SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

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martedì 30 giugno 2009

TUTTO NORMALE....

(di Lorena B.G.)

TERZA ED ULTIMA PARTE
..................

Erano arrivate entrambe alla conclusione che nonostante tanti discorsi, poi il problema forse era lei! Lei che desiderava stare con un uomo, costruire un futuro insieme e contemporaneamente forse aveva paura delle responsabilità che comporta una vita da condividere.
Ma questa volta le sembrava diverso, con questo lui provava un sentimento nuovo. Ne era cosciente: lui così sensibile, così educato, così presente quando lei aveva i suoi malumori, anticipava sempre i suoi desideri.
Non aveva mai dovuto chiedere nemmeno un gelato, quelle rare volte che si erano incontrati, perchè lui l'aveva portata nella gelateria più fornita di tutta la città, ma anche quella dove veniva fatto il gelato migliore.
Le regalava rose, le sembrava che la guardasse con occhi da innamorato: occhi solo per lei.
Però adesso che ci pensava non le aveva mai detto che le voleva bene.
Molti complimenti, molti discorsi sdolcinati su cosa avrebbe voluto fare insieme per le vacanze, se fossero andati a fare una gita in campagna o in montagna.
Però qualche volta le loro telefonate o gli sms ultimamente le davano l'impressione che lui stesse recitando, no forse era sbagliato dire recitare forse sembrava più le "prove" di una recita.
Però lo sentiva vicino. Vicino al cuore, al cervello....mancava solo.... vicino al corpo.
E continuava a rimuginare sopra questa cosa, non le andava giù e anche quel pomeriggio sommerse la sua amica con questi dubbi.
Era diventata un'ossessione, tanto che alla fine pensarono entrambe che siccome questa storia le stava sfuggendo di mano lei la stava facendo diventare importante.
Si sa ogni cosa che ognuno di noi desidera, quando non può ottenerla diventa il desiderio più ossessivo: la meta da raggiungere a tutti i costi.
Mentre erano lì a quel tavolino e lei stava quasi per mettersi a a piangere, lanciò un'occhiata fuori.
Per la strada dall'altra parte sul marciapiede c'era lui! LUI !
Ma con chi era? Con un'altra persona.
Stavano camminando vicini, molto vicini. I loro sguardi sprizzavano gioia, ma soprattutto intimità.
Il loro modo di guardarsi di parlare erano confidenziali.
Solo un cieco non avrebbe capito.
Tutte e due erano incollate al vetro ad osservare. Un'occhiata sfuggente fra loro e non ci furono dubbi.
Non più! Ecco il perchè si era allontanato, ma perchè non aveva spiegato, perchè non aveva avuto il coraggio di dire niente?
In un lampo capì tutti le telefonate, il loro non trovarsi, la gentilezza, il non cercare rapporti.
Ma perchè allora aveva portato avanti quella farsa? Voleva forse rendersi conto se i suoi sentimenti erano diversi, se forse c'era un altro sbocco nella vita? Spesso prendiamo una strada convinti che sia quella da percorrere e poi invece troppo tardi ci si rende conto che la realtà è diversa.
Quanti uomini si sono sposati, magari hanno avuto anche dei figli e poi si sono accorti che l'amore che li aveva uniti ad una donna non c'era, perchè dopo hanno incontrato un'altra persona che invece ha loro aperto gli occhi: fatto vedere e capire la loro vera realtà? Hanno quindi potuto dare corpo a incertezze, insicurezze che avevano avuto da tanto tempo?
Si sentì sconfitta. Per quanto si fosse data da fare, sia sul piano emotivo sia sul piano fisico avrebbe fallito sempre. Nessun vestito per quanto provocante o qualsiasi azione piena d'amore avrebbero cambiato la realtà cui stava assistendo.
Testimone partecipe della sua sconfitta: la sua amica.
Anche lei non riusciva a parlare.
Nel silenzio che era sceso fra loro sembrava di sentire solo i pensieri che cominciavano ad affacciarsi prepotentemente nella loro testa.
Pensieri che cominciavano a prendere corpo, pensieri che diventavano sempre più pesanti ogni secondo che passava. Dall'altra parte sull'altro marciapiede lui si era fermato, prese la mano dell'altra persona, si avvicinò e gli fece una carezza. Qualche parola fra loro sussurrate con i visi molto vicini, poi un bacio su una guancia.
Un altro bacio ancora, un'altra carezza poi ripresero a camminare. Sparirono così fra la folla che c'era in quel momento.
Il caffè, il tramezzino, il dolce diventarono dei mattoni nello stomaco, le loro risate si insaporirono dell'amaro della verità. La due amiche si guardarono: lui aveva sì è vero un'altra relazione, un altro amore, ma non con una donna, bensì con un UOMO!
Un lungo e forte abbraccio silenzioso fra loro fu la risposta compassionevole a tutte le domande di quei mesi. Le parole di conforto erano rimaste imprigionate nel fango della verità che tutto impedisce: parole, movimenti, gesti.
Solo un lungo abbraccio per dire che aveva sbagliato a capire. Avevano sbagliato entrambe a capire.

DIECI MINUTI PER ME

(di Lorena B.G.)

Ho deciso: oggi mi ribello!
Ho chiuso il negozio: ho bisogno di qualche minuto tutto per me. In questi giorni sono sola, ma non riesco a riposarmi. Troppi pensieri troppe cose stupide all'improvviso, e poi c'è sempre qualche amico che ha bisogno di parlare e ti chiede aiuto. Aiuto? Ma se lo vorrei chiedere anch'io tutti i giorni in continuazione .
Comincio a camminare vado dalla parte opposta di dove abito. E'una zona che frequento poco anche se la conosco bene. Comincio a guardare i negozi, ogni fondo è occupato da un'attività di cinesi. Ringrazio l'amministrazione comunale per la decisione di rovinare il centro storico con l'invasione di queste licenze. E poi il sindaco nuovo oggi ha avuto anche il coraggio di dire che per rivalutare del centro i negozi devono rimanere aperti tutto l'anno, orario continuato e che vuole fare anche dei dopo cena.
Bravo, anzi bravissimo.
Sono stata la prima a reclamare ... ma anche noi abbiamo famiglia e la sera siamo stanchi... e poi mi dite chi viene a gennaio quando piove e fa freddo la sera dopo cena a comprare una tisana? Io penso proprio che la maggior parte se ne sta a casa propria al calduccio. E sicuramente sarà quello che farò anch'io e insieme a me tutti gli altri. Se dobbiamo uscire lo faremo per andare a divertirci da qualche parte...
Come lui del resto!!!!!!!
Continua la mia passeggiata, penso se comprerò qualcosa.
Ma le vetrine non mi attirano: sempre i soliti vestiti, le solite scarpe, le solite borse. Non mi manca niente, perchè devo comprare per forza?
Poi mi ricordo di un piccolo bugigattolo grande quanto un francobollo, la proprietaria è una signora molto anziana. Ogni tanto viene da me a comprare 50 centesimi di malva. Con il costo di questa pianta all'etto le dovrei dare solo il sacchetto, ma ogni volta faccio finta di niente e le do lo stesso 50 grammi.
E' il momento di restituire la visita.
Lo trovo, ripeto grande come un francobollo. Ogni volta che sono passata davanti non mi sembrava un disordine così accentuato.
Appena mi vede mi chiama ... signorina... sorrido. E vuole vendermi un ventaglio. Le rispondo di no che sono lì per i libri. Non ve l'ho detto? E' un negozio di libri usati, ma non perchè li ha acquistati lei usati, ma sono tutti stropicciati da quanto sono stati toccati. Il disordine è incredibile, non riesco a trovare un ordine, un criterio di esposizione. Alla fine capisco che devo solo mettermi da una parte e cominciare a guardare.
Fumetti, gialli, favole per bambini, Liala, Armony... mi ricordo adesso di aver parlato ultimamente con un amico di questi libri. Gli ho detto che non scriverò mai racconti come quelli di queste collane.
Tutti i volumi sono mischiati con borse, camicette, scarpe, ventagli, monete, spille....Non ci capisco niente.
Sono abituata all'ordine o almeno al mio disordine ordinato. Non sono una maniaca, spesso quando in casa mi chiedono dove sono le cose rispondo sempre... per esserci ci sono, prima o poi le troveremo... la casa mangia ma poi restituisce tutto...
Veramente ci sono cose che ho cercato tanto, ma la casa le ha trovate così gustose e negli anni le ha digerite così bene che non le ho più trovate.
Ma per questo non sono impazzita.
Non riesco a vedere niente: in basso davanti ai libri c'è di tutto, quelli in alto sono girati e non ho voglia di guardarli uno ad uno, rimangono solo i due scaffali centrali ad altezza d'occhi. Non arrivo in fondo a nessuna fila di scaffali dalle scatole davanti, ma come fa a vendere se i clienti non riescono a vedere? Mentre sono lì devo affrontare gli scaffali, le borse appese, le scatole in mezzo ai piedi e la vecchina che ogni secondo mi chiede se voglio comprare il ventaglio. Forse azzardo un'ipotesi: ma è un po' rinco....? In mezzo a questi volumi non c'è un manualetto che spiega come far pace con il cervello?
Decido di andarmene, ma non voglio prima di avere preso qualcosa e lasciato qualche soldo. Alla fine nascosti ho trovato due libri... NUOVI, COMPLETAMENTE NUOVI e li ho comprati per 1 euro l'uno.
Le ho promesso che sarei ritornata. Forse troverò ancora qualcosa, ma prima dovrò fare un po' di tantra, yoga, training autogeno, ritiro spirituale in qualche sperduto eremo, ... avete qualche altra proposta?
Ho pensato anche al cilicio, ma per riaffrontare in quei cinque metri quadrati nuovamente quel disordine mi sembra veramente troppo!

