Ho trovato nascosto negli scaffali questo piccolo libretto senza grandi pretese.
L'autore vuole semplicemente porre all'attenzione del lettore una scelta di cento romanzi di cui da un piccolo riassunto e una recensione di ognuno.
C'è da chiedersi se abbia voluto porre in risalto quella letteratura minore che però ha tanto scandito cent'anni della nostra vita ponendo l'accento su alcune caratteristiche e peculiarità proprie di quegli anni.
C'è da domandarsi ancora se è veramente una letteratura minore rispetto ai grandi romanzi che hanno segnato un'epoca o è un mondo più complesso ricco di esempi straordinari?
Comunque può essere sicuramente una guida senza pretese per chi vuole arricchire la biblioteca di casa.
SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)
PER TUTTI
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio (è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro).
Gli amministratori dichiarano di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post.
Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all'autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.
Inoltre qualsiasi racconto o storia che viene scritto non fa riferimento nè a persone nè a luoghi. É solo frutto di fantasia. La vita, la realtà purtroppo accomuna nei fatti molte persone, ma niente è riferito a qualcuno in particolare.
In fine gli amministratori si riservano il diritto di cancellare tutti i commenti che ritengono non opportuni e contro lo spirito dell'informazione, commenti quindi scritti solo per creare confusione.
per info:gold.indi@gmail.com
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martedì 18 agosto 2009
COSA SI TROVA IN GIRO......

Nel lontano 19.... mio padre aveva la predilezione delle donne e non perdeva occasione per spronarmi a studiare e ad essere indipendente.
Mia madre dal canto suo lavorava già a 20 anni e la cosa cui ambiva di più l'indipendenza economica dal marito, nonostante mio padre abbia sempre lasciato a lei l'amministrazione di tutto. Mia nonna non aveva potuto studiare come avrebbe voluto, ma incitava me e mio fratello a leggere leggere in continuazione, facendolo lei stessa.
La cosa che però mi è mancata di più è stato un confronto con chi come me aveva potuto approfondire determinate letture.
Adesso in questi ultimi tempi è diventato tutto più facile: non solo leggo, ascolto, osservo, discuto, ma soprattutto in giro trovo sempre di più teste intelligenti, teste instruite, teste pensanti, e la cosa più sorprendente e che mi onora, perchè riesco meglio a controbattere con tutta la mia cultura e conoscenza, s'incontrano un grandissimo numero di grandissime teste di c... con le quali mi confronto e mi scontro molto volentieri !!!!
Mia madre dal canto suo lavorava già a 20 anni e la cosa cui ambiva di più l'indipendenza economica dal marito, nonostante mio padre abbia sempre lasciato a lei l'amministrazione di tutto. Mia nonna non aveva potuto studiare come avrebbe voluto, ma incitava me e mio fratello a leggere leggere in continuazione, facendolo lei stessa.
La cosa che però mi è mancata di più è stato un confronto con chi come me aveva potuto approfondire determinate letture.
Adesso in questi ultimi tempi è diventato tutto più facile: non solo leggo, ascolto, osservo, discuto, ma soprattutto in giro trovo sempre di più teste intelligenti, teste instruite, teste pensanti, e la cosa più sorprendente e che mi onora, perchè riesco meglio a controbattere con tutta la mia cultura e conoscenza, s'incontrano un grandissimo numero di grandissime teste di c... con le quali mi confronto e mi scontro molto volentieri !!!!
A pleuriti!

Non era facile parlare con Santipamma.
Non perchè fosse un tipo scorbutico, anzi, se fosse stato per lui avrebbe parlato con te tutto il giorno, anche se, non ascoltava ciò che tu dicevi. Dovevi ripetere le cose due o tre volte, prima per attirare la sua attenzione poi per far capire bene la domanda.
No, lui era un affabile parlatore. Quando non era ubriaco, cosa che in una settimana poteva capitare due o tre ore.
La maggior parte del tempo la passava in uno stato di ebrezza minore, poi al pomeriggio, vuoi la sete della calura in estate, vuoi i rigori dell'inverno, ci andava giù pesante e si riprendeva, diciamo così, l'indomani alle 10 - 11 se nessuno lo disturbava da dove era svenuto la notte prima.
Ma nello stato di ebrezza minore il suo affetto per la sciecca era totale anche perchè la povera bestia era anche lei tifosa del fiasco, avendolo provato più di una volta; era una curiosa-pena vedere il muso dell'asina sfiorare la spalla del padrone quando lo vedeva alzare il fiasco, come a chiedere un sorso anche per lei, sorso che ogni tanto il buon padrone-amico elargiva.
Un giorno al giardinetto lo trovai seduto su la panchina e l'asina legata al lampione li vicino, era sobrio e pensieroso. Stranamente mi riconobbe, segno dell'estrema lucidità, e mi invitò a sedere.
Mi chiese a bruciapelo cosa fosse la pleurite.
Era gennaio inoltrato e il suo naso rosso gocciolava, era sempre stato così e non ci facevi più caso, si asciugava nella manica della giacca una volta su tre, le altre due in un fazzoletto che era di una colore indefinibile e di una grandezza da sudario.
- Picchì u vo' sapiri?
Mi rispose subito non dovetti ripetere la domanda.
- U' Dutturi...
soffiata trombesca di nasca, asciugata di occhi.
.. mi voli ricuvirari, dici ca haiu a pleuriti. Come fazzu ca scecca? A'cu' a lassu?
Lo tranquillizzai dicendo che la potevamo portare nella stalla di mio nonno e che non si doveva preoccupare che sarebbe stata bene.
Questo lo rassicurò e si sentì un po' più sollevato.
- Ma sta malatia.. chi è?
Gli spiegai che era una malattia che poteva venire per la polmonite che aveva avuto già a inizio Dicembre e che è meglio curare subito e che un ricovero in ospedale con una buona alimentazione e, questo lo dissi nella mia mente, lontano dal vino e una buona lavata, ti farò solo del bene.
- Fozza, susiti puttamu a scecca n'da stanna e poi ti potto n'do spitali.
Lasciammo l'asina nelle mani esperte di mio nonno che cominciò a strigliare la bestia prima di metterla nella stalla con il mulo.
In macchina il poveruomo mi chiese ancora della malattia, e io cominciai a spiegargli che in parole povere si forma dell'acqua in questo tessuto e che è meglio curarsi subito.
