Capita alle persone veramente sapienti quello che capita alle spighe di grano: si levano e alzano la testa dritta e fiera finché sono vuote, ma quando sono piene di chicchi cominciano a umiliarsi e ad abbassare il capo.
(Michel de Montaigne)
SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)
PER TUTTI
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio (è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro).
Gli amministratori dichiarano di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post.
Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all'autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.
Inoltre qualsiasi racconto o storia che viene scritto non fa riferimento nè a persone nè a luoghi. É solo frutto di fantasia. La vita, la realtà purtroppo accomuna nei fatti molte persone, ma niente è riferito a qualcuno in particolare.
In fine gli amministratori si riservano il diritto di cancellare tutti i commenti che ritengono non opportuni e contro lo spirito dell'informazione, commenti quindi scritti solo per creare confusione.
per info:gold.indi@gmail.com
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mercoledì 24 giugno 2009
AMORE " TOSSICO "
(di Lorena B.G.)
TERZA PARTE
(continua....)
Dopo qualche settimana ripresero i loro incontri, lui sempre più convinto a non lasciarla andare, a volere un futuro con lei. Ma ancora una volta con tutta se stessa lei gridò no.
Ma non riuscì nè a lasciarlo andare nè a staccarsi. Lo amava, e lo odiava perchè lo amava. Lo odiava perchè esisteva. Perchè l'aveva legata a lui per un progetto di lavoro e ogni volta c'era una scusa per non tagliare i ponti, anche se giurava e spergiurava a tutte le sue amiche che voleva liberarsene.
Andò avanti così tutto l'inverno. L'avvocato sembrava più tranquillo, la loro vita si divideva fra le promesse di lui e i rimpianti di lei, fra le cause, i clienti, i loro incontri notturni.
Dopo una serie di convegni cui erano andati come due innamorati felici, lei volle partire per l'Inghilterra, dove aveva prenotato un corso di inglese.
Il suo soggiorno all'estero non le procurò quella pace che aveva pensato lontano dall'Italia, dal cambiare ambiente per qualche settimana. Cominciò a stare male. Cominciò ad aumentare la sua paura della solitudine e ogni giorno aveva sempre più spesso manifestazioni di panico.
Quando lei ebbe il coraggio di dirgli quello che provava lui la raggiunse, come il principe azzurro sul cavallo bianco, come un paladino per salvarla. Passarono dieci giorni a Londra come una favola: si sentiva libera di amare ed essere amata senza pregiudizi e paure; senza pensare se era giusto o ingiusto.
Al ritorno in Italia l'avvocato ricominciò ad opprimerla con la sua gelosia e le sue ossessioni, perchè un giorno l'aveva vista davanti al portone dello studio legale che parlava e rideva con un praticante. Era arrivato al punto da proibirle di avvicinare chiunque, sembrava morboso. Anche il camminare per la strada o andare a fare la spesa o salutare qualcuno lo insospettiva. Stava poi tutto il giorno a farle domande su chi aveva visto e con chi aveva parlato.
Intanto lei aumentò il suo malumore e finì in una spirale di sensi di colpa soprattutto con la sua famiglia. Allora decise di allontanarsi.
Lasciò lo studio e cercò un altro lavoro e una casa in una città più lontana da dove era lui.
Con la casa in città cominciò a subire i ricatti affettivi dei genitori, come figlia unica avrebbero voluto averla più vicina.
Contemporaneamente anche le amiche di sempre si allontanarono un po' per costruire il loro futuro in storie stabili: matrimonio, casa, figli, lavoro. Lei invece iniziò a pensare che nella sua vita c'era una storia sbagliata da cui non sapeva uscire, un lavoro nuovo è vero, ma che l'aveva ancora portata ad avere contatti con lui, niente di concreto solo angosce, dolore e sofferenza...
Rientrò in una spirale che rasentava la paranoia e che durò qualche mese.