PSICHIATRIA, PSICOLOGIA

PSICHIATRIA
Parte della medicina che studia e cura le malattie e i disturbi mentali.

PSICOLOGIA
Scienza che studia la vita e l'attività psichica, il suo sviluppo e le manifestazioni coscienti o inconsce ad essa connesse.

RIFIUTI HI-TECH


Mentre le aziende non si sono ancora ben organizate a offrire un servizio di gestione del Raee, arrivano i primi Consorzi.
Sul nascere ha messo in crisi in molti il Decreto legislativo 151/2005, che attribuisce ai produttori la responsabilità di finanziare e gestire la raccolta e il trattamento dei Raee, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Una piccola grande rivoluzione nel mondo della gestione dei rifiuti, che ha coinvolto anche i cittadini, responsabilizzati a portare le apparecchiature da smaltire nelle piazzole di raccolta.Un servizio pagato con il cosiddetto visible fee, un sovrapprezzo applicato al costo del bene al momento dell'acquisto e versato dal produttore sotto forma di ecocontributo per lo smaltimento dei Raee.

Tutto così semplice? In realtà sul fronte delle imprese il meccanismo non è ancora del tutto oliato. Basti dire che continuano a slittare i decreti attuativi che regolano fino in fondo i doveri delle aziende, ovvero provvedere allo smaltimento delle vecchie apparecchiature e garantire il ritiro dell'usato ai cittadini che fanno nuovi acquisti. La gestione dei rifiuti elettronici comunque avanza. Secondo il primo Rapporto di sostenibilità pubblicato da ReMedia, il principale sistema per la gestione dei rifiuti Raee, per l'anno 2008 sono state recuperate 17.150 tonnellate di materie prime, risparmiate 8.500 tonnellate equivalenti dipetrolio, evitate 73.500 tonnellate di CO2 ed è stato recuperato l'85% dei materiali raccolti.

lunedì 29 giugno 2009

SCUOLA? STANCHEZZA

Se stasera vi dicessi che sono stanca? Mi credereste? Eppure la mia non è stanchezza fisica, ma stanchezza dovuta alla vita.
Oggi pomeriggio ultimo Consiglio d'Istituto prima delle vacanze. Tema affrontato, oltre ad altre voci, il bilancio e l'approvazione del regolamento della scuola.
La ragioniera è sempre la prima in questi casi ad affrontare tutti noi.
Ma cosa deve affrontare?
Genitori che sono a sedere ad ascoltare, professori o maestre che sanno meglio di noi come funziona la scuola pubblica in Italia?
Non sto qui ad elencare tutte le problematiche legate alla nostra Istruzione, quanti di voi non si ricordano i cortei e le proteste fatte nei mesi scorsi quando il ministro Gelmini uscì fuori con l'ultima trovata all'italiana sulla scuola?
Io che ho sempre sognato l'amore, una vita tranquilla, gioiosa mi ritrovo invece tutti i giorni a combattere la cruda realtà.
Lasciamo stare l'amore, la gioia, ma è il dover affrontare ogni giorno gli scogli di questo mare in tempesta, un mare che non si agita da solo, ma per un qualche oscuro mistero c'è chi ha creato una macchina si diverte a creare uragani, a dare origine a disastri.
Oggi pomeriggio avevo cominciato a leggere un libro, una cosa nuova per me: m'interessava molto. Ho rimandato tutto a stasera dopo il Consiglio, dopo la cena.
La verità? è che non riesco a riaprirlo. Quel libro, l'argomento trattato adesso mi sembra così futile rispetto alle notizie di oggi pomeriggio.
Soldi per la scuola? Non ci sono, non esistono più. Ci sono alcune voci che sono passate da baget di 10.000 euro a 2.006 euro, sì ho scritto bene il 6 finale. Addirittura i soldi chiesti per rimodernare un po' la biblioteca? Siamo passati da 3.000 euro a 614 euro che devono comprendere anche materiale di cancelleria, sempre per la biblioteca.
RIDICOLO!!!! io vorrei solo sapere tutti i soldi che paghiamo dove vanno?
Provo a fare qualche ipotesi?
Invece di usare le auto ci sono persone che usano gli aerei?
Invece di avere la musica nell'aereo si prende direttamente un cantante come autoradio?
Al posto della televisione si devono ingaggiare personaggi dello spettacolo per fare balletti o altra roba? I nostri soldi finisco tutti a p.....e?
E scusatemi ma ci voleva proprio.
I nostri ragazzi mi dite che tipo di istruzione riceveranno e ricevono? I famosi programmi richiesti dal Ministero vengono fatti regolamente dal corpo insegnante, ma soldi per poterli affrontare non ci sono e quindi vengono fatti relativamente.
Soldi per le supplenze straordinarie? E dove sono? Nel mese di giugno alla nostra Materna i bambini di due classi sono stati divisi in altre sette perchè i soldi per le maestre, cioè le supplenti non c'erano.E così è successo anche quest'inverno a mia figlia alle elementari.
Pochi giorni è vero, ma intanto non hanno portato avanti i programmi e hanno perso tempo prezioso.
Sbaglio o si dice da tanto tempo ... FUGA DI CERVELLI ALL'ESTERO..., ma che ci stanno a fare qui? La nostra università? E' talmente obsoleta che uno studente è bravo solo perchè da solo legge altri libri per conto suo.
E' inutile che i ragazzi si laureino nelle migliori università quando poi gli viene chiesto chi è Petrarca non sanno nemmno se è un pesce o un motorino!
Ma che futuro hanno i nostri figli se tutto è legato sempre e solo ai soldi?

STASERA PENSO SOLO UNA COSA: CHE CI STANNO PRENDENDO IN GIRO E NEMMENO IN MANIERA TANTO NASCOSTA !

Buonanotte, se adesso riuscite a dormire tranquilli.

TUTTO NORMALE....

(di Lorena B.G.)

SECONDA PARTE

(continua...)
..............

C'era stata una richiesta di intimità fra loro, intimità che per lei avrebbe chiuso il cerchio del loro rapporto, che per lei era una cosa tanto naturale fra due persone che si amano.Lui invece li trovava... come li trovava?
Disse delle cose, in effetti non aveva mai proposto di andare oltre.
Aveva sempre rimandato a giorni futuri, senza fretta.
Ma lei non capiva, gli disse che se avesse spiegato meglio forse avrebbe potuto accettare i motivi, magari insieme avrebbe potuto anche provare a capirli.
Ogni giorno provava a comprendere come si può amare una donna e, contemporaneamente, non desiderarla. Anzi peggio rifiutarla.
Cominciò a dirle che voleva ritagliarsi dei "momenti di libertà individuale".
Momenti che veramente lei non capiva.
Cosa voleva dire quell'espressione per una coppia che già s'incontrava raramente: indipendenza, libertà?
Oppure sarebbe stato più sincero se avesse voluto dire che voleva stare da solo?
Forse aveva conosciuto un'altra e non voleva più lei? Ma se era così perchè non interrompere e basta?
La sua amica aveva altre idee ... tutto normale! Sai gli uomini hanno bisogno dei loro spazi, anche di andare al bar con gli amici, una partita di calcetto, un aperitivo, una chiaccherata in piazza... spazi dove noi non dobbiamo esserci....
Ma a lei non andava giù. Aveva cercato nonostante la lontananza di dividere sempre tutto.
Lei gli raccontava la sua giornata, come se lui fosse lì e renderlo partecipe del suo tempo. Spesso gli descriveva anche i suoi sentimenti, il suo modo di vedere le cose.
Le emozioni che provava verso altre persone. I suoi desideri, i suoi sogni,i regali che faceva agli amici. Tutto perchè lui si sentisse parte della sua vita totalmente, senza riserve senza segreti.
La parola esatta fino a quel momento era stata "condivisione".
Ma ultimamente era diventata "con-divisione", e la parola "divisione" era saltata sulle tre lettere "con" come fosse una torta al cioccolato e se l'era mangiata.
....Tutto normale?... chiese lei piangendo all'amica... secondo te è tutto normale?....Un giorno per caso erano capitate in un bar. Avevano voglia di chiaccherare un po' di raccontarsi tante cose. Presero un caffè, e poi un tramezzino. Volevano stare lì insieme più che potevano e dopo un po' si alzarono e scelsero un dolce al cucchiaio. Così nessuno dei camerieri avrebbe potuto dire niente che occupavano un tavolo mentre c'erano altre persone che aspettavano. La vita le aveva allontanate, lavori diversi, ma la loro amicizia era rimasta immutata. Al telefono si dicevano alcune cose, ma ogni tanto era obbligatorio questo appuntamento per fare il riassunto di tutto e magari spendere più parole per chiarire. Anche per ridere un po', come quando erano bambine che si chiudevano in camera e lì passavano pomeriggi interi prima a giocare con le bambole inventando storie e poi da adolescenti e sognare amori impossibili con i ragazzi conosciuti.
Il lavoro le aveva divise, ma non la vita. Si volevano bene come due sorelle, anzi molto di più.
Sapevano che niente e nessuno avrebbe mai potuto separarle.
Si confidavano tutto: ogni segreto, ogni amore, ogni dubbio.
E aveva cominciato proprio con lei a parlare di questo.
I ragazzi che aveva avuto prima non si facevano certo pregare per darle un bacio, per allungare le mani e toccarla e poi, se il rapporto era più serio, anche andare a letto insieme. Lei vedeva questo toccarsi e cercarsi come la conclusione di un "patto d'amore". L'atto sublime che portava due persone ad avvicinarsi così tanto che poi da sposati si cerca un figlio.
Non c'erano stati molti uomini nella sua vita, ma qualcuno era stato più importante.
Così importante che aveva desiderato una vita insieme, una casa, un gruppo di amici comuni con cui incontrarsi.
Ma quasi tutti si erano allontanati alla fine. Forse per un po' questo sogno era vivo, lei lo viveva come possibile, poi forse cominciavano i problemi: se in ufficio lui guardava un'altra, se cominciava dare segni di debolezza o di stanchezza.
Se rifiutava di andare a mangiare fuori.
Tutte scuse banali, ma che per lei diventavano importanti. Parlando con la sua amica aveva cercato di capirsi, di spiegare il perchè del suo comportamento.
E' chiaro che dopo un po' di tempo a furia di scenate, musi lunghi e risposte un po' troppo sopra le righe gli uomini si allontanavano.
E siccome l'ufficio aveva diverse filiali chiedevano tutti il trasferimento e quindi non doveva nemmeno affrontare il dopo di un rapporto finito. Loro erano tranquilli e lei invece rimaneva con tanto amaro in bocca, ma soprattutto non sapeva mai che, se si fossero continuati a frequentare, anche se giornalmente in quell'ambiente, forse sarebbe potuta ricominciare. Non aveva mai avuto cioè la possibilità di dire mai a nessuno... scusa, ho sbagliato... non li vedeva più e basta.
Erano arrivate entrambe alla conclusione che nonostante tanti discorsi, poi il problema forse era lei! Lei che desiderava stare con un uomo, costruire un futuro insieme e contemporaneamente forse aveva paura delle responsabilità che comporta una vita da condividere.

