SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)
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28/10/2009, ore 14:09 - Ridotti anche i premi in denaro
di: Antonio Rispoli Si vede che le casse statali sono totalmente vuote, più di quello che ci dicono. Al punto che lo Stato ha deciso di tassare le "lodi" al liceo. Sì, quella parolina magica che dà un segno distintivo agli alunni meritevoli che raggiungono un voto di 100/100 all'esame di Stato alla fine del quinto anno. Infatti, secondo una legge del 2007, chi raggiunge quel risultato, ha dirito ad un premio in denaro, che il Governo Prodi fissò in 1000 euro. Con una circolare emanata questa estate, ma di cui pochi erano a conoscenza, non solo il premio è stato abbassato a 650 euro, ma è stato anche equiparato al pagamento di un lavoro a tempo determinato. Quindi deve essere tassato con ritenuta d'acconto del 20%. Non solo: i licei che hanno avuto questi studenti bravissimi sono equiparati ad un datore di lavoro, quindi devono compilare i CUD relativi. Una complicazione burocratica di cui la scuola non sentiva certo la mancanza.Secondo la circolare, questa tassazione è una cosa dovuta, in quanto la legge non specifica che la somma è esentasse; ma di certo non è una scelta che incentiva gli studenti.
Nei mesi scorsi qualcuno mi ha detto che dovevo chiudere tutto e cercare me stessa. Non ricordo le parole precise e non ho voglia di andare a cercare l'email. Ma il senso era più o meno così. A distanza posso dire che il mio cammino l'ho fatto, anche se ancora non è finito e chissà se arriverò mai in fondo! Spesso ho corso per arrivare, spesso rallentando perchè la voglia non c'era. Ma la meta era dimostrare a quella persona che non si era sbagliata su di me, che potevo fare qualcosa. La mia volontà davanti a tutto, i miei pensieri le mie ire le mie delusioni le mie speranze..... Momenti passati a cercare di combattere la voglia di cadere nella depressione più nera: andare a letto chiudere le persiane la porta di casa smettere di fare ogni cosa e stare sola con me stessa a compiangermi. Ma mi conoscete ormai molto bene NON SONO SOLA. Io ho sempre avuto accanto una persona terribile, ME STESSA, che mi ha sempre costretto a guardarmi in faccia a criticarmi mi sono sentita presa a calci quando lo stimolo a continuare non c'era più. Mi sono ritrovata a prendere i libri in mano e a leggere, a mettermi davanti all'armadio e cercare il vestito che in quel momento doveva far risaltare la mia figura. Curare la mia persona come se in quel momento avessi un appuntamento con l'uomo più bello e affascinante e sul quale dovevo fare colpo per piacere. Non mi sono mai truccata non ho mai usato abiti sgarcianti o appariscenti. Ma soltanto pensare a me stessa mi ha sempre stimolato. All'inizio i passi svogliati incerti, la testa che scoppiava e sentire una mano tante mani che mi tiravano per ritornare indietro e riabbandonarmi a quella meravigliosa sensazione di abbandono e di impotenza. Stare a letto a pensare che la vita è tutta uno schifo, che nonostante uno si dia da fare, inventi le cose più assurde per migliorasi per avere successo, non ci riesci. Che la morte la malattia ti possono colpire nel momento più felice quello in cui credi che hai avuto tutto dalla vita e che niente ti può succedere. Ma poi in fin dei conti cos'è il successo o le normali azioni della nostra vita? Solo esclusivamente convenzioni schemi mentali che ci costruiamo come scatole da aprire e chiudere a seconda della circostanza i cui ci troviamo. ME STESSA! il nemico più odiato che ognuno di noi possa avere. ME STESSA! che ti mette di fronte ai tuoi errori ai tuoi sbagli ai tuoi difetti. Ma anche alle tue debolezze. E allora diventa una lotta ogni giorno ogni istante, in cui vorresti vincere e non ce la fai, perchè ME STESSA è sempre lì davanti a ricordare a farti ricordare che non sei nessuno che la vita è dura che niente ti viene regalato e che, non è detto, che se anche affronti il gigante al posto di Golia riuscirai a vincere. Perchè? ma perchè molto spesso è come se tu fossi un Don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento. Incontriamo persone: crediamo di amarle o almeno abbiamo l'illusione che ci amino e poi ci ritroviamo soli. Soli perchè l'altro non è noi, non ha le stesse nostre esigenze la nostra stessa voglia di fare le cose, i nostri stessi pensieri. Spesso dopo l'idillio iniziale in cui l'abbiamo visto come un dio o una dea, nonostante la sua bruttezza fisica, cambia tutto perchè quella "bruttezza" esterna diventa poi la sua bruttezza interna. Non è vero che ci sono eccezioni. Chi è bello dentro lo è sempre anche fuori. E non parlo di Miss Mondo, quella è solo una vetrina, io penso a persone che riescono a dire le cose come sono realmente a non nascondersi, persone che danno tutta se stessa per l'altro. Ma spesso per non dire sempre non ce ne rendiamo conto preferendo la difficoltà di una persona che ci far stare male, per poi finire semplicemente a stare peggio. ME STESSA, ripeto il nemico più odiato che ci accompagna tutta la vita, ma è la nostra vocina interna che noi non ascoltiamo mai. Molto spesso alcuni vanno alla ricerche degli altri con atteggiamenti patetici frasi buttate lì per attirare. Attirare chi? Solo anime in pena persone che rispondono alla frustrazione con la loro frustrazione. Non li condanno, dico soltanto che penso che non hanno mai trovato nessuno come me che ha detto loro di cercare se stesso. La ricerca esterna non porterà mai da nessuna parte solo ad una depressione maggiore. Finchè noi non riusciremo a combattere con la BESTIA che è dentro di noi e arrivare a camminarci insieme, come nemici è vero, ma come nemici che si rispettino, il nostro cammino sarà solo un lungo Inferno. Ma se non avremo la fortuna di uscirne fuori come Dante, che aveva come guida Virgilio, rimarremo tutta la vita lì dentro a girovagare a cercare una via d'uscita che non arriverà mai.
