il desiderio di piacere c'è ed è reale. Non sempre ho qualcosa da fare fuori e allora? Lo faccio anche se devo rimanere in casa. Sono con me stessa e perchè non devo girare per casa in maniera elegante o devo procurarmi un paio di ciabatte di cencio tutte sfilacciate e una vestaglietta di cotone stinta? Oppure i bigodini nei capelli il viso sfatto dalla stanchezza pelle grigia peli lunghi?
Non esite proprio!
E poi ripeto... è per me stessa.
La vita da ogni giorno un invito alla vita.
Ma questo purtroppo molti non l'hanno ancora capito.
Prepararsi sempre come ad una prima a teatro curare la propria persona è un inizio per stare bene e guardarsi in maniera più umana.
Il profumo che mi avvolge la biancheria scelta sempre con cura vedere che la natura mi ha dato una pelle meravigliosa senza rughe... sono fortunata? anche o forse, ma indipendentemente dal regime alimentare che uno segue è un modo di porsi verso se stessi.
Contemporaneamente guardo lo specchio davanti a me e guardo anche lo specchio dentro di me: lì c'è l'altra io piena di rughe e cicatrici: ognuna di loro ha trovato posto anche se ogni volta mi meraviglio che ci sia ancora spazio.
Ma quello è il lato nascosto, mio personale il mio angolino dove solo io posso entrare.

Se l'interno trova conforto nell'ammirare l'esterno, allora perchè non accontentarlo?
Non è solo perchè sono donna ma nella preparazione è come rivivere quegli attimi che abbiamo vissuto a sedici anni con il primo amorazzo quando il letto si riempiva di vestiti perchè era tutto vecchio e niente andava bene.

Guardo con compassione le ragazze di oggi. Non hanno lo stesso spirito" preparatorio" delle donne della mia età.
Forse noi abbiamo vissuto sensazioni che le nuove generazioni non conosceranno mai.
Ci sentiamo donne e la nostra femminilità è sempre la primo posto.
E' vero che negli anni sono state fatte scelte importanti che hanno portato al referundum sul divorzio, all'anticipazione del voto e la patente a diciotto anni, l'interruzione di gravidanza,ecc.
Abbiamo raggiunto posizioni e traguardi impensabili fino a pochi decenni fa.
Ma quanta strada c'è ancora da percorrere!
Ascolto mia figlia le sue amichette e cerco di capire cosa c'è stato di sbagliato nel cammino della crescita delle nuove generazioni.
Sono monotona ripetitiva, ma continuo a dire che a 7 anni feci le scelte più importanti della mia vita.
I ragazzi di oggi sono solo annoiati, ma perchè? La solita scusa che hanno tutto ? Forse, ma la cosa che manca veramente è che nonostante il cervello si sia sviluppato in maniera più agiata non pensano! non sanno proprio cosa vuol dire.

Ripeto continuamente a mia figlia.... pensaci, hai fatto questo! perchè? pensaci...

Ho assistito a dibattiti politici dove ragazzi di 18-20 anni erano sul palco, ma i loro discorsi erano superficiali come una lezioncina imparata a memoria.

Mi sono chiesta allora se dietro di loro c'era qualcuno (la scuola è fondamentale!) che li aveva strumentalizzati.

E questo pensiero è diventato terrore!

mercoledì 13 ottobre 2010

e domenica ..Van Gogh


Titolo della mostra: "Vincent Van Gogh: Campagna senza tempo e città moderna".

Si tiene a Roma al Vittoriano a promettere di essere un evento da ricordare.
E dopo una bella passeggiata a Piazza Navona per un caffè mi sembra il giusto coronamento.

sabato 9 ottobre 2010

SCEGLIERE ANCORA... (19)


Sono allergica anche alla polvere!
Per sistemare delle scatole nella mansarda e non aver messo i guanti adesso ho dei tagli profondi nelle dita di una mano.
Ci vorrà qualche settimana per ritornare normale.
Basta una piccola ferita per farmi cadere nella depressione più nera? Ma che depressione! direi mi sono ripiegata su me stessa a compiangermi.
Sono allergica alla cioccolata... la ditta della Nutella mi preparerà un rogo con legna scelta di prima qualità più grosso di quello degli eretici, tutto per me;
non posso mangiare latticini e latte sono veleno: quando vado al supermercato devo controllare gli ingredienti di ogni confezione... gli allevatori faranno un altro sciopero;
sono allergica ai farmaci... anche se qualche dottore ogni tanto prova ad avvelenarmi con prodotti astratti e le multinazionali farmaceutiche stanno preparando un cocktail di farmaci da iniettarmi per endovena;
sono allergica alla polvere!... il mondo non si lamenterà per questo: sono secoli che gli uomini ritornano polvere ci sarà qualcuno cui rimanevo sulle scatole che da morto si sta vendicando.

... extraterrestre portami via subito subito lontano lontano da casa mia....

Ma nel complesso sono bellissima!
Quant'era che non ve l'avevo detto?