(continua...)

domenica 28 giugno 2009

TUTTO NORMALE.....


(di Lorena B.G.)

PRIMA PARTE

Che armonia si era creata tra loro, come un accordo musicale!
Se lo avessero trovato scritto nei bigliettini dei baci Perugina avrebbero fatto una risata.
Alcune volte la voglia di stare insieme, di sentire la voce dell'altro.... erano così in sintonia che quando telefonavano componevano contemporaneamente i numeri sul cellulare, cosicchè alla fine la linea risultava occupata e non riuscivano a comunicare. Aspettavano qualche minuto poi ricominciavano un'altra volta e un'altra volta il numero non era libero e così avanti per tre quattro volte.
Una corsa innocente, fatta di voglia, fatta di amore. Aspettavano ancora che fosse l'altro a farsi vivo, guardando magari il cellulare e aspettando il suono della chiamata, ma alla fine cedevano alla fretta e si decidevano a mandare un sms. Anche questo nello stesso istante. Ma se uno era più veloce dell'altro o il messaggio era più corto, ecco che arrivava il segnale e l'altro sms rimaneva a metà.
Lui era sempre più svelto, lei sorrideva mentre leggeva, mentre il suo era rimasto incompleto nelle bozze. Lo cancellava e rispondeva e così andavano avanti per un po'.
I loro sensi, la loro armonia era così sviluppata che era diventata una dolce gara a chi cercava di anticipare l'altro.
Spesso i loro desideri si sovrapponevano e insieme dicevano le stesse cose, quasi le stesse parole.Come era cominciato il declino? E chi lo sa?
Ad un certo punto i numerosi sms, le infinite telefonate erano diminuite ogni giorno che passava. Sempre più corte, sempre più rade, alla fine quasi inesistenti.
Erano rimasti tre sms al giorno per darsi "il buon giorno, il buon pranzo e la buona notte". Tre sms che non significavano più niente, non c'era amore non c'era odio solo questo stupido legame che la esauriva e basta.
Lei si svegliava la mattina con la speranza che quel giorno cambiasse tutto e ritornasse come prima, ma poi sentiva il suono del cellulare, leggeva e l'incubo cominciava. Ore ad aspettare tra un sms e un altro. Aveva provato a chiedere di più, ma non aveva ottenuto risposta solo un semplice ...ho bisogno di pensare, vorrei un po' di spazio...
Spazio? Ma se i loro incontri già radi erano diventati inesistenti negli ultimi mesi.
Spazio? Per fare cosa se per tutta la giornata lei non sapeva lui cosa stava facendo?
Spazio? Per pensare a scrivere le stesse parole del giorno prima in pochi secondi?
Non riusciva più a capire quando era cominciata questa discesa.
Lui aveva cominciato a dare risposte strane a domande semplici. Quando lei aveva chiesto di cessare questa cosa assurda lui si era ribellato, ma poi andava avanti peggiorando.
Quei tre sms erano diventati un incubo, lei li chiamava la "sindrome della stampella". Ne aveva parlato un giorno con un amico e lui le aveva detto che esisteva un problema chiamato "ANGORE ", ma che spesso non veniva preso in considerazione da nessuno. Non si trovava spiegato efficacemente in nessun vocabolario, ma lei scoprì una frase che significava molto:...
...E se voi l'amate, come voi solete, perchè indugiate tanto il desiderio suo, e l'angore che ella ha sì grande di vedervi?.... (Omel. Orig. 287 (C)
C'era stata una richiesta di intimità fra loro, intimità che per lei avrebbe chiuso il cerchio del loro rapporto, che per lei era una cosa tanto naturale fra due persone che si amano.
Lui invece li trovava... come li trovava?
(continua....)

HO TROVATO.....


.....scritto questo stasera. Bellissimo!
(dal Talmud)

State molto attenti a far piangere una donna,

che poi Dio conta le sue lacrime!

La donna e' uscita dalla costola dell'uomo,

non dai piedi perche' dovesse essere pestata,

non dalla testa per essere superiore,

ma dal fianco per essere uguale....

un po piu' in basso del braccio per essere protetta,

e dal lato del cuore per essere Amata.

OGGI

FIDATI DEL CUORE.
(Lorena)

sabato 27 giugno 2009

RIBOLLITA


INGREDIENTI
(per 6 persone)

* 300 gr Pane casalingo raffermo
* 400 gr Fagioli bianchi secchi
* 1 Cavolo nero
* Mezzo cavolo verza
* 3 Mazzetti di bietola
* 2 Patate
* 2 Carote
* 2 Gambi di sedano
* 2 Cipolle
* 1 Cucciaio di conserva
* Olio di oliva
* Sale e pepe

Lessate i fagioli in 2 litri d'acqua fredda, passatene circa i tre quarti rimettendo la purea ottenuta nel brodo di cottura. In un'altra pentola fate rosolare in 8 cucchiai d'olio una cipolla tritata. Quando la cipolla appassisce unite la conserva diluita in acqua calda o brodo. Aggiungete le carote e il sedano a fettine, le bietole e i due cavoli tagliati a listarelle, la patate fatte a grosse fette.
Salate e pepate e fate cuocere, col coperchio, per alcuni minuti, quindi versate nella pentola tutto il brodo dei fagioli.
Fate cuocere a lungo, poi quando tutte le verdure sono ben cotte, aggiungete il pane tagliato a fettine e i fagioli interi.
Fate sobbollire per 10 minuti e spegnere il fuoco.
Rimestate e lasciate intiepidire.
Versate la zuppa in una pirofila, cospargetela con fettine di cipolla, pepe e un filo d'olio.
Passatela in forno ben caldo finchè la cipolla sarà ben dorata.
Prima di servirla aspettate qualche minuto.

ToScAnIsInAsCe


I bimbi di una classe delle elementari di una scuola cattolica vengono fatti allineare per il pranzo: c'è un vassoio di mele esposte con un bigliettino che dice:"Prendetene solo UNA. Dio vi guarda"
Lungo la fila ad un altro tavolo c'è una pila di dolcetti al cioccolato.
Un bimbo mette un bigliettino con scritto:"Prendete tutti quelli che volete. Dio sta guardando le mele".

BUONGIORNO !!!!


Ciao.

Sono qui con poca voglia di finire di vestirmi.Tra meno di mezz'ora parto per andare a prendere mia figlia in montagna. Ieri sera la bella notizia: si è lavata poco, ha mangiato schifezze, non ha studiato, e ancora non so cosa mi si presenterà quando arrivo.
Naturalmente mi sono già fatta un programma. Finite le coccole, mangiato qualcosa, andrà sicuramente sotto la doccia subito con cambio completo dalla testa ai piedi: rivoglio mia figlia bella pulita e profumata.
Già mi vedo arrivare e non riconoscerla: tutta spettinata sporca e trasandata.
Mamma mia!Non ci voglio pensare.
Da qualche parte nella lavanderia dovrei trovare un bruschino, ma non quello di saggina delle lavandaie di una volta e nemmeno quello per il manto dei cavalli, io parlo di quello con i denti di metallo per togliere la ruggine dal ferro!!!!
Ieri sempre giornata strana ho scritto un'email ad un amico, ma rileggendola e ripensandoci non c'era tutto quello che volevo dire. Ma ci sarà modo e occasione di riparlarne. E' stata una lettera difficile, in cui avrei voluto dire tante cose e poi ho ridotto tutto all'essenziale.
Ma l'essenziale spesso non dice.
So comunque che i nostri sono discorsi aperti che non finiranno mai.
Il suo giudizio è molto prezioso per me.
Ho interpretato delle parole in un modo e poi riguardandole sono parole .... da essere accettate con amore.
Adesso vado, il tempo passa ed io sono ancora qui in ....diciamo mezza vestita, però il profumo me lo sono già messo!

Ciao buon fine settimana a tutti bacioni

Ma?

venerdì 26 giugno 2009

DIZIONARIO, VOCABOLARIO

DIZIONARIO
Raccolta ordinata e generalmente alfabetica di voci e locuzioni, compilata con diversi criteri e per diversi scopi.

