SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

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martedì 27 luglio 2010

LA VOCE DELLA LAMIA (?) - SCEGLIERE ANCORA... (3)


Stamattina avevo appena finito di scrivere la terza parte di SCEGLIERE ANCORA....

L'avevo programmata per lunedì prossimo, era un omaggio ai miei amici.
Ricevo un'email una delle tante ma questa mi ha gelato.
Siccome il nostro caro amato Governo con il caldo dell'estate, ma diciamo anche con l'inquinamento atmosferico che c'è a Roma deve aver assorbito qualche fumo tossico, vuole mandarci tutti in vacanza con l'ultimo ritrovato !
Se la memoria non m'inganna la Russia la Cina la Spagna la Grecia il Cile e qualche altra nazione che è inutile ricordare! hanno avuto ed hanno regimi dittatoriali dove la prima cosa che viene imbavagliata è la libertà di parola, ecco che anche l'Italia, la PUTTANA DEL MONDO, deve adeguarsi ... non può rimanere indietro.
Cosa vanno ad escogitare? Che è meglio chiudere i blog perchè è impossibile controllarli.

Internet la meraviglia dell'epoca moderna quello che ha messo in contatto scienziati scrittori artisti di ogni genere, che ha permesso a chi viveva isolato di aprire una finestra sul mondo, a chi nel proprio piccolo mondo ha scritto poesie ma per ragioni economiche (dal momento che un editore pubblica quello che gli dai, ma solo se lo paghi 6.000 euro!) ha dato la possibilità di far conoscere i propri pensieri, dove si conoscono migliaia di persone che altrimenti non sapremmo nemmeno che esistono se non sotto forma di numero di abitanti, dove si scambiano le proprie idee dove sta crescendo una maggiore conoscenza... dove scambiando in modo veloce le notizie si possono prevenire catastrofi e aiutare chi ha bisogno....
Sono i blog della gente comune forse che danno origine ad attentati ?
Purtroppo il problema è reale. Paragonare un blogger amatoriale alla stessa stregua di un direttore responsabile di un qualsiasi quotidiano nazionale telematico, vuole dire responsabilizzare milioni di utenti della rete, legati fra loro da un continuo scambio di informazioni.

Non solo! costringere chi giuridicamente ha solo la colpa di voler far parteci altri utenti del web dei propri pensieri a sottostare all'ultima invenzione per far credere di garantire la privacy?
Cosa dire ancora?
Non so se questo sarà uno dei miei ultimi articoli.
L'ho intitolato LA VOCE DELLA LAMIA che è un'idea venuta a qualcuno per annunciare le varie denunce che spesso faccio.
Ci saranno altre puntate delLA VOCE DELLA LAMIA?
Per ora non ho messo nessun numero solo un punto interrogativo.
Nei prossimi giorni vedremo cosa succederà.
Una cosa sola mi viene da pensare che in Italia ci meritiamo quello che abbiamo.
Siamo semplicemente una massa di pecoroni capaci solo di chiacchierare.
Invece di lunedì posterò stasera la terza parte di SCEGLIERE ANCORA...
La dedico a tutti voi in attesa che in Italia ci siano tempi più vivibili.

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SCEGLIERE ANCORA...(3)

Sono nello studio.
Sto leggendo uno dei miei libri su Ulisse: ne ho una collezione!

Arriva mia figlia mi abbraccia... mamma, ma questa stanza è diventata una jungla!...

Guardo gli scaffali... ha ragione lei come al solito. Ieri sera invece di sdraiarmi davanti al camino ho arredato alcune parti della casa di montagna con piante e fiori finti.

I rami sono dappertutto: è tutto verde. In più su un armadio nella stanza dove sono adesso ci sono anche degli animali del bosco impagliati.

Me n'ero dimenticata, chissà perchè la nostra memoria il nostro cervello immagazzina tante cose d'abitudine e poi gli occhi non vedono più.

A me piace, mia figlia ride, i suoi amici le dicono che la casa è bellissima.

Il pensiero ritorna a qualcosa...

Ho imparato ad amare la mia solitudine.

Persone ne incontro tante sia nella vita reale che nel web.

Alcuni più interessanti di altri, alcuni da scartare quando vogliono apparire quello che non sono.

Tramite email o chat spesso sento la loro "rabbia".

Molti mi fanno pena e adesso capisco subito se è il caso di perdere tempo ed instaurare un discorso.

L'anno scorso ho commesso l'errore di credere che un uomo potesse essere "recuperato".

Alla fine quando mi sono sentita accusare di amare un ebreo, ho visto rosso.

Intanto io amo chi mi pare, ho rapporti con chi voglio e le mie scelte non devono interessare chicchessia.

Piuttosto lui che corre dietro ad una che si fa chiamare come il bottone da premere in tutti i gabinetti pubblici del Veneto?

Ma lasciamo perdere altrimenti m'incaz... un'altra volta.

Come si fa a dimenticare un uomo che ti dice... Io lo specchio per far riconoscere il tuo uno non è inferiore al mio ma uguale...

Ma tutti non hanno la fortuna di conoscere chi con poco riesce a darti il mondo.

Fortuna?

Sì fortuna, nella vita si può camminare ma non conoscere nessuno che possa esserti vicino.