Adesso che tutto è passato credo che qualche amante posso anche concedermelo.
Dunque vediamo... il vecchietto, quello non manca mai, ho la sicurezza della sua pragmaticità o pragmatismo?, Gibran innamorato e assente perenne, poi ho un esercito di uomini da scegliere. E chi finisce più?
Cominciamo però a scartare quelli sotto... sotto cosa? basta che respirino dai trenta in su vanno tutti bene.
Ma poi a pensarci bene, non ho assolutamente voglia di iniziare una storia con nessuno.
Ricominciare daccapo cercare di capire i pensieri le idee evitare certe parole per non "offenderli", ma nessuno pensa mai che io mi posso offendere?
Per ora mi bastano il reale e il poeta.
Ho sciorinato (in Toscana vor dì "detto, elencato") troppi principi filosofici in queste settimane, ma che sono diventata Ferrier Sartre Platone Epicuro?
Sono arrivata perfino a pensare di essere un uomo in un corpo da donna.
Ma poi mi sono guardata allo specchio... naaaaaaaaaaaaaaaaaa, non è possibile... non posso essere un uomo: non ho nemmeno i peli!
Sono altalenante nei miei pensieri?
Certo! sono una donna e sono toscana. Vi siete mai chiesti perchè Dante ha scritto tre cantici invece di uno solo?
Perchè noi toscani prima andiamo all'inferno e cominciamo a sciorinare (vor dì sempre "dire, elencare") un elenco lunghissimo dei nostri errori, poi saliamo al Purgatorio e qui il pentimento è vero e anche le lacrime, siamo capaci anche di recitare un mea culpa e un atto di dolore!, poi ascendiamo al Paradiso qui ogni proponimento futuro di non peccare più è bene impresso nella nostra mente: le buone intenzioni si sprecano e perchè non elencarne magari qualcuna in più e metterla da parte per i tempi di magra?
Ma poi ci ricordiamo di essere toscani e allora meglio perdere un amico che una battuta e si ricomincia daccapo.

Ultimamente mi sto chiedendo se ho ancora voglia di fare da spalla a chi mi chiede aiuto. Perchè mi devono vedere come un' ancora di salvezza? Io ho sempre pensato che fosse la boa che sta a galla quella più importante, mentre l'altra affonda... o no?

Moglie e marito hanno litigato perchè lei ha scoperto che lui ha un'amate da tre anni e mezzo.
(lei)...ti ringrazio, ho letto LETTERA A DON CHISCIOTTE ho capito tante cose: la nostra storia proprio uguale, ma come fai a sapere tante cose su di noi?... l'ho messo fra i documenti e ogni tanto vado a leggerlo....
A parte che la storia la sapevo eccome! lui me l'aveva raccontata fin nei particolari di sesso, ma la cosa buffa è che non ricordavo più di avere scritto quel racconto e non era indirizzato a nessuno dei due....

Direttore di una grande biblioteca di una grande città del Nord Italia mi scrive almeno due volte a settimana per avere consigli sull'uso di alcune erbe.
La fucilazione e l' impiccagione mi sembrano crudeli e disumane;
la camera a gas e la sedia elettrica provocavano lunghe agonie: inoltre, la camera a gas è stata usata dai nazisti;
le iniezioni letali che inducono prima la paralisi e quindi l' arresto cardiaco devono essere precedute dalla somministrazione di un anestetico, senza il quale il condannato, in preda a fortissimi spasmi muscolari, si sente soffocare e ha, letteralmente, la sensazione di venire bruciato vivo;

...una bella tisana alla cicuta come Socrate... la mente oscurata, la vista deformata, gli occhi che selvaggiamente roteavano, la gola attanagliata, le estremità paralizzate...

Possibile che il mio pensiero si sofferma e gongola sull'immaginare l'eliminazione di certi personaggi? E' diventato così veloce che mi accorgo della sua realtà solo quando sento i muscoli della bocca muoversi per un sorriso?

Cosa dovrei fare allora del critico d'arte che mi da appuntamento in ogni angolo dell'Italia e poi mi chiede se è troppo lontano da casa mia? Chiedere aiuto a Vlad III di Valacchia?

Quale morte immaginare per chi ti chiede in continuazione... cosa posso fare per te... quando io sono stata chiara e precisa per togliermelo di torno... non mi piaci, ma se vogliamo discutere su qualche cosa magari su Nibiru io so tutto...

Sono diventata così cruenta e sanguinaria perchè i problemi degli altri cominciano a stufarmi?

Ma quanti di quelli che si piangono addosso ha mai pensato che spesso la colpa di quello che gli succede è loro?