VOCABOLARIO
Testo nel quale sono raccolte, definite e illustratec on esempi, le parole di una lingua ordinate in ordine alfabetico.

DOVE SIAMO ARRIVATI !!!!!!! MI CHIEDO : MA E' TUTTO REGOLARE?

INDOVINELLO (2)

La soluzione del terzo indovinello è stata trovata dal nostro Lino.
E' appunto L'OMBRA.
A questa velocità finiremo velocemente tutti gli indovinelli!
Comunque bravi, anzi bravissimi.
Ora aspetto anche che SANDRO indovini qualcosa.

Mi dimenticavo....Indi ha accettato di baciare Primo, ma solo se riuscirà a vincire 5 ,e dico 5, partite di scacchi una dietro l'altra, senza patte in mezzo.
Devono essere 5 consecutive.
Ciao

giovedì 25 giugno 2009

INDOVINELLO

Il secondo indovinello è stato risolto ancora dal nostro amico Primo. Ha accettato di baciare Indi.

Di fronte a questa richiesta Indi però si è dimostrato titubante e ha detto ...CI PENSERO'...

Porterà la notte consiglio al nostro amico? Gli sviluppi domattina, Vi terrò aggiornati!

LA SOLUZIONE è IL PETTINE.

Rimane ancora il primo indovinello.

LETTERA AD UN NUOVO AMICO


(di Lorena B.G.)

Carissimo,
quante volte ti è sembrato di essere entrato nella vita dalla porta sbagliata?
Non le conti nemmeno più, vero? Posso solo dirti che non sei solo, tanti ti tengono compagnia. Anche quelli che apparentemente sembrano fortunati o sicuri della loro vita e delle loro scelte.
Per quel poco che conosco di te c'è sicuramente nel tuo modo di fare una ricerca di qualcuno o qualcosa che ti dia sicurezza, che ti faccia compagnia. Tu dici che vuoi goderti la vita. Bene.
Ma con quali regole? Sei immerso nel mondo come tutti gli altri e come loro nuoti in questo "mare in tempesta". Uso la parola tempesta perchè nessuno ha una vita piatta senza scossoni. Il tuo muoverti ti fa avvicinare ad altri ed è qui che cominciano i problemi.
Non so se è questa tua nuova libertà che ti fa pensare di poter essere libero di fare quello che vuoi, ma soprattutto di poter fare quello che pensi. Ci sono regole non scritte che governano il mondo e chi non le sa leggere è destinato ad essere allontanato e a vivere la maggior parte del suo tempo in solitudine.
E sai quando te ne accorgi? Quando ritorni a casa, durante il fine settimana o le feste. Questi sono i momenti peggiori, quando ti ritrovi solo e nessuno è accanto a te.
Il tuo essere entrato in contatto con altri non ti ha dato il permesso di credere di poter entrare nei loro giochi. Come tutti ci sono dei posti dove hai ingresso libero, altri dove non sei invitato, altri ancora devi accontentarti di guardare da oltre la rete.
Ci sono rapporti consolidati, altri in via di sviluppo, altri ancora che non si sa mai che direzione possano prendere, ma tu non puoi farne parte: sono contatti iniziati prima di te. E quando tu provi a entrare e uno degli altri si accorge che stai rompendo l'equilibrio già esistente, ecco che vieni allontanato.
Non rimanerci male, un po' te le sei voluta. Sapessi quanto è difficile nella vita capire che non si può andare dove si vuole, ma soprattutto con chi si vuole.
L'aver accettato la tua vicinanza non è detto che ha fatto accettare la tua presenza.
Il tuo muoverti è gentile educato sempre pronto e disponibile, ma come sempre c'è un ma.
Finchè non ti verrà concesso di avvicinarti, questo tuo fare non ha futuro.
Non devi pensare perchè sei gentile o fai complimenti o dici ti voglio bene, una donna può cancellare con un colpo di spugna la sua vita, i suoi affetti, le speranze del suo futuro, per ascoltare le tue parole. Per farsi sentire ci vuole tempo e tanta pazienza.
Spesso il tuo modo di fare può essere scambiato per azioni che sono state fatte da altri, e anche il tuo negare non fa cambiare idea, perchè la tua azione persiste.
Anche se paragonarti ad altre persone può dare fastidio è questo pensiero che generi o provochi, e per questo non puoi offenderti. La tua azione viene associata ad un' altra persona, ad un momento che può essere stato doloroso e che non vuole essere più vissuto.
Il tuo carattere ti porterà ad aiutare altri che hanno bisogno e sai cosa mi è sembrato in questi giorni? Che fra tante persone che ti hanno "rifiutato" e con le quali non sei riuscito a iniziare un rapporto, tu finirai nel letto invece di quelle che hanno bisogno. Quelle che tu ti adopererai per aiutarle e che siccome non hanno niente da perdere se non quello di ottenere la cosa per cui sono in contatto con te, faranno anche le "carine". Tu te ne renderai conto sicuramente, ma pur di non rimanere solo accetterai anche questo surrogato di rapporto. Salvo andare un'altra volta in bagno e accorgerti che prima di te c'è stato qualche altro.
L'amicizia, la confidenza sono cose per cui si deve combattere: nessuno ti regala niente. Sapessi quante volte sono caduta in questa trappola!
Ogni volta che ero sicura di avere in pugno il mondo, ho sempre ricevuto lo schiaffo più grosso che potessi avere, sapessi quante volte ho dovuto chinare la testa perchè non era come mi ero illusa.
Ogni volta che ho dormito una notte tranquilla, il giorno dopo è scoppiato il temporale più grosso della mia vita.
Le regole non scritte vanno capite, intuite, spesso si imparano sulla propria pelle, soprattutto le impara in maniera violenta chi ha un cuore grande che desidera amore. E darebbe la propria vita per amare ed essere amato almeno una volta con tutto il proprio essere in maniera totale.
Il tuo cammino è appena iniziato, non rovinare quel poco che hai fatto di buono. Sei un uomo con il cuore grande che non solo vuole amore, ma ne può dare tanto, ma.... alla persona giusta. Adesso lo dai a destra e sinistra senza pensare. Non è che elargendo a piene mani raccoglierai a piene mani, spesso non si raccoglie niente.
E' vero che dopo le nostre chiaccherate qualcosa sta cambiando, ma per il tuo bene non fossilizzarti solo con la persona che già ti ha detto no. Guardati intorno: comincia a gettare le reti come un pescatore, e qualche volta crescere delle solide amicizie è meglio di un amore che poi si dimostra fallace.
La vita è una scala: si deve salire un gradino per volta e spesso bisogna fermarsi per molto tempo prima di affrontare il successivo.
La cima? Nessuno sa dov'è la cima o la fine, ma bisogna andare avanti.
Ogni scalino è di altezza diversa, di difficoltà diversa, ma sta solo al nostro coraggio, alla nostra perseveranza. Non è una cosa da poco o facile, nessuno lo dice: solo gli stupidi, quelli che credono che le cose siano facili.
Mai affrontare di corsa niente, si rimane lì da dove siamo partiti, mentre gli altri vanno avanti.
Sai ultimamente sono stata a Venezia e in Piazza San marco ho visto le due famose colonne. Si ergevano diritte contro il sole incuranti di chi gli passava sotto e le fotografava. Mi sarebbe piaciuto essere come loro, testa alta, incurante dei turisti, immobili nei secoli eppure così vive da sfidare tutti anche il tempo e il logorio. Imperturbabili.
Se capiterai a Venezia dagli un'occhiata anche tu e nella loro staticità possono insegnarci tante cose.
Sembrano messe lì come le Colonne d'Ercole. Cosa troverai una volta che le oltrepasserai? Solo il tempo e la pazienza te lo potrà dire.

Ciao, buona giornata "

Il Bacio




Mosè non morì quando vide in faccia Dio (Es 33,11), ma quando dio lo bacia. La comunicazione totale on Dio l'amore infinito che toglie la vita terrena ma ti unisce a Dio.

Nello Zohar si legge "Perché mai Salomone ha voluto introdurre espressioni di amore tra il mondo di Dio e quello degli uomini e ha usato, iniziando la lode all'amore tra di loro, il termine "Mi baci!"? Invero si è già spiegato, e così è in realtà, che non esiste amore tra due che aderiscono l'un l'altro se non nel bacio ed il bacio si dà con la bocca, che è la sorgente del soffio e il luogo da cui esso esce. Quando si baciano l'un con l'altro i soffi aderiscono questi a quelli e diventano una sola cosa. Allora l'amore è uno!" (Zohar Terumà).


E che dire di Lc 7,45 "Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi". La peccatrice bacia Gesù il fariseo no, nel prostituirsi la meretrice non bacia mai, campa donando il suo corpo ma non i suoi baci che riserva solo a Gesù esprimendo così il suo vero amore, cosa che non fa il fariseo.

Giuda tradisce con un bacio, ma il suo bacio è di inganno e non da l'amore anzi lo porta a non credere più in Gesù e quindi nell'amore tanto che pur pentendosi nn trova pace e va a suicidarsi.
Il bacio è il massimo segno della fede segno caratteristico dei cristiani: "Salutatevi gli uni gli altri con il bacio santo" (Rom 16,16); "Salutatevi l'un l'altro con bacio di carità" (1 Pt 5,14); e i cristiani si dovranno salutare con un bacio santo, en philémati haghìo.

"Dio ha parlato con noi faccia a faccia, come un uomo che bacia il proprio amico" (Targum Shir Ha-Shirim), ed è detto anche che "le parole della legge furono date attraverso un bacio" (Cantico Rabba).


Ecco perchè posso baciare Indi come posso baciare chiunque.