Il giorno del suo compleanno, decise di andare da un'amica neurologa e di cominciare una terapia con degli ansiolitici: era sempre stata contraria ai farmaci, ma adesso li vide come un'ancora cui aggrapparsi.
Poi lo studio legale dove lavorava le offrì la possibilità di andare qualche giorno a Venezia per un corso di aggiornamento.
Lo rincontrò lì nella hall dell'albergo e senza dire niente lui chiese una camera matrimoniale.
Venezia, la città dei sogni. Passarono delle giornate da favola. Ogni giorno attraversavano i canali su una gondola.
Marco, il gondoliere, soprannominato El Todaro, come la colonna di San Marco, li portava di qua e di là e da bravo veneziano spiegava ogni angolo nascosto, ogni storia sconosciuta e che nessuno avrebbe mai trovato nei libri. Quando attraversava i rii con la sua gondola toccava i muri dei palazzi con una carezza, si capiva che era innamorato della sua città.
Il gondoliere diventò la loro guida in questo "viaggio" d'amore sulle acque della laguna più bella del mondo. Alto, bello nel suo costume caratteristico con la maglietta a righe sembrava anche il loro custode, affinchè tutto fosse perfetto e niente e nessuno potesse turbare quell'atmosfera.
Come Euriloco che accompagnò sempre fedelmente il prode Ulisse nelle sue avventure, così Marco diventò il loro timoniere e il loro compagno.
Tornarono a Venezia ancora da soli per alcuni fine settimana. Si facevano dare sempre la solita camera. Stavano bene come non era mai successo. Lei smise di prendere i farmaci, sembrava felice: vedeva la vita sorriderle ancora.
Pensava al futuro, a dei figli con lui, si dava della pazza per tutto il tempo che aveva perso a rincorrere dei sogni, quando l'unica realtà era lì vicino a lei. E non poteva avere dubbi: lui la voleva e glielo dimostrava.
Al ritorno decise di non rinnegarlo più, di vivere questa storia fino in fondo perchè in questo tira e molla non riusciva più a concludere niente. La sua vita era uno schifo, e non voleva viverla così.
L'avvocato affrontò la moglie, disse tutto ai figli.
Nessuno riuscì a controbattere, e dovettero cedere di fronte alla realtà: loro due stavano bene insieme ed erano innamorati.
(continua...)
TERZA PARTE
(continua....)
Dopo qualche settimana ripresero i loro incontri, lui sempre più convinto a non lasciarla andare, a volere un futuro con lei. Ma ancora una volta con tutta se stessa lei gridò no.
Ma non riuscì nè a lasciarlo andare nè a staccarsi. Lo amava, e lo odiava perchè lo amava. Lo odiava perchè esisteva. Perchè l'aveva legata a lui per un progetto di lavoro e ogni volta c'era una scusa per non tagliare i ponti, anche se giurava e spergiurava a tutte le sue amiche che voleva liberarsene.
Andò avanti così tutto l'inverno. L'avvocato sembrava più tranquillo, la loro vita si divideva fra le promesse di lui e i rimpianti di lei, fra le cause, i clienti, i loro incontri notturni.
Dopo una serie di convegni cui erano andati come due innamorati felici, lei volle partire per l'Inghilterra, dove aveva prenotato un corso di inglese.
Il suo soggiorno all'estero non le procurò quella pace che aveva pensato lontano dall'Italia, dal cambiare ambiente per qualche settimana. Cominciò a stare male. Cominciò ad aumentare la sua paura della solitudine e ogni giorno aveva sempre più spesso manifestazioni di panico.
Quando lei ebbe il coraggio di dirgli quello che provava lui la raggiunse, come il principe azzurro sul cavallo bianco, come un paladino per salvarla. Passarono dieci giorni a Londra come una favola: si sentiva libera di amare ed essere amata senza pregiudizi e paure; senza pensare se era giusto o ingiusto.
