SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)
PER TUTTI
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio (è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro).
Gli amministratori dichiarano di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post.
Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all'autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.
Inoltre qualsiasi racconto o storia che viene scritto non fa riferimento nè a persone nè a luoghi. É solo frutto di fantasia. La vita, la realtà purtroppo accomuna nei fatti molte persone, ma niente è riferito a qualcuno in particolare.
In fine gli amministratori si riservano il diritto di cancellare tutti i commenti che ritengono non opportuni e contro lo spirito dell'informazione, commenti quindi scritti solo per creare confusione.
per info:gold.indi@gmail.com
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venerdì 26 giugno 2009
INDOVINELLO (2)
La soluzione del terzo indovinello è stata trovata dal nostro Lino.
E' appunto L'OMBRA.
A questa velocità finiremo velocemente tutti gli indovinelli!
Comunque bravi, anzi bravissimi.
Ora aspetto anche che SANDRO indovini qualcosa.
Mi dimenticavo....Indi ha accettato di baciare Primo, ma solo se riuscirà a vincire 5 ,e dico 5, partite di scacchi una dietro l'altra, senza patte in mezzo.
Devono essere 5 consecutive.
Ciao
E' appunto L'OMBRA.
A questa velocità finiremo velocemente tutti gli indovinelli!
Comunque bravi, anzi bravissimi.
Ora aspetto anche che SANDRO indovini qualcosa.
Mi dimenticavo....Indi ha accettato di baciare Primo, ma solo se riuscirà a vincire 5 ,e dico 5, partite di scacchi una dietro l'altra, senza patte in mezzo.
Devono essere 5 consecutive.
Ciao
giovedì 25 giugno 2009
INDOVINELLO
Il secondo indovinello è stato risolto ancora dal nostro amico Primo. Ha accettato di baciare Indi.
Di fronte a questa richiesta Indi però si è dimostrato titubante e ha detto ...CI PENSERO'...
Porterà la notte consiglio al nostro amico? Gli sviluppi domattina, Vi terrò aggiornati!
LA SOLUZIONE è IL PETTINE.
Rimane ancora il primo indovinello.
Di fronte a questa richiesta Indi però si è dimostrato titubante e ha detto ...CI PENSERO'...
Porterà la notte consiglio al nostro amico? Gli sviluppi domattina, Vi terrò aggiornati!
LA SOLUZIONE è IL PETTINE.
Rimane ancora il primo indovinello.
LETTERA AD UN NUOVO AMICO
(di Lorena B.G.)
Carissimo,
quante volte ti è sembrato di essere entrato nella vita dalla porta sbagliata?
Non le conti nemmeno più, vero? Posso solo dirti che non sei solo, tanti ti tengono compagnia. Anche quelli che apparentemente sembrano fortunati o sicuri della loro vita e delle loro scelte.
Per quel poco che conosco di te c'è sicuramente nel tuo modo di fare una ricerca di qualcuno o qualcosa che ti dia sicurezza, che ti faccia compagnia. Tu dici che vuoi goderti la vita. Bene.
Non le conti nemmeno più, vero? Posso solo dirti che non sei solo, tanti ti tengono compagnia. Anche quelli che apparentemente sembrano fortunati o sicuri della loro vita e delle loro scelte.
Per quel poco che conosco di te c'è sicuramente nel tuo modo di fare una ricerca di qualcuno o qualcosa che ti dia sicurezza, che ti faccia compagnia. Tu dici che vuoi goderti la vita. Bene.
Ma con quali regole? Sei immerso nel mondo come tutti gli altri e come loro nuoti in questo "mare in tempesta". Uso la parola tempesta perchè nessuno ha una vita piatta senza scossoni. Il tuo muoverti ti fa avvicinare ad altri ed è qui che cominciano i problemi.
Non so se è questa tua nuova libertà che ti fa pensare di poter essere libero di fare quello che vuoi, ma soprattutto di poter fare quello che pensi. Ci sono regole non scritte che governano il mondo e chi non le sa leggere è destinato ad essere allontanato e a vivere la maggior parte del suo tempo in solitudine.
E sai quando te ne accorgi? Quando ritorni a casa, durante il fine settimana o le feste. Questi sono i momenti peggiori, quando ti ritrovi solo e nessuno è accanto a te.