AMORE " TOSSICO "

(di Lorena B.G.)

QUARTA E ULTIMA PARTE

Andarono a vivere nella stessa casa.
La pace però non durò molto. Lei si accorse che qualcosa stava cambiando ogni giorno, qualcosa in lui era peggiorato.
Smise di andare allo studio e convinse anche lei a rimanere a casa.
Meno male che i figli continuarono le cause senza opporsi, anzi sembravano quasi sollevati che il padre non ci fosse più.
All'improvviso in momenti banali creava situazioni assurde di scontro, sempre per episodi di gelosia: inutili, inconsistenti, anche quando erano in casa da soli, magari a tavola.
Aveva cominciato a bere. Pretendeva che nel frigorifero ci fosse sempre della vodka. All'inizio una bottiglia, poi un giorno aprì il frigorifero e ne trovò cinque.
Si spaventò: forse quando la moglie e i figli non opposero resistenza doveva capire che c'era qualcosa che non andava e che loro erano contenti che lui si allontanasse.
Cominciò a vivere notti di ansia e panico, chiusa nella camera da letto dopo che lui aveva bevuto e dopo che una volta l'aveva picchiata.
Ebbe paura di passare una vita così.
E riaffiorarono i soliti dubbi che tanto l'avevano attanagliata negli anni precedenti: problemi oggettivi di differenza d'età, difficoltà ad avere figli, i suoi genitori contrari che l'angosciavano, tutti che anche se non conoscevano la realtà nascosta della loro storia si vedeva che non erano contenti.
Voleva davvero affrontare tutto questo?
Ritornò dalla psicoterapeuta: ricominciò l'assunzione dei farmaci.
Nella sua vita stava precipitando tutto, se prima non era felice e ossessionata dai sensi di colpa, adesso doveva vivere una realtà che non le lasciava scampo.
Aumentò da sè il dosaggio dei farmaci che le aveva prescritto il dottore. Passava la maggior parte delle ore intontita e a letto.
Trascurava se stessa: si vedeva dal suo aspetto: vestiti non stirati, anche con macchie, capelli poco curati e unghie...le unghie se le mangiava, si vedevano appena.
Prima veniva additata dalle sue colleghe d'ufficio per la sua eleganza e per la cura della sua persona. Molte la invidiavano perchè riusciva ad essere sempre in ordine anche la sera dopo una dura giornata di lavoro.
Un giorno lei cercava un bicchiere d'acqua per ingerire le sue compresse, lo trovò sul tavolo di cucina. Senza pensarci due volte bevve tutto d'un fiato per accorgersi subito che non acqua ma vodka.
Pochi minuti dopo la colse un senso di beatitudine che non aveva provato finora. Si addormentò così sul divano per alcune ore.
Quando si svegliò rimpianse quell'euforia che aveva avuto prima di dormire: cominciò anche lei a bere.
Almeno iniziò a ingerire ansiolitici e vodka: un cocktail spaventoso.
Cadde in uno stato di eccessiva sonnolenza.
Quando si alzava sembrava una drogata in cerca di una dose, spesso non si accorgeva nemmeno di dove era e si sdraiava lì a dormire.
Il letto, la poltrona, la vasca da bagno, il pavimento: ogni luogo era buono.
I genitori ormai erano disperati: la madre andava ogni tanto a casa per pulire un po', soprattutto per togliere le bottiglie che ormai erano dappertutto.
Mentre lui ubriaco stava sempre in una poltrona e con la bottiglia in mano, lei invece sembrava un animale.
Girava per casa con una dose eccessiva di farmaci in tasca, la custodiva gelosamente e la toccava sempre come se avesse paura che qualcuno mentre lei dormiva gliela sottraesse.
Il cocktail che ormai s'era abituata a ingerire prima o poi avrebbe fatto sicuramente effetto nel suo organismo. E infatti un giorno la madre la trovò che vomitava sangue.
Fu portata subito in ospedale e le riscontrarono un'emorragia gastrointestinale.
Dopo qualche giorno fu dimessa.
I suoi genitori, le sue amiche insisterono perchè andasse a casa con loro e non tornasse più da "quell' "ubriacone", come lo definirono.
Ma ormai questo amore era "tossico" come aveva detto il suo amico tanto tempo prima: dipendeva dall'alcool e dai farmaci come ormai dipendeva dalla presenza di lui.
Ritornando a casa le sembrò di poter ricominciare daccapo, poter iniziare una nuova vita: forse aveva capito che stava sbagliando e voleva recuperare: basta farmaci, basta alcool e da ora in poi avrebbe aiutato anche lui a smettere di bere.
Nei giorni seguenti con pazienza diminuendo piano piano le dosi lo riportò ad uno stato di lucidità tale che finirono a letto. Si amarono come i primi giorni, almeno questo sembrò a lei, ma lui ormai era solo un guscio vuoto e tutto quello che l'aveva fatta innamorare non c'era più.
Le sue mani, quelle mani che quando l'abbracciavano sapevano sempre darle piacere, la stringevano così forte che le lasciarono dei lividi. Furono rapporti violenti, crudeli, quasi animaleschi. Niente di tutto l'amore e la tenerezza che c'era stato i primi tempi.
Tutto quello che lui faceva la spaventava, ma non riusciva a trovare la forza per andare via.
L'alimentava la speranza che tutto cambiasse, che se lei gli avesse dimostrato il suo amore rimanendogli accanto lui sarebbe cambiato, sarebbe tornato l'uomo che l'aveva sedotta.
Andò avanti così per qualche settimana, fino a quando un giorno ritornò a casa dopo che era uscita per prendere il pane e lo trovò ancora una volta ubriaco con la bottiglia in mano.
Era seduto sulla poltrona le gambe aperte e le braccia penzoloni in mezzo che reggevano la bottiglia. Alzò appena gli occhi, ma lei notò subito che lo sguardo era cattivo.
Non disse niente solo le si avvicinò e cominciò a picchiarla con calci e pugni. Non sapeva nemmeno dove colpiva, sembrava che qualcosa di oscuro, di maligno avesse scatenato tutta la rabbia, tutto quell' odio assurdo. Lei non si difese, lo guardava allibita come se tutto l'amore che c'era stato in quei giorni fosse stato solo un sogno, un'allucinazione.
Lei fece solo un gesto: mise le mani sulla pancia per difendere qualcosa.
E prima di svenire disse soltanto... il nostro bambino....
Quel bambino che lei avrebbe voluto, di cui aveva avuto tanta paura ad avere prima con lui, quel bambino che era stato concepito in un momento tanto particolare ...
Prima di svenire le cadde una lacrima: l'unica che aveva dentro di sè.

In esclusiva le tracce dei temi della maturità



Tipologia A – Analisi del Testo


Italo Svevo, la Senilità 1898 il secondo romanzo Aron Hector Schmitz appare sull'Indipendente a puntate a spese dell’autore non danno il successo sperato.

Tipologia B – redazione di un “saggio breve” o di un “articolo di giornale”

1. Ambito artistico – Letterario
I rapporti della libera filosofia nei confronti della fede attraverso i grandi filosofi del 900. Il concetto di nuovo uomo di Nietzsche e la dura critica del filosofo verso il cristianesimo e le religioni espletato nell’opera, “Così parlò Zarathustra” e proseguito in “L'anticristo”. Il misticismo di Julius Evola nel saggi sull’idealismo magico e di come l'insegnamento magico ed esoterico è ancora inteso in funzione del massimo potenziamento dell'Io.

2. Ambito socio – economico
La fiducia e l’ottimismo è motore di crescita economica, tema tornato alla ribalta in seguito alla crisi recente con successivo deprezzamento di prodotti e servizi conseguente agli allarmismi ingiustificati dei media.

3. Ambito storico – politico
I grandi amori dei grandi personaggi storici: gli appetiti sessuali di Giulio Cesare, le tresche di Napoleone Bonaparte, la sfrenata vita sessuale di Lenin, le amanti di Benito Mussolini e gli amori di Adolf Hitler. Come il rapporto con il sesso è inversamente proporzionale con la capacità di essere un leader.

4. Ambito tecnico – Scientifico
“É stato come trovare l’arca dell’alleanza per gli archeologi” ha detto lo scienziato Jorn Hurum durante la cerimonia presso il Museo Americano di Storia Naturale. “É l’equivalente scientifico del Santo Graal. Il fossile sarà probabilmente illustrato in tutti i libri di testo per i prossimi 100 anni”. Il suo collega Jens Franzen, ha definito la scoperta “l’ottava meraviglia del mondo”. Questi sono stati i commenti ufficiali quando il fossile di Ida come è stato battezzato è stato svelato al mondo, l’anello mancante dell’evoluzione è un importante ritrovamento che dai media italiani è stato completamente ignorato.

Tipologia C – Tema di argomento storico
Le lotte sociali dei neri d’America dalla guerra civile americana, passando per Martin Luther King e Kennedy un insieme di avvenimenti storici sociali e politici che hanno portato all’elezione del primo presidente degli stati unititi di colore. Come è cambiata la condizione di vita delle minoranze razziali negli USA e quando anche la misoginia si farà da parte aprendo una nuova era che vede il sogno dell’umanesimo realizzarsi?