Al ritorno in Italia l'avvocato ricominciò ad opprimerla con la sua gelosia e le sue ossessioni, perchè un giorno l'aveva vista davanti al portone dello studio legale che parlava e rideva con un praticante. Era arrivato al punto da proibirle di avvicinare chiunque, sembrava morboso. Anche il camminare per la strada o andare a fare la spesa o salutare qualcuno lo insospettiva. Stava poi tutto il giorno a farle domande su chi aveva visto e con chi aveva parlato.
Intanto lei aumentò il suo malumore e finì in una spirale di sensi di colpa soprattutto con la sua famiglia. Allora decise di allontanarsi.
Lasciò lo studio e cercò un altro lavoro e una casa in una città più lontana da dove era lui.
Con la casa in città cominciò a subire i ricatti affettivi dei genitori, come figlia unica avrebbero voluto averla più vicina.
Contemporaneamente anche le amiche di sempre si allontanarono un po' per costruire il loro futuro in storie stabili: matrimonio, casa, figli, lavoro. Lei invece iniziò a pensare che nella sua vita c'era una storia sbagliata da cui non sapeva uscire, un lavoro nuovo è vero, ma che l'aveva ancora portata ad avere contatti con lui, niente di concreto solo angosce, dolore e sofferenza...
Rientrò in una spirale che rasentava la paranoia e che durò qualche mese.
Il giorno del suo compleanno, decise di andare da un'amica neurologa e di cominciare una terapia con degli ansiolitici: era sempre stata contraria ai farmaci, ma adesso li vide come un'ancora cui aggrapparsi.
Poi lo studio legale dove lavorava le offrì la possibilità di andare qualche giorno a Venezia per un corso di aggiornamento.
Lo rincontrò lì nella hall dell'albergo e senza dire niente lui chiese una camera matrimoniale.
Venezia, la città dei sogni. Passarono delle giornate da favola. Ogni giorno attraversavano i canali su una gondola.
Marco, il gondoliere, soprannominato El Todaro, come la colonna di San Marco, li portava di qua e di là e da bravo veneziano spiegava ogni angolo nascosto, ogni storia sconosciuta e che nessuno avrebbe mai trovato nei libri. Quando attraversava i rii con la sua gondola toccava i muri dei palazzi con una carezza, si capiva che era innamorato della sua città.
Il gondoliere diventò la loro guida in questo "viaggio" d'amore sulle acque della laguna più bella del mondo. Alto, bello nel suo costume caratteristico con la maglietta a righe sembrava anche il loro custode, affinchè tutto fosse perfetto e niente e nessuno potesse turbare quell'atmosfera.
Come Euriloco che accompagnò sempre fedelmente il prode Ulisse nelle sue avventure, così Marco diventò il loro timoniere e il loro compagno.
Tornarono a Venezia ancora da soli per alcuni fine settimana. Si facevano dare sempre la solita camera. Stavano bene come non era mai successo. Lei smise di prendere i farmaci, sembrava felice: vedeva la vita sorriderle ancora.
Pensava al futuro, a dei figli con lui, si dava della pazza per tutto il tempo che aveva perso a rincorrere dei sogni, quando l'unica realtà era lì vicino a lei. E non poteva avere dubbi: lui la voleva e glielo dimostrava.
Al ritorno decise di non rinnegarlo più, di vivere questa storia fino in fondo perchè in questo tira e molla non riusciva più a concludere niente. La sua vita era uno schifo, e non voleva viverla così.
L'avvocato affrontò la moglie, disse tutto ai figli.
Nessuno riuscì a controbattere, e dovettero cedere di fronte alla realtà: loro due stavano bene insieme ed erano innamorati.
(continua...)
Indovinello
Verso il fosso, sotto il muro,
vidi un morbido forare il duro.
la risposta data da Primo è la goccia d'acqua
vidi un morbido forare il duro.
la risposta data da Primo è la goccia d'acqua
martedì 23 giugno 2009
אמן
Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. 7 Guai al mondo per gli scandali! E` inevitabile che avvengano scandali, ma guai all`uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! 8 Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. 9 E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco. 10 Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. [ 11 E` venuto infatti il Figlio dell`uomo a salvare ciò che era perduto].
