SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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venerdì 3 giugno 2016

Il giorno ad urlapicchio



Ci son dei giorni smègi e lombidiosi
col cielo dagro e un fònzero gongruto
ci son meriggi gnàlidi e budriosi
che plògidan sul mondo infrangelluto,
ma oggi è un giorno a zìmpagi e zirlecchi
un giorno tutto gnacchi e timparlini,
le nuvole buzzìllano, i bernecchi
ludèrchiano coi fèrnagi tra i pini;
è un giorno per le vànvere, un festicchio
un giorno carmidioso e prodigiero,
è il giorno a cantilegi, ad urlapicchio
in cui m’hai detto “t’amo per davvero”

Fosco Maraini

martedì 17 novembre 2015

Felix Cattus


Ode a Spot

Così suona il tuo epiteto tassonomico
carnivoro per natura, quadrupede endotermico.
La tua vista, il tuo udito, il tuo olfatto superiore
ti hanno reso da sempre un provetto cacciatore.
trovo così intriganti le tue subvocali oscillazioni,
le tue armoniose, esigenti comunicazioni
che si accompagnano alla tua edonistica necessità
di essere accarezzato con affetto, simpatia e voluttà.
La tua coda è essenziale
alle tue acrobatiche evoluzioni e spesso ci rivela
il reale stato delle tue emozioni.
Senza di essa come sarebbero i tuoi movimenti?
Certo meno facili, sicuramente meno eleganti.
Oh Spot!
I tuoi complessi livelli di comportamento
denotano un'apprezzabile capacità di ragionamento.
Io sono più che certo, Spot che comprendi
se ti dico che io ti considero
un leale, un sincero, un vero
grande amico.
Da Star Trek

giovedì 12 gennaio 2012

'U TISTAMENTU DI MÊ NANNAU

Pieter Bruegel il vecchio, L'asino a scuola, 1556.



'U TISTAMENTU DI MÊ NANNAU

Tri uri e 'n quartu prima ca muriu
  sintiti chi mi dissi mê nannau.
  Mi dissi: -Senti, niputeddu miu:
  biatu cu' a la scola studïau.

'Scuta a stu vecchiu c'avi spirienza
  e stampitillu na la carusanza;
  non è la strata, non è la dispenza
  ca ti pô dari anùri e maistranza.

Comu senz'acqua babbàni sú l'ervi,
  e senza pagghia lappùsi li sorvi,
  oggi, ca cchiù ci giùva e cchiù ci servi,
  senza ku studiu l'omini sû orvi.

Iu vi lu dicu a tutti: studïati,
  ca qualchi cosa ci l'àrrinisciti;
  forsi maestri non ci divintati,
  ma non ristati li scecchi ca siti. -

Chistu mi dissi, prima ca muriu,
  la bon'armuzza, sì, di mê nannau.
  Chistu iddu dissi, e chistu dicu iu:
  « Biatu cu' a la scola studïau ».


tratta da "Cunti e Canti di Sicilia" [4]
Mario Mendola e C.
Minestra Maritata 
Primu Piattu 

IMPRIMATUR
Catanae, die 30 Aprilis 1958
Can. N. Ciancio, Vic. Gen.

mercoledì 19 ottobre 2011

e ora brilla nel cielo

Ad Andrea Zanzotto





Possibile che non mi sia dato
compiere la più minuta
azione senza che il tempo
venga a riscuotere, usuraio atroce
la sua parte, con interessi
sempre più spropositati
esponenziali, demenziali,
ogni giorno di più,
da capogiro
sempre più rapidi
rapienti capogiri?


Andrea Zanzotto, De Senectute

venerdì 7 ottobre 2011

Rendere Onore

Oggi era doveroso rendere onore o a un Grande del nostro tempo che è morto o a uno scrittore che ha ricevuto l'onore del Nobel.
Fare due post avrebbe portato a dover scegliere chi mettere per primo o per secondo, alla fine ho deciso di riunire il tutto in un unico post.
Di Stive Jobs non posso aggiungere niente di più di quello che è già stato detto, voglio solo dire GRAZIE!





