SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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sabato 27 giugno 2009

ToScAnIsInAsCe


I bimbi di una classe delle elementari di una scuola cattolica vengono fatti allineare per il pranzo: c'è un vassoio di mele esposte con un bigliettino che dice:"Prendetene solo UNA. Dio vi guarda"
Lungo la fila ad un altro tavolo c'è una pila di dolcetti al cioccolato.
Un bimbo mette un bigliettino con scritto:"Prendete tutti quelli che volete. Dio sta guardando le mele".

BUONGIORNO !!!!


Ciao.

Sono qui con poca voglia di finire di vestirmi.Tra meno di mezz'ora parto per andare a prendere mia figlia in montagna. Ieri sera la bella notizia: si è lavata poco, ha mangiato schifezze, non ha studiato, e ancora non so cosa mi si presenterà quando arrivo.
Naturalmente mi sono già fatta un programma. Finite le coccole, mangiato qualcosa, andrà sicuramente sotto la doccia subito con cambio completo dalla testa ai piedi: rivoglio mia figlia bella pulita e profumata.
Già mi vedo arrivare e non riconoscerla: tutta spettinata sporca e trasandata.
Mamma mia!Non ci voglio pensare.
Da qualche parte nella lavanderia dovrei trovare un bruschino, ma non quello di saggina delle lavandaie di una volta e nemmeno quello per il manto dei cavalli, io parlo di quello con i denti di metallo per togliere la ruggine dal ferro!!!!
Ieri sempre giornata strana ho scritto un'email ad un amico, ma rileggendola e ripensandoci non c'era tutto quello che volevo dire. Ma ci sarà modo e occasione di riparlarne. E' stata una lettera difficile, in cui avrei voluto dire tante cose e poi ho ridotto tutto all'essenziale.
Ma l'essenziale spesso non dice.
So comunque che i nostri sono discorsi aperti che non finiranno mai.
Il suo giudizio è molto prezioso per me.
Ho interpretato delle parole in un modo e poi riguardandole sono parole .... da essere accettate con amore.
Adesso vado, il tempo passa ed io sono ancora qui in ....diciamo mezza vestita, però il profumo me lo sono già messo!

Ciao buon fine settimana a tutti bacioni

Ma?

venerdì 26 giugno 2009

DIZIONARIO, VOCABOLARIO

DIZIONARIO
Raccolta ordinata e generalmente alfabetica di voci e locuzioni, compilata con diversi criteri e per diversi scopi.

VOCABOLARIO
Testo nel quale sono raccolte, definite e illustratec on esempi, le parole di una lingua ordinate in ordine alfabetico.

DOVE SIAMO ARRIVATI !!!!!!! MI CHIEDO : MA E' TUTTO REGOLARE?

INDOVINELLO (2)

La soluzione del terzo indovinello è stata trovata dal nostro Lino.
E' appunto L'OMBRA.
A questa velocità finiremo velocemente tutti gli indovinelli!
Comunque bravi, anzi bravissimi.
Ora aspetto anche che SANDRO indovini qualcosa.

Mi dimenticavo....Indi ha accettato di baciare Primo, ma solo se riuscirà a vincire 5 ,e dico 5, partite di scacchi una dietro l'altra, senza patte in mezzo.
Devono essere 5 consecutive.
Ciao

giovedì 25 giugno 2009

INDOVINELLO

Il secondo indovinello è stato risolto ancora dal nostro amico Primo. Ha accettato di baciare Indi.

Di fronte a questa richiesta Indi però si è dimostrato titubante e ha detto ...CI PENSERO'...

Porterà la notte consiglio al nostro amico? Gli sviluppi domattina, Vi terrò aggiornati!

LA SOLUZIONE è IL PETTINE.

Rimane ancora il primo indovinello.

LETTERA AD UN NUOVO AMICO


(di Lorena B.G.)