Tipologia D – Tema di tipo generale
Il gossip quale strumento di denigrazione politica, le cronache odierne presentano l’avvento nella nostra nazione dello stile anglosassone di condurre aspre campagne elettorali parlando solamente degli appetiti sessuali dell’avversario con l’intendo di elevare questioni morali ed etiche che ne delegittimano l’operato.


tratto da:TgEU

Flagelli d'Italia

mercoledì 24 giugno 2009

LA FESTA DEL " MUZZUNI"



24 Giugno - Alcara Li Fusi (Me)

Una delle Feste Popolari più antiche d’Italia. - 24 Giugno - di ogni anno

Per risalire alle origini della festa del “MUZZUNI”, che ogni anno si svolge ad Alcara Li Fusi il giorno del solstizio d’estate, il 24 giugno, è necessario tornare indietro nel tempo, al periodo in cui, alcuni troiani sfuggiti alla distruzione ed alla rovina della loro madre patria, la città di Troia, trovarono rifugio dove sorge attualmente il Paese di Alcara. Nello stesso giorno due feste per la comunità degli Alcaresi.
La chiesa, di giorno, celebra la festa di S. Giovanni Battista, dal collo mozzo. Finita la festa di S. Giovanni, la gente rientra in casa, ed ecco che le donne si accingano a preparare il quartiere, per la festa del muzzuni.
In quasi tutti i quartieri si incomincia a vestire il luogo dove dovrà essere sistemato il MUZZUNI, con “pezzare” tessute al telaio di legno, con vasi di grano germogliati al buio, (per prendere il colore dell’oro). Le ragazze prendono il posto della “Sacerdotesse”, davanti al MUZZUNI.
La brocca è col collo mozzo, rivestito con un fazzoletto di seta, dal collo della brocca spuntano steli di grano, un rito magico propiziatorio per le primizie della terra che erano offerte alla Dea Demetra, per ringraziarla del buon raccolto, i riti si collegavano alla fatica dell’uomo per dominare le forze della natura.
Da questo momento il MUZZUNI si erge come simbolo fantastico, come fallico trofeo della Dea Demetra, “fonte di ricchezza e Fecondità” come trionfo della vegetazione della vita, divinità agreste, che accentra la devozione dei contadini che con l’offerta dei “Lavuri” rappresentati nei giardini di Adone, simbolo delle aspettative contadine per un nuovo raccolto che si voleva abbondare. Una delle caratteristiche più importante di questa festa e quella del comparatico, la quale consiste nella promessa di amicizia fraterna fra due persone attraverso, lo scambio di confetti, l’intreccio dei mignoli ed una breve proposta seguita da una filastrocca:

Proposta: pi tia jiaù ‘n’amicizia ranni ‘nni facemu cumpari, u Sanciuvanni?
Risposta: Cu tantu piaciri

Intrecciando i due mignoli stretti come catena si incomincia a recitare la filastrocca:

Iriteddu fàcitini amari, chi nni ficimu cumpari;
‘nzuccu avemu nni spartemu
e giammai nni sciarriamu.
Cumpari semu e cumpari ristamu
quannu veni la morti nni sciarriamu.

Tratto liberamente dalla Guida Turistica "Città di Alcara Li Fusi"

EMULAZIONE, IMITAZIONE

EMULARE
Impegnarsi a uguagliare e superare qualcuno.

IMITARE
Prendere come modello, copiare, eseguire in modo conforme e simile.

MASSIMA DEL GIORNO

Capita alle persone veramente sapienti quello che capita alle spighe di grano: si levano e alzano la testa dritta e fiera finché sono vuote, ma quando sono piene di chicchi cominciano a umiliarsi e ad abbassare il capo.
(Michel de Montaigne)

AMORE " TOSSICO "

(di Lorena B.G.)

TERZA PARTE

(continua....)

Dopo qualche settimana ripresero i loro incontri, lui sempre più convinto a non lasciarla andare, a volere un futuro con lei. Ma ancora una volta con tutta se stessa lei gridò no.
Ma non riuscì nè a lasciarlo andare nè a staccarsi. Lo amava, e lo odiava perchè lo amava. Lo odiava perchè esisteva. Perchè l'aveva legata a lui per un progetto di lavoro e ogni volta c'era una scusa per non tagliare i ponti, anche se giurava e spergiurava a tutte le sue amiche che voleva liberarsene.
Andò avanti così tutto l'inverno. L'avvocato sembrava più tranquillo, la loro vita si divideva fra le promesse di lui e i rimpianti di lei, fra le cause, i clienti, i loro incontri notturni.
Dopo una serie di convegni cui erano andati come due innamorati felici, lei volle partire per l'Inghilterra, dove aveva prenotato un corso di inglese.
Il suo soggiorno all'estero non le procurò quella pace che aveva pensato lontano dall'Italia, dal cambiare ambiente per qualche settimana. Cominciò a stare male. Cominciò ad aumentare la sua paura della solitudine e ogni giorno aveva sempre più spesso manifestazioni di panico.
Quando lei ebbe il coraggio di dirgli quello che provava lui la raggiunse, come il principe azzurro sul cavallo bianco, come un paladino per salvarla. Passarono dieci giorni a Londra come una favola: si sentiva libera di amare ed essere amata senza pregiudizi e paure; senza pensare se era giusto o ingiusto.
Al ritorno in Italia l'avvocato ricominciò ad opprimerla con la sua gelosia e le sue ossessioni, perchè un giorno l'aveva vista davanti al portone dello studio legale che parlava e rideva con un praticante. Era arrivato al punto da proibirle di avvicinare chiunque, sembrava morboso. Anche il camminare per la strada o andare a fare la spesa o salutare qualcuno lo insospettiva. Stava poi tutto il giorno a farle domande su chi aveva visto e con chi aveva parlato.
Intanto lei aumentò il suo malumore e finì in una spirale di sensi di colpa soprattutto con la sua famiglia. Allora decise di allontanarsi.
Lasciò lo studio e cercò un altro lavoro e una casa in una città più lontana da dove era lui.
Con la casa in città cominciò a subire i ricatti affettivi dei genitori, come figlia unica avrebbero voluto averla più vicina.
Contemporaneamente anche le amiche di sempre si allontanarono un po' per costruire il loro futuro in storie stabili: matrimonio, casa, figli, lavoro. Lei invece iniziò a pensare che nella sua vita c'era una storia sbagliata da cui non sapeva uscire, un lavoro nuovo è vero, ma che l'aveva ancora portata ad avere contatti con lui, niente di concreto solo angosce, dolore e sofferenza...
Rientrò in una spirale che rasentava la paranoia e che durò qualche mese.
Il giorno del suo compleanno, decise di andare da un'amica neurologa e di cominciare una terapia con degli ansiolitici: era sempre stata contraria ai farmaci, ma adesso li vide come un'ancora cui aggrapparsi.
Poi lo studio legale dove lavorava le offrì la possibilità di andare qualche giorno a Venezia per un corso di aggiornamento.
Lo rincontrò lì nella hall dell'albergo e senza dire niente lui chiese una camera matrimoniale.
Venezia, la città dei sogni. Passarono delle giornate da favola. Ogni giorno attraversavano i canali su una gondola.
Marco, il gondoliere, soprannominato El Todaro, come la colonna di San Marco, li portava di qua e di là e da bravo veneziano spiegava ogni angolo nascosto, ogni storia sconosciuta e che nessuno avrebbe mai trovato nei libri. Quando attraversava i rii con la sua gondola toccava i muri dei palazzi con una carezza, si capiva che era innamorato della sua città.
Il gondoliere diventò la loro guida in questo "viaggio" d'amore sulle acque della laguna più bella del mondo. Alto, bello nel suo costume caratteristico con la maglietta a righe sembrava anche il loro custode, affinchè tutto fosse perfetto e niente e nessuno potesse turbare quell'atmosfera.
Come Euriloco che accompagnò sempre fedelmente il prode Ulisse nelle sue avventure, così Marco diventò il loro timoniere e il loro compagno.
Tornarono a Venezia ancora da soli per alcuni fine settimana. Si facevano dare sempre la solita camera. Stavano bene come non era mai successo. Lei smise di prendere i farmaci, sembrava felice: vedeva la vita sorriderle ancora.
Pensava al futuro, a dei figli con lui, si dava della pazza per tutto il tempo che aveva perso a rincorrere dei sogni, quando l'unica realtà era lì vicino a lei. E non poteva avere dubbi: lui la voleva e glielo dimostrava.
Al ritorno decise di non rinnegarlo più, di vivere questa storia fino in fondo perchè in questo tira e molla non riusciva più a concludere niente. La sua vita era uno schifo, e non voleva viverla così.
L'avvocato affrontò la moglie, disse tutto ai figli.
Nessuno riuscì a controbattere, e dovettero cedere di fronte alla realtà: loro due stavano bene insieme ed erano innamorati.

(continua...)

Per Te.

Indovinello

Verso il fosso, sotto il muro,
vidi un morbido forare il duro.



la risposta data da Primo è la goccia d'acqua

martedì 23 giugno 2009

אמן

Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. 7 Guai al mondo per gli scandali! E` inevitabile che avvengano scandali, ma guai all`uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! 8 Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. 9 E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco. 10 Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. [ 11 E` venuto infatti il Figlio dell`uomo a salvare ciò che era perduto].


ODOR DI SANTITA'

A proposito di "odor di santità" ho trovato questa


"Silvio Show
- Come si chiamerebbe Berlusconi se lo facessero Papa?
- Pio Tutto! "

http://www.fanofunny.com/larosa/

CONSIGLIO PER IL DOPO ELEZIONI


Dopo questa bella girandola di giochi, trucchi, carri allegorici, saltimbanchi, giocolieri, feste, festini, costumi, risate e barzellette,
Vi consiglio una bella sbronza con un liquore che mi è stato consigliato da bere fresco. Non ci si rende nemmeno conto di quanto se ne ingoia fino a quando non cadiamo a terra completamente ubriachi.

Ricetta del rosolio del “perfetto amore”, una delizia per ….