Detto questo un grido mostruoso si levò.
-Acqua, ma quali acqua? sunu 30 anni ca non toccu acqua! Sarà statu du curnutu do vinaru ca ci metti l'acqua n'do vinu, Curnutu mi fici ammalari.
Penai non poco per calmarlo.
IN CHE "CATA...." SONO?

Continuo a ripetere paesino fuori dal tempo !
Non ci si accorge nemmeno che la vita sta scivolando via.
Qui i giorni sono tutti uguali.....
Ci si alza, capatina fuori per vedere che tempo fa, colazione, si decide cosa fare per pranzo, ci si veste, si fa la spesa,.....
Ieri c'è stato un po' di movimento (a parte il solito dei bambini, che rispetto ai primi giorni si è calmato un po', spostandosi adesso ogni giorno in case diverse dalla mia).
Ieri dicevo, mentre stavo cercando di capire in che stato ero caduta... CATATONICO, CATAVERICO, CATATARSICO, CATASTROFICO,CATA.....,
è cominciata la "processione" delle vicine che venivano a pagare il mensile per FAMIGLIA CRISTIANA.
E già.... la tata prende questo giornale tutte le settimane in chiesa e lo distribuisce alle sue amiche, poi ogni mese porta i soldi al parroco.
E' vero che avevo visto questa rivista in casa, ma sinceramente non è che la cosa mi aveva incuriosito più di tanto.
Ieri pomeriggio invece con la scusa di fare merenda e prendere un caffè, ho ascoltato le loro conversazioni in cucina. Mentre la casa veniva inondata dal profumo delle susine sulla stufa a legna che diventavano piano piano marmellata, le nostre comari hanno cominciato le loro chiacchere.
La vita della famiglie viene scandita anche da quello che c'è scritto in quelle pagine:
le ricette, i lavori a maglia, gli "scandali" che succedono nella chiesa e le critiche che vengono fatte alle novità politiche.
Mi chiedo come mai dopo tanti anni, proprio adesso mi sto accorgendo di tutto questo.
Eppure mi sono comportata più o meno nello stesso modo, anzi prima, qualche anno fa, ero meno distratta, perchè non avevo la bambina.
Sto scoprendo un "mondo" nuovo! Parliamoci chiaro, la voglia di abitare qui c'è sempre meno. Non ci sono negozi, non ci sono libri, la linea internet è inesistente, vedo solo salite e mai discese per camminare.
Della televisione mi interesso poco,tanto non la guardo mai.
I miei ritmi non esistono. Sono andata in letargo altrimenti impazzivo.
Ed io pensavo che preoccuparmi della collisione del meteorita nel 2012, le gabbie salariali, gli extracomunitari che invadono le nostre città con la prepotenza, droga, alcool, delinquenza, stupri ecc. fossero importanti.
Qui non arriva nemmno l'eco di tutto questo.
Alla Posta per pagare una bolletta ci si sta due ore, anche se siamo solo in due perchè quella che è davanti a me si mette a chiaccherare e a spiegare cosa ha fatto ieri in due ore.
Vi rendete conto due ore diventano lunghe un'eternità.
Continuo ad andare a prendere il caffè dopo le 11 al bar e mia figlia prende il suo solito dolcetto.
E come al solito sono una "mosca bianca". Non c'è una donna in quel luogo di "perversione". Tanto è vero che i primi due giorni nonostante avessi chiesto un caffè non me l'hanno fatto, ma hanno dato la cioccolata solo a Giada. Quando gli ho fatto notare che avevo chiesto anche un "coffee" mi hanno guardato con sorpresa!
Domani ho deciso che andrò allo zoo di Poppi, con la speranza di trovare un po' di comprensione almeno tra gli animali che lo abitano !
E se la solita marmottina che mi saluta tutti gli anni mi dirà... non preoccuparti qui è così... non mi meraviglierò più di tanto.
Ciao, buona giornata
lunedì 17 agosto 2009
TELEFONO ROSA - SPORTELLO STALKING

Agire di fronte allo stalking (atti persecutori)
Ricorda che sono considerati atti persecutori intesi come molestie e/o minacce ripetute, tali da turbare le tue normali condizioni di vita e metterti in uno stato di insicurezza e di timori per te stessa, i seguenti comportamenti:
- Telefonate e/o sms di minacce e insulti
- Comportamenti ossessivi per attenzioni non richieste
- Appostamenti fuori dal luogo di lavoro o sotto casa
- Danneggiamenti intenzionali a cose di tua proprietà (la macchina, la cassetta della posta, la porta di casa ecc.)
- Minacce a persone unite a te da un legame affettivosono state approvate le norme che riconoscono come reato i comportamenti descritti, meglio conosciuti con il termine inglese di "stalking".
Per la prima volta è possibile ottenere una forma di tutela solo presentandosi ad un organo di Polizia Giudiziaria (Polizia di Stato o Carabinieri) e raccontando quanto succede: la persona molestatrice sarà chiamata ed "ammonita" senza che per questo si instauri un procedimento penale. Infatti non è assolutamente necessario presentare querela o denuncia da parte della vittima. Il Questore, con l’ammonimento, invita l’autore degli atti persecutori ad interrompere ogni interferenza nella vita della vittima e lo avverte che la ripetizione della sua condotta potrebbe assumere rilevanza penale.In questo stadio non esiste alcun procedimento penale e l’ammonimento non viene iscritto sul certificato penale dell’ammonito.
Si procede però d’ufficio se:
- il soggetto è stato precedentemente ammonito
- il fatto è stato commesso nei confronti di un minore o di un disabile
- il reato è connesso con altro delitto perseguibile d’ufficio.
Se invece la vittima vuole che sia aperto subito un procedimento penale ha la possibilità di presentare querela entro i sei mesi dai fatti.
In ogni provincia, presso le Squadre Mobili delle Questure, da oltre 10 anni operano le Sezioni Specializzate nelle indagini riguardanti i reati in danno di minori, le violenze sessuali, gli abusi e i maltrattamenti contro le donne, lo stalking.
All’interno delle Sezioni è impiegato personale qualificato, dotato di particolare sensibilità e comprovata maturità, professionale e umana.
In questo delicato settore, la Polizia di Stato è stata particolarmente attenta affinché nel bagaglio formativo degli investigatori venissero introdotti strumenti tecnici idonei ad un valido approccio nei confronti delle vittime.