ODOR DI SANTITA'
A proposito di "odor di santità" ho trovato questa
"Silvio Show
- Come si chiamerebbe Berlusconi se lo facessero Papa?
- Pio Tutto! "
http://www.fanofunny.com/larosa/
"Silvio Show
- Come si chiamerebbe Berlusconi se lo facessero Papa?
- Pio Tutto! "
http://www.fanofunny.com/larosa/
CONSIGLIO PER IL DOPO ELEZIONI
Dopo questa bella girandola di giochi, trucchi, carri allegorici, saltimbanchi, giocolieri, feste, festini, costumi, risate e barzellette,
Vi consiglio una bella sbronza con un liquore che mi è stato consigliato da bere fresco. Non ci si rende nemmeno conto di quanto se ne ingoia fino a quando non cadiamo a terra completamente ubriachi.
Ricetta del rosolio del “perfetto amore”, una delizia per ….
* 100 gr buccia di limone
* 2 gr di cannella
* 4 gr di fiori d’arancio freschi
* 2 gr di rosmarino
* 2 gr chiodi garofano
* noce moscata un pizzico
* 1 gr di zafferano
* 1 lt alcool puro
* 300 gr di zucchero
Preparazione:
mettete tutti gli aromi e spezie in infusione con l’alcool in un barattolo di vetro per 5 giorni. Trascorso il tempo preparate uno sciroppo sciogliendo lo zucchero in un pò d’acqua. Filtrate e imbottigliate. Conservate il rosolio in un luogo fresco e asciutto e fatelo “invecchiare” per almeno due mesi.
Bugie?
“Bernard Madoff, ex bagnino ed ex presidente del Nasdaq: ‘Ringrazio la Corte perché mi dà la possibilità di raccontare i crimini che ho commesso e di cui mi vergogno’. Rischia fino a 150 anni di prigione. Il pm Francesco Greco ha spiegato che in Italia non sarebbe finito in galera.”
lunedì 22 giugno 2009
AMORE " TOSSICO "
(di Lorena B.G.)
SECONDA PARTE
(continua....)
Pensava di essere molto attenta a come si muoveva, di saper nascondere bene, ma probabilmente ci sono persone che hanno dei sensi più sviluppati. Chissà perchè nei loro discorsi quest'amico aveva dato questa definizione?
Con il tempo lei lo capì.
Ogni giorno voleva scappare, ogni giorno si pentiva di cosa aveva fatto, ogni giorno avrebbe voluto una relazione più normale e invece appena lui le telefonava il suo cuore cominciava a battere più forte, il suo cervello aspettava solo che le dicesse l'ora per incontrarsi.
Era sposato, ma da come si muoveva sembrava sempre solo. Non avevano mai affrontato il discorso moglie, figli, stavano bene così. Ma così come? Lui molto più grande di lei. Eppure questo magnetismo che subiva non la lasciava libera. Aveva forse bisogno di un uomo che la dominasse?
La storia da cui era uscita l'aveva fatta soffrire molto. Si era ritrovata un giorno ad affrontare la realtà che non era sola nel cuore del suo ragazzo. A nulla erano valse le frasi che lui le diceva, sapeva che c'era qualche altra anzi più d'una. Non era stata tradita solo lei, era stato tradito il sentimento che provava, era stato tradito l'amore. Quell'amore che lei aveva coltivato così intensamente come l'ultimo fiore del loro giardino. Una cosa rara, ma perchè a lei sembrava che l'avevano vissuta così, come una cosa rara.
Il vuoto dentro il suo cuore sembrava incolmabile.
Quando lo conobbe dal giornalaio stava finendo un corso. Aveva voluto cambiare lavoro e dedicarsi al settore legale. Lui le offrì subito un posto nel suo studio e cominciò anche una collaborazione per stare più vicini. Se prima si vedevano una volta alla settimana, adesso lo aveva sempre e lo poteva vedere tutti i giorni e gli era diventata indispensabile.