Si intrecciano tanti rapporti si scambiano tante idee con qualcuno anche tante illusioni, ma le strade sono tante e se prendi a destra invece che a sinistra ecco che l'incontro della tua vita è svanito forse per sempre.

La mia strada invece mi ha portato ha camminare a braccetto prima con un amico e poi con un altro. Importanti tutti e due, tanto che una volta pensai che se anche non ci sentivamo tutti i giorni sapevo che c'erano e per me era questo quello che contava.

Uno e due, chi di loro due è in cima alla lista?

Nessuno... sono seduti insieme accanto a me.

I sentimenti che provo per loro anche se diversi sono così forti che è difficile pensare a prima quando non c'erano.

La mente corre... oggi ho ricevuto un'email.

Ultimamente sono poche le cose che mi entusiasmano, ricevo parole che qualche tempo fa mi avrebbero fatto saltare di felicità, mi sarei sentita al settimo cielo.

Perchè non succede più, cosa ho perso per la via?

Cosa è diventato così importante che tante altre cose vengono appena appena considerate.

...sei sempre bella... e hai sempre il sorriso brillante...

SORRISO?

Ecco non ricordo più quando ho sorriso l' ultima volta. Mi ritrovo io stessa a pensare che una volta lo facevo spesso. Poi deve essere successo qualcosa.

Il mio sorriso condiva sempre ogni discorso, la mia disponibilità diventava visibile già dal viso.

Leggo troppo? conoscenza tanta sofferenza?

No, la sofferenza deriva dal mio essere lontano dal non poter aiutare chi ne ha bisogno.

L'aver detto a qualcuno:

"Ti chiedo ancora una volta di fidarti di me.
Troveremo la "strada" insieme.
Non sei solo e non camminerai da solo.
Non mi fermerò e non mollerò, e non voglio che tu lo faccia.
PRENDI LA MIA FORZA LA MIA VOGLIA DI VIVERE LA MIA VOLONTA' IL MIO ESSERE."

... vorrà dire essere ascoltata? E ci sarà ancora un intervallo di tempo così lungo da non capire più un'altra volta se la porta è aperta?

Mi sono trovata a pensare che tante cose dette o scritte spesso potevano dare l'impressione di essere in netto antagonismo fra loro. E come può essere diversamente?

Pochi righi da cui dedurre ogni cosa. Li leggo penso una cosa mando un'email di risposta. Poi ci ripenso l'interpretazione diventa contrastante e riscrivo un'altra email. E così per qualche giorno fino ad esaurimento....

Penso ripenso, ma che faccio tutto il giorno? solo questo oltre che a leggere?

Sto allenando i miei sensi... sono quelli che devo acuire, non devo farmi prendere dal panico dall'ansia. Piano piano con calma con il tempo imparerò anch'io ad usare quella parte di me che è nascosta che è al buio.

Una cosa so per certo a dispetto di chi pensa il contrario che nel nostro cammino è solo, solo chi vuole esserlo.

Non si è mai soli!, la vita è fatta di strade che s'incrociano ma spesso le strade corrono parallele come un canale con accanto due vie e spesso ci sono ponti che uniscono e permettono di incontrarsi e camminare ancora insieme.

lunedì 26 luglio 2010

SCEGLIERE ANCORA...(2)


Anche questo fine settimana sono in montagna.

900 mt ... la sera camino acceso. Questa volta il cielo è nuvoloso la temperatura si è abbassata un po'. Mi risdraio sul divano mi piace come posizione per ora ci sto bene.

Ricordo di aver lasciato quella bottiglia di Porto del 1978.

Ne verso un po' meno dell'altra volta. Il colore ambrato il profumo del vino corposo dolciastro vellutato che ho nel bicchiere mi fa immaginare di essere un uomo con in mano un cognac e magari un sigaro in mano. Pancetta da commendatore accappatoio bianco con apertura sul petto villoso labbra umide carnose...

Ma che vado a pensare! niente di tutto questo sono solo una donna e questa volta ho un plaid sulle gambe.
Il Porto mi sembra più vicino all'animo femminile: delicato ma deciso.
I pensieri corrono non si fermano.

Che settimana assurda è stata!

Ho scritto un'email dietro l'altra cercando di interpretare qualcosa.

Il cuore diceva che si era riaperto un dialogo.

Poi all'improvviso qualcosa: una frase che mi ha fatto intuire.
Ho capito o non ho capito come al solito?

E allora la delusione di un'illusione. Ma allora cosa ho scritto a fare qualche mese fa mettendo gli altri in guardia contro le sirene della mente?

Il mio faro si è spento alla prima ondata e dove sono i vetri che dovevano difendere il fuoco sacro dell'intelletto?

So per averlo letto che l'alcool prima dà euforia e poi tristezza, ma la mia fase di euforia dov'è? Nel mio bicchiere non è mai entrata.

Penso al numero 105.

C'è stato chi mi ha augurato di vivere fino a quell'età, io stessa ho scritto un racconto sulla Lamia che si rinnova a cicli di 105 anni, una camera d'albergo aveva quel numero, un numero che mi ha fatto pensare molto agli orrori della storia...

