SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

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martedì 27 settembre 2011

Norma «anti-blog», la Rete si mobilita

Multe per migliaia di euro per chi non rettifica Proteste bipartisan: da Cassinelli (Pdl) a Di Pietro (Idv)


Le proteste del Popolo Viola nel 2010 (Emblema)
Le proteste del Popolo Viola nel 2010 (Emblema)
MILANO- La chiamano «norma liberticida». I più agguerriti anche «misura fascista». Sta di fatto che il comma 29 del Ddl Alfano sulle intercettazioni, sta già facendo discutere. Anche molto. Già perché equipara i blog ai siti di informazione. E prevede una multa di 12 mila euro per la mancata rettifica entro 48 ore. Ma il web non ci sta. Il tam tam è già cominciato. E dalla piazza virtuale si è passati a quella reale. Giovedì una manifestazione a Roma, in piazza del Pantheon. L'ITER- Insomma il governo ci riprova. Insieme con il Ddl intercettazioni rispunta anche le norma che fece arrabbiare gli internauti (e non solo) nel 2010. Basterà una richiesta dalla persona citata dal blog e avrà diritto alla rettifica senza che la «testata» possa replicare a sua volta. In caso di inadempienza si incorre in una multa che può arrivare a 12 mila euro. Ora per essere approvato, il disegno di legge deve passare l'iter parlamentare, partendo dalla Camera. Si comincia a discutere martedì. La maggioranza punta a un'approvazione rapida, ma l'opposizione già storce il naso.
LE PROTESTE - Ma il comma 29 dell'articol0 3 sta scatenando feroci proteste sul web. Gruppi Facebook, Twitter, blog. Tutti insieme chiedono l'abolozione. «Questo è un ricatto», o peggio: «Vogliono imbavagliare tutti». «Loro attaccano noi, noi attaccheremo loro. Restiamo in attesa di nuove informazioni dal Palazzo. Agiremo di conseguenza», minaccia un altro utente. Ma anche questa volta, il dissenso sembra essere bipartisan. In prima linea c'è il deputato del Pdl Roberto Cassinelli. Proprio lui ripresenterà l'emendamento scritto appunto nel 2010 con alcuni blogger italiani. Ma chiarisce: «Non c'è nessuna volontà di soffocare la libertà della rete, ma forse poca sensibilità nei confronti del fenomeno col quale vogliamo rapportarci». Non è della stesso parere Antonio Di Pietro che dal suo blog attacca: « È un insulto alla libertà e alla democrazia, è una misura fascista». Gli fa eco l'ex ministro Paolo Gentiloni: « L'unica conseguenza di una tale assurdità giuridica sarebbe il blocco di fatto di siti, blog e social network».
«NORME VUOTE»- Antonino Polimeni, avvocato specializzato in diritto dell'informatica, spiega che la norma «così scritta è inapplicabile». Per molte ragioni, ma prima di tutto perché «l'email non ha alcun valore legale. Anzi». Secondo l'avvocato, la legge «serve solo a mettere pressione alla popolazione, nel senso più ampio». Diverso il discorso per le testate giornalistiche, «cambierà tutto». Visto che avendo «una redazione fisica, la notifica potrà arrivare anche con posta certificata».
Benedetta Argentieri
bargentieri@corriere.it
26 settembre 2011(ultima modifica: 27 settembre 2011 11:45)

martedì 20 settembre 2011

Cosa mi metto se...



Pensavo che se fossi invitato a trascorrere una serata da fan di Silvio non ho di sicuro l’abbigliamento adatto.
Una serata da Umberto è remotissima essendo io un terrone convito e orgoglioso di esserlo, ma in ogni caso una bella "canotta" e un paio di pantaloncini puliti si riescono a trovare facilmente

Ho controllato l’armadio e grazie a Dio se dovessi essere invitato da Benedetto posso usare lo stesso abito che ho messo quando mi invitò Giorgio, non penso che il pontefice si offenda se riciclo lo stesso vestito.

Dopo questa scoperta l’ansia mi assale e appena torna a casa mia moglie la invito a verificare se il suo armadio permette di sopperire a tutte le eventuali evenienze sociali, e il responso è amaro:
Se fosse invitata da Elisabetta, Michelle o dalla meno pretenziosa Angela l’urto della cosa è supportato decentemente, ma non abbiamo niente per affrontare serate con Silvio, certo non essendo noi suoi amici o conoscenti la cosa sarebbe remotissima ma resta pur sempre una brutta notizia.