Grazie all’attenzione rivolta a tali reati, numerose Sezioni sono state, anche, dotate di luoghi riservati ad accogliere chi li ha subiti.
Le citate strutture hanno adottato svariate iniziative di collaborazione con le associazioni e i centri antiviolenza, in un lavoro di "rete" utile per la protezione di chi subisce violenze, aggressioni o stalking.
Infatti, il ruolo della Polizia di Stato è di fondamentale importanza per la vittima di stalking, che può cadere nell’errore di isolarsi o di sottovalutare il problema. Al contrario, il confronto con gli operatori di polizia consente di predisporre mirate strategie di protezione.
La denuncia dettagliata dei fatti è fondamentale per una giusta valutazione del rischio e permette di utilizzare gli strumenti di protezione previsti per lo specifico reato di "atti persecutori" - art. 612-bis c.p. - recentemente introdotto nel nostro ordinamento.
La vittima ha facoltà di chiedere al Questore una misura di carattere preventivo, denominata "ammonimento". Inoltre, presso gli Uffici della Polizia di Stato, può ottenere informazioni utili sui Centri Antiviolenza più vicini.
Presso tutte le Squadre Mobili della Polizia di Stato vi è una sezione specializzata contro le violenze sessuali in danno di donne e minori, il mobbing e lo stalking.Presso la Questura di Roma è stato istituito un servizio al numero di telefono 06/46862931.
DUE VITTIME NEI RAVE PARTY DI AGOSTO

Nelle campagne del Salento una giovane di 23 anni è stata stroncata da un'overdose. Vicino a Campobasso ha perso la vita un giovane israeliano ventiseienne.
Ragazza e ragazzo morti in Puglia e in Molise.
Giovanardi: "Bisogna identificare e perseguire gli organizzatori"
Il luogo del rave nel Salento
ROMA - Due giovani hanno perso la vita durante dei rave party. Una ventitreenne lucana è stata stroncata da un'overdose nelle campagne salentine e un ventiseienne israeliano è morto in Molise. Due casi in poche ore che hanno portato Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al contrasto delle tossicodipendenze, a sostenere che bisogna identificare e perseguire gli organizzatori dei raduni come quelli nel Salento e in Molise durante i quali sono morti i due giovani. Overdose nel Salento. La ragazza, Laura Lamberti di Potenza stava partecipando a un rave tra Castro Marina e Marittima di Diso. Dai primi accertamenti a causare il decesso sarebbe stata un'overdose ma gli inquirenti non escludono l'ipotesi di un collasso provocato dal caldo e dall'abuso di alcol. La certezza si avrà soltanto con l'autopsia che si svolgerà domani. Al raduno partecipavano circa duemila giovani che si erano dati appuntamento tramite sms o internet. Un rave estemporaneo, spiegano i carabinieri, con i ragazzi che hanno occupato terreni privati, uliveti e campi incolti e hanno montato un impianto da 30mila megawat, che faceva risuonare la musica fino a Lecce, a 40 chilometri di distanza. Da ieri mattina ballavano sotto al sole cocente, secondo gli investigatori, senza mangiare e bevendo alcolici. La ragazza è morta questa mattina. Un giovane che non la conosceva ma che ha visto che stava male ha chiamato il 118, ma quando i medici sono arrivati era già troppo tardi. Qualche anno fa era stata in comunità per problemi di tossicodipendenza. I proprietari finora non hanno sporto denuncia per occupazione dei terreni e i carabinieri con un accordo con i partecipanti sono riusciti a far sgomberare i giovani in tutta tranquillità. Sono stati convocati in caserma alcuni ragazzi con i quali la vittima si era intrattenuta. I militari stanno identificando gli organizzatori del rave: la posizione di una decina di persone è al vaglio degli inquirenti.
Ragazza e ragazzo morti in Puglia e in Molise.
Giovanardi: "Bisogna identificare e perseguire gli organizzatori"
Il luogo del rave nel Salento
ROMA - Due giovani hanno perso la vita durante dei rave party. Una ventitreenne lucana è stata stroncata da un'overdose nelle campagne salentine e un ventiseienne israeliano è morto in Molise. Due casi in poche ore che hanno portato Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al contrasto delle tossicodipendenze, a sostenere che bisogna identificare e perseguire gli organizzatori dei raduni come quelli nel Salento e in Molise durante i quali sono morti i due giovani. Overdose nel Salento. La ragazza, Laura Lamberti di Potenza stava partecipando a un rave tra Castro Marina e Marittima di Diso. Dai primi accertamenti a causare il decesso sarebbe stata un'overdose ma gli inquirenti non escludono l'ipotesi di un collasso provocato dal caldo e dall'abuso di alcol. La certezza si avrà soltanto con l'autopsia che si svolgerà domani. Al raduno partecipavano circa duemila giovani che si erano dati appuntamento tramite sms o internet. Un rave estemporaneo, spiegano i carabinieri, con i ragazzi che hanno occupato terreni privati, uliveti e campi incolti e hanno montato un impianto da 30mila megawat, che faceva risuonare la musica fino a Lecce, a 40 chilometri di distanza. Da ieri mattina ballavano sotto al sole cocente, secondo gli investigatori, senza mangiare e bevendo alcolici. La ragazza è morta questa mattina. Un giovane che non la conosceva ma che ha visto che stava male ha chiamato il 118, ma quando i medici sono arrivati era già troppo tardi. Qualche anno fa era stata in comunità per problemi di tossicodipendenza. I proprietari finora non hanno sporto denuncia per occupazione dei terreni e i carabinieri con un accordo con i partecipanti sono riusciti a far sgomberare i giovani in tutta tranquillità. Sono stati convocati in caserma alcuni ragazzi con i quali la vittima si era intrattenuta. I militari stanno identificando gli organizzatori del rave: la posizione di una decina di persone è al vaglio degli inquirenti.