Il tuo essere entrato in contatto con altri non ti ha dato il permesso di credere di poter entrare nei loro giochi. Come tutti ci sono dei posti dove hai ingresso libero, altri dove non sei invitato, altri ancora devi accontentarti di guardare da oltre la rete.
Ci sono rapporti consolidati, altri in via di sviluppo, altri ancora che non si sa mai che direzione possano prendere, ma tu non puoi farne parte: sono contatti iniziati prima di te. E quando tu provi a entrare e uno degli altri si accorge che stai rompendo l'equilibrio già esistente, ecco che vieni allontanato.
Il tuo essere entrato in contatto con altri non ti ha dato il permesso di credere di poter entrare nei loro giochi. Come tutti ci sono dei posti dove hai ingresso libero, altri dove non sei invitato, altri ancora devi accontentarti di guardare da oltre la rete.
Ci sono rapporti consolidati, altri in via di sviluppo, altri ancora che non si sa mai che direzione possano prendere, ma tu non puoi farne parte: sono contatti iniziati prima di te. E quando tu provi a entrare e uno degli altri si accorge che stai rompendo l'equilibrio già esistente, ecco che vieni allontanato.
Non rimanerci male, un po' te le sei voluta. Sapessi quanto è difficile nella vita capire che non si può andare dove si vuole, ma soprattutto con chi si vuole.
L'aver accettato la tua vicinanza non è detto che ha fatto accettare la tua presenza.
Il tuo muoverti è gentile educato sempre pronto e disponibile, ma come sempre c'è un ma.
Finchè non ti verrà concesso di avvicinarti, questo tuo fare non ha futuro.
Non devi pensare perchè sei gentile o fai complimenti o dici ti voglio bene, una donna può cancellare con un colpo di spugna la sua vita, i suoi affetti, le speranze del suo futuro, per ascoltare le tue parole. Per farsi sentire ci vuole tempo e tanta pazienza.
L'aver accettato la tua vicinanza non è detto che ha fatto accettare la tua presenza.
Il tuo muoverti è gentile educato sempre pronto e disponibile, ma come sempre c'è un ma.
Finchè non ti verrà concesso di avvicinarti, questo tuo fare non ha futuro.
Non devi pensare perchè sei gentile o fai complimenti o dici ti voglio bene, una donna può cancellare con un colpo di spugna la sua vita, i suoi affetti, le speranze del suo futuro, per ascoltare le tue parole. Per farsi sentire ci vuole tempo e tanta pazienza.
Spesso il tuo modo di fare può essere scambiato per azioni che sono state fatte da altri, e anche il tuo negare non fa cambiare idea, perchè la tua azione persiste.
Anche se paragonarti ad altre persone può dare fastidio è questo pensiero che generi o provochi, e per questo non puoi offenderti. La tua azione viene associata ad un' altra persona, ad un momento che può essere stato doloroso e che non vuole essere più vissuto.
Il tuo carattere ti porterà ad aiutare altri che hanno bisogno e sai cosa mi è sembrato in questi giorni? Che fra tante persone che ti hanno "rifiutato" e con le quali non sei riuscito a iniziare un rapporto, tu finirai nel letto invece di quelle che hanno bisogno. Quelle che tu ti adopererai per aiutarle e che siccome non hanno niente da perdere se non quello di ottenere la cosa per cui sono in contatto con te, faranno anche le "carine". Tu te ne renderai conto sicuramente, ma pur di non rimanere solo accetterai anche questo surrogato di rapporto. Salvo andare un'altra volta in bagno e accorgerti che prima di te c'è stato qualche altro.
L'amicizia, la confidenza sono cose per cui si deve combattere: nessuno ti regala niente. Sapessi quante volte sono caduta in questa trappola!
Ogni volta che ero sicura di avere in pugno il mondo, ho sempre ricevuto lo schiaffo più grosso che potessi avere, sapessi quante volte ho dovuto chinare la testa perchè non era come mi ero illusa.
Ogni volta che ho dormito una notte tranquilla, il giorno dopo è scoppiato il temporale più grosso della mia vita.
Le regole non scritte vanno capite, intuite, spesso si imparano sulla propria pelle, soprattutto le impara in maniera violenta chi ha un cuore grande che desidera amore. E darebbe la propria vita per amare ed essere amato almeno una volta con tutto il proprio essere in maniera totale.