I quattro "rimedi" fondamentali che il noto filosofo dell'antica Grecia consiglia per conseguire la vera padronanza di noi stessi e acquistare, così, una felicità duratura. Il pensiero di Epicuro non rappresenta solo uno dei vertici più alti raggiunti dalla cosiddetta filosofia ellenistica, ma si delinea sicuramente come uno dei messaggi più profondi lasciati in eredità all'uomo occidentale. La notorietà e la fortuna della filosofia di Epicuro sono legate, soprattutto - ma non solo - al quadrifarmaco, ovvero ai quattro "rimedi" che permettono al saggio di acquisire, diventando padrone di sé, la vera pace dell'anima e, quindi, una felicità consistente e duratura. Vediamo, dunque, da vicino in cosa consistono questi quattro "rimedi": - I timori degli dèi sono vani. Gli dei esistono, ma non si occupano di noi, poiché vivono in una dimensione assolutamente imperturbabile e di a-mondana beatitudine; - Non bisogna temere la morte, perché, essendo noi composti di atomi, essa altro non è che la loro dissoluzione, per cui quando c'è la morte non ci siamo noi e viceversa; - Il piacere, se correttamente inteso, cioè come mancanza di dolore, come assenza di turbamento, di desiderio, è alla portata di tutti; - Il male e il dolore corporei sono di breve durata, o, al limite, sono facilmente sopportabili; se, poi, sono riferiti all'anima, per liberarsene è sufficiente rintracciarne la genesi fallace: gli errori della mente e le false opinioni.Ma leggiamo un passo particolarmente famoso dello stesso Epicuro, che invita l'uomo di qualsiasi età a dedicarsi alla filosofia, la quale in ogni momento può aiutarci a conseguire saggezza e felicità: "Non aspetti il giovane a filosofare, né il vecchio si stanchi di farlo: nessuno è troppo giovane o troppo vecchio per la salute dell'anima. Chi dice che non è ancora giunta l'età di filosofare o che è già trascorsa, è come se dicesse che non è ancora o non è più l'età per essere felici. Per questo devono filosofare sia il giovane che il vecchio: il vecchio per rimanere giovane nei beni, grazie al ricordo gradito del passato; il giovane per ( poter) essere insieme giovane e vecchio, non avendo timore riguardo al futuro. Bisogna, dunque, cercare di ottenere tutto ciò che procura la felicità, perché, se abbiamo questa, abbiamo tutto, ma, se manca, facciamo di tutto per averla".
"Cara Lorena, un'ora fa mi trovavo in un supermercato e davanti a me c'era una donna anziana. Quando stava per uscire è suonato l'allarme alla porta. Il sorvegliante ha aperto la borsa e vi ha trovato un pezzo di carne e un paio di calze di lana..."
VERGOGNATEVI TUTTI !!!! CON QUELLO CHE COSTA DARA UNA BOTTA AD UN TRANS QUELLA DONNA CI CAMPAVA DIECI MESI. UNA SOCIETA' CHE OBBLIGA I PROPRI VECCHI A RUBARE PER VIVERE NON E' DEGNA DI CHIAMARSI SOCIETA' CIVILE.
VERGOGNA VERGOGNA E ANCORA VERGOGNA................
"Il sabato del villaggio" mi ha fatto ricordare un uomo che lo adora, legge solo quello in continuazione. Gli dissi che mi sembrava un po' fissato che esistono miliardi di libri.