Tra ieri e questa mattina, durante i controlli su strada in provincia di Lecce sono stati segnalati almeno 100 giovani per guida sotto effetto di sostanze stupefacenti o in possesso di droga per uso personale. Mentre stanotte cinque persone, sempre in provincia di Lecce, sono state arrestate per spaccio di droga. Tragedia vicino a Campobasso. Il giovane israeliano, N. I., è morto in località Bocca della Selva, tra Guardiaregia (Campobasso) e Castello del Metese (Caserta). Ha avvertito un malore ed è stato soccorso da due suoi amici, due connazionali con cui era arrivato venerdì in Molise, che lo hanno accompagnato all'ospedale di Campobasso dove però è arrivato privo di vita. I soccorritori sono stati interrogati dagli agenti della squadra mobile del capoluogo molisano per capire cosa sia accaduto durante il rave party. Al pronto soccorso i medici hanno avuto qualche difficoltà a comunicare con i ragazzi che parlavano solo inglese. Il sostituto procuratore Fabio Papa ha già disposto l'autopsia che dovrebbe essere eseguita domani all'obitorio dell'ospedale molisano. Tutto lascerebbe pensare a una morte dovuta all'assunzione di sostanze stupefacenti, anche perché stamattina al pronto soccorso di Campobasso sono arrivati altri due ragazzi che partecipavano allo stesso rave, ai quali sono state riscontrate intossicazioni. Entrambi sono tenuti sotto stretta osservazione nel reparto di rianimazione. Giovanardi: "Perseguire organizzatori". "L'ennesimo decesso nell'ambito di un cosiddetto rave party dimostra quanto sia necessaria una continua opera di prevenzione e di repressione dei fenomeni collegati alla droga - ha spiegato Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al contrasto delle tossicodipendenze. Si tratta ora, ha aggiunto, "di identificare e di perseguire con la massima severità gli organizzatori di questi happening, che devono in qualche modo rispondere delle conseguenze derivanti dalla violazione delle regole previste dall'ordinamento, per garantire la sicurezza nei concerti e nelle manifestazioni musicali".
domenica 16 agosto 2009
PAKISTAN: DONNE SFIGURATE CON L'ACIDO

L'inchiesta di Affaritaliani.it
Sabato 06.09.2008 17:29
LE STORIE- Sabra è pakistana, ed è una delle tante 15enni vittime di un matrimonio combinato tra uomini come un "affare di famiglia". Aveva un solo problema: era troppo bella. Per questo il marito l'ha " acidificata". Perché era sua. E nessuno la doveva più guardare. Nasreen ha 24 anni e fino ad oggi ha subito 18 interventi che le consentono di sorridere ancora ma non hanno potuto impedire all'acido di portarle per sempre via quegli occhi verdi e perfetti che aveva un tempo. Così non vede più.
Kuldeep aveva 16 anni quando il marito, rientrato a casa ubriaco e con voglia di farle provare qualcosa di nuovo rispetto alle solite botte di ogni giorno l'ha colpita con l'acido. Oggi non parla e non sente. Storie vere, di questi anni, avvenute in Pakistan, in India, in Afghanistan. Una mappa geografica degli orrori dove certe barbarie sono agghiaccianti e incomprensibili.
L'ASSOCIAZIONE SMILEAGAIN- Per loro si batte Smileagain, un'associazione che aiuta le donne sfigurate a reintegrarsi nel tessuto sociale attraverso il supporto psicologico e una serie di servizi medici.
La chirurgia plastica può aiutare a recuperare i tratti di un tempo. Ma purtroppo ancora non fa miracoli. E soprattutto non può cancellare il dolore e la rabbia per una violenza senza scuse.
"Le motivazioni per questi gesti sono le più svariate"- raccontano dall'associazione di SmileAgain- "E' un atto barbarico a cui le giovani vengono sottoposte. La polizia si rifiuta di intervenire e il più delle volte i reati restano impuniti perché lo Stato protegge gli aggressori. Le donne colpite sono spesso abbandonate dalla propria famiglia ed emarginate dalla comunità d'origine".
"La nostra associazione - continua Clarice Felli, presidente di Smile Again - da sette anni si batte affinché la legge venga fatta rispettare. In Pakistan esiste una legge contro la violenza. Ma questa non prevede però una pena per chi utilizza l'acidificazione". Così l'associazione si fa carico delle operazioni delle ragazze colpite dal vetriolo. Con tanto di riabilitazione. L'anno scorso ad esempio, grazie ad un finanziamento da parte della provincia dell'Aquila alcune giovani hanno frequentato un corso di estetica ed attualmente lavorano nei centri di bellezza. " E ora"- conclude la presidente "le donne hanno sempre meno paura di denunciare le violenze subite".
Una piccola goccia nell'oceano.
Sabato 06.09.2008 17:29
LE STORIE- Sabra è pakistana, ed è una delle tante 15enni vittime di un matrimonio combinato tra uomini come un "affare di famiglia". Aveva un solo problema: era troppo bella. Per questo il marito l'ha " acidificata". Perché era sua. E nessuno la doveva più guardare. Nasreen ha 24 anni e fino ad oggi ha subito 18 interventi che le consentono di sorridere ancora ma non hanno potuto impedire all'acido di portarle per sempre via quegli occhi verdi e perfetti che aveva un tempo. Così non vede più.
Kuldeep aveva 16 anni quando il marito, rientrato a casa ubriaco e con voglia di farle provare qualcosa di nuovo rispetto alle solite botte di ogni giorno l'ha colpita con l'acido. Oggi non parla e non sente. Storie vere, di questi anni, avvenute in Pakistan, in India, in Afghanistan. Una mappa geografica degli orrori dove certe barbarie sono agghiaccianti e incomprensibili.
L'ASSOCIAZIONE SMILEAGAIN- Per loro si batte Smileagain, un'associazione che aiuta le donne sfigurate a reintegrarsi nel tessuto sociale attraverso il supporto psicologico e una serie di servizi medici.
La chirurgia plastica può aiutare a recuperare i tratti di un tempo. Ma purtroppo ancora non fa miracoli. E soprattutto non può cancellare il dolore e la rabbia per una violenza senza scuse.
"Le motivazioni per questi gesti sono le più svariate"- raccontano dall'associazione di SmileAgain- "E' un atto barbarico a cui le giovani vengono sottoposte. La polizia si rifiuta di intervenire e il più delle volte i reati restano impuniti perché lo Stato protegge gli aggressori. Le donne colpite sono spesso abbandonate dalla propria famiglia ed emarginate dalla comunità d'origine".