Il tuo carattere ti porterà ad aiutare altri che hanno bisogno e sai cosa mi è sembrato in questi giorni? Che fra tante persone che ti hanno "rifiutato" e con le quali non sei riuscito a iniziare un rapporto, tu finirai nel letto invece di quelle che hanno bisogno. Quelle che tu ti adopererai per aiutarle e che siccome non hanno niente da perdere se non quello di ottenere la cosa per cui sono in contatto con te, faranno anche le "carine". Tu te ne renderai conto sicuramente, ma pur di non rimanere solo accetterai anche questo surrogato di rapporto. Salvo andare un'altra volta in bagno e accorgerti che prima di te c'è stato qualche altro.
L'amicizia, la confidenza sono cose per cui si deve combattere: nessuno ti regala niente. Sapessi quante volte sono caduta in questa trappola!
Ogni volta che ero sicura di avere in pugno il mondo, ho sempre ricevuto lo schiaffo più grosso che potessi avere, sapessi quante volte ho dovuto chinare la testa perchè non era come mi ero illusa.
Ogni volta che ho dormito una notte tranquilla, il giorno dopo è scoppiato il temporale più grosso della mia vita.
Le regole non scritte vanno capite, intuite, spesso si imparano sulla propria pelle, soprattutto le impara in maniera violenta chi ha un cuore grande che desidera amore. E darebbe la propria vita per amare ed essere amato almeno una volta con tutto il proprio essere in maniera totale.
Il tuo cammino è appena iniziato, non rovinare quel poco che hai fatto di buono. Sei un uomo con il cuore grande che non solo vuole amore, ma ne può dare tanto, ma.... alla persona giusta. Adesso lo dai a destra e sinistra senza pensare. Non è che elargendo a piene mani raccoglierai a piene mani, spesso non si raccoglie niente.
E' vero che dopo le nostre chiaccherate qualcosa sta cambiando, ma per il tuo bene non fossilizzarti solo con la persona che già ti ha detto no. Guardati intorno: comincia a gettare le reti come un pescatore, e qualche volta crescere delle solide amicizie è meglio di un amore che poi si dimostra fallace.
La vita è una scala: si deve salire un gradino per volta e spesso bisogna fermarsi per molto tempo prima di affrontare il successivo.
La cima? Nessuno sa dov'è la cima o la fine, ma bisogna andare avanti.
Ogni scalino è di altezza diversa, di difficoltà diversa, ma sta solo al nostro coraggio, alla nostra perseveranza. Non è una cosa da poco o facile, nessuno lo dice: solo gli stupidi, quelli che credono che le cose siano facili.
E' vero che dopo le nostre chiaccherate qualcosa sta cambiando, ma per il tuo bene non fossilizzarti solo con la persona che già ti ha detto no. Guardati intorno: comincia a gettare le reti come un pescatore, e qualche volta crescere delle solide amicizie è meglio di un amore che poi si dimostra fallace.
La vita è una scala: si deve salire un gradino per volta e spesso bisogna fermarsi per molto tempo prima di affrontare il successivo.
La cima? Nessuno sa dov'è la cima o la fine, ma bisogna andare avanti.
Ogni scalino è di altezza diversa, di difficoltà diversa, ma sta solo al nostro coraggio, alla nostra perseveranza. Non è una cosa da poco o facile, nessuno lo dice: solo gli stupidi, quelli che credono che le cose siano facili.
Mai affrontare di corsa niente, si rimane lì da dove siamo partiti, mentre gli altri vanno avanti.
Sai ultimamente sono stata a Venezia e in Piazza San marco ho visto le due famose colonne. Si ergevano diritte contro il sole incuranti di chi gli passava sotto e le fotografava. Mi sarebbe piaciuto essere come loro, testa alta, incurante dei turisti, immobili nei secoli eppure così vive da sfidare tutti anche il tempo e il logorio. Imperturbabili.
Se capiterai a Venezia dagli un'occhiata anche tu e nella loro staticità possono insegnarci tante cose.
Se capiterai a Venezia dagli un'occhiata anche tu e nella loro staticità possono insegnarci tante cose.
Sembrano messe lì come le Colonne d'Ercole. Cosa troverai una volta che le oltrepasserai? Solo il tempo e la pazienza te lo potrà dire.