Prima o poi mi devo decidere a fare una serie di lezioni su come vivere la vita senza invadere lo spazio degli altri, detto in parole povere come non rompere gli zibidei a Lorena!

domenica 3 ottobre 2010

SCEGLIERE ANCORA... (18)


Un riflesso della fiamma del camino devi essermi entrato nel cervello illuminando gli angoli oscuri!
Io non mi sono mai innamorata di un uomo. Sono sempre stata innamorata dell'amore!
Gli uomini sono stati uno strumento per arrivare a capire se esiste qualcosa oltre noi?
Soltanto che ho commesso l'errore di non andare oltre le azioni che subisco tutti i giorni: i luoghi comuni le frasi fatte i sospiri i gesti ormai tramandati per generazioni nel DNA degli uomini.
La loro vita...? solo una commedia recitata da guitti.
Cosa rimane in fin dei conti del tempo passato insieme?
I sensi vengono appagati per pochi secondi poi è solo un riflesso nella mente di attimi guardati con occhi estranei.
Il corpo quando ricorda non rivive quelle sensazioni: sono solo un'eco nella memoria un'idea che vuole sopravvivere a tutti i costi.
Ma la mente ricorda qualcosa che non ha provato e il corpo da solo nel tempo non riesce a replicare. Mente e corpo uniti eppure divisi: insieme eternamente ma divisi nelle proprie emozioni e sensazioni.

Perchè rovinarsi la vita per cercare di possedere qualcuno che non avremo mai?
L'uomo è destinato all'infelicità il suo carattere lo porta sempre verso la sofferenza e il dolore.
Pochi attimi di gioia sono superati da anni di sofferenza.
In questi ultimi anni ho scritto con il cuore e con le unghie. Non è facile definire i miei pensieri, è un modo di scavare dentro al mondo che poi non è altro che scavare dentro di me. Chi un giorno mi accusò di giansenismo in fin dei conti mi ha indirizzato verso una conoscenza che non avevo avuto fino ad allora. Con il tempo ho capito che il mondo non è fuori, ma dentro di noi.
Cercare dentro di me mi aiuta a capire i miei errori i miei difetti le mie colpe la mia debolezza.... il mondo.... ognuno di noi è una folla, non una sola persona, e queste persone diverse a volte litigano fra loro, ed io le ascolto, e ascoltare queste voci e poter scrivere quello che dicono per me è un modo di dire agli altri che ognuno ha avuto i suoi dolori che tutti hanno subito un torto che in ogni famiglia c'è stato un malato che molti hanno amato e hanno odiato che ci sono figli nati per desiderio e altri nati per errore che la morte non è la fine ma solo l'inizio di qualcosa di diverso da vivere in futuro forse ancora insieme che le lacrime o le risate hanno sempre una parte di verità e una di menzogna.
Ascoltare se stessi e guardarsi allo specchio. Guardarsi come un'immagine capovolta non deformata solo capovolta per osservare parti di noi che mai avremmo immaginato.
L'universo più complesso quello che mai riuscirà a dirci tutto quello che vogliamo sapere è sempre e solo e semplicemente il nostro IO.
Chi di noi può affermare con assoluta certezza di conoscersi?
Una volta io l'ho detto, forse più di una ma andando avanti i dubbi sono cresciuti lì davanti e dentro di me sempre presenti e mi rendono cosciente della mia realtà.
La certezza? quando e per cosa riusciremo mai a conquistarla?
Ogni giorno di più sto mettendo in forse tutto quanto: la mia conoscenza le mie idee le mie fermità il modus operandi dell'educazione con mia figlia i miei rapporti con gli uomini.
Ho sbagliato veramente tutto finora?
Accorgersi che le basi che mi hanno accompagnato fino a qui non sono più quelle di prima, che la vita è una scelta continua e dove non ho vacillato non ho ottenuto mai quello che ho desiderato: la mia certezza era solo l'illusione di qualcosa che era nato nella mia mente.
Sentire la propria debolezza di donna continuare imperterrita a dire di essere forte perchè gli altri mi hanno sempre visto così, perchè sono io che ho fatto vedere agli altri questo lato del mio carattere e l'ho convinti.
Amare un uomo...
Si può amare uno cento mille uomini e ogni volta quello che si prova sembra amore o è solo la voglia di sentirsi vivi desiderati?
L'amore non è gioia ma dolore. L'esempio più banale? Gesù Cristo.
Non si è fatto forse uomo per percorrere la via degli empi? Il dolore il sacrificio finale la sofferenza intima è stato questo il suo percorso d'amore?
Appena il cuore comincia a palpitare i nostri occhi vedono il sole la nostra mente viene ottenebrata dall'immagine amata ecco che comincia il lato negativo quello che fa diventare attimi di autentica felicità in dolore puro.
La gelosia il sospetto l'attesa il desiderio il dubbio ammorbano la nostra vita. Cominciamo a non avere più un attimo di pace.
La mente si autosuggestiona e per sopravvivere ai nostri "orrori" si crea un mondo fatto di sentimenti.

Tutto quello in cui credevo, un mondo in cui l'amore e la ricerca di esso mi ha portato fino a qui è veramente crollato?

Cosa è successo che mi ha resa così critica e incerta?

Un A PRESTO che sta creando un'attesa inutile?

Vorrei essere brava a scrivere per dire... dire tante cose.

sabato 2 ottobre 2010

SONO MAFALDA


MI SENTO MAFALDA DI QUINO.

MI SENTO LO SONO NON E' UNA SENSAZIONE MA UNA CERTEZZA ASSOLUTA.

VI PREGO PER IL VOSTRO BENE NASCONDETEVI ALTRIMENTI MI FATE MORIRE DAL RIDERE DALLE CAZ...ATE CHE LEGGO SULLA POLITICA.