Chi è stato il primo a parlarmene?
Lo ricordo molto bene. La sua lordura morale ed etica non mi dette un'alternativa.
Anche quella volta ho scelto. In un attimo... senza mai voltarmi indietro senza mai rimpiangere la mia decisione. Quella volta però ero stata offesa.

Ma questa volta?
Ho combattuto fino ad oggi non rinunciando non mollando mai, poi piano piano ho capito che le catene stavano tirando troppo che avrebbero provocato ferite difficili da guarire nel tempo.
Tutto doveva seguire la sua strada.

Combattere contro chi?
La vita e il tempo sono dei giudici implacabili, non c'è via di uscita.
In questa lotta non ci sono vincitori, ma solo sconfitti.

Quante volte ho detto che una donna può affrontare cose impensabili. Ma si rende conto un uomo di cosa siamo capaci?

Oggi cosa ho fatto? Ho rinunciato a me stessa al mio amore alla speranza di un futuro con l'uomo che amo.

ME o TE? Sono stata io a decidere.
Ho scelto io per lui.
L'ho lasciato libero. Ho spezzato le catene che ci tenevano uniti.
Ho avuto quel coraggio che non c'era mai stato.

Adesso il fondo del pozzo l'ho toccato davvero.
Non ho voglia per adesso di risalire, sto qui a sedere a guardare le pareti gli scorpioni che mi girano intorno la sabbia le pietre che salgono verso il cielo..... e il cielo in alto. Ma non è mai stato così in alto così lontano come adesso.

A cosa ho rinunciato? Ad un uomo che era diventato tante cose.
Ho chiuso la porta? No la porta no, ho spezzato solo le catene.
La porta la lascio aperta se un giorno vorrà tornare.
Che tipo di speranza sarà? quella che mi farà vivere nell'attesa o quella che mi farà morire nell'attesa? O la mia vita sarà solo un limbo senza più emozioni?

Ogni donna è tante cose ogni donna ha dentro di sè tanti amori che coesistono tutti senza urtarsi e combattere. Siamo mamme siamo amiche siamo compagne siamo amanti e complici siamo puttane ma poi alla fine siamo solo donne, donne che amano e che chissà come diventano tutte Penelope che lascia andare Ulisse a girare per il mondo in cerca di se stesso.

La Storia ci ha perseguitato gli uomini ci hanno massacrato, ma continuiamo a stare al nostro posto. Quante di noi hanno varcato le Colonne d'Ercole? Quante hanno abbandonato la famiglia i figli la casa l'uomo che amiamo per seguire un sogno un'avventura?

Quanti Ulisse o meglio quanti alter ego di Ulisse ci sono sparsi ai quattro venti?
Lo stesso Leopold Bloom di Joyce non è forse l'alter di Ulisse nella sua mediocrità?

Ma quanti Ulisse-mito contemporaneamente devono rinunciare alla vita per seguire un'idea ? Solo senza nessun frater che lo accompagni, senza nessuna compagna, solo con se stesso a varcare le Colonne. La sua coscienza ormai ha deciso: nelle profondità del suo animo sa che oltre c'è il non-essere, la vita-in-morte. Cosa l'aspetta in questo viaggio in questo procedere verso un vuoto via via crescente?

Sto immaginando o sono consapevole della realtà?

In un mio racconto, Ulisse, ho fatto spezzare da Penelope l'arco, la cosa che rappresentava il suo potere. Io non ho spezzato niente... solo il mio cuore.
E ho fatto tutto da sola.
...Ti amo come amo me stesso... ma qualche giorno prima aveva detto che... aveva rinuciato a se stesso da tanto tempo...

Non ho capito niente o ho capito tutto?
So solo che gli occhi della mente adesso sono ciechi.
Quanti mi condannerebbero se scrivessi i miei pensieri e quanti si ritroverebbero in queste parole?

Sono sicura soltanto che non smetterò mai di amarlo, la mia porta sarà sempre aperta.

Un giorno forse il mondo riprenderà la sua forma e i suoi colori, per adesso sono immersa nel nulla assoluto come se fosse il mio brodo primordiale.

Un giorno forse un Big Beng ci sarà per ricominciare a vivere anche per me... anche per noi?

martedì 20 luglio 2010

SCEGLIERE ANCORA...(1)


Mi sono sdraiata in uno dei divani davanti al camino. I piedi sulla poltrona davanti, ho tolto anche i pantaloni sono con gli slip.

Ho chiuso la porta a chiave. Non ho voglia di aprire a nessuno.

Mia figlia, quando torneranno, ha la chiave non ho problemi di dovermi alzare.

Ieri ho finito di sistemare la cantina.

Non so quante centinaia di bottiglie di vino ho trovato

Li ho divisi per tipo per annata, poi è toccato ai liquori, poi alle marmellate, poi a tante altre cose.

Ho trovato alcune bottiglie di Porto vecchie, una addirittura c'è un'etichetta del 1978.

Non bevo non ho mai bevuto. Forse i miei principi alimentari e alcune accortezze tipo non bere non fumare e dormire massimo 4 ore per notte mi hanno conservato come sono.

Una volta ho letto che le cose sotto i cinquant'anni sono "vecchie" quelle che hanno oltre cinquant'anni sono "d'antiquariato".