Ciao, buona giornata "
Il Bacio
Mosè non morì quando vide in faccia Dio (Es 33,11), ma quando dio lo bacia. La comunicazione totale on Dio l'amore infinito che toglie la vita terrena ma ti unisce a Dio.
Nello Zohar si legge "Perché mai Salomone ha voluto introdurre espressioni di amore tra il mondo di Dio e quello degli uomini e ha usato, iniziando la lode all'amore tra di loro, il termine "Mi baci!"? Invero si è già spiegato, e così è in realtà, che non esiste amore tra due che aderiscono l'un l'altro se non nel bacio ed il bacio si dà con la bocca, che è la sorgente del soffio e il luogo da cui esso esce. Quando si baciano l'un con l'altro i soffi aderiscono questi a quelli e diventano una sola cosa. Allora l'amore è uno!" (Zohar Terumà).
E che dire di Lc 7,45 "Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi". La peccatrice bacia Gesù il fariseo no, nel prostituirsi la meretrice non bacia mai, campa donando il suo corpo ma non i suoi baci che riserva solo a Gesù esprimendo così il suo vero amore, cosa che non fa il fariseo.
Giuda tradisce con un bacio, ma il suo bacio è di inganno e non da l'amore anzi lo porta a non credere più in Gesù e quindi nell'amore tanto che pur pentendosi nn trova pace e va a suicidarsi.
Il bacio è il massimo segno della fede segno caratteristico dei cristiani: "Salutatevi gli uni gli altri con il bacio santo" (Rom 16,16); "Salutatevi l'un l'altro con bacio di carità" (1 Pt 5,14); e i cristiani si dovranno salutare con un bacio santo, en philémati haghìo.
"Dio ha parlato con noi faccia a faccia, come un uomo che bacia il proprio amico" (Targum Shir Ha-Shirim), ed è detto anche che "le parole della legge furono date attraverso un bacio" (Cantico Rabba).
Ecco perchè posso baciare Indi come posso baciare chiunque.
AMORE " TOSSICO "
(di Lorena B.G.)
QUARTA E ULTIMA PARTE
Andarono a vivere nella stessa casa.
La pace però non durò molto. Lei si accorse che qualcosa stava cambiando ogni giorno, qualcosa in lui era peggiorato.
Smise di andare allo studio e convinse anche lei a rimanere a casa.
Meno male che i figli continuarono le cause senza opporsi, anzi sembravano quasi sollevati che il padre non ci fosse più.
All'improvviso in momenti banali creava situazioni assurde di scontro, sempre per episodi di gelosia: inutili, inconsistenti, anche quando erano in casa da soli, magari a tavola.
Aveva cominciato a bere. Pretendeva che nel frigorifero ci fosse sempre della vodka. All'inizio una bottiglia, poi un giorno aprì il frigorifero e ne trovò cinque.
Si spaventò: forse quando la moglie e i figli non opposero resistenza doveva capire che c'era qualcosa che non andava e che loro erano contenti che lui si allontanasse.
Cominciò a vivere notti di ansia e panico, chiusa nella camera da letto dopo che lui aveva bevuto e dopo che una volta l'aveva picchiata.
Ebbe paura di passare una vita così.
E riaffiorarono i soliti dubbi che tanto l'avevano attanagliata negli anni precedenti: problemi oggettivi di differenza d'età, difficoltà ad avere figli, i suoi genitori contrari che l'angosciavano, tutti che anche se non conoscevano la realtà nascosta della loro storia si vedeva che non erano contenti.
Voleva davvero affrontare tutto questo?
Ritornò dalla psicoterapeuta: ricominciò l'assunzione dei farmaci.
Nella sua vita stava precipitando tutto, se prima non era felice e ossessionata dai sensi di colpa, adesso doveva vivere una realtà che non le lasciava scampo.
Aumentò da sè il dosaggio dei farmaci che le aveva prescritto il dottore. Passava la maggior parte delle ore intontita e a letto.
Trascurava se stessa: si vedeva dal suo aspetto: vestiti non stirati, anche con macchie, capelli poco curati e unghie...le unghie se le mangiava, si vedevano appena.
Prima veniva additata dalle sue colleghe d'ufficio per la sua eleganza e per la cura della sua persona. Molte la invidiavano perchè riusciva ad essere sempre in ordine anche la sera dopo una dura giornata di lavoro.