Spero che chi invece ha fatto di Silvio il suo idolo in questi anni di gioia, per lui e per loro, sia fornito di vestiti adatti per passare serate degne di cotanto statista.

E mi raccomando vestite le vostre figlie da "Olgettine" se volete far fare loro strada …ma soprattutto marciapiedi!

domenica 11 settembre 2011

Isola del Sale - Capo Verde

OGGI 11 SETTEMBRE

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Capo Verde - Isola di Santiago

mercoledì 17 agosto 2011

Sorpresa! Silvio s’è dimezzato le tasse



Sebastiano Messina, tenutario della rubrica Bonsai su Repubblica e cronista politico del quotidiano di Ezio Mauro, oggi fa notare una cosina-ina-ina molto interessante:
Avete sentito al telegiornale che per i parlamentari più ricchi il «contributo di solidarietà» sarà raddoppiato. Non il 10 ma il 20 per cento. Allora fate due conti, e vi accorgete che Berlusconi (ultimo reddito conosciuto 40 milioni 897 mila euro) verserà una bella sommetta: 8 milioni 149 mila euro. Poi andate a leggere il decreto, e scoprite che il raddoppio vale solo per l’indennità parlamentare: sui rimanenti 40 milioni e rotti pagherà il 10 per cento, come tutti gli altri. Scendiamo a 4 milioni 74 mila euro. Continuate a leggere, e trovate il comma 1: il contribuente, invece di pagare il contributo di solidarietà, può «optare» per un aumento dell’aliquota del 5 per cento. Voi che dite, Berlusconi opta o non opta? Certo che opta. E zac!, la cifra si dimezza: 2 milioni e 36 mila euro. Credevate che, scrivendo il decreto, si fosse raddoppiato la supertassa, e invece se l’era dimezzata. Ci siamo cascati un’altra volta.
Insomma, Silvio è un vero genio. Anche stavolta ci ha fregati. Tutti.


 http://www.giornalettismo.com/archives/139239/sorpresa-silvio-se-dimezzato-le-tasse/

martedì 16 agosto 2011

La crisi non è per tutti!

Altro che crisi, a Chiuduno (Bergamo) il sindaco leghista si triplica lo stipendio 

Che i leghisti predichino bene e razzolino malissimo è storia nota; del resto sono gli stessi che da oltre un ventennio attingono a piene mani privilegi, vitalizi e stipendi dalla greppia di quella stessa “Roma ladrona” che dicono di  disprezzare tanto. Ma a Chiuduno, paese di 5000 abitanti nel bergamasco, si sono superati: in barba alla crisi e al tanto declamato rigore sui costi della politica hanno aumentato (anzi triplicato) le indennità di carica (gli stipendi) della nuova amministrazione targata Lega tagliando a servizi sociali e cultura.
A sollevare la polemica, gli esponenti della lista civica «Insieme per Chiuduno», che ha governato il paese dal 2006 fino alle ultime elezioni di maggio. L’ex sindaco Mauro Cinquini e i suoi colleghi di lista confrontano i costi annui dell’attuale Giunta, guidata da Stefano Locatelli, e quelli della loro amministrazione: «Facendo una stima, Locatelli e i suoi assessori costeranno al Comune in un anno circa 78.000 euro – spiega Cinquini –, mentre noi per i 12 mesi del 2011 saremmo costati solo 25.000 euro». Aumentato di tre volte, appunto.
Accuse pesanti, confortate da tabelle  che Locatelli (nella foto) non ha smentito. “La nostra amministrazione costerà di più, è vero – afferma il sindaco –, ma tale aumento è dovuto alla differente tipologia di lavoratori che compongono la mia Giunta: gli assessori di Cinquini erano quasi tutti lavoratori dipendenti e come tali percepivano la metà dell’indennità prevista, in quanto aventi diritto a permessi lavorativi.”

venerdì 1 luglio 2011

Vigilia di restare






di
Juan Vicente Piqueras

Tutto è pronto: la valigia,
le camicie, le mappe, la fatua
speranza.
Mi spolvero le palpebre.
Ho messo all’occhiello
la rosa dei venti.
Tutto è pronto: il mare, l’atlante, l’aria.
Mi manca solo il quando,
un diario di bordo, il dove, le carte
di navigazione, venti a favore,
il coraggio e qualcuno che mi ami
come non so amarmi io.
La nave che non c’è, la mani attonite,
lo sguardo intento, le imboscate,
e l’orizzonte un filo ombelicale
sottolineando questi versi sospesi...
Tutto è pronto: è serio, è vano.

Martha L. Canfield