Io sono un pezzo d'antiquariato sicuramente! e ben conservato.

Uso già, parlando, il verbo "conservare"? allora sono alla frutta!

Siamo in estate, ma il camino acceso non mi da noia. Accendo solo una lampada, ma la luce mi sembra troppo forte. Spengo. I riflessi del fuoco bastano per i miei pensieri ed io li adoro.

Quante volte ho desiderato essere lì con qualcuno.

Ma io non l'ho mai proposto e nessuno me lo ha mai chiesto. Forse hanno capito che per me è qualcosa di speciale e nessuno è stato così speciale da portarlo lì.

Nessuno! ma nessuno c'era!

Non bevo non ho mai bevuto.

Eppure sono lì a sedere con un bicchiere in mano e la bottiglia di Porto.
Il vino nel bicchiere ha un bel colore ambrato e anche se non sono un'appassionata il profumo m'inebria.

Me ne verso almeno 100 ml ad occhio e croce.

Chissà che effetto mi farà?

Primo sorso... mi brucia la bocca poi lo stomaco.

Aspetto che mi giri la testa che cada dal divano... niente non succede niente.

La bottiglia è per terra, ormai è aperta la metto nel mobile.

Bicchiere in mano mi risdraio.

La casa di montagna l'ho arredata nel tempo, mancherebbero ancora alcuni lavoretti che farò fare quest'estate. È bella. Tutta in legno i soffitti e i pavimenti travi a vista mobili con colori caldi.

Camini in pietra.... tre.... fatti con le pietre scolpite a mano.

Mi piace vivere ogni stanza dei tre piani. Quante stanze sono? Più di dieci, più la mansarda grande come il piano... 90 mq di mansarda! per ora ho appoggiato lì delle cose, le sistemerò forse questo agosto.

Non dimentichiamo la cantina. E il piazzale davanti il giardino l'orto.

Ma più volte al giorno entro in ognuna a sistemare o portare qualcosa o spostare un oggetto.

In questi giorni ho pensato di venire ad abitare qui.
È tutto tranquillo non ci sono rumori, i vicini sono tutti carini un po' invadenti, ma accettabili.

D'estate l'unico inconveniente ci sono almeno 7-8 bambini che mi scorrazzano per i vari piani.

Quest'anno, se il buongiorno si vede dal mattino, spero non siano più di 10 o 12.

Bevo ancora: il bruciore adesso allo stomaco è aumentato, ma la testa non gira.

Chissà perchè ho quest'idea della testa che comincia a muoversi e tutta la stanza mi ruota intorno come una giostra.

Se vengo ad abitare qui a cosa devo rinunciare a parte qualche incontro letterario, qualche discussione con i soliti "dementi"...

Le mie librerie, i miei amici librari che si preoccupano di avvertirmi quando ci sono libri "strani", quelli che nessuna persona normale comprerebbe mai.

E poi?

Già i miei amanti!

Ma quanto sono importante per loro?

Avete mai definito AMANTE?

Ebbene l'AMANTE è solo UN CORPO DA USARE.

Ma se riesco a raggiungere la pace dei sensi, a non avere più bisogni corporali... è tutto risolto!

In fin dei conti in tutte le mie case dove vado ho centinaia di amanti che mi aspettano.

Ci dormo anche insieme nel letto, con alcuni di loro.

Non mi hanno mai tradito sono sempre stati a disposizione sia di giorno che di notte. Hanno accettato le mie condizioni senza discutere si sono sempre fatti trovare pronti non sono mai scomparsi o non mi hanno mai detto cose che mi hanno ferito.

In fin dei conti ho migliaia di LIBRI che mi tengono compagnia che posso prendere e lasciare e poi riprendere in qualsiasi momento.

Mia figlia mi dice sempre che i miei libri sembrano nuovi, come se non li avessi mai toccati. Eppure se li sfogliate hanno parole sottolineate. Ma li amo troppo per sciuparli.

Ho libri dappertutto, ma ho una stanza tutta mia con ogni parete coperta dagli scaffali stracolmi.

Il mio studio.

Stereo televisione, che non accendo quasi mai, libri la scrivania il computer quadri sugli scaffali un divano per rilassarmi e leggere meglio. Dalla finestra vedo in lontananza montagne valli il cielo.

Sarei isolata completamente isolata senza nessun contatto con essere umano.

D'inverno addirittura nevica anche.

Ma mi merito tutto questo?

È una scelta o l'ultima conseguenza di una serie di cose storte? E quindi una punizione?

Non so decidere. Vorrei chiudere con tutto ricominciare daccapo.

Il mio pozzo, non è forse il mio pozzo questa casa?

Mi sento come qualche anno fa Alfredino a testa in giu in un budello stretto con la terra che mi stringe, la terra che mi entra nella bocca negli occhi nelle narici e non posso muovermi per pulirmi.

Ho cominciato a non dormire più. Mi sento soffocare.

Avevo dieci piante di rose grandi come alberelli, molto vecchie di colori diversi. Fiorivano almeno 4-5 volte durante l'estate bastava solo potare la rose vecchia e subito uscivano nuovi boccioli. Era un piacere la mattina sedersi fuori in giardino alle 5 e vedere i primi raggi del sole illuminare i petali, i colori brillavano della rugiada colpita dalla luce dell'alba.