Carissimo,
quante volte ti è sembrato di essere entrato nella vita dalla porta sbagliata?
Non le conti nemmeno più, vero? Posso solo dirti che non sei solo, tanti ti tengono compagnia. Anche quelli che apparentemente sembrano fortunati o sicuri della loro vita e delle loro scelte.
Per quel poco che conosco di te c'è sicuramente nel tuo modo di fare una ricerca di qualcuno o qualcosa che ti dia sicurezza, che ti faccia compagnia. Tu dici che vuoi goderti la vita. Bene.
Ma con quali regole? Sei immerso nel mondo come tutti gli altri e come loro nuoti in questo "mare in tempesta". Uso la parola tempesta perchè nessuno ha una vita piatta senza scossoni. Il tuo muoverti ti fa avvicinare ad altri ed è qui che cominciano i problemi.
Non so se è questa tua nuova libertà che ti fa pensare di poter essere libero di fare quello che vuoi, ma soprattutto di poter fare quello che pensi. Ci sono regole non scritte che governano il mondo e chi non le sa leggere è destinato ad essere allontanato e a vivere la maggior parte del suo tempo in solitudine.
E sai quando te ne accorgi? Quando ritorni a casa, durante il fine settimana o le feste. Questi sono i momenti peggiori, quando ti ritrovi solo e nessuno è accanto a te.
Il tuo essere entrato in contatto con altri non ti ha dato il permesso di credere di poter entrare nei loro giochi. Come tutti ci sono dei posti dove hai ingresso libero, altri dove non sei invitato, altri ancora devi accontentarti di guardare da oltre la rete.
Ci sono rapporti consolidati, altri in via di sviluppo, altri ancora che non si sa mai che direzione possano prendere, ma tu non puoi farne parte: sono contatti iniziati prima di te. E quando tu provi a entrare e uno degli altri si accorge che stai rompendo l'equilibrio già esistente, ecco che vieni allontanato.
Non rimanerci male, un po' te le sei voluta. Sapessi quanto è difficile nella vita capire che non si può andare dove si vuole, ma soprattutto con chi si vuole.
L'aver accettato la tua vicinanza non è detto che ha fatto accettare la tua presenza.
Il tuo muoverti è gentile educato sempre pronto e disponibile, ma come sempre c'è un ma.
Finchè non ti verrà concesso di avvicinarti, questo tuo fare non ha futuro.
Non devi pensare perchè sei gentile o fai complimenti o dici ti voglio bene, una donna può cancellare con un colpo di spugna la sua vita, i suoi affetti, le speranze del suo futuro, per ascoltare le tue parole. Per farsi sentire ci vuole tempo e tanta pazienza.
Spesso il tuo modo di fare può essere scambiato per azioni che sono state fatte da altri, e anche il tuo negare non fa cambiare idea, perchè la tua azione persiste.
Anche se paragonarti ad altre persone può dare fastidio è questo pensiero che generi o provochi, e per questo non puoi offenderti. La tua azione viene associata ad un' altra persona, ad un momento che può essere stato doloroso e che non vuole essere più vissuto.
Il tuo carattere ti porterà ad aiutare altri che hanno bisogno e sai cosa mi è sembrato in questi giorni? Che fra tante persone che ti hanno "rifiutato" e con le quali non sei riuscito a iniziare un rapporto, tu finirai nel letto invece di quelle che hanno bisogno. Quelle che tu ti adopererai per aiutarle e che siccome non hanno niente da perdere se non quello di ottenere la cosa per cui sono in contatto con te, faranno anche le "carine". Tu te ne renderai conto sicuramente, ma pur di non rimanere solo accetterai anche questo surrogato di rapporto. Salvo andare un'altra volta in bagno e accorgerti che prima di te c'è stato qualche altro.
L'amicizia, la confidenza sono cose per cui si deve combattere: nessuno ti regala niente. Sapessi quante volte sono caduta in questa trappola!
Ogni volta che ero sicura di avere in pugno il mondo, ho sempre ricevuto lo schiaffo più grosso che potessi avere, sapessi quante volte ho dovuto chinare la testa perchè non era come mi ero illusa.
Ogni volta che ho dormito una notte tranquilla, il giorno dopo è scoppiato il temporale più grosso della mia vita.
Le regole non scritte vanno capite, intuite, spesso si imparano sulla propria pelle, soprattutto le impara in maniera violenta chi ha un cuore grande che desidera amore. E darebbe la propria vita per amare ed essere amato almeno una volta con tutto il proprio essere in maniera totale.
Il tuo cammino è appena iniziato, non rovinare quel poco che hai fatto di buono. Sei un uomo con il cuore grande che non solo vuole amore, ma ne può dare tanto, ma.... alla persona giusta. Adesso lo dai a destra e sinistra senza pensare. Non è che elargendo a piene mani raccoglierai a piene mani, spesso non si raccoglie niente.
E' vero che dopo le nostre chiaccherate qualcosa sta cambiando, ma per il tuo bene non fossilizzarti solo con la persona che già ti ha detto no. Guardati intorno: comincia a gettare le reti come un pescatore, e qualche volta crescere delle solide amicizie è meglio di un amore che poi si dimostra fallace.
La vita è una scala: si deve salire un gradino per volta e spesso bisogna fermarsi per molto tempo prima di affrontare il successivo.
La cima? Nessuno sa dov'è la cima o la fine, ma bisogna andare avanti.
Ogni scalino è di altezza diversa, di difficoltà diversa, ma sta solo al nostro coraggio, alla nostra perseveranza. Non è una cosa da poco o facile, nessuno lo dice: solo gli stupidi, quelli che credono che le cose siano facili.
Mai affrontare di corsa niente, si rimane lì da dove siamo partiti, mentre gli altri vanno avanti.
Sai ultimamente sono stata a Venezia e in Piazza San marco ho visto le due famose colonne. Si ergevano diritte contro il sole incuranti di chi gli passava sotto e le fotografava. Mi sarebbe piaciuto essere come loro, testa alta, incurante dei turisti, immobili nei secoli eppure così vive da sfidare tutti anche il tempo e il logorio. Imperturbabili.
Se capiterai a Venezia dagli un'occhiata anche tu e nella loro staticità possono insegnarci tante cose.
Sembrano messe lì come le Colonne d'Ercole. Cosa troverai una volta che le oltrepasserai? Solo il tempo e la pazienza te lo potrà dire.