Mi sono collegata a Facebook volevo sapere qualche risultato delle primarie di ieri. Ho "beccato" un assessore. Ridendo e scherzando ho buttato là dei camini del calduccio dei riflessi di luce sui corpi davanti. Ha accettato subito l'invito, declinando però perchè doveva andare a Roma.
Vi è mai capitato di pensare una cosa e in base a quello che scaturisce cominciare a riflettere che non era quella persona accanto che volevate, ma un'altra completamente diversa e non sapete se succederà mai?
La vita è così, ma come è il nome del nostro blog?.... W LA VITA.... e si va avanti.... con i sogni nel cassetto!
I servizi segreti britannici cercano sul web un consulente "geniale e inventivo" come il personaggio "Q" di tanti film di James Bond. L'offerta sul sito dell'MIS.
OGGI PICCOLA GIRATINA NEL MERCATINO DELL'USATO E IN MEZZO A TANTI LIBRI NE HO TROVATI ALCUNI INTERESSANTI. VI DICO SOLTANTO CHE HO SPESO POCHI EURO E MI SONO FATTA FELICE CON POCO !
- Glenn Cooper
LA BIBLIOTECA DEI MORTI
Editrice NORD
- Marcello Craveri
SANTE E STREGHE
Universale Economicaa Feltrinelli
- Primo Levi
LA CHIAVE A STELLA
Einaudi
- Giuseppe Giacosa
UNA PARTITA A SCACCHI
Attilio Barion Editore - 1920
Come al solito mi riservo il tempo necessario per leggerli e poi commentarli insieme a Voi. Buona lettura
Ricordo ancora quando mia figlia aveva poco più di tre anni, una mattina mi si avvicinò nel lettone e mi fece capire che io non l'amavo perchè lei non sapeva parlare bene come gli altri bambini. La sua faccina triste mi è rimasta impressa nella mente e difficilmente questo ricordo se ne andrà. Da allora sono passati tanti anni, la mia tenacia la mia forza sono cresciute per affrontare il lungo cammino che abbiamo intrapreso. Lei aveva percepito il mio smarrimento, la mia delusione, la mia sconfitta. Sentimenti assurdi, se ci penso, ma credo che molti genitori entrano in questo stato di frustazione e di confusione, quando i propri figli non sono come li hanno immaginati. Ora non ci sono problemi: è una bambina vivace intelligente socievole sempre sorridente. Stasera ho scoperto che di nascosto sta studiando il cinese, e ha meno di dieci anni. Sa l'inglese molto bene e ora il cinese. La lingua del futuro. Mi ha confidato che è dalla prima elementare che lo sta studiando e quest'anno la sua "maestra", che poi è solo una compagna di classe le sta insegnando a scriverlo, e riesce anche a fare gli ideogrammi più difficili molto bene. Nel lungo periodo di cinque anni che abbiamo camminato a fianco per raggiungere il sospirato traguardo mi sono arrabbiata ho pianto mi sono demoralizzata, ma poi sono sempre risorta e ho moltiplicato le mie forze per tutte e due. Il percorso si è sviluppato non solo con incontri plurisettimanali con una logoterapista, che negli anni mi è diventata più cara di una sorella, ma è stata tutta la fatica e lo stress cui ho sottoposto mia figlia a casa. Ore e ore a ripetere le parole, a costruire i discorsi. Se riuscivo in una cosa me ne mancavano altre mille da sistemare. In questo cammino mi sono ritrovata sola con lei. Solo con l'aiuto delle nostre forze. Ma sapete una cosa? Non ricordo più le difficoltà avute. Ormai siamo arrivate al successo dell'impresa e l'unica cosa che posso fare è gioire di quello che abbiamo raggiunto. Quando dico che sono stanca è vero! io sono stanca, ma poi penso a tutto il cammino che lei ha dovuto affrontare, come ha dovuto da zero costruirsi qualcosa. Ma il suo qualcosa adesso è molto meglio di altri. Di ogni cosa parliamo e spieghiamo perchè succede. Non è un'acquisizione naturale come altri che poi non sanno darsi una spiegazione, lei riesce ad entrare nell'anima delle cose. Non la lascerei mai sola ad affrontare l'ignoto se prima non le avessi fatto un corso di "sopravvivenza". Ho iniziato a scrivere con la ferma intenzione di raccontare una favola e forse un giorno la scriverò, ma poi con mia figlia accanto che sta scrivendo gli ideogrammi in cinese con una serietà che non ho mai riscontrato in nessuna persona adulta, il mio cuore si è aperto in una confidenza. Cosa vuol dire gioire? Dire semplicemente che sono contenta, come posso non affermare che stasera e sempre nella "camera della mia e della sua testa c'è una magnifica festa"?