Sabato scorso ho preso le cesoie le ho completamente tagliate. Ho spezzato il tronco con il piede.

Perchè tenere le rose se nessuno me le regala?

Perchè avere dei ricordi che fanno male?

Avevo 12 anni quando l'idea del suicidio si affacciò per la prima volta dentro di me.

Un'idea che mi ha accompagnato sempre.

Ogni delusione ogni fallimento è stata pronta lì presente unica compagna.

Ogni volta sono stata così vigliacca da ricominciare a vivere.

Vivere per cosa? Per prepararsi alla morte? e allora perchè non affrontarla subito?

Niente e nessuno mai è stato così importante per cancellare tutto dalla mente.

Ogni volta che ho ricominciato mi sono trascinata con la sicurezza che qualcuno mi avrebbe illuso preso in giro maltrattato offeso e che nessuno mai mi avrebbe difeso.

Ogni volta la ruota ha girato dalla stessa parte. Quante volte mi sono ribellata magari a parole, facendo io la parte della donna cattiva antipatica scostante, ma nessuno ha mai letto la mia fragilità la mia voglia di amore o di tenerezza.

Perchè avrei dovuto dare quest'impressione?

Io stessa mi sono costruita una corazza, ma quante volte ho pianto quando ero da sola quante volte mi è scoppiato il cuore?

Questo vino sta facendo un effetto strano. Ormai è finito... ed io sono stanca stanca di vivere.
Vado a letto... mia figlia ha la chiave.
Domani è un altro giorno... speriamo finisca presto!

lunedì 19 luglio 2010

BUONANOTTE


La cosa più bella che può capitare è accorgersi che si è sbagliato tutto con le persone cui tenevamo di più.

Chissà perchè ci sono sempre periodi in cui ogni azione ogni gesto ogni parola è errata, completamente errata.

Buonanotte al prossimo sbaglio.

venerdì 16 luglio 2010

FRESCO FRESCO... DI POCO FA












A Prato ci si lamenta che non arrivano i turisti, che la gente in Centro non viene più.

Poco fa ho mandato al nostro Sindaco e assessori annessi le foto di come portare gente.
Guardate alle 16 circa cosa è successo in piazza del Comune!

A qualcosa i cinesi devono servire o no?
Se l'avesse fatto un Italiano cosa sarebbe successo?

mercoledì 14 luglio 2010

CHI CI DIFENDE DAGLI AMMINISTRATORI?


L'altra sera incontro con il Sindaco e un docente di Storia Medievale.

ARGOMENTO:
Prato e il suo centro, dal Medioevo ad oggi.

Siedo fiduciosa di sentire tante belle cose di storia, rinfrescarmi un po' la memoria, magari apprendere anche fatti che non conosco.

Dopo più di 40 minuti che un'assemblea di oltre trecento persone stava aspettando ecco che salgono sul palco tutti e tre i "signori", compreso il moderatore.

Il Sindaco mi fa un po' pena penso che soffra il caldo più di me, non solo! è stato preso di mira dalle zanzare per tutta la sera.

Lo "storico" invece ieri mattina si è vestito al buio.

Ho contato, cominciando dalle scarpe, che mi sembravano più invernali che estive, fino al collo la bellezza di sei colori, uno per ogni capo di vestiario, non mettiamoci poi il settimo quello che mi ha dato fastidio per tutta la serata il colore dei bottoni di una sahariana di colore giallo grossi come albicocche ma di colore cacchina scura.

Il giornalista invece vestito di bianco mi sembrava uno di quelli che una volta giravano nei

vialetti del manicomio di Siena, con la barba lunga almeno di tre giorni.

Prima domanda... attesa... attendo fiduciosa di sentire tante belle notizie storiche, sognare una città medievale, la vita che vi si svolgeva, un'analisi dettagliata di ogni momento nella nostra bella Toscana in Italia nell'Europa di quel tempo.

ATTENDO! perchè il risultato è stato quello di ascoltare uno che sarà anche docente di Storia Medievale a Firenze, ma vorrei sapere cosa ha insegnato fino a quel momento.

Lui stesso si è perso dietro qualcosa che ha capito solo lui, vedevo la faccia terrorizzata del Sindaco che come me non capiva dove questo stava girellando.

Invece di parlare di Medioevo è finito nelle Medina arabe attuali, nella City di Londra, nei quartieri di Harlem americani.

Mi sono chiesta allora se il Medioevo, tanto affascinante come periodo storico, sia mai esistito!

O almeno se questo signore ne ha mai sentito parlare.

In compenso però il nostro amato Sindaco si è lamentato di come viene tenuto il Centro della città. "Dal momento che ogni dieci metri in ogni strada ci sono dei contenitori dove spengere le sigarette...." lui ha visto qualcuno spengere una cicca per terra.
Orrore, ogni dieci metri ci sono i tanto agognato spegni-cicca!!! E come mai stamattina ho girelleato un po' per le strade del centro e ne ho trovato spesso solo uno per via! Parlo di vie lunghe centinaia di metri naturalmente!

Alle lamentele di chi parla di degrado sempre del Centro, la risposta è che è tutta colpa dei bar che chiudono alle 8 (leggi 20) e non permettono a ragazzi di 13 anni di avere un posto dove divertirsi!