Ciao, buona giornata "

Il Bacio




Mosè non morì quando vide in faccia Dio (Es 33,11), ma quando dio lo bacia. La comunicazione totale on Dio l'amore infinito che toglie la vita terrena ma ti unisce a Dio.

Nello Zohar si legge "Perché mai Salomone ha voluto introdurre espressioni di amore tra il mondo di Dio e quello degli uomini e ha usato, iniziando la lode all'amore tra di loro, il termine "Mi baci!"? Invero si è già spiegato, e così è in realtà, che non esiste amore tra due che aderiscono l'un l'altro se non nel bacio ed il bacio si dà con la bocca, che è la sorgente del soffio e il luogo da cui esso esce. Quando si baciano l'un con l'altro i soffi aderiscono questi a quelli e diventano una sola cosa. Allora l'amore è uno!" (Zohar Terumà).


E che dire di Lc 7,45 "Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi". La peccatrice bacia Gesù il fariseo no, nel prostituirsi la meretrice non bacia mai, campa donando il suo corpo ma non i suoi baci che riserva solo a Gesù esprimendo così il suo vero amore, cosa che non fa il fariseo.

Giuda tradisce con un bacio, ma il suo bacio è di inganno e non da l'amore anzi lo porta a non credere più in Gesù e quindi nell'amore tanto che pur pentendosi nn trova pace e va a suicidarsi.
Il bacio è il massimo segno della fede segno caratteristico dei cristiani: "Salutatevi gli uni gli altri con il bacio santo" (Rom 16,16); "Salutatevi l'un l'altro con bacio di carità" (1 Pt 5,14); e i cristiani si dovranno salutare con un bacio santo, en philémati haghìo.

"Dio ha parlato con noi faccia a faccia, come un uomo che bacia il proprio amico" (Targum Shir Ha-Shirim), ed è detto anche che "le parole della legge furono date attraverso un bacio" (Cantico Rabba).


Ecco perchè posso baciare Indi come posso baciare chiunque.

AMORE " TOSSICO "

(di Lorena B.G.)