"La nostra associazione - continua Clarice Felli, presidente di Smile Again - da sette anni si batte affinché la legge venga fatta rispettare. In Pakistan esiste una legge contro la violenza. Ma questa non prevede però una pena per chi utilizza l'acidificazione". Così l'associazione si fa carico delle operazioni delle ragazze colpite dal vetriolo. Con tanto di riabilitazione. L'anno scorso ad esempio, grazie ad un finanziamento da parte della provincia dell'Aquila alcune giovani hanno frequentato un corso di estetica ed attualmente lavorano nei centri di bellezza. " E ora"- conclude la presidente "le donne hanno sempre meno paura di denunciare le violenze subite".
Una piccola goccia nell'oceano.
sabato 15 agosto 2009
IL FU MATTIA PASCAL (libro)

Di Luigi Pirandello
"Una delle poche cose, anzi forse la sola ch'io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal. E me ne approfittavo. Ogni qual volta qualcuno de' miei amici o conoscenti dimostrava d'aver perduto il senno fino al punto di venire da me per qualche consiglio o suggerimento, mi stringevo nelle spalle, socchiudevo gli occhi e gli rispondevo:
- Io mi chiamo Mattia Pascal.
- Grazie, caro. Questo lo so.
- E ti par poco?
Non pareva molto, per dir la verità, neanche a me. Ma ignoravo allora che cosa volesse dire il non sapere neppur questo, il non poter più rispondere, cioè, come prima, all'occorrenza:
- Io mi chiamo Mattia Pascal."
- Io mi chiamo Mattia Pascal.
- Grazie, caro. Questo lo so.
- E ti par poco?
Non pareva molto, per dir la verità, neanche a me. Ma ignoravo allora che cosa volesse dire il non sapere neppur questo, il non poter più rispondere, cioè, come prima, all'occorrenza:
- Io mi chiamo Mattia Pascal."
Scritto poco più di cent'anni fa da Pirandello, la storia potrebbe tranquillamente svolgersi ai giorni nostri.
Vi possiamo ritrovare i drammi di molti di noi.
Naturalmente nessuno ha concentrato in sè tutto le vicende del protagonista, ma molti risvolti sono attuali.
La passione del gioco, una volta il Casinò, adesso le slot -machine che troviamo nei locali pubblici, hanno decretato l'abitudine al vizio del gioco di molte persone.
Vicende familiari con matrimoni infelici, suocere despote, che hanno rovinato rapporti matrimoniali. Figli viziati con genitori poco severi, che non riescono a imporre regole di vita.
Il nostro protagonista lo definirei un vivo-non vivo. Vuole fare e contemporaneamente non si ribella al suo destino, ma anzi corre incontro sempre di più a vicende assurde dal finale tragico e comico quasi. Non sono le sue morti a farmelo vedere come un "morto", ma è proprio il suo comportamento simile a tante persone che conosco e che io da sempre chiamo "ignavi". Il loro aspettare seduti che la vita scorra addosso e quando provano a pensare e sembra loro di avere qualche idea brillante finiscono inevitabilmente con il combinare solo guai.
Il protagonista è l'inconsapevole personaggio di un destino a cui nessuno può sottrarsi se la vita prende il sopravvento.
Nella sua atmosfera di incertezza dimostra quanto spesso le nostre vite siano sospese.
Cominciato due giorni fa quasi per scherzo a leggerlo, è un romanzo che mi sento assolutamente di consigliare per la sua attualità.
Lettura veloce, stile semplice non arzigogolato. Può essere un esempio per molti.
venerdì 14 agosto 2009
CONTRO L'INFIBULAZIONE: FERMATE QUESTA PRATICA ORRENDA

L'infibulazione, dal latino fibula, Spilla, è una mutilazione genitale femminile. Non ha alcuna base religiosa ma solo culturale e viene praticata indipendentemente dalla religione in molte società tribali dell'Africa, del sud della penisola araba e del sud-est asiatico.
Circoncisione o infibulazione as sunnah: si limita alla scrittura della punta del clitoride con fuoriuscita di sette gocce di sangue simboliche.
Escissione al uasat: asportazione del clitoride e taglio totale o parziale delle piccole labbra.
Infibulazione o circoncisione faraonica o sudanese: asportazione del clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale.
Il quarto tipo comprende una serie di interventi di varia natura sui genitali femminili.
Queste pratiche sono eseguite in età differenti a seconda della tradizione: per esempio nel sud della Nigeria si praticano sulle neonate, in Uganda sulle adolescenti, in Somalia sulle bambine.
SCANDALO AL SOLE !

Continua il resoconto sulla mia vacanza.
Come tutte le mattine mi faccio una bella doccia calda, mi lavo i capelli e oggi ho deciso che me li sarei asciugati al sole.
Adoro asciugarli così ! Il venticello leggero me li scompiglia, piano piano si asciugano, sento il leggero tepore che penetra nella mia pelle, sto bene.
Non era nemmeno 10 minuti che ero lì con gli occhi chiusi che mi godevo questo piccolo piacere, che già il mormorio cresceva!
Come.... si asciuga i capelli al sole? perchè non va dal parrucchiere? nessuna donna mai fa una cosa del genere!
Perchè? perchè non posso farlo senza essere additata? che cosa ho di diverso?
Oggi la tata mi ha detto qualcosa, fra le tante che faccio, che per gli abitanti del paesino, dove ho la casa, non sono "normali".
Oggi mi sono asciugata i capelli al sole, uso il computer, leggo troppo, non vado a fare la spesa nelle botteghe del paese, l'altro giorno ho preso un caffè al bar, non so fare le tagliatelle a mano e tutte le altre cose che si cuociono in forno e che tengono tutte le donne (almeno queste donne) in cucina per ore e ore.
Mia figlia fa tutti i giorni i compiti, parliamo in inglese, ascolta la musica a volume alto, è simpatica socievole, ho la casa piena di bambini....
Orrore !!!!! Non porto mutandoni di cotone, ma slip di pizzo.
Allora mi sono chiesta se io sono fuori dal mondo a stare in città o siamo qui fuori della civiltà!
Ho cominciato a prendere in considerazione che domani non è da escludere che si presenti alla porta qualche Francescano scalzo circondato di uccelli, lupi e chissà che altro animale con un bastone e che mi chieda la questua .
Stasera sarà meglio che mi prepari, magari qualche pezzo di pane secco, qualche scorza di formaggio o torsolo di mela.
Oppure posso dargli il permesso di andare nell'orto e cogliere i "botton d'oro" che sono delle susine piccole gialle saporitissime. D'altra parte è festa e magari fa piacere anche a lui.