Un giorno lei cercava un bicchiere d'acqua per ingerire le sue compresse, lo trovò sul tavolo di cucina. Senza pensarci due volte bevve tutto d'un fiato per accorgersi subito che non acqua ma vodka.
Pochi minuti dopo la colse un senso di beatitudine che non aveva provato finora. Si addormentò così sul divano per alcune ore.
Quando si svegliò rimpianse quell'euforia che aveva avuto prima di dormire: cominciò anche lei a bere.
Almeno iniziò a ingerire ansiolitici e vodka: un cocktail spaventoso.
Cadde in uno stato di eccessiva sonnolenza.
Quando si alzava sembrava una drogata in cerca di una dose, spesso non si accorgeva nemmeno di dove era e si sdraiava lì a dormire.
Il letto, la poltrona, la vasca da bagno, il pavimento: ogni luogo era buono.
I genitori ormai erano disperati: la madre andava ogni tanto a casa per pulire un po', soprattutto per togliere le bottiglie che ormai erano dappertutto.
Mentre lui ubriaco stava sempre in una poltrona e con la bottiglia in mano, lei invece sembrava un animale.
Girava per casa con una dose eccessiva di farmaci in tasca, la custodiva gelosamente e la toccava sempre come se avesse paura che qualcuno mentre lei dormiva gliela sottraesse.
Il cocktail che ormai s'era abituata a ingerire prima o poi avrebbe fatto sicuramente effetto nel suo organismo. E infatti un giorno la madre la trovò che vomitava sangue.
Fu portata subito in ospedale e le riscontrarono un'emorragia gastrointestinale.
Dopo qualche giorno fu dimessa.
I suoi genitori, le sue amiche insisterono perchè andasse a casa con loro e non tornasse più da "quell' "ubriacone", come lo definirono.
Ma ormai questo amore era "tossico" come aveva detto il suo amico tanto tempo prima: dipendeva dall'alcool e dai farmaci come ormai dipendeva dalla presenza di lui.
Ritornando a casa le sembrò di poter ricominciare daccapo, poter iniziare una nuova vita: forse aveva capito che stava sbagliando e voleva recuperare: basta farmaci, basta alcool e da ora in poi avrebbe aiutato anche lui a smettere di bere.
Nei giorni seguenti con pazienza diminuendo piano piano le dosi lo riportò ad uno stato di lucidità tale che finirono a letto. Si amarono come i primi giorni, almeno questo sembrò a lei, ma lui ormai era solo un guscio vuoto e tutto quello che l'aveva fatta innamorare non c'era più.
Le sue mani, quelle mani che quando l'abbracciavano sapevano sempre darle piacere, la stringevano così forte che le lasciarono dei lividi. Furono rapporti violenti, crudeli, quasi animaleschi. Niente di tutto l'amore e la tenerezza che c'era stato i primi tempi.
Tutto quello che lui faceva la spaventava, ma non riusciva a trovare la forza per andare via.
L'alimentava la speranza che tutto cambiasse, che se lei gli avesse dimostrato il suo amore rimanendogli accanto lui sarebbe cambiato, sarebbe tornato l'uomo che l'aveva sedotta.
Andò avanti così per qualche settimana, fino a quando un giorno ritornò a casa dopo che era uscita per prendere il pane e lo trovò ancora una volta ubriaco con la bottiglia in mano.
Era seduto sulla poltrona le gambe aperte e le braccia penzoloni in mezzo che reggevano la bottiglia. Alzò appena gli occhi, ma lei notò subito che lo sguardo era cattivo.
Non disse niente solo le si avvicinò e cominciò a picchiarla con calci e pugni. Non sapeva nemmeno dove colpiva, sembrava che qualcosa di oscuro, di maligno avesse scatenato tutta la rabbia, tutto quell' odio assurdo. Lei non si difese, lo guardava allibita come se tutto l'amore che c'era stato in quei giorni fosse stato solo un sogno, un'allucinazione.
Lei fece solo un gesto: mise le mani sulla pancia per difendere qualcosa.
E prima di svenire disse soltanto... il nostro bambino....
Quel bambino che lei avrebbe voluto, di cui aveva avuto tanta paura ad avere prima con lui, quel bambino che era stato concepito in un momento tanto particolare ...