QUARTA E ULTIMA PARTE

Andarono a vivere nella stessa casa.
La pace però non durò molto. Lei si accorse che qualcosa stava cambiando ogni giorno, qualcosa in lui era peggiorato.
Smise di andare allo studio e convinse anche lei a rimanere a casa.
Meno male che i figli continuarono le cause senza opporsi, anzi sembravano quasi sollevati che il padre non ci fosse più.
All'improvviso in momenti banali creava situazioni assurde di scontro, sempre per episodi di gelosia: inutili, inconsistenti, anche quando erano in casa da soli, magari a tavola.
Aveva cominciato a bere. Pretendeva che nel frigorifero ci fosse sempre della vodka. All'inizio una bottiglia, poi un giorno aprì il frigorifero e ne trovò cinque.
Si spaventò: forse quando la moglie e i figli non opposero resistenza doveva capire che c'era qualcosa che non andava e che loro erano contenti che lui si allontanasse.
Cominciò a vivere notti di ansia e panico, chiusa nella camera da letto dopo che lui aveva bevuto e dopo che una volta l'aveva picchiata.
Ebbe paura di passare una vita così.
E riaffiorarono i soliti dubbi che tanto l'avevano attanagliata negli anni precedenti: problemi oggettivi di differenza d'età, difficoltà ad avere figli, i suoi genitori contrari che l'angosciavano, tutti che anche se non conoscevano la realtà nascosta della loro storia si vedeva che non erano contenti.
Voleva davvero affrontare tutto questo?
Ritornò dalla psicoterapeuta: ricominciò l'assunzione dei farmaci.
Nella sua vita stava precipitando tutto, se prima non era felice e ossessionata dai sensi di colpa, adesso doveva vivere una realtà che non le lasciava scampo.
Aumentò da sè il dosaggio dei farmaci che le aveva prescritto il dottore. Passava la maggior parte delle ore intontita e a letto.
Trascurava se stessa: si vedeva dal suo aspetto: vestiti non stirati, anche con macchie, capelli poco curati e unghie...le unghie se le mangiava, si vedevano appena.
Prima veniva additata dalle sue colleghe d'ufficio per la sua eleganza e per la cura della sua persona. Molte la invidiavano perchè riusciva ad essere sempre in ordine anche la sera dopo una dura giornata di lavoro.
Un giorno lei cercava un bicchiere d'acqua per ingerire le sue compresse, lo trovò sul tavolo di cucina. Senza pensarci due volte bevve tutto d'un fiato per accorgersi subito che non acqua ma vodka.
Pochi minuti dopo la colse un senso di beatitudine che non aveva provato finora. Si addormentò così sul divano per alcune ore.
Quando si svegliò rimpianse quell'euforia che aveva avuto prima di dormire: cominciò anche lei a bere.
Almeno iniziò a ingerire ansiolitici e vodka: un cocktail spaventoso.
Cadde in uno stato di eccessiva sonnolenza.
Quando si alzava sembrava una drogata in cerca di una dose, spesso non si accorgeva nemmeno di dove era e si sdraiava lì a dormire.
Il letto, la poltrona, la vasca da bagno, il pavimento: ogni luogo era buono.
I genitori ormai erano disperati: la madre andava ogni tanto a casa per pulire un po', soprattutto per togliere le bottiglie che ormai erano dappertutto.
Mentre lui ubriaco stava sempre in una poltrona e con la bottiglia in mano, lei invece sembrava un animale.
Girava per casa con una dose eccessiva di farmaci in tasca, la custodiva gelosamente e la toccava sempre come se avesse paura che qualcuno mentre lei dormiva gliela sottraesse.
Il cocktail che ormai s'era abituata a ingerire prima o poi avrebbe fatto sicuramente effetto nel suo organismo. E infatti un giorno la madre la trovò che vomitava sangue.
Fu portata subito in ospedale e le riscontrarono un'emorragia gastrointestinale.
Dopo qualche giorno fu dimessa.
I suoi genitori, le sue amiche insisterono perchè andasse a casa con loro e non tornasse più da "quell' "ubriacone", come lo definirono.
Ma ormai questo amore era "tossico" come aveva detto il suo amico tanto tempo prima: dipendeva dall'alcool e dai farmaci come ormai dipendeva dalla presenza di lui.
Ritornando a casa le sembrò di poter ricominciare daccapo, poter iniziare una nuova vita: forse aveva capito che stava sbagliando e voleva recuperare: basta farmaci, basta alcool e da ora in poi avrebbe aiutato anche lui a smettere di bere.
Nei giorni seguenti con pazienza diminuendo piano piano le dosi lo riportò ad uno stato di lucidità tale che finirono a letto. Si amarono come i primi giorni, almeno questo sembrò a lei, ma lui ormai era solo un guscio vuoto e tutto quello che l'aveva fatta innamorare non c'era più.
Le sue mani, quelle mani che quando l'abbracciavano sapevano sempre darle piacere, la stringevano così forte che le lasciarono dei lividi. Furono rapporti violenti, crudeli, quasi animaleschi. Niente di tutto l'amore e la tenerezza che c'era stato i primi tempi.
Tutto quello che lui faceva la spaventava, ma non riusciva a trovare la forza per andare via.
L'alimentava la speranza che tutto cambiasse, che se lei gli avesse dimostrato il suo amore rimanendogli accanto lui sarebbe cambiato, sarebbe tornato l'uomo che l'aveva sedotta.
Andò avanti così per qualche settimana, fino a quando un giorno ritornò a casa dopo che era uscita per prendere il pane e lo trovò ancora una volta ubriaco con la bottiglia in mano.
Era seduto sulla poltrona le gambe aperte e le braccia penzoloni in mezzo che reggevano la bottiglia. Alzò appena gli occhi, ma lei notò subito che lo sguardo era cattivo.
Non disse niente solo le si avvicinò e cominciò a picchiarla con calci e pugni. Non sapeva nemmeno dove colpiva, sembrava che qualcosa di oscuro, di maligno avesse scatenato tutta la rabbia, tutto quell' odio assurdo. Lei non si difese, lo guardava allibita come se tutto l'amore che c'era stato in quei giorni fosse stato solo un sogno, un'allucinazione.
Lei fece solo un gesto: mise le mani sulla pancia per difendere qualcosa.
E prima di svenire disse soltanto... il nostro bambino....
Quel bambino che lei avrebbe voluto, di cui aveva avuto tanta paura ad avere prima con lui, quel bambino che era stato concepito in un momento tanto particolare ...
Prima di svenire le cadde una lacrima: l'unica che aveva dentro di sè.