martedì 24 febbraio 2009

531

Mi svegliai con un forte mal di testa, come apri gli occhi un attacco di nausea mi fece vomitare, ebbi appena il tempo di sporgermi sulla sinistra per non inzaccherarmi la tuta, dopo l'ultimo conato mi toccai sopra l'orecchio destro avevo i capelli impiastricciati col sangue ma che si era oramai raggrumato, quanto tempo era che ero svenuto?
Cosa era successo?
Il ricordo del sentiero scosceso della montagna, il piede messo male e la scivolata per metri e metri su quelle pietre, poi il ruzzolone e il colpo in testa su uno spuntone.
Era buio, ero su un giaciglio di frasche in una grotta, come c'ero arrivato? Guardai l'ora erano le 6 di mattina. La caduta era avvenuta intorno elle 5 di pomeriggio la data dell'orologio diceva del giorno prima.

Al rumore segui l’ombra e una divisa la mia stessa divisa, non solo i colori erano uguali ma anche il corpo che la conteneva era sconvolgentemente uguale, me stesso ero di fronte al mio gemello.
Mi apostrofò subito.
- Come stai?
Che strano sentire la propria voce uscire da un altro corpo.
- Bene.
Mille ipotesi e pensieri, ma:
- Che numero sei tu?
- Numero? Quale numero?
La perplessità si dipinse nel mio suo volto.
- Il numero di serie, tutti noi abbiamo il numero, il mio è tra i primi 531, il tuo?
- io non ho numero, anzi dimmi chi sei?

(Continua...)

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