SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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lunedì 2 febbraio 2015

Guida galattica per gli autostoppisti

“Per risolvere il problema di questa infelicità furono suggerite varie proposte, ma queste perlopiù concernevano lo scambio continuo di pezzetti di carta verde, un fatto indubbiamente strano, visto che a essere infelici non erano i pezzetti di carta verde, ma gli abitanti del pianeta.”




domenica 1 febbraio 2015

Alice nel paese delle meraviglie

"Ma io non voglio andare fra i matti", osservò Alice."Bè, non hai altra scelta", disse il Gatto "Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta.""Come lo sai che sono matta?" Disse Alice."Per forza," disse il Gatto: "altrimenti non saresti venuta qui."


Il mio Moby Dick

Non è segnata su nessuna carta: i luoghi veri non lo sono mai.

venerdì 30 gennaio 2015

Il mio Don Quijote


“Le tristezze non furono fatte per le bestie, bensì per gli uomini; ma se gli uomini ne soffrono troppo, diventano bestie.” 







venerdì 18 aprile 2014

Per ricordare Gabriel García Márquez




Lettera di Addio


Se per un istante Dio si dimenticherà che
sono una marionetta di stoffa e
mi regalerà un poco di vita, probabilmente non
direi tutto quello che penso,
ma in definitiva penserei tutto quello che dico.

Darei valore alle cose, non per quello che valgono,
ma per quello che significano.

Dormirei poco, sognerei di più,

capisco che per ogni minuto che chiudiamo gli
occhi, perdiamo sessanta secondi di luce.

Andrei avanti quando gli altri si fermano,
starei sveglio quando gli altri dormono,
ascolterei quando gli altri parlano e
come gusterei un buon gelato al cioccolato!!

Se Dio mi regalasse un poco di vita,
vestirei semplicemente,
mi sdraierei al sole lasciando scoperto non solamente
il mio corpo ma anche la mia anima.

Dio mio, se io avessi un cuore, scriverei
il mio odio sul ghiaccio e
aspetterei che si sciogliesse al sole.

Dipingerei con un sogno di Van Gogh
sopra le stelle un poema di Benedetti
e una canzone di Serrat sarebbe la serenata
che offrirei alla luna.

Innaffierei con le mie lacrime le rose,
per sentire il dolore delle loro spine
e il carnoso bacio dei loro petali...


Dio mio, se io avessi un poco di vita...

Non lascerei passare un solo giorno
senza dire alle persone che amo,
che le amo.Convincerei tutti gli uomini e le donne
che sono i miei favoriti e
vivrei innamorato dell'amore.

Agli uomini proverei
quanto sbagliano al pensare
che smettono di innamorarsi
quando invecchiano, senza sapere
che invecchiano quando smettono di innamorarsi.

A un bambino gli darei le ali,
ma lascerei che imparasse a volare da solo.

Agli anziani insegnerei
che la morte non arriva con la vecchiaia
ma con la dimenticanza.

Tante cose ho imparato da voi, gli Uomini!

Ho imparato che tutto il mondo ama vivere
sulla cima della montagna,
senza sapere che la vera felicità
sta nel risalire la scarpata.
Ho imparato che
quando un neonato stringe con il suo piccolo pugno,
per la prima volta, il dito di suo padre,
lo tiene stretto per sempre.
Ho imparato che un uomo
ha il diritto di guardarne un altro
dall'alto al basso solamente
quando deve aiutarlo ad alzarsi.

Sono tante le cose
che ho potuto imparare da voi,
ma realmente,
non mi serviranno a molto,
perché quando mi metteranno
dentro quella valigia,
infelicemente starò morendo.

martedì 19 marzo 2013

Lo specchio


Lo specchio 



Supponete che ci sia uno specchio che rifletta tutti i tratti negativi del vostro carattere, tutti gli istinti reattivi che siete chiamati a trasformare in questo mondo. Adesso immaginate di frantumarlo in mille piccoli pezzi.
Ogni frammento rifletterebbe una diversa caratteristica negativa della vostra natura.
Ora supponete di disseminare ovunque tutti questi pezzettini.
Sapete una cosa? Tutte le persone negative della vostra vita, tutte le situazioni negative e gli ostacoli che affrontate, tutte le cose che vi sembrano sbagliate negli altri sono solo altri pezzi di quello specchio. Ogni frammento rappresenta un diverso riflesso del vostro carattere. Quando correggete e modificate un tratto del vostro carattere, un frammento
dello specchio rifletterà questa trasformazione. Inizierete a vedere i lati positivi delle altre persone e le situazioni cominceranno a migliorare. Le persone diventeranno più
gentili, più premurose, più amorevoli, più genuine e, cosa ancora più importante, anche il mondo esterno cambierà in modi estremamente tangibili. (Quando una massa critica di persone vivrà l'esistenza secondo la Kabbalah, la pace mondiale e un'infinita felicità arriveranno in un lampo.)
Ricordate che ogni cosa nella vostra vita esiste per un'unica ragione: offrirvi l'opportunità di trasformarvi. La trasformazione è il solo modo di ottenere un cambiamento positivo della vostra esistenza ed in questo mondo.
Smettete di sprecare la vostra energia trovando difetti negli altri.
Cominciate a cambiare dentro di voi. Iniziate a cercare le situazioni spiacevoli e a evitare le strade facili. Troverete la Luce solo nelle acque agitate della vita.
Perché? Perché i mari tempestosi innescano reazioni.
Certo, per un po' sarete sballottati dai flutti. All'inizio prenderete schiaffi da tutte le parti, ma se manterrete la certezza che siete solo messi alla prova, e se non reagite, le acque presto si calmeranno. Ed è a quel punto che arriverete a conoscere il potere della Kabbalah. È a quel punto che farete esperienza di una Luce straordinaria che dall'inizio dei
tempi sta cercando di raggiungervi e di darvi tutto ciò che desiderate da sempre.  E così arriviamo all'ultimo e Dodicesimo Principio:

Tutte le caratteristiche negative che vedete negli altri sono solo un riflesso delle vostre.
Solo correggendo voi stessi potete cambiare gli altri.

da ..
IL POTERE DELLA KABBALAH - Berg Yehuda

giovedì 14 marzo 2013

Inventapuzzle




C'era una volta un vecchio e gentile Inventapuzzle dotato di poteri magici. La sua gioia più grande nasceva dal creare bellissimi puzzle per i bambini che vivevano nel suo quartiere. Ma i suoi non erano puzzle normali. Avevano poteri magici: quando l'ultima tessera veniva inserita, le immagini irradiavano una luce intensa che colmava di gioia i bambini. Loro non dovevano fare altro che guardarle. Nulla di più. Era ancor meglio che mangiare diecimila biscotti o diecimila gelati.

Un bel giorno l'Inventapuzzle superò se stesso. Dipinse il suo quadro più bello servendosi di colori screziati di pol-vere di stelle e pennelli speciali con i manici d'oro. Era così entusiasta della sua creazione che decise di non spezzet-tarla nelle piccole tessere del puzzle: voleva che i bambini sperimentassero subito tutta la magia.

Quando finì di impacchettare il quadro entrò nel suo negozio un bambino, ansioso di vedere l'ultima creazione dell'Inventapuzzle. Entusiasta, l'uomo gli porse il quadro impacchettato. L'espressione luminosa del bambino sembrò svanire all'istante. Il suo viso si fece un po' triste. Ovviamente qualcosa lo aveva deluso. L'Inventapuzzle gli chiese: « Che cosa c'è che non va? » bambino spiegò che il vero divertimento stava proprio nel ricostruire il puzzle. L'uomo capì subito e, con lo stesso amore e la stessa cura che aveva messo nel creare l'immagine, tagliò e spezzettò il quadro. Poi sparpagliò delicatamente le varie tessere nella scatola e infine diede ai bambini ciò che veramente desideravano più di ogni altra cosa: la gioia e la soddisfazione di assemblare da soli i puzzle magici.


tratto da:
 Berg Yehuda 
 IL POTERE DELLA KABBALAH



Il Big Bang


La scienza moderna

Circa quindici miliardi di anni fa, prima che si formasse l'universo, non esisteva niente. Né tempo né spazio. L'universo ebbe origine in un punto preciso. Quel punto era circondato dal nulla assoluto. Non aveva ampiezza né profondità né estensione. Questo puntino conteneva tutto lo spazio, il tempo e la materia. Esso esplose con una forza inimmaginabile espandendosi come una bolla alla velocità della luce. Questa energia, alla fine, si raffreddò e si conglomerò in materia: stelle, galassie e pianeti.

La Kabbalah

L'universo fu originato dal nulla da un unico punto di luce. Questo nulla è chiamato il Mondo Senza Fine. Il Mondo Senza Fine era colmo di Luce infinita.

La Luce poi si contrasse in un unico punto originando uno spazio primordiale. Al di là di questo

punto non si conosce nulla. Dunque tale punto è chiamato l'inizio.

Dopo essersi contratto, il Mondo Senza Fine emanò un raggio di luce. Questo raggio, poi, si espanse. Tutta la materia ebbe origine da quel punto.



il cabalista RABBINO ISAAC LURIA, XIV secolo

tratto da:
 Berg Yehuda 
 IL POTERE DELLA KABBALAH


giovedì 28 febbraio 2013

A CHI ESITA - An den Schwankenden di Bertolt Brecht




Dici:
per noi va male. Il buio
cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
più difficile di quando
si era appena cominciato.

E il nemico ci sta innanzi
più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze. Ha preso
una apparenza invincibile.
E noi abbiamo commesso degli errori,
non si può più mentire.
Siamo sempre di meno. Le nostre
parole d’ordine sono confuse. Una parte
delle nostre parole
le ha travolte il nemico fino a renderle
irriconoscibili.

Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto?
Qualcosa o tutto? Su chi
contiamo ancora? Siamo dei sopravvissuti, respinti
via dalla corrente? Resteremo indietro, senza
comprendere più nessuno e da nessuno compresi?

O contare sulla buona sorte?

Questo tu chiedi. Non aspettarti
nessuna risposta
oltre la tua.

A chi esita di Bertolt Brecht