Prima di svenire le cadde una lacrima: l'unica che aveva dentro di sè.
QUARTA E ULTIMA PARTE
Andarono a vivere nella stessa casa.
La pace però non durò molto. Lei si accorse che qualcosa stava cambiando ogni giorno, qualcosa in lui era peggiorato.
Smise di andare allo studio e convinse anche lei a rimanere a casa.
Meno male che i figli continuarono le cause senza opporsi, anzi sembravano quasi sollevati che il padre non ci fosse più.
All'improvviso in momenti banali creava situazioni assurde di scontro, sempre per episodi di gelosia: inutili, inconsistenti, anche quando erano in casa da soli, magari a tavola.
Aveva cominciato a bere. Pretendeva che nel frigorifero ci fosse sempre della vodka. All'inizio una bottiglia, poi un giorno aprì il frigorifero e ne trovò cinque.
Si spaventò: forse quando la moglie e i figli non opposero resistenza doveva capire che c'era qualcosa che non andava e che loro erano contenti che lui si allontanasse.
Cominciò a vivere notti di ansia e panico, chiusa nella camera da letto dopo che lui aveva bevuto e dopo che una volta l'aveva picchiata.
Ebbe paura di passare una vita così.
E riaffiorarono i soliti dubbi che tanto l'avevano attanagliata negli anni precedenti: problemi oggettivi di differenza d'età, difficoltà ad avere figli, i suoi genitori contrari che l'angosciavano, tutti che anche se non conoscevano la realtà nascosta della loro storia si vedeva che non erano contenti.
Voleva davvero affrontare tutto questo?
Ritornò dalla psicoterapeuta: ricominciò l'assunzione dei farmaci.
Nella sua vita stava precipitando tutto, se prima non era felice e ossessionata dai sensi di colpa, adesso doveva vivere una realtà che non le lasciava scampo.
Aumentò da sè il dosaggio dei farmaci che le aveva prescritto il dottore. Passava la maggior parte delle ore intontita e a letto.
Trascurava se stessa: si vedeva dal suo aspetto: vestiti non stirati, anche con macchie, capelli poco curati e unghie...le unghie se le mangiava, si vedevano appena.
Prima veniva additata dalle sue colleghe d'ufficio per la sua eleganza e per la cura della sua persona. Molte la invidiavano perchè riusciva ad essere sempre in ordine anche la sera dopo una dura giornata di lavoro.
Un giorno lei cercava un bicchiere d'acqua per ingerire le sue compresse, lo trovò sul tavolo di cucina. Senza pensarci due volte bevve tutto d'un fiato per accorgersi subito che non acqua ma vodka.
Pochi minuti dopo la colse un senso di beatitudine che non aveva provato finora. Si addormentò così sul divano per alcune ore.
Quando si svegliò rimpianse quell'euforia che aveva avuto prima di dormire: cominciò anche lei a bere.
Almeno iniziò a ingerire ansiolitici e vodka: un cocktail spaventoso.
Cadde in uno stato di eccessiva sonnolenza.
Quando si alzava sembrava una drogata in cerca di una dose, spesso non si accorgeva nemmeno di dove era e si sdraiava lì a dormire.
Il letto, la poltrona, la vasca da bagno, il pavimento: ogni luogo era buono.
I genitori ormai erano disperati: la madre andava ogni tanto a casa per pulire un po', soprattutto per togliere le bottiglie che ormai erano dappertutto.
Mentre lui ubriaco stava sempre in una poltrona e con la bottiglia in mano, lei invece sembrava un animale.
Girava per casa con una dose eccessiva di farmaci in tasca, la custodiva gelosamente e la toccava sempre come se avesse paura che qualcuno mentre lei dormiva gliela sottraesse.
Il cocktail che ormai s'era abituata a ingerire prima o poi avrebbe fatto sicuramente effetto nel suo organismo. E infatti un giorno la madre la trovò che vomitava sangue.
Fu portata subito in ospedale e le riscontrarono un'emorragia gastrointestinale.
Dopo qualche giorno fu dimessa.
I suoi genitori, le sue amiche insisterono perchè andasse a casa con loro e non tornasse più da "quell' "ubriacone", come lo definirono.
Ma ormai questo amore era "tossico" come aveva detto il suo amico tanto tempo prima: dipendeva dall'alcool e dai farmaci come ormai dipendeva dalla presenza di lui.