Oppure al massimo posso arrivare a invitarlo a tavola con noi, ma devo per forza farmi il segno della croce se decide di dire la preghiera prima di mangiare?
Sarà abbastanza come ammenda davanti al paese?
Ma la cosa più tragica è che devo stare ancora qui altri 15 giorni.
SEDICENNE STERMINA LA FAMIGLIA A COLPI DI FUCILE
di Alberto Toscano
Parigi - Gli inquirenti francesi, assistiti da vari psicologi, continuano a interrogare il ragazzo di sedici anni che nella notte tra martedì e mercoledì scorsi ha sterminato in Corsica la sua famiglia: padre, madre e due fratellini gemelli di 10 anni. Un gesto di una violenza estrema, compiuto con incredibile determinazione. La strage è accaduta ad Albitreccia, un comune di un migliaio di abitanti, situato sulla costa sud occidentale dell’isola. Lì risiedeva questa famiglia apparentemente senza particolari problemi. Una vita tranquilla, in un villaggio in cui tutti si conoscono, ma in cui adesso nessuno sembra voler parlare del dramma verificatosi dietro la porta accanto.
Il sedicenne ha agito di notte, in un casolare avvolto dalla campagna. Ha preso il fucile da caccia del padre mentre tutti quanti erano a letto. L’adolescente è andato a scovare le cartucce e ha caricato l’arma. Poi è andato nella stanza dei genitori, colpendoli uno dopo l’altro mentre dormivano. L’uomo di 45 anni e la donna di 43 sono certamente morti sul colpo. Il sedicenne ha sparato a pochi metri di distanza dal suo obiettivo, senza lasciare alcuna possibilità di scampo ai genitori.
Infine l’adolescente ha pensato ai fratellini. Anche in quel caso due proiettili hanno fatto strazio dei loro corpi. Una strage inspiegabile, se non sulla base di un dissidio per futili motivi tra l’adolescente e i genitori, che temevano per le sue scappatelle e volevano impedirgli di uscire troppo spesso di casa nelle ore serali.
Certo il giovanissimo assassino era in stato confusionale. Una volta compiuta la strage, sembra essere uscito di casa per vagare nella notte tra i vacanzieri e gli abitanti del suo villaggio e delle località vicine. Alla fine è arrivato a Porticcio, una deliziosa stazione balneare del dipartimento della Corsica del sud, attualmente affollata di turisti. Forse era stata proprio quella la ragione della lite tra il ragazzo e i genitori: il desiderio di trascorrere la notte fuori, tra i vacanzieri e tra i camping della costa di Porticcio e dintorni.
La giornata di mercoledì è trascorsa mentre il sedicenne cercava di svagarsi a Porticcio e mentre nessuno immaginava la situazione esistente a casa sua. Poi l’adolescente ha incontrato un amico e ha deciso di raccontargli la verità. È stato quest’ultimo a recarsi alla locale stazione della gendarmeria per raccontare l’intera vicenda. I gendarmi sono andati a verificare se ci fosse qualcosa di vero e così ieri mattina, oltre ventiquattro ore dopo la strage, si è scoperto che il racconto corrispondeva perfettamente all’accaduto. L’autore del massacro, che continuava a vagare per le vie e per le spiagge delle località turistiche della zona, è stato facilmente rintracciato e fermato dai gendarmi. Ben presto il suo fermo è stato ufficializzato e inchiesta è passata sotto il controllo della competente autorità giudiziaria.
L’adolescente sembra aver ammesso le proprie colpe senza fornire alcuna spiegazione logica e coerente. Negli ultimi giorni ha dormito pochissimo e continua a essere in stato confusionale. Gli inquirenti lo hanno ascoltato per ore, ma lui ripete ciò che ha fatto senza cercare, così almeno sembra, particolari giustificazioni al proprio comportamento. Oggi un’équipe di psicologi dovrebbe tentare di comprendere meglio la dinamica dei fatti, che però restano tragicamente chiari: un adolescente che pareva normalissimo, amato e rispettato dagli amici del suo villaggio, si è tramutato da un momento all’altro in un killer senza il minimo scrupolo.
Parigi - Gli inquirenti francesi, assistiti da vari psicologi, continuano a interrogare il ragazzo di sedici anni che nella notte tra martedì e mercoledì scorsi ha sterminato in Corsica la sua famiglia: padre, madre e due fratellini gemelli di 10 anni. Un gesto di una violenza estrema, compiuto con incredibile determinazione. La strage è accaduta ad Albitreccia, un comune di un migliaio di abitanti, situato sulla costa sud occidentale dell’isola. Lì risiedeva questa famiglia apparentemente senza particolari problemi. Una vita tranquilla, in un villaggio in cui tutti si conoscono, ma in cui adesso nessuno sembra voler parlare del dramma verificatosi dietro la porta accanto.
Il sedicenne ha agito di notte, in un casolare avvolto dalla campagna. Ha preso il fucile da caccia del padre mentre tutti quanti erano a letto. L’adolescente è andato a scovare le cartucce e ha caricato l’arma. Poi è andato nella stanza dei genitori, colpendoli uno dopo l’altro mentre dormivano. L’uomo di 45 anni e la donna di 43 sono certamente morti sul colpo. Il sedicenne ha sparato a pochi metri di distanza dal suo obiettivo, senza lasciare alcuna possibilità di scampo ai genitori.
Infine l’adolescente ha pensato ai fratellini. Anche in quel caso due proiettili hanno fatto strazio dei loro corpi. Una strage inspiegabile, se non sulla base di un dissidio per futili motivi tra l’adolescente e i genitori, che temevano per le sue scappatelle e volevano impedirgli di uscire troppo spesso di casa nelle ore serali.
Certo il giovanissimo assassino era in stato confusionale. Una volta compiuta la strage, sembra essere uscito di casa per vagare nella notte tra i vacanzieri e gli abitanti del suo villaggio e delle località vicine. Alla fine è arrivato a Porticcio, una deliziosa stazione balneare del dipartimento della Corsica del sud, attualmente affollata di turisti. Forse era stata proprio quella la ragione della lite tra il ragazzo e i genitori: il desiderio di trascorrere la notte fuori, tra i vacanzieri e tra i camping della costa di Porticcio e dintorni.