* 100 gr buccia di limone
* 2 gr di cannella
* 4 gr di fiori d’arancio freschi
* 2 gr di rosmarino
* 2 gr chiodi garofano
* noce moscata un pizzico
* 1 gr di zafferano
* 1 lt alcool puro
* 300 gr di zucchero

Preparazione:

mettete tutti gli aromi e spezie in infusione con l’alcool in un barattolo di vetro per 5 giorni. Trascorso il tempo preparate uno sciroppo sciogliendo lo zucchero in un pò d’acqua. Filtrate e imbottigliate. Conservate il rosolio in un luogo fresco e asciutto e fatelo “invecchiare” per almeno due mesi.

Bugie?


“Bernard Madoff, ex bagnino ed ex presidente del Nasdaq: ‘Ringrazio la Corte perché mi dà la possibilità di raccontare i crimini che ho commesso e di cui mi vergogno’. Rischia fino a 150 anni di prigione. Il pm Francesco Greco ha spiegato che in Italia non sarebbe finito in galera.”

lunedì 22 giugno 2009

AMORE " TOSSICO "


(di Lorena B.G.)

SECONDA PARTE

(continua....)

Pensava di essere molto attenta a come si muoveva, di saper nascondere bene, ma probabilmente ci sono persone che hanno dei sensi più sviluppati. Chissà perchè nei loro discorsi quest'amico aveva dato questa definizione?
Con il tempo lei lo capì.
Ogni giorno voleva scappare, ogni giorno si pentiva di cosa aveva fatto, ogni giorno avrebbe voluto una relazione più normale e invece appena lui le telefonava il suo cuore cominciava a battere più forte, il suo cervello aspettava solo che le dicesse l'ora per incontrarsi.
Era sposato, ma da come si muoveva sembrava sempre solo. Non avevano mai affrontato il discorso moglie, figli, stavano bene così. Ma così come? Lui molto più grande di lei. Eppure questo magnetismo che subiva non la lasciava libera. Aveva forse bisogno di un uomo che la dominasse?
La storia da cui era uscita l'aveva fatta soffrire molto. Si era ritrovata un giorno ad affrontare la realtà che non era sola nel cuore del suo ragazzo. A nulla erano valse le frasi che lui le diceva, sapeva che c'era qualche altra anzi più d'una. Non era stata tradita solo lei, era stato tradito il sentimento che provava, era stato tradito l'amore. Quell'amore che lei aveva coltivato così intensamente come l'ultimo fiore del loro giardino. Una cosa rara, ma perchè a lei sembrava che l'avevano vissuta così, come una cosa rara.
Il vuoto dentro il suo cuore sembrava incolmabile.
Quando lo conobbe dal giornalaio stava finendo un corso. Aveva voluto cambiare lavoro e dedicarsi al settore legale. Lui le offrì subito un posto nel suo studio e cominciò anche una collaborazione per stare più vicini. Se prima si vedevano una volta alla settimana, adesso lo aveva sempre e lo poteva vedere tutti i giorni e gli era diventata indispensabile.
Affidò a lei i casi più delicati, quelli più noiosi, quelli più rognosi, che la facevano stare nello studio fino alle due di notte. Le diceva che non si fidava di nessun altro nello studio, che aveva sempre dovuto arrangiarsi da solo per correggere il lavoro degli altri, ma con lei poteva dormire tranquillo. E infatti era quello che faceva: alle sei del pomeriggio andava via e lei rimaneva lì sola a finire di mettere a posto le pratiche. Ogni tanto rimaneva anche lui o meglio tornava quando gli altri erano andati via e stavano un po' insieme. Avevano preso l'abitudine di non spostarsi dallo studio e il divano diventò il loro letto d'incontri.
Cominciò anche a parlare di una loro vita insieme, di lasciare la moglie che aveva cominciato a detestare, di trovare il momento giusto per dirlo ai figli.
All'inizio lei acconsentì, ma poi la paura di un futuro insieme, dell'età di lui, di dover passare la sua vita in compagnia di un vecchio non le andavano. C'erano tanti anni di differenza, quasi trenta. E' vero lui era di aspetto molto giovanile, ma aveva 57 anni e ogni anno che passava sarebbe stato più difficile.
Cominciò a pensare di trovare un uomo più giovane. Negli uffici dove andava, negli studi, in tribunale, non mancavano certo uomini di trenta, quarant'anni e molto belli. Avrebbe scartato per primi quelli sposati, poi quelli fidanzati. Rimanevano i single e i divorziati. Ogni categoria era comunque difficile da conquistare, ognuno aveva ormai una vita tracciata, delle abitudini, delle scelte fatte e irrinunciabili.
La convinzione di rompere era pressante, diventò quasi un'ossessione. Cominciò a uscire, a farsi corteggiare, ad avere storie leggere e senza senso. Lui impazzì e cominciò a perseguitarla, la implorava di non lasciarlo, minacciava di uccidersi e la trascinò in una spirale di dipendenza e sensi di colpa. Voleva una vita con lei, lasciare la moglie e ricominciare.
Lei no. C'erano questi 30 anni di differenza e non se la sentiva, anche il dover affrontare la sua famiglia, i pregiudizi della gente (abitava in un piccolo paese), temeva la sua vecchiaia, la difficoltà di avere figli (lui aveva avuto problemi con la moglie e adottato due bambini).
Le solite idee e paure che si rincorrevano in continuazione come una giostra che le faceva girare la testa.
Ma non riusciva però a staccarsi. Era un legame fortissimo e incomprensibile.
Decise allora di andare quell'estate in vacanza con alcune amiche. Conobbe e iniziò una storia con uno che sembrava quello giusto, all'improvviso ebbe la certezza di poter rinascere. Ma all'improvviso al ritorno in città cambiò tutto. Il nuovo lui non era più affascinante come quando erano in riva al mare abbracciati a guardare il tramonto, o quando si scambiavano la fragola del gelato e si leccavano le dita. Lui voleva solo aggrapparsi a qualcuno dopo la fine di una storia e la malattia della madre. E lei diventò il bersaglio della sua rabbia con il mondo e con Dio. Questa volta lei lo capì che non poteva continuare e chiuse subito.
Ma indipendentemente da tutto quello che lei avrebbe voluto e anche se ci provava con tutta se stessa, appena rivide l'avvocato allo studio dopo l'estate immediatamente un tuffo al cuore e gli scrisse un sms: "Come te, nessuno mai".

(continua...)

Indovinello

Qual è quella cosa
con la quale s'incomincia l'anno,
si dà inizio all'amore
e si finisce la quaresima?

La risposta era la lettera A, data da Primo.

POLIANDRIA, PECILANDRIA,.....


Ieri nella noia della casa di montagna, mentre fuori pioveva guardate che cosa ho trovato?
Continuaiamo a "farci un po' di cultura".

POLIANDRIA
Istituto o consuetudine sociale per i quali la donna ha la possibilità di avere più mariti.

PECILANDRIA
Differenze morfologiche fra i maschi della stessa specie (ad es. fra le api c'è una "specializzazione" sociale e anche fisica...ci son i maschi adatti alla fecondazione delle femmine (re) e quelli sterili (soldati).

PECILOGINIA
Polimorfismo nell'ambito del sesso femminile (ad es. fra le api invece ci sono femmine feconde (regine) e quelle sterili (operaie).

POLIGINIA
Sistema matrimoniale che consente ad un uomo di prendere in moglie più donne.

POLIGAMIA
Sistema in base al quale un uomo o una donna possono unirsi in matrimonio con più individui di sesso opposto.

RICORDATEVI PERO' CHE IN ITALIA ESISTE SOLO LA MONOGAMIA E PER RISPOSARSI BISOGNA ESSERE SEPARATI DAL PRIMO MARITO O MOGLIE.

MONOGAMIA
Sistema in base al quale un solo uomo si può unire in matrimonio con una sola donna e viceversa.

domenica 21 giugno 2009

AMORE " TOSSICO "