Ma scherziamo? io non so che cultura lui trasmette, ma mia figlia sicuramente a 13 anni non esce la sera dopocena per andare in Centro come fosse un parco giochi a spaccare vetrine ubriacarsi(perchè tanto c'è chi vende lo stesso la birra ai minorenni) o a scontrarsi tra bande minorili per passare il tempo! (leggi i giornali degli ultimi mesi).

Inoltre ci sarà una rivalutazione di Piazza del Castello con la proibizione assoluta di sosta per i camion gialli.... forse stonano con il colore delle pietre del monumento?

Proibizione di passaggio alle auto in piazza del Duomo, ed io e gli altri che abitano in Centro da dove passano per andare a casa? Meglio molto meglio una marea di vagabondi nullafacenti sempre sdraiati sugli scalini della chiesa 365 giorni all'anno! ma se noi andiamo a casa loro ci fanno sdraiare sugli scalini delle moschee?

Non chiedetemi di andare oltre, perchè fra lo "specialista" che mi faceva pena con la sua bella "trippa" ( in toscano, sarebbe pancia enorme da non vedersi i piedi e quindi uno si bagna sempre le scarpe!) che stava per scoppiare e gli occhi persi in un mondo anzi no in un momento storico che solo lui conosceva e il nostro beneamato Sindaco che invece di riportare i clienti in Centro e quindi evitare chiusure commerciali vuole chiedere ai proprietari di negozi di esporre nelle vetrine dei fondi chiusi dei bei quadri!....

NON HO RETTO PIÙ E A METÀ SPROLOQUI ME NE SONO ANDATA!

Ciao alla prossima, perchè ci sarà una prossima, eccome se ci sarà una prossima!!!!!!!

Ricordo - Natalino Otto




barbara antimusica negra

venerdì 9 luglio 2010

PAUL, IL POLPO, OSPITE D'ONORE




Dal momento che in questi giorni è salito agli onori della cronaca PAUL IL POLPO, ho avuto la fortuna di invitarlo a pranzo.

Ma siccome sono sadica indovinate cosa gli ho fatto trovare nel piatto?

SUO FRATELLO JAMES CHE NON NE AZZECCA UNA!
***********************

Ingredienti:

1 polipo, 3 patate medie, 1 cipolla, 1 carota, 1 gambo di sedano, prezzemolo, 1/2 bicchiere di birra chiara, olio, 1 mela renetta

Lavare bene il polipo e tagliarlo a pezzi. Mettere in una casseruola la cipolla, la carota, il sedano tutto a pezzetti e soffriggere con olio. Aggiungere il polipo e sfumare con la birra. Far evaporare. Salare, coprire la casseruola con il coperchio e far cuocere a fuoco lento per circa 45 minuti abbondante. Trascorso questo tempo unire le patate tagliate a pezzi e la mela a tocchetti piccolissimi, far andare ancora per circa 30 minuti. A cottura ultimata (quando il colore del polipo diventa marrone scuro e i tentacoli si spezzano con una forchetta) aggiungere una manciata di prezzemolo. Servire caldo.

La prossima volta però, se domani non dovesse indovinare, si consiglia un altro polipo fresco o congelato che non si chiami ... Paul!

Movimento Paul Libero!

Ancora un'altra avventura negli uffici italiani:CARTA D'IDENTITÀ ITALIANA (MAGNETICA)


Lunedì scorso mia madre mi ha portato all'ufficio postale del borgo dove abita. Voleva che mettessi la mia firma sul libretto dove versa la pensione.

Le solite cose delle persone anziane... non si sa mai... succedesse qualcosa... almeno puoi ritirare anche tu i soldi...

E su questo ha ragione! La burocrazia in Italia non ammette malattia: ogni cittadino deve essere SANO e CULTURALMENTE preparato su ognuna delle migliaia di leggi postille caville ecc che esistono dalle Guerre puniche fino ad oggi.
...un documento...
Tiro fuori la mia carta d'identità elettronica di colore blu con la custodia per non rovinarla: una bellissima tessera magnetica con tanto di foto nome cognome data di nascita luogo di nascita cittadinanza italiana posizione anagrafica comune di residenza indirizzo di residenza data di validità DA... A.... ITALIA (scritto in grande) e infine il codice fiscale scritto benissimo
sotto la firma
VALIDA PER L'ESPATRIO
UN CIP E UNA BELLA BANDA MAGNETICA IN FONDO
REPUBBLICA ITALIANA DISEGNO DELL'ITALIA

SIMBOLO DEL POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO
MINISTERO DELL'INTERNO
ECC ECC ECC
Io credo che anche un cieco o un analfabeta riuscirebbero a tirare fuori qualcosa da una tesserina di pochi centimetri di lato, ma scritta in italiano chiaro e leggibile...

...codice fiscale...
...scusi ma se sa leggere il codice fiscale c'è scritto dietro e molto bene... (purtroppo parto sempre dal presupposto che chi sta di là dal banco, negli uffici ,sia andato a scuola! comincio a pensare che sto sbagliando io!)
...codice fiscale....
"Questa è una carta d'identità europea vuol dire che dove vado in Europa, dove si presuppone che geograficamente sta anche l'Italia, nella tesserina che le ho dato ci sia tutto... quindi c'è scritto anche il codice fiscale..."