Affidò a lei i casi più delicati, quelli più noiosi, quelli più rognosi, che la facevano stare nello studio fino alle due di notte. Le diceva che non si fidava di nessun altro nello studio, che aveva sempre dovuto arrangiarsi da solo per correggere il lavoro degli altri, ma con lei poteva dormire tranquillo. E infatti era quello che faceva: alle sei del pomeriggio andava via e lei rimaneva lì sola a finire di mettere a posto le pratiche. Ogni tanto rimaneva anche lui o meglio tornava quando gli altri erano andati via e stavano un po' insieme. Avevano preso l'abitudine di non spostarsi dallo studio e il divano diventò il loro letto d'incontri.
Cominciò anche a parlare di una loro vita insieme, di lasciare la moglie che aveva cominciato a detestare, di trovare il momento giusto per dirlo ai figli.
All'inizio lei acconsentì, ma poi la paura di un futuro insieme, dell'età di lui, di dover passare la sua vita in compagnia di un vecchio non le andavano. C'erano tanti anni di differenza, quasi trenta. E' vero lui era di aspetto molto giovanile, ma aveva 57 anni e ogni anno che passava sarebbe stato più difficile.
Cominciò a pensare di trovare un uomo più giovane. Negli uffici dove andava, negli studi, in tribunale, non mancavano certo uomini di trenta, quarant'anni e molto belli. Avrebbe scartato per primi quelli sposati, poi quelli fidanzati. Rimanevano i single e i divorziati. Ogni categoria era comunque difficile da conquistare, ognuno aveva ormai una vita tracciata, delle abitudini, delle scelte fatte e irrinunciabili.
La convinzione di rompere era pressante, diventò quasi un'ossessione. Cominciò a uscire, a farsi corteggiare, ad avere storie leggere e senza senso. Lui impazzì e cominciò a perseguitarla, la implorava di non lasciarlo, minacciava di uccidersi e la trascinò in una spirale di dipendenza e sensi di colpa. Voleva una vita con lei, lasciare la moglie e ricominciare.
Lei no. C'erano questi 30 anni di differenza e non se la sentiva, anche il dover affrontare la sua famiglia, i pregiudizi della gente (abitava in un piccolo paese), temeva la sua vecchiaia, la difficoltà di avere figli (lui aveva avuto problemi con la moglie e adottato due bambini).
Le solite idee e paure che si rincorrevano in continuazione come una giostra che le faceva girare la testa.
Ma non riusciva però a staccarsi. Era un legame fortissimo e incomprensibile.
Decise allora di andare quell'estate in vacanza con alcune amiche. Conobbe e iniziò una storia con uno che sembrava quello giusto, all'improvviso ebbe la certezza di poter rinascere. Ma all'improvviso al ritorno in città cambiò tutto. Il nuovo lui non era più affascinante come quando erano in riva al mare abbracciati a guardare il tramonto, o quando si scambiavano la fragola del gelato e si leccavano le dita. Lui voleva solo aggrapparsi a qualcuno dopo la fine di una storia e la malattia della madre. E lei diventò il bersaglio della sua rabbia con il mondo e con Dio. Questa volta lei lo capì che non poteva continuare e chiuse subito.
Ma indipendentemente da tutto quello che lei avrebbe voluto e anche se ci provava con tutta se stessa, appena rivide l'avvocato allo studio dopo l'estate immediatamente un tuffo al cuore e gli scrisse un sms: "Come te, nessuno mai".
(continua...)
Indovinello
Qual è quella cosa
con la quale s'incomincia l'anno,
si dà inizio all'amore
e si finisce la quaresima?
La risposta era la lettera A, data da Primo.
con la quale s'incomincia l'anno,
si dà inizio all'amore
e si finisce la quaresima?
La risposta era la lettera A, data da Primo.
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