(di Lorena B.G.)"Ultimamente c'è chi mi ha detto che vorrebbe giocare una partita a scacchi con Te.
Io non so giocare a scacchi e sono una donna. E' possibile che tu che racchiudi in Te il giocatore perfetto, le regole, la scacchiera e i pezzi saresti capace di farlo da uomo?
Se la nostra comprensione umana non arriva a superare questa divisione fra materia e spirito e ancora non siamo capaci di entrare nella tua dimensione, è possibile che Tu, che hai mandato Tuo Figlio sulla terra in carne e ossa, riusciresti ad avvicinarti a noi?
Come può chi aspira a giocare con Te essere sicuro che tu non conosci una mossa che solo lui sa? Se il tuo essere comprende in Te ogni cosa, comprende anche lui e quindi quel suo affaticarsi a cercare anche solo di arrivare ad una partita patta, sarà inutile e vano. Perchè sarebbe dentro di Te e quindi Tu, il giocatore perfetto, giocherai sempre e solo contro Te stesso!
Il desiderio di un uomo di una vita intera e poi arrivare ad essere beffeggiato da Te!
Hai mai provato a giocare con una donna?
Una partita l'abbiamo persa, quella con il serpente, ma se il bene e il male hanno la stesa origine, allora Tu sei l'altra metà. E io, donna, conoscendo già la prima metà, non dovrei avere problemi a tenere testa alla seconda.
Senza superbia, ma alla pari. O Tu lasci i tuoi poteri o li dai anche a me.
Come mai Einstein è arrivato alla teoria della relatività, una mossa degli scacchi che ti è piaciuta e gli hai concesso un premio?
Una mossa che Tu hai considerato geniale? Ma la mossa geniale avviene una volta sola, allora è per questo che Einstein non riuscì mai ad avvicinarsi troppo alla comprensione dei quanti! La seconda mossa geniale non c'è mai stata!
E se fosse nato un altro giocatore geniale, che invece di una mossa riuscisse veramente a farne due, cosa gli regaleresti? Il segreto della Particella di Dio?
Mettiamo invece che Tu giocassi una partita con me, se non ricordo male negli scacchi esistono regole certe, ma non esistono regole precise, ma solo quelle che vengono stabilite e accettate dai giocatori stessi.
Ti ho detto che non so giocare, conosco a mala pena le regole fontamentali, quei quadrati bianchi e neri mi si rincorrono davanti agli occhi in un carosello che mi fa vedere che il Cavallo sale sulla schiena del Re e lo incita a vincere una corsa nell'ippodromo della scacchiera. I Pedoni usano come spade per combattere fra loro i mattoni delle Torri. Cosa c'è rimasto ? La Regina e l'Alfiere? E se l' Alfiere si facesse pulire gli stivali dalla Regina sarebbe troppo?
Come pensi che giocherebbe una donna?
In maniera logica, stando attenta ad ogni mossa, calcolando le prossime mosse sue e dell'avversario, cioè Tu?
Tirando fuori formule matematiche complesse o cercando di ricordare tutte le più importanti aperture?
Oppure in maniera istintiva e intuitiva, che poi è la realtà che ci contraddistingue?
Come pensi che finirebbe una partita con me? Patta? O abbandoneresti?Perchè? Ma è molto semplice, perchè una donna non ha regole e non le segue, segue sempre e solo l'istinto e l'intuito ed il cuore, e in questi casi niente calcoli, ma tanti errori. Così tanti che però spesso si finisce col vincere.
Se Tu hai dentro di Te tutte le regole dell'uomo, non sai mai invece come può comportarsi una donna.
E' questa la nostra forza o la nostra debolezza?
Comunque dormi sonni tranquilli, se dormi, perchè non ho nessuna intenzione di giocare una partita a scacchi con Te. Questo non è il mio sogno e non posso appropriarmene e comunque non lo voglio.
Magari un giorno ti sfiderò a Tressette, in questo gioco sono brava e magari è più rilassante per tutti e due. Niente lampo, niente incremento, niente Caro-Kann, niente di niente solo una partita per fare due risate e stare insieme."