....codice fiscale....
Questi sono i casi in cui divento un vampiro capisco tutta la letteratura greca i miti ebraici assiro-babilonesi e anche le fantasie e le storie di orrore che hanno accompagnato le nostre vite e le nostre civiltà.

Conoscete il principe Vlad III di Valacchia?
« Ecco la storia crudele e terribile di un uomo selvaggio e assetato di sangue, Dracula il voivoda. Di come impalò e arrostì gli uomini e li fece a pezzi come cavoli. Arrostì anche bambini e costrinse le madri a mangiarli. Molte altre cose sono scritte in questo libello, anche sulla terra su cui regnò »....

A me sarebbe bastato impalare quell'impiegato.

Insomma per non discutere, perchè c'erano alcune persone che aspettavano in un ufficio senza aria condizionata dove chissà per quale strano fenomeno tutti e quattro i lati erano scaldati dal sole! ho tirato fuori la vecchia tesserina verde del codice fiscale.

Mia madre ha avuto solo il coraggio di fare un commento... meno male che lo mandano via!...

ma poi alla fine quello che lo sostituirà sarà meglio o dalla padella quell'ufficio cadrà nella brace?

E pensare che io ho sempre creduto che chi viene assunto negli Uffici al pubblico abbiano un minimo di istruzione!
Nel frattempo però sto cercando di trovare alla Borsa Nera qualcuno che mi possa trovare un SIGILLO REALE, sia mai che un giorno qualche impiegato più solerte degli altri me lo chieda!!!

giovedì 8 luglio 2010

PERPLESSITÀ PERPLESSITÀ PERPLESSITÀ


Allora...vediamo vediamo.

Ieri sera presentazione di un libro su Ustica.

L'ennesimo direte voi!

Già, solo che questa volta uno dei due autori, quello che lo ha presentato, sembrava convintissimo della sua "verità relativa".

In compenso il giornalista che era con lui e che ha chiesto alcune spiegazioni si è rivelato una persona piacevolissima sia da ascoltare e con cui parlare.

Lo sapete.... la mia dirompenza o irruenza è difficile che rimanga composta su una sedia.

Come al solito ho voluto dire la mia e nonostante sia stata cauta nell'esporre le mie convinzioni ho fatto trasparire i miei dubbi e la mia perplessità sulle rivelazioni che hanno permesso di scrivere il libro.

Ho definito "Odissea" (con tutto il rispetto che ho per quel poema meraviglioso) qualcosa che nel tempo assumerà i caratteri di una "favola" che i posteri poi non riusciranno mai a capire dove si sia svolta l'azione e in quale tempo, "Omeridi" chi come quei giornalisti o scrittori che hanno riempito pagine di parole nella speranza vana e nella ricerca di qualcosa lontano dalla verità.
La VERITÀ!

Non è mai composta da un pezzo solo, ma è sempre un puzzle. Chi mai è riuscito a mettere insieme e finire un puzzle di migliaia di pezzi con qualcosa che chissà come cade sempre dal tavolo e si nasconde sotto un mobile? oppure il bambino dispettoso fa sparire o il cane se la mangia?

Lode comunque alla pazienza e all'animosità di quel giornalista trentenne che ancora ha davanti a sè tutta la vita e che guarda al futuro politico del nostro paese con occhi ingenui e sognanti.

L'unica cosa certa e vera che ha detto è che l'Italia nel suo muoversi attraverso la politica estera ed interna è una grandissima PUTTANA!

Ma è l'Italia una puttana.... o sono gli uomini che ci vanno insieme e che la portano "a spasso" per il mondo?

Inoltre uno dei protagonisti è Andreotti che è stato, sembra senza ombra di dubbio, un uomo politico di uno spessore fuori del comune sia per intelligenza carisma e ogni cosa lecita o illecita che gli sia stata attribuita. Quindi uno dei pochi che ha la mia ammirazione incondizionata, altro che quelli che siedono in piazza del Comune a prendere il sole per assumere il loro bel colore "saraceno".

Non sto naturalmente a fare la solita battuta da brava toscana, altrimenti direte che sono sempre la solita...ma uno degli scrittori con il suo cognome M....zzo mi ha ricordato la vicenda che è successa qualche tempo fa di un politico presidente di una regione con un trans e allora mi è venuto spontaneo pensare... ma se il libro si intitolasse invece SOPRA E SOTTO IL LETTO? mi sembrerebbe più appropriato!

Ti voglio bene Giampiero e i miei migliori auguri che tu rimanga pulito ed entusiasta come sei.

martedì 6 luglio 2010

LA MORTE DI ARCHIMEDE



di Karel Čapek


È che la storia di Archimede non andò proprio così come è stato scritto; è vero sì che fu ucciso quando i romani presero Siracusa, ma non è esatto dire che entrò in casa sua un soldato romano per saccheggiarla e che Archimede, intento a disegnare una qualche costruzione geometrica, gli ringhiò con aria scontrosa: «Non mi rovinare i miei cerchi!»