La giornata di mercoledì è trascorsa mentre il sedicenne cercava di svagarsi a Porticcio e mentre nessuno immaginava la situazione esistente a casa sua. Poi l’adolescente ha incontrato un amico e ha deciso di raccontargli la verità. È stato quest’ultimo a recarsi alla locale stazione della gendarmeria per raccontare l’intera vicenda. I gendarmi sono andati a verificare se ci fosse qualcosa di vero e così ieri mattina, oltre ventiquattro ore dopo la strage, si è scoperto che il racconto corrispondeva perfettamente all’accaduto. L’autore del massacro, che continuava a vagare per le vie e per le spiagge delle località turistiche della zona, è stato facilmente rintracciato e fermato dai gendarmi. Ben presto il suo fermo è stato ufficializzato e inchiesta è passata sotto il controllo della competente autorità giudiziaria.
L’adolescente sembra aver ammesso le proprie colpe senza fornire alcuna spiegazione logica e coerente. Negli ultimi giorni ha dormito pochissimo e continua a essere in stato confusionale. Gli inquirenti lo hanno ascoltato per ore, ma lui ripete ciò che ha fatto senza cercare, così almeno sembra, particolari giustificazioni al proprio comportamento. Oggi un’équipe di psicologi dovrebbe tentare di comprendere meglio la dinamica dei fatti, che però restano tragicamente chiari: un adolescente che pareva normalissimo, amato e rispettato dagli amici del suo villaggio, si è tramutato da un momento all’altro in un killer senza il minimo scrupolo.
giovedì 13 agosto 2009
LETTERA A LEONARDO DA VINCI

( di Lorena B.)
"Qualche anno fa lessi un racconto fantastico in cui si diceva che tu eri un uomo dei nostri giorni, geniale con tutte le conoscenza della nostra epoca e che per uno strano scherzo del destino eri stato proiettato 500 anni avanti nel futuro, ma contemporaneamente anche 500 anni indietro nel tempo nel 1500.
Non so se veramente potrà essere tutto vero, ma la tua genialità è indiscutibile.
Mi rivedo in te non per gli studi o i dipinti, ma nel tuo essere unico.
Le emozioni, le passioni, l'amore ti ha tenuto per mano, sospinto, e forse spinto, spronato, quando hai dipinto, hai inventato, quando la tua intelligenza ha dovuto essere rinchiusa ai capricci dei potenti e dei tuoi nemici.
Che cos'è in fin dei conti la vita se non c'è la passione, l'amore in tutto quello che fai?
Come è possibile inventare se non sei spinto da un altro al tuo fianco?
C'è chi ha una musa ispiratrice, chi lo fa perchè i sentimenti danno una nuova forza.
La tua sessualità che ti ha portato alla follia artistica, alla genialità in tutti gli aspetti così multiformi.
Ogni figura è ambivalente, potrebbe essere uomo o donna. Tutte hanno quel sorriso beffardo, proprio nei confronti della vita, contro chi arrivò perfino ad accusarti di sodomia.
Eppure il tuo percorso è costellato di giovanissimi ragazzi. E di loro, di ognuno di loro eri innamorato, ognuno di loro ti ha ispirato sicuramente un capolavoro.
L'Amore, come vorrei che alcune persone lo capissero! Perchè c'è chi ha paura del sentimento che da luce alla vita, che non fa vedere nemmeno il male dove è radicato.
Senza Amore si muore dentro, non c'è più luce, solo tenebre.
Tu che hai messo l'uomo al centro dell'universo, l'hai reso quasi più importante di Dio. Tanto importante che avresti voluto, come Icaro, volare in alto, alzare i piedi da terra e andare verso di Lui? Per chiedere cosa?
La vita sentimentale abbraccia in un solo nodo il lavoro d'artista. Quanti padri fondatori delle arti più belle, dalla filosofia alla fisica, hanno costellato il loro camino con un atto d'amore che è durato un'eternità.
Non importa il grande gesto, basta anche solo una compagna accanto.
E la storia della vita di tanti uomini e donne ne è piena.
Spesso quando ammiriamo le opere di un artista non ci rendiamo conto che ammiriamo il risultato delle sue passioni, quelle che poi l'hanno consegnato nelle mani della gloria che l'ha reso immortale.
Mi sento vicino a te, come donna che ama !"
ULISSE di JOYCE (libro)
Lunedì 10 Agosto 2009 ho cominciato a leggere l'ULISSE di Joyce.
Dove mi porterà tutto questo?
Tutti mi dicono che alla fine troverò qualcosa. Se guardo il libro vedo solo un ammasso di pagine da leggere.
Lettura non facile, devo ricorrere qualche volta al vocabolario.
Sono caparbia, testarda: so che arriverò in fondo.
Mi dispiace soltanto non avere più tempo. Per poterlo leggere lo tengo accanto a me sul tavolo, ogni tanto vado avanti due pagine.
Chissà perchè quando lo apro la prima cosa che mi succede è un dolore forte alla base del cranio di dietro.
Sto somatizzando? Ho già trovato nei primi righi la stupidità e la superficialità di alcuni individui che ho conosciuto.
Mi auguro buona lettura
Dove mi porterà tutto questo?
Tutti mi dicono che alla fine troverò qualcosa. Se guardo il libro vedo solo un ammasso di pagine da leggere.
Lettura non facile, devo ricorrere qualche volta al vocabolario.
Sono caparbia, testarda: so che arriverò in fondo.
Mi dispiace soltanto non avere più tempo. Per poterlo leggere lo tengo accanto a me sul tavolo, ogni tanto vado avanti due pagine.
Chissà perchè quando lo apro la prima cosa che mi succede è un dolore forte alla base del cranio di dietro.
Sto somatizzando? Ho già trovato nei primi righi la stupidità e la superficialità di alcuni individui che ho conosciuto.