Il secondo nome da ricordare oggi è sconosciuto ai più, soprattutto a chi non legge o a limite legge Moccia, scommettiamo che a nessuno passerà in mente di conferirgli un Nobel?... e mi riferisco al poeta Tomas Transtromer.
Grazie a questo premio verrà letto da qualche italiano di buona volontà... ma scommetto che saranno tanti quelli che faranno solo finta di averlo letto e che si sprecheranno in analisi idiote, ma d'altra questa nazione è finita dentro un tunnel non di neutrini ma di ignoranza pura e qui il grazie va tutto al nostro grande premier.
Certo tanti si aspettavano un premio a Bob Dylan ma credo che si dovrebbe creare un premio diverso per un grande come Bob Dylan, un nobel tra letteratura, pace e musica.
Non ho una conoscenza della lingua svedese che mi permette di apprezzare la sua poetica in originale, ma da quello che si percepisce dalle traduzioni quest'anno è stata premiata la letteratura e non qualcos'altro.
Che sia un segnale per tutti, nel riportare le cose nei binari giusti?




La motivazione: «Perché attraverso le sue immagini asciutte e traslucide, ci dà un accesso fresco alla realtà»

 

 

Stazione
Un treno è entrato in stazione. È fermo, vagone dopo vagone,
Ma nessuna porta si apre, nessuno scende o sale.
Ci sono veramente delle porte? Là dentro un brulichio
Di uomini rinchiusi che vanno su e giù.
E scrutano dai finestrini immobili.
Fuori lungo il treno cammina un uomo con un martello.
Urta le ruote che debolmente risuonano. Tranne qui.
Qui il rumore aumenta incomprensibilmente: un fulmine,
Il rintocco dell’orologio della cattedrale,
Il rumore della circumnavigazione del globo
Che solleva tutto il treno e le pietre umide dei dintorni.
Tutto canta. Ve lo ricorderete. Andate avanti.
.
Motivo medievale
Sotto le nostre espressioni stupefatte
C’è sempre il cranio, il vuoto impenetrabile. Mentre
Il sole lento ruota nel cielo.
…………………………………….La partita a scacchi prosegue.
Un rumore di forbici da parrucchiere nei cespugli.
Il sole ruota lento nel cielo.
La partita a scacchi si interrompe sul pari.
…………………………………….Nel silenzio di un arcobaleno.

 


venerdì 1 luglio 2011

Vigilia di restare






di
Juan Vicente Piqueras

Tutto è pronto: la valigia,
le camicie, le mappe, la fatua
speranza.
Mi spolvero le palpebre.
Ho messo all’occhiello
la rosa dei venti.
Tutto è pronto: il mare, l’atlante, l’aria.
Mi manca solo il quando,
un diario di bordo, il dove, le carte
di navigazione, venti a favore,
il coraggio e qualcuno che mi ami
come non so amarmi io.
La nave che non c’è, la mani attonite,
lo sguardo intento, le imboscate,
e l’orizzonte un filo ombelicale
sottolineando questi versi sospesi...
Tutto è pronto: è serio, è vano.

Martha L. Canfield

mercoledì 31 marzo 2010

POESIA DI PRIMAVERA



Specchio di S. Quasimodo


Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell’erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.

E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell’acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c’era

lunedì 30 novembre 2009

PAROLE DETTE di Kahlil Gibran


Ognuno ha qualcosa che desidera donare:
e così, troppo spesso,
nessuno è disposto a prendere.
Poniamo che io abbia una casa
e inviti gente.
Verranno e accetteranno la mia casa,
il mio cibo e perfino le mie idee,
ma non il mio amore.
E invece proprio l'amore è ciò che la maggior parte di noi
desidera donare sopra ogni altra cosa.

lunedì 16 novembre 2009

INVICTUS


di William Earnest Henley

Dal profondo della notte che mi avvolge
nera come il più profondo abisso, da un polo all'altro,
io ringrazio quali che siano gli dèi
per la mia anima invincibile.
Nella morsa delle circostanze,
non mi sono tirato indietro, né ho gridato a squarciagola:
sotto i colpi di maglio della sorte
il mio capo sanguina, ma non si china.
Oltre questo lido di ira e lacrime
Non giace altro che l'Orrore dell'ombra,
E tuttavia la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza timore.
Non conta quanto sia stretta la porta,
quanto sia piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.

giovedì 5 novembre 2009

Li surci




Li surci
(G. Meli)

Un surciteddu di testa sbintata

avia pigghiatu la via di l`acitu (1)

e facìa `na vita scialacquata

cu l`amiciuna di lu so partitu.