Ritornando a casa le sembrò di poter ricominciare daccapo, poter iniziare una nuova vita: forse aveva capito che stava sbagliando e voleva recuperare: basta farmaci, basta alcool e da ora in poi avrebbe aiutato anche lui a smettere di bere.
Nei giorni seguenti con pazienza diminuendo piano piano le dosi lo riportò ad uno stato di lucidità tale che finirono a letto. Si amarono come i primi giorni, almeno questo sembrò a lei, ma lui ormai era solo un guscio vuoto e tutto quello che l'aveva fatta innamorare non c'era più.
Le sue mani, quelle mani che quando l'abbracciavano sapevano sempre darle piacere, la stringevano così forte che le lasciarono dei lividi. Furono rapporti violenti, crudeli, quasi animaleschi. Niente di tutto l'amore e la tenerezza che c'era stato i primi tempi.
Tutto quello che lui faceva la spaventava, ma non riusciva a trovare la forza per andare via.
L'alimentava la speranza che tutto cambiasse, che se lei gli avesse dimostrato il suo amore rimanendogli accanto lui sarebbe cambiato, sarebbe tornato l'uomo che l'aveva sedotta.
Andò avanti così per qualche settimana, fino a quando un giorno ritornò a casa dopo che era uscita per prendere il pane e lo trovò ancora una volta ubriaco con la bottiglia in mano.
Era seduto sulla poltrona le gambe aperte e le braccia penzoloni in mezzo che reggevano la bottiglia. Alzò appena gli occhi, ma lei notò subito che lo sguardo era cattivo.
Non disse niente solo le si avvicinò e cominciò a picchiarla con calci e pugni. Non sapeva nemmeno dove colpiva, sembrava che qualcosa di oscuro, di maligno avesse scatenato tutta la rabbia, tutto quell' odio assurdo. Lei non si difese, lo guardava allibita come se tutto l'amore che c'era stato in quei giorni fosse stato solo un sogno, un'allucinazione.
Lei fece solo un gesto: mise le mani sulla pancia per difendere qualcosa.
E prima di svenire disse soltanto... il nostro bambino....
Quel bambino che lei avrebbe voluto, di cui aveva avuto tanta paura ad avere prima con lui, quel bambino che era stato concepito in un momento tanto particolare ...
Prima di svenire le cadde una lacrima: l'unica che aveva dentro di sè.
In esclusiva le tracce dei temi della maturità
Tipologia A – Analisi del Testo
Italo Svevo, la Senilità 1898 il secondo romanzo Aron Hector Schmitz appare sull'Indipendente a puntate a spese dell’autore non danno il successo sperato.
Tipologia B – redazione di un “saggio breve” o di un “articolo di giornale”
1. Ambito artistico – Letterario
I rapporti della libera filosofia nei confronti della fede attraverso i grandi filosofi del 900. Il concetto di nuovo uomo di Nietzsche e la dura critica del filosofo verso il cristianesimo e le religioni espletato nell’opera, “Così parlò Zarathustra” e proseguito in “L'anticristo”. Il misticismo di Julius Evola nel saggi sull’idealismo magico e di come l'insegnamento magico ed esoterico è ancora inteso in funzione del massimo potenziamento dell'Io.
2. Ambito socio – economico
La fiducia e l’ottimismo è motore di crescita economica, tema tornato alla ribalta in seguito alla crisi recente con successivo deprezzamento di prodotti e servizi conseguente agli allarmismi ingiustificati dei media.
3. Ambito storico – politico
I grandi amori dei grandi personaggi storici: gli appetiti sessuali di Giulio Cesare, le tresche di Napoleone Bonaparte, la sfrenata vita sessuale di Lenin, le amanti di Benito Mussolini e gli amori di Adolf Hitler. Come il rapporto con il sesso è inversamente proporzionale con la capacità di essere un leader.
4. Ambito tecnico – Scientifico
“É stato come trovare l’arca dell’alleanza per gli archeologi” ha detto lo scienziato Jorn Hurum durante la cerimonia presso il Museo Americano di Storia Naturale. “É l’equivalente scientifico del Santo Graal. Il fossile sarà probabilmente illustrato in tutti i libri di testo per i prossimi 100 anni”. Il suo collega Jens Franzen, ha definito la scoperta “l’ottava meraviglia del mondo”. Questi sono stati i commenti ufficiali quando il fossile di Ida come è stato battezzato è stato svelato al mondo, l’anello mancante dell’evoluzione è un importante ritrovamento che dai media italiani è stato completamente ignorato.