Mi auguro buona lettura
QUINDICENNE IN COMA ETILICO DOPO LA FESTA

La ragazza napoletana si è sentita male sulla spiaggia di Torre Lapillo. Salvata dall´intervento rapido di un bagnino e dal 118
di Alessandra Bianco
LECCE - Notte drammatica in Salento: una quindicenne in coma etilico, e alcune decine di minorenni così ubriachi da dover ricorrere ai medici. Complici le stelle, il mare e una notte magica, quella di San Lorenzo. E tra un bicchiere di vino e una bottiglia di birra, tante, troppe, le telefonate al 118 per l´abuso di alcol. Fin dalle prime ore della serata, tra le più attese dell´estate, le chiamate al pronto intervento hanno tristemente raggiunto i numeri a due cifre, circa 80, a conferma che il consumo di etanolo sta crescendo in maniera esponenziale soprattutto tra le persone di giovane età. La diagnosi riscontrata è stata sempre la stessa: stato di ubriachezza.E se i salentini hanno seguito i divieti posti dall´ordinanza emessa dal ministero degli interni e dalla capitaneria di porto che vietava i falò sulla spiaggia, non ci sono state violazioni in questo senso che abbiano dato origine ad incendi, si sono decisamente rifatti alzando il gomito. L´episodio più grave a Torre Lapillo dove una quindicenne napoletana è finita in ospedale per coma etilico. La ragazza si trovava, con un gruppo di coetanei, sulla spiaggia di Punta Prosciutto, ma ad un certo punto, vero le due di notte, ha perso conoscenza. Dei suoi amici, nessuno è stato in grado di soccorrerla, erano tutti ubriachi. I ragazzi incapaci di intendere e di volere la trascinavano sulla spiaggia, quando un bagnino di uno stabilimento vicino, si è accorto della situazione.Il suo intervento è stato provvidenziale. È riuscito ad impedire che la giovane soffocasse e l´ha portata subito nel bar che si trova nella piazzetta centrale di Torre Lapillo. Lì è arrivata l´ambulanza del 118 della zona che ha trasferito la giovane al pronto soccorso dell´ospedale impedendo l´arresto respiratorio e cardiocircolatorio. Conseguenze gravi a cui va incontro un soggetto che, per l´elevata quantità di alcol ingerita, passa dallo stato di ubriachezza conclamata al coma etilico, stato neurologico in cui la persona è completamente priva di conoscenza.
di Alessandra Bianco
LECCE - Notte drammatica in Salento: una quindicenne in coma etilico, e alcune decine di minorenni così ubriachi da dover ricorrere ai medici. Complici le stelle, il mare e una notte magica, quella di San Lorenzo. E tra un bicchiere di vino e una bottiglia di birra, tante, troppe, le telefonate al 118 per l´abuso di alcol. Fin dalle prime ore della serata, tra le più attese dell´estate, le chiamate al pronto intervento hanno tristemente raggiunto i numeri a due cifre, circa 80, a conferma che il consumo di etanolo sta crescendo in maniera esponenziale soprattutto tra le persone di giovane età. La diagnosi riscontrata è stata sempre la stessa: stato di ubriachezza.E se i salentini hanno seguito i divieti posti dall´ordinanza emessa dal ministero degli interni e dalla capitaneria di porto che vietava i falò sulla spiaggia, non ci sono state violazioni in questo senso che abbiano dato origine ad incendi, si sono decisamente rifatti alzando il gomito. L´episodio più grave a Torre Lapillo dove una quindicenne napoletana è finita in ospedale per coma etilico. La ragazza si trovava, con un gruppo di coetanei, sulla spiaggia di Punta Prosciutto, ma ad un certo punto, vero le due di notte, ha perso conoscenza. Dei suoi amici, nessuno è stato in grado di soccorrerla, erano tutti ubriachi. I ragazzi incapaci di intendere e di volere la trascinavano sulla spiaggia, quando un bagnino di uno stabilimento vicino, si è accorto della situazione.Il suo intervento è stato provvidenziale. È riuscito ad impedire che la giovane soffocasse e l´ha portata subito nel bar che si trova nella piazzetta centrale di Torre Lapillo. Lì è arrivata l´ambulanza del 118 della zona che ha trasferito la giovane al pronto soccorso dell´ospedale impedendo l´arresto respiratorio e cardiocircolatorio. Conseguenze gravi a cui va incontro un soggetto che, per l´elevata quantità di alcol ingerita, passa dallo stato di ubriachezza conclamata al coma etilico, stato neurologico in cui la persona è completamente priva di conoscenza.
mercoledì 12 agosto 2009
UN GOCCIOLINO DI CAFFE'.....

Sono le 18,20 e ho già bevuto la bellezza di 7-8 caffè.
Tutta colpa della tata. Mi vede qui al computer che scrivo o leggo e arriva con la tazzina fumante... signora, un gocciolino di caffè, le fa bene...
A cosa mi fa bene non lo so, ma diamo retta ad una persona di una certa età che probabilmente delle vita ne sa più di me!
Insomma a furia di gocciolini mi sembra sempre di avere questa tazzina in mano.
Non è che veramente mi da problemi, penso che sia il modo come è fatto.
Mentre in città andiamo al bar o a casa la "macchinetta" viene messa sul fornello del gas, qui in montagna viene appoggiata delicatamente su un lato del ripiano della stufa a legna.
Forse sentirà il calore della casa, il calore che piano piano l'avvolge, l'amore con cui viene preparata, miracolo! il caffè è buono e si beve bene.
Sono andata a controllare anche la marca, per vedere se ci fosse qualche tipo particolare che non conosco.
Macchè è una ditta sconosciuta, l'odore del barattolo aperto è nauseabondo eppure il sapore del liquido è divino.
Non pensate nemmeno per un istante che voglio trasferirmi qui per il caffè, non ci penso nemmno!
Sono un animale da città che ogni tanto sconfina in montagna.
Mi ci vedete in mezzo a frotte di donne che passano il tempo a chiaccherare nei tre negozi che ci sono? Oppure ad avere la porta aperta perchè così la vicina entra tranquilla a passare qualche ora?
Già in due giorni le mie regole con mia figlia hanno fatto il giro del paese.
Orrore !!!!!!!!!!
In queste sere ho "buttato" fuori alle 22 in punto tutti i bambini che si erano accampati in casa mia. Ieri sera si sono affacciate anche due mamme! Alle 21,30 giu di lì non ne potevo più e ho urlato...tuttiiiiiiiiii fuori ognuno a casa sua, sono stanca voglio andare a letto....
Si sa che con le buone maniere si ottiene tutto.
Ho pensato anche che forse quest'anno la comunicazione con il genere umano non è proprio in cima ai miei pensieri e desideri.
Però quasi quasi un gocciolino di caffè lo prenderei ancora volentieri ......
Però quasi quasi un gocciolino di caffè lo prenderei ancora volentieri ......
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