(di Lorena B.G.)
PRIMA PARTE
Si erano conosciuti così. Un incontro casuale, dal giornalaio. Poi si erano rivisti ancora, sembrava quasi un appuntamento: ogni mattina alla solita ora. Ma anche durante il giorno sembrava che ci fosse un tacito accordo: al bar, per una passeggiata, dal gelataio.
Aveva cominciato a guardarlo meglio: un bell'uomo fra i cinquanta e i sessant'anni. Barbetta, baffi e capelli bianchi molto ben curati. Occhi acuti penetranti. Occhi di chi è abituato a guardare e osservare. Gesti di chi è abituato a decidere e comandare.
Anche i vestiti denotavano che non era uno qualsiasi.
Mani ben curate, profumo leggero.
Una volta si erano sfiorati con le braccia, direi quasi urtati, ma lui fu gentilissimo, pronto a chiederle come stava. Forse era la scusa che cercava da tanto tempo. Cominciò così fra loro.
Lui molto sicuro, soprattutto sicuro che fra loro sarebbe durata per sempre. Lei più titubante. Era uscita da una brutta storia l'anno prima, aveva sofferto molto: non voleva ripetere nessuna esperienza.
Però si era lasciata conquistare da quest'uomo così affascinante, sicuro di sè e di quello che voleva e in quel momento voleva lei.
Non oppose nessuna resistenza, ma i primi giorni il gioco andò avanti per capire cosa avrebbe portato oltre che in un letto.
Parlarono di tante cose, ma soprattutto le loro chiaccherate al telefono la fcevano divertire molto, ricominciò a ridere.
Ma lei continuò a stare sulle sue posizioni per un po', non voleva cedere. Il cuore non voleva aprirsi.
La prima volta si incontrarono a Bologna lontano da tutti quelli che conoscevano. Un incontro clandestino che durò tutto il giorno.
Lui fu molto gentile comprensivo, lei non voleva sembrare una donna che andava con tutti, soprattutto che cedeva subito.
Ma per lui la strada era già tracciata: aveva deciso per tutti e due: da allora lei fu la sua donna, non di altri. Le disse che avrebbe fatto tutto quello che poteva per renderla felice, per starle vicino e non lasciarla mai sola.
...Non sono geloso, sono possessivo...
Questa frase la spaventò. Il possesso può dare origine a tante cose, anche sentimenti che lei non voleva affrontare.
Lo sapeva bene: conosceva una donna che era stata perseguitata dal suo ex fino a denunciarlo per stalking e la sua vita non era piacevole.
Non era entusiasta c'era qualcosa nel modo di fare di lui che non la faceva essere a suo agio, non riusciva mai a rilassarsi quando erano in compagnia.
Se andavano al bar a prendere un caffè era lui che si preoccupava di scegliere il tavolo, di metterle lo zucchero nella tazzina.
Decideva sempre lui quanti cucchiaini, a lei non piaceva il dolce: il caffè voleva gustarlo amaro. Ma era costretta a berlo così, se non lo faceva o provava a dire qualcosa lui si irrigidiva subito e con tono imperioso le diceva... lasciati guidare da me e ti troverai bene...sei stata sola troppo tempo ora ci sono io...
In principio lei avrebbe voluto un rapporto meno impegnativo, ma quando i loro sguardi si incontrarono la prima volta, già il destino era segnato.
Dopo che le loro braccia si incrociarono ecco che magicamente apparve fra le sue mani un piccolo pezzo di carta con il numero del suo cellulare. Sembrava quasi che l'avesse preparato da tanto tempo. Non telefonò subito, voleva farlo aspettare come se la cosa non le interessasse. Ma il fascino di quell'uomo era indiscutibile.
La sua voce calda, profonda, calma, la colpì molto. Misurava le parole, come se dopo ognuna volesse vedere che effetto faceva su chi aveva davanti. Anche al telefono la stessa cosa, ogni volta sembrava che fosse lì nascosto a guardare le espressioni del suo viso e a poco a poco la naturalezza dei primi tempi cessò: si sentiva sempre osservata.
Le dava l'impressione che accettare un appuntamento subito gli facesse capire che lo desiderava molto, e per questo provò a rimandare qualche giorno con una scusa.
Ma lui era una vecchia volpe, abituato a trattare con gli uomini ma soprattutto conosceva la debolezza femminile.
Tutte le sue titubanze, il suo non arrendersi subito non potevano non avere un seguito.
La prima volta fra le sue braccia le sembrò di non avere mai amato, di non essere mai stata amata da un uomo. I gesti di lui, le sue mani sapevano dove toccare in ogni momento. Salì la scala che portava al paradiso piano piano senza fretta, ma alla fine della giornata sapeva che non avrebbe più potuto fare a meno di lui.
Diventò lui-dipendente, un amore "tossico" lo definì un suo amico.
Pensava di essere molto attenta a come si muoveva, di saper nascondere bene, ma probabilmente ci sono persone che hanno dei sensi più sviluppati. Chissà perchè nei loro discorsi quest'amico aveva dato questa definizione?
(continua...)

Attenzione


"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli, ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura."

"Allora che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito."

"Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private."

"Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico..."

Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III Congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale (Adsn). Roma 11 Febbraio 1950.

PULCINO


HO APPENA LASCIATO IL MIO PULCINO IN MONTAGNA CON LA NONNA. LE HO PREPARATO TUTTO DAI VESTITI AI LIBRI DA STUDIARE.

CHE DITE CE LA FARO' FINO A SABATO O CEDERO' ALLA TENTAZIONE DI TELEFONARLE CENTO VOLTE AL GIORNO CON IL RISCHIO DI SENTIRMI DIRE CHE SONO NOIOSA E DI SMETTERLA SUBITO.

BACI

sabato 20 giugno 2009

PER EUCLIDE E INDI


Grazie di essere dalla mia parte.

Vi voglio molto bene.

Tantissimi baci.

GIADA

IL MORTAIO

Secondo Fini, c'è il rischio di minore fiducia dei cittadini nei confronti della politica e delle istituzioni.
Secondo noi non c'è questo rischio.

C'è già la certezza.

venerdì 19 giugno 2009

IN NOME DELLA MADRE (libro)


(di Lorena B.G.)

Qualche giorno fa Vi ho detto che stavo leggendo un libro.
Ieri sera l'ho finito: l'ho praticamente letto nel giro di mezz'ora.
Non è lungo, sembra solo un tema di una trentina di pagine, se lo riporto ad un foglio protocollo.
La mia impressione? Me la sono chiesta questa notte.
Non mi piace. Mi è sembrato solo un virtuosismo letterario. Qualcosa tanto per scrivere.
E sapete cosa mi ha dato più fastidio? Che un uomo si sia immedesimato nelle sensazioni, emozioni e sentimenti di una donna. Anche se devo riconoscere il coraggio che ha avuto a descrivere ogni attimo vissuto in una gravidanza. Probabilmente se l'è fatto raccontare anche da più di una donna, perchè in tutta la mia vita non ho mai conosciuto nessun uomo che avesse provato o solo pensato o immaginato quel poco che è stato scritto.
Perchè Maria, la madre di Ieshu, è una donna.
Quanti di Voi andando in chiesa a messa hanno sentito dire dal sacerdote... e Maria conservò queste parole o questo fatto dentro di sè...
Come poteva una donna all'epoca dei fatti accaduti in una società maschile come quella ebraica alzare la testa e dire la sua?
L'autore che si vanta di avere studiato l'ebraico antico, è riuscito veramente a cogliere le sfumature di una lingua, meravigliosa eppure controversa, ma soprattutto è riuscito ad immergersi nelle "acque increspate" di qualcosa parlato per migliaia di anni?
Dove duemila anni fa alle donne non era concesso lo studio dei testi sacri e della Legge? Non contesto e non condanno niente, ognuno ha la sua società, le sue leggi e più di chiunque altro difendo questo diritto. Ma sto commentando un fatto storico.
L'amore fra due persone !!! Come può essere ridotto solo a poche righe? L'amore di una madre verso un figlio? E che ne sa un uomo cosa può esserci dentro una donna nei nove mesi di gravidanza e dopo il parto?
Una vita quella della madre che viene "sconvolta" dall'entrata in sè di un'altra vita: per alcune di noi desiderata, voluta, cercata, per altre il principio dell' "inferno".
Le paure, le ansie, i timori, le speranze, i sogni. Si pensa tutto ogni attimo per nove mesi. Arriviamo a toccare il cielo e giù nel baratro più profondo.
Chi è che non pensa a queste cose? Chi non ha idee? Anche di fronte a persone che rassicurano che tutto sta procedendo bene, come non è possibile che una madre non abbia paura fino al parto?
E dopo? Vedere un essere che è stato con noi per nove mesi e non capire se ci appartiene o no, toccarsi la pancia e sentire il vuoto.
Come può un uomo immedesimarsi in una donna!
Scusate la mia può sembrare un'analisi superficiale, ma vi assicuro che a me sta dando ancora fastidio questo piccolo libretto.
Il sentire tuo, il figlio? Il figlio anche se avrà cinquant'anni sarà sempre e solo della madre. In questo sono daccordo con una frase detta da Josef: che il figlio è solo della madre. E sapete perchè sono daccordo? Perchè è l'unica cosa vera che l'autore ha scritto.
Nessun uomo, per quanto padre potrà mai avere il filo che collega le uniche due persone che sono state unite fin dalla nascita.
Mai amore più grande, mai istinto più presente ci sarà mai al mondo.
Mai nessun uomo riuscirà a dire...non mi mettere di fronte ad una scelta, perchè scelgo mia figlia non tu....
Ma non voglio parlare dell'amore che viene dopo durante la crescita di un figlio, voglio analizzare solo il periodo della gravidanza.

Ripeto il libretto non mi è piaciuto. Nè dal lato materno nè dal lato coniugale.

BUONGIORNO


Per adesso Vi auguro buona giornata.
Rimando a dopo tutto il resto.
Stamattina consegna delle schede.
In attesa di riceverle e poi decidere se arrabbiarmi o no,
Vi dico soltanto che è da ieri sera che mia figlia ha cominciato a prospettarmi scenari catastrofici
...se avessi preso 5, se avessi preso sette...
le ho già programmato le vacanze: sotto 9 starà dieci ore al giorno sui libri di matematica e dieci ore la giorno su quelli di italiano,
il resto che rimane le concedo la libertà di divederlo fra il mangiare, il dormire e i giochi.
Che dite sono troppo BUONA???
Ciao a dopo

mercoledì 17 giugno 2009

CARCIOFI IN UMIDO


Ingredienti per 4 persone:

* 8 carciofi
* pomodori pelati: 200 gr
* 1 spicchio d'aglio
* 1 rametto di nepitella (o mentuccia)
* olio d'oliva
* sale e pepe

Pultite i carciofi tagliando il gambo (conservatene un paio di cm), la punta spinosa ed eliminando le foglie dure.
Tagliateli in 4 o 6 spicchi secondo la loro grossezza, e metteteli in pentola a rosolare con 5 cucchiai d'olio, l'aglio intero, la nepitella, il sale e il pepe.
Quando avranno preso un po' di colore, togliete l'aglio, aggiungete i pelati e terminate la cottura a fuoco moderato e a pentola coperta.

Non disponendo della nepitella o volendo variare, si può usare il PEPOLINO fresco che è un'altra erba aromatica che cresce selvatica sui nostri monti (ma è difficile a trovarsi). E' del tutto simile al TIMO che è reperibile essiccato in erboristeria.