Tipologia C – Tema di argomento storico
Le lotte sociali dei neri d’America dalla guerra civile americana, passando per Martin Luther King e Kennedy un insieme di avvenimenti storici sociali e politici che hanno portato all’elezione del primo presidente degli stati unititi di colore. Come è cambiata la condizione di vita delle minoranze razziali negli USA e quando anche la misoginia si farà da parte aprendo una nuova era che vede il sogno dell’umanesimo realizzarsi?
Tipologia D – Tema di tipo generale
Il gossip quale strumento di denigrazione politica, le cronache odierne presentano l’avvento nella nostra nazione dello stile anglosassone di condurre aspre campagne elettorali parlando solamente degli appetiti sessuali dell’avversario con l’intendo di elevare questioni morali ed etiche che ne delegittimano l’operato.
tratto da:TgEU
mercoledì 24 giugno 2009
LA FESTA DEL " MUZZUNI"
24 Giugno - Alcara Li Fusi (Me)
Una delle Feste Popolari più antiche d’Italia. - 24 Giugno - di ogni anno
Per risalire alle origini della festa del “MUZZUNI”, che ogni anno si svolge ad Alcara Li Fusi il giorno del solstizio d’estate, il 24 giugno, è necessario tornare indietro nel tempo, al periodo in cui, alcuni troiani sfuggiti alla distruzione ed alla rovina della loro madre patria, la città di Troia, trovarono rifugio dove sorge attualmente il Paese di Alcara. Nello stesso giorno due feste per la comunità degli Alcaresi.
La chiesa, di giorno, celebra la festa di S. Giovanni Battista, dal collo mozzo. Finita la festa di S. Giovanni, la gente rientra in casa, ed ecco che le donne si accingano a preparare il quartiere, per la festa del muzzuni.
In quasi tutti i quartieri si incomincia a vestire il luogo dove dovrà essere sistemato il MUZZUNI, con “pezzare” tessute al telaio di legno, con vasi di grano germogliati al buio, (per prendere il colore dell’oro). Le ragazze prendono il posto della “Sacerdotesse”, davanti al MUZZUNI.
La brocca è col collo mozzo, rivestito con un fazzoletto di seta, dal collo della brocca spuntano steli di grano, un rito magico propiziatorio per le primizie della terra che erano offerte alla Dea Demetra, per ringraziarla del buon raccolto, i riti si collegavano alla fatica dell’uomo per dominare le forze della natura.
Da questo momento il MUZZUNI si erge come simbolo fantastico, come fallico trofeo della Dea Demetra, “fonte di ricchezza e Fecondità” come trionfo della vegetazione della vita, divinità agreste, che accentra la devozione dei contadini che con l’offerta dei “Lavuri” rappresentati nei giardini di Adone, simbolo delle aspettative contadine per un nuovo raccolto che si voleva abbondare. Una delle caratteristiche più importante di questa festa e quella del comparatico, la quale consiste nella promessa di amicizia fraterna fra due persone attraverso, lo scambio di confetti, l’intreccio dei mignoli ed una breve proposta seguita da una filastrocca:
Proposta: pi tia jiaù ‘n’amicizia ranni ‘nni facemu cumpari, u Sanciuvanni?
Risposta: Cu tantu piaciri
Risposta: Cu tantu piaciri
Intrecciando i due mignoli stretti come catena si incomincia a recitare la filastrocca:
Iriteddu fàcitini amari, chi nni ficimu cumpari;
‘nzuccu avemu nni spartemu
e giammai nni sciarriamu.
Cumpari semu e cumpari ristamu
quannu veni la morti nni sciarriamu.
‘nzuccu avemu nni spartemu
e giammai nni sciarriamu.
Cumpari semu e cumpari ristamu
quannu veni la morti nni sciarriamu.
Tratto liberamente dalla Guida Turistica "Città di Alcara Li Fusi"
EMULAZIONE, IMITAZIONE
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Impegnarsi a uguagliare e superare qualcuno.
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Prendere come modello, copiare, eseguire in modo conforme e simile.
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