In primo luogo Archimede non era affatto un distratto professore che non sa quel che gli succede intorno; anzi, era per natura un autentico soldato, che aveva progettato per Siracusa delle valide macchine da guerra, destinate alla difesa della città; in secondo luogo poi, il soldatino romano non era affatto un predone ubriaco, ma il colto e ambizioso capitano di stato maggiore Lucius, che sapeva bene con chi aveva l’onore di parlare, e non era venuto per saccheggiare, ma sulla soglia fece il saluto militare e disse: «Salute a te, Archimede».

Archimede alzò gli occhi dalla tavoletta di cera, sulla quale davvero stava disegnando qualcosa, e disse:

— Che c’è?

— Archimede, — fece Lucius, — noi sappiamo che senza le tue valide macchine da guerra Siracusa non avrebbe retto nemmeno un mese; invece abbiamo dovuto lottare due anni. Cosa credi, noi soldati ce ne intendiamo. Magnifiche macchine. Complimenti.

Archimede fece un gesto con la mano. — Per favore, non sono niente di straordinario. Normali meccanismi da lancio... una specie di giochetto insomma. Scientificamente non ha grande importanza.

— Ma militarmente sì, — osservò Lucius. — Ascolta, Archimede, sono venuto a chiederti di lavorare con noi.

— Con chi?

— Con noi romani. Devi pure sapere che Cartagine è in rovina. Perché aiutarli ancora! Ora daremo una bella lezione a Cartagine, vedrai. Sarebbe meglio che vi metteste con noi, voi tutti.

— Perché? — borbottò Archimede, — casualmente noi siracusani siamo greci. Perché dovremmo venire con voi?

— Perché vivete in Sicilia, e noi abbiamo bisogno della Sicilia.

— E perché ne avete bisogno?

— Perché vogliamo avere il dominio sul mar Mediterraneo.

— Ma, — fece Archimede e guardò pensoso la sua tavoletta.

— E perché lo volete?

— Chi domina il mar Mediterraneo, — disse Lucius, — domina il mondo. Eppure è chiaro.

— E che, dovete dominare il mondo?

— Sì. La missione di Roma è di avere il dominio del mondo. E ti dico che lo avrà.

— Forse, — disse Archimede mentre cancellava qualcosa dalla tavoletta di cera.

— Ma non ve lo consiglierei, Lucius. Ascolta, dominare il mondo: questo vi porterà un giorno atroci lotte per difendervi. Non pensi all’inutile fatica che ve ne verrà?

— Non importa; ma avremo un grande impero.

— Un grande impero, — bofonchiò Archimede. — Se disegno un cerchio piccolo o uno grande, è sempre e solo un cerchio. Le frontiere ci sono sempre; non potrete mai non avere delle frontiere, Lucius. Pensi che un cerchio grande sia più perfetto di uno piccolo? Pensi di essere un miglior geometra se disegni un cerchio più grande?

— Voi greci giocate sempre con le parole, — obiettò il capitano Lucius. — Allora vi dimostreremo che siamo nel giusto altrimenti.

— Come?

— Coi fatti. Per esempio, abbiamo preso la vostra Siracusa. Ergo Siracusa ci appartiene. È una prova chiara?

— Sì, — disse Archimede grattandosi la testa con lo stilo. — Sì, avete preso Siracusa; solo che ormai Siracusa non è né sarà mai più quello che è stata fino ad oggi. Era una grande e gloriosa città, ragazzo; ora non sarà mai più grande. Peccato per Siracusa!

— Invece Roma sarà grande. Roma deve essere la più forte di tutto il mondo.

— Perché?

— Per resistere. Più siamo forti, più avremo nemici. Per questo dobbiamo essere i più forti.

— Per quanto riguarda la forza, — bofonchiò Archimede. — Io sono anche un po’ fisico, Lucius, e ti dico qualcosa. La forza si applica.

— Che significa?

— È una specie di legge, Lucius. Una forza che agisce deve applicarsi. Quanto più sarete forti, tanto più consumerete per questo la vostra forza; e un giorno verrà il momento...

— Che hai voluto dire?

— Ma niente. Non sono un profeta, ragazzo; sono solo un fisico. La forza si applica. Di più non so.

— Senti, Archimede, non vorresti lavorare con noi? Non hai idea di quali enormi possibilità ti si aprirebbero a Roma. Potresti costruire le migliori macchine da guerra del mondo...

— Mi devi scusare, Lucius; sono un vecchio, ma vorrei ancora sviluppare un paio di mie idee... Come vedi, sto proprio disegnando qualcosa.

— Archimede, non ti attira raggiungere con noi il dominio del mondo?... Perché non parli?

— Scusa, — borbottò Archimede chino sulla sua tavoletta.

— Cosa hai detto?

— Che un uomo come te potrebbe raggiungere il dominio del mondo.

— Hm, il dominio del mondo, — fece Archimede assorto. — Non arrabbiarti, ma ora ho qualcosa di più importante da fare. Sai, qualcosa di più durevole. Qualcosa che davvero rimarrà.

— Che cos’è?

— Attento, non mi cancellare i miei cerchi! È il metodo con cui si può calcolare l’area di un settore circolare.

Più tardi fu tramandata la storia che il dotto Archimede perse la vita per caso.