Lu ziu circau tirarlu a bona strata,

ma zappau all`acqua pirchì era attrivítu (2)

e di chiù la saimi (3) avia liccata

di taverni e di zàgati (4) peritu.

Finalmenti Mucidda (5) fici luca (6),

iddu grida: Ziu!-Ziu! cu dogghia interna;

sò ziu pri lu rammaricu si suca;

poi dici: "Lu to casu mi costerna,

ma ora mi cerchi? chiaccu (7) chi t`affuca!

Scutta pi quannu isti a la taverna!"




(1) cominciare a guastarsi, specie per qualcuno che peggiora il suo modo di comportarsi
(2) attrivítu=coraggioso, audace ma qua è più da intendersi sfrontato
(3) saimi=sugna
(4) zàgati=bettole
(5) Mucidda=Gatta
(6) faci luca = tese un agguato
(7) chiaccu=forca

domenica 25 ottobre 2009

POESIA


Lo specchio

Lo specchio che hai fissato sul petto
è il segnale di un patto profondo
tu mi guardi mentre io ti guardo
dentro
e se ti guardo dentro mi vedo.

(Antonio Porta)

venerdì 9 ottobre 2009

VENEZIA


Mi sento baciare sulle labbra

sulle guance

toccare sotto i vestiti

mi sto eccitando

ecco al prossimo angolo sarò tua

come tu mi vorrai.

Non scomparire nebbia resta con me.

Lorena B.

sabato 3 ottobre 2009

CAPITA ANCHE A ME


Oggi
una cosa curiosa,
non mi era MAI successo.

Oggi
mi sono accorta ...
ti amerò per SEMPRE.

Lorena B.

mercoledì 30 settembre 2009

QUANDO



Quando tutto sembra perduto

quando i raggi del sole sembra che non scaldino più

quando l'acqua non disseta

quando le lacrime di un bambino lasciano indifferenti

quando l'orrore della guerra viene guardato come un film

quando la violenza è l'insegnamento dei genitori ai figli

quando assistiamo impotenti ad uno stupro e non interveniamo

quando la morte per la strada diventa spettacolo

quando i ragazzi pensano che l'unico divertimento sia la droga

quando il quanto diventa la cosa più importante

quando l'oggi non avrà più domani

quando la musica è silenzio

quando il silenzio è musica

quando vivrò per i miei ideali

quando .....

venerdì 4 settembre 2009

PER QUANTO...


Ho pianto tutte le mie lacrime,

adesso aspetto la pioggia

per bagnare ancora il mio viso.


Lorena B.

martedì 1 settembre 2009

VITA


OGGI C'E' STATO IL TEMPO
DI SOGNARE,

DOMANI SARA' IL TEMPO
DI RIMANERE SVEGLI.
LorenaB.

domenica 30 agosto 2009

NOTTE




Chiudo e apro gli occhi,

come chiudessi l'oggi

per aprire al domani.
Lorena B.

giovedì 14 maggio 2009

POESIA



MI E' ARRIVATA QUALCHE MINUTO FA, VORREI CHE LA LEGGESTE ANCHE VOI.
_____________________

E' triste se finisce l'estate

vorrei non morisse
questa docile ora meridiana
il pensiero che cade sulle cose.
Un raggio compare
fra nubi rosso rubino
coglie una parte di me, i miei giorni
che due sguardi fissano e ne scorrono il senso.
Stagioni ripetute nei cicli a riportare desideri
fra le tue braccia,le tue gambe brune.

E' triste se finisce l'estate,
il suo odor inconfondibile
d'origano e menta dal giardino del vicino.
Mi passi accanto e il sole ci allunga i corpi
lungo il selciato.
Non parlare.
Orme, se avanzi , non restano:
del tempo hanno l'incoscienza.

lino

dedico questo mio scritto a lorena .